critica letteraria

critica letteraria critica letteraria Fredric Jameson MARXISMO E. FORMA • Teorie dialettiche della letteratura del XX secolo Liguori, Collana Le forme del significato, 471 pagine, 6500 lire. (Sergio coggiola) « Quasi » allievo di Marcuse (del quale recupera meccanicamente soltanto i temi esistenziali ) Jameson vuole porre una valida alternativa, nel casa specifico marxista, al pensiero filosofico americano, « quel misto di liberalismo politico, empirismo e positivismo logico», ed alla critica letteraria che a questo si informa. Su questo canovaccio si intreccia il discorso dell'autore. Nella prima parte, squisitamente teoretica, egli rivisita tutti i principali contributi del pensiero dialettico occidentale contemporanei al maestro. Ecco allora i saggi esegetici su Adorno, Benjamin, Bloch, Lukacs (oltre naturalmente, Marcuse) e Sartre, cui è riservata una particolare attenzione. Nella seconda parte si tenta una ridefinizione, nell'ottica di quei contributi, del concetto di critica letteraria. Tuttavia ciò che lascia perplessi è la conosaenza che Jameson, « marxista hegelianeggiante » per sua stessa ammissione, ha del pensiero di Marx. Scrive infatti: «E' azzardato sostenere che l'idealismo hegeliano possa in qualche modo costituire l'ideologia dominante della borghesia occidentale ». E' indubbio che sul pensiero di Hegel ogni filosofia ha posto l'opzione teoretica, tuttavia per un critico che si rifà a Marx questa affermazione è quantomeno azzardata. E concetti di questo tipo sono disseminati lungo tutto il percorso che l'autore ci indica. Ciò che risalta da questo libro è la profonda tensione intellettuale che Jameson sviluppa nel voler frantumare quel cristallo che è «l'industria culturale» tipica della cultura americana. Francesco Mattesini PER UNA LETTURA STORICA DI CARDUCCI Vita e Pensiero, Collana Letteratura e cultura dell'Italia unita, 452 pagine, 4900 tire. (g. d.r.) La bibliografia carducciana è ricca di interventi prestigiosi, da quello ridimensionante di Croce alla stroncatura di Sapegno, fino al fondamentale « Carducci senza retorica » del Russo, che ha spostato l'attenzione in maniera definitiva dall'immagine del « poeta-vate » su cui si era misurata più di una generazione di poeti, a . quella più persuasiva del poeta « maremmano ». Su questa linea sono venuti poi altri critici, che hanno cercato di allargare il discorso dalla poesia alle prose, indagando via via lo scrittore squisito di lettere, il saggista, il polemista e lo scrittore di memorie o l'erudito. Mancava ancora, fra tanta congerie di contributi e di indagini, uno studio di raccordo. Ed è proprio questo il esultato più impor- i tante del ponderoso saggio del Mattesini, che ricostruisce in modo unitario il percorso completo di Carducci, usufruendo dei risultati via via raggiunti da altri per seguire, con attenzione alla cronologia, insieme con la nascita e lo sviluppo dell'attività poetica carducciana, anche il formarsi della passione di cittadino e di erudito. Giosuè Carducci

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