L'Italia, il disarmo navale e la Società delle Nazioni

L'Italia, il disarmo navale e la Società delle Nazioni L'Italia, il disarmo navale e la Società delle Nazioni Roma, 29, sera. A proposito della questione del disarmo navale, elio sarà discussa all'assemblea di Ginevra, il Messaggero cosi conclude il suo articolo di fondo: « Paesi marinari come l'Italia, che hanno quasi tutta la loro vita sulle acque, e però insufficienti mezzi di accettare un bilancio, non possonoiale sistema che perpetua uno squllibrio di forze militari e di potori po-litici attraverso lo squilibrio delle risorse il- minzlàrie. Il sottomarino, come l'aeroplano, deve es.iere l'arma nazionale classica dell'I- talia; rinunziare ad essa significherebbe ri- nunziare a qualche cosa del diritto stessonazionale d'Italia. «L'emendamento all'art. 1C del patto prò- pesto dall'Inghilterra è evidentemente con- tro l'Italia. Ricordo di Corfù: del travaglia-te conflitto anglo-italiano, delle esasperate ininacce di lord Cecil delle agitazioni, so- vratutto scandinave, che lo sostenevano. Conil suo emendamento l'Inghilterra vuole, in sostanza, impegnare un boicottaggio econo- laico e finanziario contro uno Stato chepi-onde l'iniziativa di un atto di guerra pri-ma di passare attraverso il filtro della So-ciclà delle Nazioni, di tutti i membri dèlia Società, por creare attraverso ad ossi qualcosa conio un blòcco mondiale. Sarebbe interessante sapore come questo blocco si applicherebbe so, por esemplo, l'Inghilterra pensasse di riprendere piede in Egitto. Ma prr ossee giusto in ogni modo, esso supporrebbe anzitutto che fosse giusta, giudicando dolio competizioni internazionali, la stessa Società delle Nazioni. Di questa giustizia invoce, nelle grandi questioni nelle quali sono impegnati gli interessi vitali nazionali degli Sfati, quando si formano urti di divergenti correnti internazionali, non si ha ancora traccia. « Scrivemmo già che pur favorevoli a un solido contributo italiano alla Società delle Nazioni, essa ci appariva pur sempre come ima Associazione di interessi e di atti essenzialmente anglo-sassoni. Questa verità non 6 mutata neppure dopo il colloquio cordialissimo di sir H. Drummont, il segretario generalo della Società, con l'on. Mussolini. Già la burocrazia del Palais des Nations, rimano nella sua maggioranza anglo-sassone. Non c'e ancora posto per gli italiani. Nella stossa biblioteca dove si raccolgono 20 funzionari (forse troppi), cinque sono inglesi e quindici americani, ossia cittadini di imo Stato che non versa nelle casse della Società neppure vero d „ /•nmhin'irioni nolitiohe dei cran- P soldo Lo. ff1Ad*r^a dal anotìZno •oro di questa fedele burocrazia che. parando inglese, necessariamente non può mai operare contro l'Inghilterra. Le sanzioni della Società delle Nazioni potrebbero così sempre apparire come una difesa di interessi anglo-sassoni più che di una vera giustizia internazionale ». i>» Il principe Umberto a Buenos Ayres Buanos Ayres, 23 sera. Il Principe Ereditario d'Italia, accompagnato dal Presidente della Repubblica De Alvear, 6 intervenuto alle regate, ed ha assistito alla corsa per la Coppa Principe Umberto. Questa è stata vinta dal Club dei canottieri italiani. Dopo la corsa ha avuto luogo, nel locali del Club, un brillantissimo ricevimento ih onore del Principe. Vi sono intervenuti anche il Presidente della Repubblica, i ministri e le più alte personalità della politica e della società argentina. Il Principe Umberto, al suo passaggio, è stato accolto con una pioggia di fiori. ta folla reclama la condanna a morte dei milionari omicidi .Servizio speciale della «Stampa») New York, 29, matt. Mandano da Chicago che il processo contro i due giovani milionari