critica letteraria

critica letteraria critica letteraria Autori vari! MORETTI 90 Quaderno dell'Osservatore, 295 pagine, 4000 lire. (g. d. r.) Questo «omaggio » a Moretti, per il suo novantesimo compleanno, comprende alcuni studi del congresso svoltosi ai primi di ottobre. Per la maggior parte sono scritti che risentono dell'occasione: testimonianze d'affetto più che considerazioni critiche (Gli umori critici, di Altomonte, / preti di Marino, di Fuschini). Qualche indicazione invece viene dalle pagine di Marabini che parla di una poetica della « memoria », oppure da quelle di PampaIoni che esamina, alla luce però anche delle esperienze dell'esordio, l'Ultima poesia. Il contributo più importante di questo quaderno sta tuttavia in un'appendice di inediti, fra i quali si legge una curiosissima lettera di Palazzeschi, e nell'accurata bibliografia delle opere e della fortuna critica di Moretti. Autori varai MAZZINI NELLA LETTERATURA Bulzoni, Collana Biblioteca di scienze storiche e morali, 143 pagine, 2500 lire. (g.d.r.) Studiando le prose letterarie di Giuseppe Mazzini, Borgese, di fronte al loro « tono inspirato » e alla loro « severità sacerdoi ale », aveva parlato giustamente di uno « stile inameno e roccioso, privo di ombre, di sorrisi, di sottintesi, di toni minori ». L'ipoteca di questo giudizio, poi ripetuto da altri critici (da Flora a Binni) e quindi codificato nei manuali di storia letteraria, ha scoraggiato una riconsiderazione degli scritti mazziniani. Opportuna è pertanto questa raccolta di saggi che studia la « presenza » di Mazzini nella letteratura del nostro Ottocento, esaminandone la matrice foscoliana e osservandone la diversa fortuna. Il risultato più importante del libro, che comprende saggi di Cattani, Circeo, Negri, Sipala e altri, è la rivalutazione del teorico della letteratura, nella sua predicazione di un'apertura europea della nostra cultura e nel ridimensionamento della « rivoluzione » roman¬ tica: « La dottrina romantica — scriveva Mazzini — è dottrina di individualità: quindi potente a distruggere tirannidi letterarie, impotente a fondare nuova letteratura. Fu grido dj reazione e non altro, emancipò l'intelletto, non l'avviò.

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