La situazione dopo il dispaccio a Garbasso

La situazione dopo il dispaccio a Garbasso La situazione dopo il dispaccio a Garbasso Rama, &s, notte. La giornata di oggi è caratterizzata rial significativo nuovo atteggiamento dell'ori. Mussolini verso i liberali fiancheggiatori, atteggiamento che si rileva dalla lèttera inviata dal Presidente del Consiglio al sindaco Garbasso di Firenze per congratularsi, con lui dell'accordo intervenuto tra consiglieri comunali di parte fascista e consiglieri di. parie liberale di quella città. Mussolini e i fiancheggiatori La lettera dell'on. Mussolini al sindaco di Firenze, 'coi suoi accenni significativi albi collaborazione liberale-fascista, non è giunta del tutto inattesa in questi circoli politici, dove non era passato inosservato un colloquio avvenuto ieri tra l'on. Mussolini e Vittorio Vettori direttore del « Giornale d'Italia ». Si sapeva sin da iersera. infatti che Vettori, rispondendo ad un invito del Presidente del Consiglio, si era recaio a palazzo Chigi alle ore 17, ed introdotto subito nel gabinetto dell'on. Mussolini, si era intrattenuto con lui sino oltre le 18 e mezza, cioè per più di un'ora e mezza. AI colloquio si era attribuita subito una certa importanza, anche perchè Vettori, secondo quanto si assi, curava da persona in grado di saperlo, si era mostrato abbastanza soddisfatto delle assicurazioni avute dall'on. Mussolini. Tutto ciò aveva fatto presagire, se non una vera e propria immediata chiarificazione, un mutamento nel contegno sprezzante ed ostile che il fascismo aveva assunto verso i liberali fiancheggiatori dopo che questi all'indomani del delitto Matteotti avevano minacciato la rottura, se non fosse sopravvenuta un'energica azione normalizzatrice. Della Ietterà dell'on. Mussolini si notava oggi a Montecitorio e fuori il tono così divèrso da quello' polemico, intransigente, negatore assunto in recenti manifestazioni ufficiali dell'on. Mussolini e dei suoi seguaci nei confronti del liberalismo. Si rilevava più precisamente che l'on. Mussolini ha rifiutato di fare il processo storico" al liberalismo per i suoi * demeriti » dell'» epoca del Risorgimento » e che non nega ogni contenuto vitata e qualsiasi funzione storica attuale al liberalismo, che si ammette — confessione davvero sorprendente — che qualche vecchio liberale possa avere qualche cosa da insegnare ad un giovane fascista! Negli stessi circoli si osservava che al nuovo atteggiamento dell'on. Mussolini non era forse estranea la lettera dell'on. Salandra a Vettori. La verità è che — si diceva — nonostanto le artificiose interpretazioni dei giornali fascisti, l'on. Mussolini ha capito che quella lettera dell'on. Salandra veniva a faro implicitamente una manifestazione di solidarietà co! « Giornale d'Italia » e mentre l'onorevole Mussolfhi ed i suoi potevano anche, sino ad un certo punto, non tenere conto della campagna del • Giornale d'Italia ». sino a che tale campagna sembrava non essere approvata dall'on. Salandra, ma anzi disapprovata, una volta che questi avevo, sta pure indirettamente, manifestato il suo pensiero, il Governo non avrebbe potuto non preoccuparsene. Un mutamento nell'atteggiamento dell'ejSpresidente del Consiglio avrebbe avuto infatti ripercussioni politiclie e par. lamentari tali che il governo non avrebbe pòtuto prescindere dal valutarlo nell'esame della situazione quale risulterà nell'autunno ormai prossimo, tanto più che, com'è noto, pei i primi di ottobre è convocato a Livorno !! Congresso del Partilo liberale. Queste, In succinto, le impressioni che abbiamo potuto raccogliere in questi circoli politici. Politica di normalizzazione In ambienti amici del governo si osservava d'altra