Ancora un agguato mortale nella strategia eversiva di Francesco Santini

Professore assassinato a Napoli da un commando di "Prima linea" Ancora un agguato mortale nella strategia eversiva Professore assassinato a Napoli da un commando di "Prima linea" E' Alfredo Paolella, 56 anni, sposato, due figli - Ordinario di antropologia criminale, aveva partecipato alla riforma carceraria - Una telefonata rivendica l'agguato - Di lui tutti dicono: "Era un uomo buono" DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Con tre revolverate e l'assassinio di un docente universitario, il terrorismo colpisce nel Mezzogiorno: è caduto, a Napoli, Alfredo Paolella, 50 anni, ordinario di Antropologia criminale, amico e collaboratore del magistrato romano Gerolamo Tartaglione ucciso ieri l'altro a Roma dalle Brigate rosse. Sigla il delitto « Prima linea », l'organizzazione eversiva che ha, nell'attacco al sistema penitenziario italiano, il più importante obiettivo. Come direttore del centro di osservazione criminologica di Poggioreale, Alfredo Paolella aveva dato il suo apporto scientifico nell'elaborazione della riforma carceraria. In lui i terroristi hanno visto, come hanno detto al telefono di un quotidiano di Napoli rivendicando l'azione, « un collaboratore dello Stato, un torturatore di prigionieri politici ». Ancora un delitto a freddo, un'imboscata del mattino, per non concedere tregua e dare, in risposta al blitz milanese del generale Dalla Chiesa, una nuova immagine di efficienza, di pericolosità intatta, in uno dei quartieri residenziali di Napoli, il Vomere tra i più tormentati della città. Un agguato a volto scoperto pieno di audacia, carico di impunità convinta, dinanzi a cinque testimoni, nel chiuso di un garage di via Consalvo Carelli, dove da molti anni il professore universitario parcheggiava la sua 1800 verde. Ecco, nel racconto di chi ha assistito all'esecuzione, le sequenze del delitto: sono le 8,40, una « Bianchina » di colore bianco si presenta lungo la discesa ripida di gress sconnesso che porta nella rimessa. Sopra due giovani. Lui ha una barba folta, lei, minuta e bionda, è immersa in un camicione chiaro che traborda sui jeans fasciati. Al proprietario del garage, Achille Sperandeo, chiedono di sostituire l'olio. Il cambio del lubrificante è affidato al custode di notte. L'uomo — la polizia non dà le generalità — fa accostare l'utilitaria sulla destra, a qualche metro dalla 1800 della vittima. Pochi secondi. La vaschetta del lubrificante è già sistemata sotto il motore quando il professor Paolella si presenta sulla discesa. Viene avanti con passo spedito. Ha appena lasciato il suo appartamento che è al numero 7 di via Consalvo Carelli, accanto alla rimessa «Amos». Gli sono dietro due uomini, anche loro sbilanciati nei passi dal dislivello della discesa. La vittima designata avanza. Un gesto di saluto per il meccanico del bugigattolo della direzione. E' all'automobile, e compaiono le pistole. Impugna l'arma, per prima, la ragazza in jeans. « Qui si spara », grida ai meccanici. Esplode due colpi contro il soffitto. « Andate dentro il box — aggiunge rapida — sennò ci rimettete la pelle». Il commando è in azione. Uno degli uomini che seguiva il professore spinge il docente universitario. Ha nella destra una rivoltella a tamburo, con la sinistra ferma la nuca di Alfredo Paolella. C'è un contrattempo: un nuovo testimone compare nel garage. E' un'impiegata del Vomero. La polizia non dice come si chiami. Anche con lei, è ancora la ragazza in jeans a prendere l'iniziativa: « Entra nell'automobile — le ordina —, non ti muovere ». Scioccata, l'impiegata sale al posto di guida. Assiste impotente, all'azione che riprende veloce. Paolella è accanto alla colonna di cemento che delimita il posto macchina. L'uomo che gli punta l'arma ha un gesto di rabbia: preme la fronte del professore, con violenza, contro lo spigolo. Una lacerazione gli insanguina il volto e già parte il primo colpo alla tempia. Un sussulto, il docente universitario ruota su se stesso, mostra, con la fronte il Francesco Santini (Continua a pagina 2 in terza colonna) II professore Alfredo Paolella ucciso ieri a Napoli, a destra la moglie Luisa (Tel. Ansa)

Luoghi citati: Napoli, Roma