Rifiuto della donna al lavoro part-time

Rifiuto della donna al lavoro part-time Un dibattito nella sede dell'Udì Rifiuto della donna al lavoro part-time "Accettarlo - dicono le lavoratrici - significa la dequalificazione professionale,, Dibattito aperto surproblema del part-time, oggi, nella sede provinciale dell'Udì, Unione donne italiane. E' la ricerca di un confronto, il desiderio di una riflessione su un argomento che brucia: il part-time è o no a favore della donna? Le attuali proposte del sindacato Firn (contestate vivacemente dalle delegate) e le proposte governative hanno convinto l'Udi a far sentire la voce delle donne. « Viene il sospetto — dicono alcune rappresentanti — che ancora una volta sia un tentativo di far rientrare la donna nella casa, di restituirla al suo ruolo privato, alla famiglia, di farci ricordare die il lavoro per noi donne è qualcosa in più, una specie di elargizione, perché noi ci realizziamo fra le pareti domestiche». Perciò l'Udi dice «no» al part- time, «con forza, ma anche con rabbia». -Ilpart-time non farebbe altro che darci unpo'di respiro se abbiamo una casa alle spalle, ma confermerebbe anche che la casa e tutto il resto saranno sempre cose nostre, "da donne". "No" al part-time anche perché non aumenta l'occupazione e propone alla donna i lavori meno qualificanti, più noiosi e ripetitivi privi di vera professionalità: Oggi, nel seminario aperto a tutte le interessate (lavoratrici, casalinghe e disoccupate), avverrà il confronto di idee, il dibattito: forse emergeranno proposte nuove e alternative. Si tratta di chiarire il rapporto tra la donna e il lavoro, di consentire alla donna di uscire dal ruolo domestico, ma di non cadere ingenuamente nei rischi del parttime. •Il pericolo è autentico — osservano le rappresentanti dell'Udi — una dequalificazione professionale della donna, un maggiore ostacolo al suo inserimento nel mondo del lavoro, un ulteriore sfruttamento della lavoratrice, alla quale si negano tutti i servizi sociali nei settori maternità e infanzia. Il discorso del part-time si inserisce nel più ampio problema dei diritti di parità. Il part-time può essere un tranello: per noi significa lavoro di 4 ore al giorno, ma troppo spesso per il padronato significa dieci ore di lavoro in due o tre giorni la settimana, secondo le esigenze delle aziende». Senza adeguati strumenti di controllo le richieste spontanee di un lavoro «a metà tempo» che giunge da molte donne potrebbero ritorcersi contro di loro.