parte che la lettera di oggi offre un'altra prova di una nuova politica del governo, politica di normalizzazione e di ristabilimento di buoni rapporti con le forze e gli aggregati che sono siati allontanati dalla poi Mica faziosa ed intransigente dei mesi scorsi. Mentre il governo cerca di riguadagnare ii consenso elei liberali, si diceva, esso cercherà di riaccostarsi ai combattenti e proseguila, come ha fallo a Napoli, nella spietata repressione degli illegalismi fascisti. Cosi ad ottobre la situazioni; apparirebbe più chiara e sensibilmente migliorata. Negli stessi ambienti si esprimeva la certezza che ove il governo avesse la forza e la capacità di attuale, nei mesi clic ci separano dalla riapertura della Camera, una politica di normalizzazione, neanche il blocco delle opposizioni resisterebbe n lungo rompat. to e omogeneo, perchè coloro, che non hanno pregiudiziali antifasciste, constaterebbero realizzate le loro aspirazioni per le quali si sono allontanati dalla vita parlamentare. A completare queste sintetiche, note di cronaca, dobbiamo aiutile segnalarvi la preoccupazione visibile fu certi gruppi sineeraiuonto costituzionali che il liberalismo fiancheggiatóre'; arrendendosi alle promesse, turila di vista quegli ohbi"Mi.vt di ritorno assoluto r:lla normalità costituzionale che si eri prefissi con le recentissime campagne. Mn gli untr.'ln' assai vicini agli esponenti del liberalismo fiancheggiatore «eludevano stasera energicamente questa eventualità, assicurando della propria volontà di veder*» mantenute tutte le promesse e di restare vitrili osservatori della situazione politici nel suoi immediati e nr 'sGirni svolgimenti. L'avvenire ci dirà se l'on. Mussolini potrà deviare dalle direttiva stabilite dal Consiglio nazionale fascista tra cui è la riforma tMla Costituzione. Linguaggio riservato dell' organo fiancheggiatore - Pertanto stasera il Giornale d'Italia si mantiene su una linea piuttosto riservata. II giornale dichiara di prendere atto volentieri della dichiarazione dell'on. Mussolini la quale — scrive — ha un particolare valore in questo momento politico dato il disagio che si ca diffuso fra i liberali e la grande massa moderata del paese per certi recenti atteggiamenti del partito fascista e del suo duce. Quando l'on. Mussolini dice che i liberali.ed i fascisti collaborando mettono al servizio del paese l'esperienza saggia della virilità col fervore entusiastico della giovinezza esprime un concetto molte volto ripetuto dalla stampa liberale ma non da quella fascista. Ma noi liberali abbiamo sempre considerato in questa guisa la cooperazione delle due forze per il bene della nazione ». Il giornale ricorda quindi le parole amare e gli atti scortesi toccati al liberalismo fiancheggiatore da parte del fascismo e continua • Se l'on. Mussolini col suo telegramma al sindaco di Firenze intende ritracciare una direttiva politica e di conformare ad essa la sua azione di governo nonché l'orientamento che egli dà al fascismo; se, in altre parole, tale documento risponde al concetto di riaccostarsi alla borghesia liberale e di metterla a suo agio nel complesso delle forze nazionali; se il documento odierno significa insomma che e mutato il tono, oltreché la musica, del fascismo verso il liberalismo e che si è finalmente inteso l'enorme valore della collaborazione liberale nonché l'assoluta necessità di non comprometterla, ebbene noi non potremmo che esserne soddisfatti; vogliamo altresì augurarci che il telegramma di Mussolini al sindaco di Firenze chiuda la serie delle battute polemiche antiliberali colle quali l'on. Mussolini ha posto a dura prova la sopportazione, oltreché la fierezza, eli una grande parte del