americani, Locb e l.oopold, accusati di-aver uccisi} «per passare il tempo » un loro compagno, anch'esso milionario, promette di chiudersi in modo tragico. Una folla enorme, composta per la maggior parte di operai, indignati per questo delitto si è Infatti ammutinata nei dintorni del tribunale, e dopo aver eletto una specie di giuria ha pronunciato contro gli accusati un verdetto e la sentenza di morte. L'accusatore pubblico regolare, che pronunciava ieri la sua requisitoria, ha dichiarato che so gli assassini non venissero condannati dalla logge, vi sarebbero grandi proba, bilità di vederli linciati dalla folla. Loeb e Leopold, che erano rimasti impassibili dinnanzi alle minacce legali, pare che siano vivamente impressionati dalla prospettiva di una vendetta della folla e dalle grida di odio che salgono dalle vie vicine alla sala delle udienze. Uccide il padre ed il fratello (Servizio speciale della • Stampa ») Nizza. 29, mattino. Giuseppe Gcnlis da circa un anno si era separato dalla moglie, ohe abitava a Castellane (Basso Alpi). Il Genlis, addolorato dell'abbandono, non lavorava più e si era dato al vino. 11 Genlis aveva sette figli. Uno di questi, di 20 anni, un giovano malaticcio, abitava a Marsiglia, ma era ritornato a Castellano sette od otio mesi fa per farsi curare. Dopo ossero rimasto pur qualche tempo all'ospedale volle uscire, e poiché sua madre non volle accoglierlo, andò ad abitare ctsn suo padre, col quale ora in continue dispute. L'altro ieri, in seguito ad una nuova discussione per futili motivi, egli esploso contro suo padre sei colpi di rivoltella, poi caricò nuovamente l'arma e con ferocia inaudita la scaricò contro suo fratello. Entrambi morirono. L'uccisore, che si è costituito subito dopo il delitto, ha dichiarato di non riinpiange.ro il suo atto. Gli altri figli dicono di non rimpiangere la perdila dei loro padre; nò la moglie so no accora. »4>4 Lo squartatore di miss Kaya è un po' nervoso (Servizio speciale della « Slampa ») Londra, 29, scia. Patrick Mahon, lo squartatore di Mis Kayo che devo essere impiccato mercoledì prossimo, si trova in uno stato di nervosismo estremo... Non dorme, non mangia e se talvolta uno del suoi carcerieri entra nella sua colla lo guarda fissamente e lo scaccia. Passa oro intoro girando nella sua cella come una belva in gabbia, oppure rosta ore intere sul suo scranno collo sguardo ebete fissato noi vuoto, l'ino ad oggi nessuna lotterà è giunta all'Home Secretary per chiedere la commutazione della pena al condannato a morte. Il cadavere d'un suicida rinvenuto sui bastioni di Porta Venezia Milano, 29, sera. Stamane all'alba il vigile notturno Dell'Erario passando lungo il bastione di Porta Venezia, scopriva il corpo sanguinante di un uomo, rovesciato sull'erba dello spalto. L'individuo non dava più segni di vita; sangue raggrumato e materia cerebrale gli orano usciti da due fori alla tempia destra. Il vigile provvide subito ad avvertire il commissariato. Il cadavere venne rimosso e trasportato al Monumentale.,Si tratta di tale Mario Basoni, di Fermo, di 24 anni. Lo sventurato nella notte — alcune ore prima — si era ucciso, sparandosi due colpi di rivoltella. Fu trovato un biglietto in cui saluta i parenti e gli amici dichiarando che piuttosto che rientrare all'Ospedale e finire lentamente, preferiva troncarla d'un tratto con la vita. Si desume che il Basoni fosse affetto da tubercolosi. Trasmissione telegrafica di una fotograna a colori New York, 29, matt. h'American Tclephon and Telearaph. Company è riuscita a trasméttere telegraficamente da. Chicago a New York una fotografia a colori. • ■

Persone citate: De Alvear, Giuseppe Gcnlis, Loeb, Mario Basoni, Mussolini, Patrick Mahon, Principe Umberto