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arte arte Marco Valsecchl MINGUZZI Gratis, 320 pagine, 220 ili., 20.000 lire. Franco Solmi PIZZIRANI Grafls, 310 pagine, 229 Ili., 20.000 lire. (ferdinando albertazzi) « Bologna: un modo di vivere piuttosto goliardico, ma è meglio formarsi in città così negative e aspre, farsi lì le ossa e l'umore » ha confermato di recente Riccardo Bacchelli. E a Bologna si sono formati anche Luciano Minguzzi e Guglielmo Pizzirani, i protagonisti delle monografie di Valsecchi e Solmi. Temperamento effervescente e curioso, Minguzzi è uno degli scultori italiani più conosciuti: sue statue si trovano in molti musei europei, in America e in Giappone, testimoni di un « mestiere » fortemente legato alla terra d'origine. Valsecchi rileva che « Gli umori vitali e la cultura hanno sempre destato a Bologna una singolare simbiosi in cui la grevità della natura e il calore del sangue hanno sempre prevalso come l'humus che fecondai semi dentro gli scuri solchi ». Dai « ritratti della madre » ai « capricci » del '39'42, ai bozzetti per gli acrobati degli anni Cinquanta, dai bronzi che raffigurano animali ai gruppi scultorei dedicati ai martiri della Resistenza, l'opera di Minguzzi riesce continua e felice contaminazione di intuizione e di forza espressiva, di sottile presenza nella vita e di accesa partecipazione agli eventi. Più raccolta e quieta è invece l'opera di Pizzirani, « specchio » di un atteggiamento che ha comunque prediletto gli spazi domestici e abituali. Lo ricorda Franco Solmi: « Sotto la sua maschera di ostentate sicurezze si celavano segreti pudori, gli stessi che gli impedirono sempre di rivelarsi nel suo aspetto più vero; ciò che cercava era il contatto umano, impregiudicato e magari polemico, con le cose della vita e dell'arte ». Scomparso nel 1971, Pizzirani rimane soprattutto per i « ritratti »: di certi angoli della sua città, della spiaggia di Rimini, di amici, delle chiese e dei paesaggi. Ogni sua opera trasmette una sorprendente freschezza di emozioni, una capacità non comune di aderire alle persone e agli oggetti.