paese che ha la coscienza di aver sempre speso tutte le sue energie per la causa nazionale e vogliamo augurare che i fascisti comprenderanno il latino e smettano di padreternizzare. D'ultra j>arte sarà necessario che l'odierno telegramma dell'on. Mussolini sia .seguito da tutta una. politica nettamente legalitaria, costituzionale, normalizzatrice e pacificatrice. Soltanto a questo patto la collaborazione dei liberali coi fascisti potrà essere, mantenuta.» L'organo liberale salandrino si augura alleile che la lettera di Mussolini al sindaco di Firenze, Garbasse, sia un vero sintomo di resipiscenza e conclude: « 1 fatti diranno se esso indica che l'on. Mussolini si è. effettivamente messo sulla buona strada. Oggi sarebbe fuori di luogo.da parte nostra cosi una soddisfazione, senza, riserve come una diffidenza aprioristica. Non Timmciamo infatti a vigilare la situazione perchè non sia infitteti■zata da nuove oscillazioni del Governo e da nuove .pressioni dell'estremismo fascista. Prendiamo atto semplicemente e attendiamo. Siamo comunque lieti e fieli di aver non invano difeso la dignità, le idealità, e le concezioni politiche del liberalismo. E' questa una missione che adempiremo sino in fondo ». Le campane ■ dei fascisti e filofascisti E* opportuno ora esaminare l'atteggiamento della stampa fascista la quale, noi giorni scorsi, aveva, già. battezzato i liberali di destra ex fiancheggiatori e non aveva risparmiato male parole al Giornale d'Italia. Videa Sazionale scrive: « 11 telegramma del presidente de.] Consiglio a! Sindaco di Firenze ha un valore per se. stesso e non ha bisogno di chiarimenti s.ia perchè quando il presidente, parla e scrive è chiaro e preciso e rifluita le morbide e gelatinose circonlocuzioni consuete ai regimi di compromesso e di ipocrisia, sia nerchft risponde ad uno sitato di fatto poiché dal giorno della marcia su Roma in poi c'è una collaborazione fra fascismo e liberalisitr.o di buona marca die è del resto la continuazione di quella solidarietà che prima della marcia su Roma si era stabilita, fra fascismo e liberalismo rimasto a difendere la volontà della guerra e della vittoria contro il wilsonismo rinunciatore ed il collaborazionismo socialista. L'equivoco, bisogna dirlo ben chiaro, non è nel fascismo e nemmeno in miei liberalismo che mantiene urna collaborazione fedele e consapevole ; l'equivoco è nel fatto che tra gnrotoi oarlamentar.i. giornali, singoli personaggi, mezzi parlamentari e giornalisti, che non hanno alcun seguito e non nossono dare alcuna garanzia, c'è una assoluta licenza non controllata e non controllabile neli'attrlbnirsi liberali, interpreti del liberalismo, predi del liberalismo ». L'organo nazlonal fascista, prosegue con una lunghissima disquisizione che, fondan- I dosi sugli equivoci del liberalismo, dovrebbe scusare il fascismo di aver trattato male i fiancheggiatori liberali. Ma si può osservare che i « distinguo • potevano essere anche fat- 1 ti prima. Quanto alla stampa filo fascieta. essa vede con soddisfazione teome vide con soddisfazione gli allrl esempi del passato già passati e sui quali ha giudicato l'esperienza), il nuovo atto dell'on. Mussolini. La Tribuna ricorda là. sua ben nota tesi degli straordinari risultati che i costituzionali avrebbero avuto inserendosi nell'attività del fascismo subito dopo i; delitto Matteotti e conclude: « 1 Mtoerali solleciti solo Pd unicamente del bene delia patria al di sopra ed al di fuori delle turbinose contpse, quei liberali che hanno «sempre dato esempio di saggezza e di moderazione, non possono declinare l'invito dell'on. Mussolini senza assumere, in un momento cosi delicato, una responsabilità di fronte alla propria coscienza ed all'Italia. Noi crediamo che gli eccessi di certo fascismo ipersensibile ed incognito si dominano meglio coi consigli amichevoli e leali che colle prediche burbanzoso e pretenziose. 