Udienza-dibattito con Papa Wojtyla

Udienza-dibattito con Papa Wojtyla Una svolta nel protocollo Udienza-dibattito con Papa Wojtyla Ha risposto alle domande dei giornalisti con franchezza, senza cerimoniali - «Reputatevi felici di beneficiare della libertà di stampa» CITTA' DEL VATICANO --Con una straordinaria conferenza-stampa deambulante, Papa Wojtyla ha rinnovato ieri di colpo l'archeologia vaticana trasformando in vera «svolta» nei rapporti con l'opinione pubblica quella che doveva essere la tradizionale udienza ai giornalisti per l'inizio del pontificato. «Santità, tornerà a sciare?». -Questo, forse non me lo permetteranno*. E' solo un piccolo esempio della frizzante girandola di domande e risposte di ieri nell'aula delle Benedizioni, durata tre quarti d'ora, dopo la mezz'ora fra discorso ufficiale del Papa e appropriato indirizzo rivoltogli dal direttore della Sala stampa vaticana, padre Romeo Panciroli. Nei programmi del protocollo, rincontro protrattosi per un'ora e un quarto sarebbe dovuto durare trenta minuti in tutto. E' stata la prova provata di quel nuovo rapporto, ispirato a un «patto leale», che Giovanni Paolo II ha voluto stabilire con gli - artigiani dell'opinione pubblica*, come ci ha definiti con felice espressione. Finito di leggere il discorso in francese, e una sintesi in inglese, ha ricevuto, via via, giornalisti-sacerdoti, fra i quali i gesuiti Tucci, direttore della Radio Vaticana, e Sorge direttore di .Civiltà Cattolica*, e giornalisti laici, fra i quali — per la prima volta — Aniello Coppola, direttore di -Paese Sera*, molto vicino al pei. Ha abbracciato il suo vecchio amico, il polacco Giorgio Turovicz, che dirige un settimanale cattolico e il famoso mensile -Znak* (-11 Segno*). Poi ha cominciato il botta e risposta, che discretamente il Papa aveva avviato, prima, con Coppola il quale gli aveva detto che -Paese Sera* è giornale del mattino e del pomeriggio. -Allora —ha risposto il Papa —state bravi al mattino e al pomeriggio*. «Spagna, Spagna!», gridavano colleghi spagnoli. E lui, avvicinatosi, ha detto ad Alessandro Pistoiesi-Manzoni, pronipote di Alessandro Manzoni, e corrispondente di 38 giornali spagnoli: .Scriva per gli spagnoli che ho promesso ai loro cardinali di imparare la loro bella lingua... Oh, la Spagna*. «Grazie, santità», ha risposto il giornalista in polacco. -Dio la paghi*, lo ha ricambiato in polacco il Papa. E poi: «Auguri di pace al popolo basco*. «Andrà a Cracovia?». «Se me lo permetteranno*. «E anche in Russia?». -Quando me ! : to permetteranno*. Ha tolto di mano a un giornalista un «view master», che conteneva diapositive a colori del Vati- [cano e fra gli applausi ha |guardato le immagini attraverso gli oculari. «Santità, è stato difficile ambientarsi in Vaticano?». -Se va avanti così può passare. Sono già trascorsi quattro o cinque giorni*. Più avanti un abbraccio commosso del Papa a Lamberto De Camillis, anziano redatto- \j > | nire dell'«Osservatore Roma- ino», divenuto cieco a causa | del diabete. «Libano, Libano», jsi è udito urlare da un gruppo ; al quale Giovanni Paolo si è j awicinato. -Si deve trovare \ una soluzione*, ha mormora- \le con il volto in pena. «Verrà nel Libano, Santità?». -Un viaggio utile, nel Libano sarebbe ìrna si dovrebbe trovare Lamberto Fumo (Continua a pagina 2 in settima colonna)