Ha scolpito gli uomini di Ferdinando Albertazzi

Ha scolpito gli uomini Ha scolpito gli uomini Franco Russo!i (a cura dì) FRITZ WOTRUBA Edizioni del Comune di Milano, 126 illustrazioni, 3000 lire. Le mostre d'arte non finiscono quando le opere lasciano le sale di una « personale » (che propone il lavoro di mesi o di qualche anno) oppure di una «antologica », di una « retrospettiva », di una « rassegna postuma» (che raccoglie i risultati di una intera vita). Rimane infatti, strumento operativo insostituibile, il catalogo: testimonianza di un'attività che persiste e che magari in seguito conferma, anche attraverso la data di stampa, la lucidità e l'intuizione di anticipazioni fondamentali. Da qualche anno qui da noi, in relazione al moltiplicarsi delle iniziative editoriali che illustrano a un pubblico assai vasto le o- pere di artisti ormai consacrati e degli « ismi » imprescindibili, si considera finalmente con attenzione il catalogo che del resto, soprattutto nel caso di «antologiche » e di mostre di ampio respiro, è a tutti gli effetti una monografia esauriente e dal prezzo molto contenuto. Ne è conferma il prezioso volume stampato in occasione della « retrospettiva » dedicata dalla Rotonda di via Besana (Milano) alle sculture, ai dipinti, alla grafica, e ai bozzetti scenogràfici di Fritz Wotruba, uno dei maggiori scultori contemporanei, mancato improvvisamente a Vienna il 28 agosto scorso. Più volte invitato alla Biennale di Venezia, amico di Robert Musil e di Elias Canetti che lo hanno «raccontato » con affettuosa partecipazione, Fritz Wotruba ha cominciato come apprendista in una bottega di incisione e intaglio di metalli. Sono tuttavia le successive, continue vicissitudini (dalla distruzione di una delle prime fusioni, il Giovane gigante, ad opera dei nazisti, all'esilio in Svizzera) a determinarne il vibrante interesse per l'individuo e, più specificamente, per la sua possibilità di contribuire a « segnare » la configurazione del contesto in cui agisce. Straordinariamente forti e semplici, le figure in bronzo, marmo o calcare — dai Torsi del 1928-30 alle Teste femminili del 1946, dagli Uomini in cammino del 1950-52 alla Grande donna sdraiata del '73 — mostrano difatti come le risorse vitali dell'uomo, colte nella determinazione di un movimento irrefrenabile o di una posa inviolabile, sappiano sprigionarsi persino dalle coercizioni che mirano a velarne l'espressione. Ferdinando Albertazzi

Persone citate: Elias Canetti, Franco Russo, Fritz Wotruba, Robert Musil

Luoghi citati: Comune Di Milano, Milano, Svizzera, Venezia, Vienna