11 liberalismo può generare in questo momento nella nostra vita politica con dignità e consapevolezza un ruolo veramente Importante, per il suo stesso avvenire. La diserzione sarebbe una colpa ». Da) canto suo il clerico fascista Corriere d'Italia osserva: «La campagna di isolamento e di accuse sferrala dagli oppositori, ha reso possibile l'assurdo. Farinacci è apparso, in un dato momento, il trionfatore, ma la situazione continua a furmre una sola via pacifica di uscita al paese: la normalizzazione. Collaborando a qupsta- soluzione della crisi non cesseremo dal richiamare il governo all'impegno assunto all'indomani della vittoria elettorale. 11 telegramma dell'on. Mussolini al sindaco di Firenze, un colloquio significativo avvenuto ieri tra il presidente r|.-l consiglio ed il direttore di un giornale romano, dimostrano che il capo del governo e del fascismo non è insensibile al nosìro richiamo, espressione della, volontà della glande maggioranza degli italiani. L'altalena Il Popolo ricorda la campagna recente dell'organo liberale contro la politica fascista c rileva ironicamente che' la coscienza, di Vittorio Vettori dovette esser subito appagata alla lettura del telegramma che. il presidente del Consiglio aveva preparato per il sindaco di Firenze. La Voce .Repubblicana, osserva invece come l'on. Mussolini debba barcamenarsi tra la intransigenza del fascismo e le richieste dei fiancheggiatori, la ausile cosa riduce la dittatura mussoliniana ad estenuarsi in una implacabile altalena. Quindi il giornale scrive: « SI è aperto una partitina d i botte e risposte, di polemichette cortesi ed ipocrite ed insidiose fra Mussolini ed i fiancheggiatori. E' un loro fatto personale? Signori, non ci sono in giuoco soltanto i rapporti fra governo e fiancheggiatori voluti e tollerati, carezzati e beffeggiati. Questa è politica parlamentarishea'della peggior specie, eroi della rivoluzione! Sono in giuoco la pace del popolo italiano, la libertà del cittadini, la dignità della nazione che aveva diritto ad una sovranità incontestabile dopo il lavacro di sangue della grande guerra. Chi se ne cura? Il compito delle Opposizioni è arduo ma sublime perchè si sposa alla luce della civiltà italiana ». I combattenti Come abbiamo rilevato, 11 Governo si proporrebbe, dopo l'odierno zuccherino pòrto ai liberali, di accattivarsi nuovamente i combattenti che ebbero il torto di formulare ad Assisi un ordine del giorno non gradito dall'on. Mussolini. Pertanto i combattenti si mantengono sulla loro linea di condotta in base all'ordine del giorno di Assisi. Ne è una prova il telegramma inviato oggi dall'on. Viola Ettore, presidente dell'Associazione, al Ministero degli Interni per i fatti di Napoli, inoltre il Comitato nazionale dell'Associazione combattenti ha provveduto allo scioglimento della Sezione di Terni che per opera di pochi fascisti disapprovò con un ordine del giorno quello votato ad tesisi. Una autorevole personalità del Comitato ha detto alla Tribuna: » Q provvedimento contro la Seziona dì Terni era inevitabile anche perchè nell'assemblea, eh* ha preso la grave deliberazione dopo una discussione che si svolse in una atmosfera tutt'altro che serena, non vi erano più di sessanta o «ettanta combattenti, mentre la "Sezione di Terni uè conta circa trecento. Per quanto ri guarda i dolorosi fatti di Napoli, è con profondo dolore che noi dobbiamo deplorare, fra i perseguitati i combattenti i Quali non devono essere assolutamente confusi cogli oppositori napoletani. Confidiamo