l'ostensione definitiva può evitare disagi e lunghe code

Sindone, l'ostensione definitiva può evitare disagi e lunghe code Là Chiesa torinese fa il bilancio di un'esperienza durata 43 giorni Sindone, l'ostensione definitiva può evitare disagi e lunghe code La soluzione è allo studio per dare risposta a coloro che chiedono di vedere il sudario senza tempi obbligati - Mons. Cottino risponde alle critiche: «Ci confortano i molti consensi» I portoni sono chiusi, il Duomo] è immerso nel silenzio. La lunga sfilata davanti alla Sindone è finita domenica poleriggio. Tutte1 le luci sono spente; Nella penombra si indovinano la grande teca docciaio e cristallo, ormai vuota, i delicati apparecchi che hanno mantenuto temperatura e clima costanti intorno al sudario, le pedane sulle quali, in 43 giorni, sono passate — secondo le statistiche —3 milioni 330 mila persone (giorno più sffollato, domenica primo ottobre con 220 mila visitatori; quelli meno affollati 6,13 e 18 settembre con 25 mila visitatori). Operai e tecnici aspettano disposizioni: smontare e sistemare tutto in un grande magazzino o distruggere l'intero apparato in previsione di nuove soluzioni per la prossima ostensione? il quesito non è facile, la risposta comporta l'indicazione di una data, anche approssimativa. La Chiesa torinese cheide tempo, vuole valutare i risultati e le indicazioni emerse da un mese e mezzo d'esperienze intense e nuove. A parere di molti non si possono aspettere altri 45 anni prima di mostrare di nuovo al mondo il •enzuolo di Torino». Altri propongono un'ostenslone definitiva: potrebbe essere la soluzione per diluire nel tempo le visite, evitare resse, proteste, svenimenti, il disagio di frettolosi viaggi e il sacrificio di lunghe ore d'attesa col rischio di trovare il Duomo chiuso e di tornare a casa senza aver potuto vedere da vicino la Sindone, senza riceverne il messaggio, senza poterne avvertire «la funzione di tramite e di richiamo ai patimenti di Cristo» e di tutti gli umili, dei poveri, dei eroe issi d'oggi, che era l'obiettivo dell'ostensione. anetucoputudSndafcohvaadme pe cii «Non tutto è stato perfetto, abbiamo forse commesso errori: ne chiedo scusa anche a nome di tutti coloro che hanno lavorato con me-: mons. Jose Cottino, parroco alla Crocetta, in questi ultimi due mesi è stato soprattutto presidente del Comitato diocesano per l'ostensione della Sindone. Ieri ha passato una notte insonne: prima ha fatto da guida ai pellegrini che hanno affollato il Duomo anche dopo la concelebrazione di chiusura, poi ha assistito i tecnici che toglievano la Sindone dalla teca per affidarla all'esame degli studiosi di tutto il mondo. Sul tavolo, lettere e telegrammi. Un mucchio. - Ci sono insulti e improperi — spiega — masoprattutto frasi di comprensione e di plauso. Domenica sera l'arcivescovo è uscito commosso, tra i battimani-. Mons. Cottino aveva previsto che ci sarebbero state rose e spine, «nonostante ogni sforzo e tutta la buona volontà possibile-. I più —spiega — -hanno accettato cristianamente il sacrificio, pur manifestando profondo rammarico per l'estrema brevità della sosta davanti alla Sindone. Altri, invece, si sono ribellati ai tempi e ai disagi, talvolta gravi, che le circostanze hanno determinato. L'afflusso, in certi pioni, è stato tale da mettere in crisi l'organizzazione. Non dimentichiamo, però, che tutto l'impianto si reggeva sull'impegno volontario di tanti ragazzi, di tante persone che hanno regalato a noi e agli altri il loro tempo libero senza chiedere nulla in cambio-. Molte critiche riguardano la rigidità dell'apparato di sicurezza. 'Io stesso, entrando in Duomo, mostravo ogni volta un documento di identità — reagisce —. Cardinali e vescovi sono stati in coda. Rarissime e spiegabili le eccezioni-. Non fa nomi. Allude, forse, alla visita di Celentano, a tarda ora: durante il giorno — è la spiegazione raccolta in Curia —la presenza del cantante e attore avrebbe creato confusione. -Niente preferenze, quindi, soltanto una soluzione di ripiego-. Un episodio marginale. Da valutare, ora, se l'obiettivo della ostensione è stato raggiunto. Mons. Cottino ne è certo: «Lo scopo — come ha sempre detto l'arcivescovo — era solamente religioso; voleva essere un invito alla preghiera e alla meditazione. Fuori ogni tentativo di commercializzazione-. Teologi ed esperti di pastorale giudicheranno 1 contenuti spirituali dell'avvenimento. Il Comitato laico (Regione, Comune, Provincia) peserà i risultati delle iniziative per far conoscere Torino e dare un esempio civile di osmitalità e di rispetto. Delusi commercianti e albergatori per gli scarsi affari. Ma anche questo dimostra che l'ostensione non era avvenimento turistico. Renato Romanelli Pomerìggio di domenica: l'ultima «coda» prima della chiusura dell'ostensione

Persone citate: Celentano, Cottino, Curia, Jose Cottino, Renato Romanelli

Luoghi citati: Torino