che l'onorevole Federzoni saprà prendere gravi misure contro i responsabili dei feriménti che, come abbiamo voluto far rilevare, cono due volte delittuosi, perchè compiuti in danno .di coloro che sono stati sempre dalla nazione riconosciuti per i fattori della gloriosa vittoria ». La Tribuna pubblica poi una lettera della medaglia d'oro Amilcare Ressi, che smentisce le. informazioni date giorni addietro da tiua'cl'ie gitimele circa un dissidio che esisterebbe tra le medaglie d'oro per l'atteggiamento verso il Governò. Le medaglie d'oro, secondo 11 Rossi, sarebbero tutte per • il • Governo dell'on. Mussolini. L'armistizio tra fascisti e fiancheggiatori Vivacissime sono poi anche oggi lo pole. miche giornalistiche sull'armistizio fra liberali di destra c fascisti. Il commento del Popolo d'Italia all'intervista dell'on. Amendola ed in partlcolar modo l'interpretazione che l'organo fascista milanese ha dato al pensiero del capo dell'Opposizione costituzionale ha provocato una forte risposta del Mondo ed una recisa lettera dello stesso ono revole Amendola. Il giornale democratico scrive: < Niente vi è di più grottesco dello spettacolo che il fascismo offre nei "suoi Irrequieti ondeggiamenti fra la tendeuzialità repubblicana' e la Costituente da un lato ed il proclamato ossequio alla Corona d'altra parte (ossequio in contrasto colla tenace opposizione fatta per due anni al giuramento della Milizia nel nome del Re, collo spirito partigiano che limiterà ed annullerà il significato ed il valore di questo giuramento messo a confronto coll'altro celebrato in solenni dichiarazioni di fedeltà verso il fascismo ed il suo duce, col riaffermato e rinsaldato vincolo di diretta ed esclusiva dipendenza della Milizia nera dal uresident.0 del Consiglio)-e fra l'omaggio verbale alla Costituzione e la nomina dei quindici sapienti che dovranno rivederla e riformarla ad onore e gloria di quei liberali fiancheggiatori verso cui sembra' che il presidente del Consiglio sia disposto a chinare per alquanti giorni l'orgoglioso capo con un sentimento di sincerità e di lealtà politica, la quale non sappiamo se e fino a qual punto sia ingenuità o se non si tratta di peggio Dire che il fascismo è l'espressióne di una imponente volontà popolare, è perpetuare :ina menzogna che fu denunciata e documentata alla Camera dall'on. Matteotti, il anale doveva scontare, co'la più barbara delle morti, l'omaggio reso dal suo dovere ad una verità che ognuno gradisce ogni giorno di più col farne dimostrazione o rilievo ». Il Mondo accenna quindi alle elezioni del 6 aprile ed alla situazione derivatane per cui fu soffocata nel sangue la voce di un accusatore e, negando Che la maggioranza degli italiani aderisca al regime fascista, prosegue: « Troppo frequentemente, o signori, mutate maschera, perchè il pubblico non abbia ormài la coscienza esatta della commedia che gli andate recitando e dt ciò che tramate dietro le quinte,». Poi, rilevando Che la pace che il fascismo vuole, sarebbe una pace dt soggezione, soggiunge : • Attraverso gli equivoci, i diversivi, le mistificazioni polemiche! il maggiore organo fideista si studia d preparale un alibi al partito ed agli uomini che serve, ma il giudizio è stato ormai pronunziato irrevocabilmente dalla coscienza Dazionaie e la verità è in cammino verso quegli sbocchi di redenzione e di pace ai quali abbiamo irremovibilmente fissi gli sguardi e/gli Spiriti ». - ?: : ■• Fiera replica di Amendola . L'on. Amendola da! canto suo, nella lettera al direttore del Mondo, scrive: « Abituato da lungo tempo a disprezzata * tutto quello che avviene da quella parte, ingiurie, diramazioni o sicari, non ho nulla da replicare alla bella'prosa di marca presidenziale. La migliore replica consista 'in certi casi ne! mantenere le distanze. Ma' poiché una mia frase della suddetta intervista, netta quale definivo questa estate una estate'di maturazione, offre appiglio a sinistre equivoca* zioin del magno organo fascista', il qtialtvàij* sioso di alibi morali per la sua parte.-si'domanda che cosa maturi e sogna certo macchinazioni nostre per combattere in armi il fascismo, tenò'o a precisare che con quel!» frase ho inteso soltanto, riconoscere ed affermare un fatto del quale uhiunque non Sia cieco, non può rifiutarsi di prendere atto, cioè che in questa estate de! ttfcii. va maturando nel nostro popolo, la coscienza della crisi, in cui la vitu nazionale si dibatte da due anni, come va maturando, altresì la'volontà di risolvere finalmente la crisi e restaurarti in Italia il vero ordine. Quanto alle armi conosco soltanto quelle che il fascismo dettene abusivamente ed impugna contro- i cittadini non fascisti. Ma, ho inteso dire e ripeto che lo armi fratricide in mano di una fazione non possono alla lunga soffocare la coscienza di un popolo libero. Chiarito- il, mio pensiero in modo inequivocabile per tutto-le persone in buona redo, nou rileverò.'la altre eventuali fantasie c .«efisticazioni che la ben nota malafede ai cena stampa possa eventualmente costruire ancora sulle mie parole». La milizia - Rettifica di tirai Dalle fatali causc::'.'.er<2*-clie derivano.dal1 impiego delia Milizia per il suo innegabile carattere politico si richiama il Popolo a proposito dei fatti di Napoli, che hanno confermato le previsioni degli oppositori condivise dalla maggioranza del paese, e scrive:' « Ormai in Italia, a credere alle promesse del Governo riguardo alla costituzlonalizza. zione della Milizia non rimane più nessuno: Gli avversari del fascismo sono convinti che la Milizia è assolutamente un esercito partigiano, mediante il quale gli on. Mussolini e Farinacci e lo Stato Maggiore- fascista, sperano di riuscire a consolidare il prestigio dittatoriale del partito. L'opinione' pubblica grigia, quella che non consente più cól 'ftìsclsmo, ma non è ancora passata all'oppozlone decisa ed aspetta gli avvenimenti pè» regolarsi, non accorda più alla Milizia fitto, eia alcuna e va persuadendosi che l'unico ostacolo perchè l'auspicata normalizzazione possa avvenire senza gravi fatti, consiste proprio . nel fatto che l'on: Mussolini ha a sua disposizione un simile còrpo armai" • »"*«et. sti, infine, sanno benissimo che normalizzazione e costttuzionalizzazione sono chiacchiere per la platea». ..; • Il giornale popolare poi osserva che la Milizia non- potrebbe diventare legale che quando governo e fascismo fossero riusciti a con. sondare un regime di legalità fascista, trasformando lo Statuto e, dichiarandosi scettico sulla volontà e sulla; possibilità normalizzatrice dell on. Mussolini, soggiunge: «L'on. Mussolini e l'on. Farinacci fanno proclamare dal Consiglio nazionale del fascismo che la seconda ondata consisterà nella pacifica permeatone fascista dello Stato attraverso la elaborazione di' nuove leggi. Comprendiamo. Questo linguaggio corrisponde a quello che st usava prima della marcia su Roma ». Il' giornale afferma che questa Volta il pansé non ei lasderà ingannare sulle vere satina del fascismo e, rivolto al fiancheggi atart, scrive: • Sono altrettanto vigili coloro chi dovrebbero avere la responsabilità dt pro*»t vedére alla difesa della Costituzione? Som altrettanto vigili e decisi coloro che si proclamano liberali e.costituzionali? il Giornea d'Italia, dopo aver suonato a stormo le ni campane per dare l'allarme e dopo aver- e«presso 1 più fieri propositi di resistenza alle'