La villa d'monssu Pingon e un masso leggendario

La villa d'monssu Pingon e un masso leggendarioSa Stampa 1 Agosto CRONACA *Se »i,.4vvenga, o viandante, o placido scalat,0<< della nostra collina, o studioso osservatore delle cose del tempo passato, di. Inerpicarti lungo la Val dei Salici — cioè lungo 5a nostra Valsalice d'adesso — passerai davanti a una vecchia-villa avvolta dall'arnica ombra di alberi secolari. E' la villa Andreis, uh tempo proprietà d'uri personaggio dell'antica Torino e il cui nome corre nel popolino piuttosto leggendario: Emanuel* FiUberto Pingon«, che l decurioni d'un tempo onorarono del titolo di cittadino onorario e a cui 1 posteri dedicarono una piccola via solitaria,.lunga cinquantotto metri e di poche case, la via Pingone che si trova nella sezioPa Moncenisio al fondo di via S. Domenico. i.a memoria di questo personaggio è sempre etata viva presso il popolino il quale fa rLsalire frequentemente le cose un po' antiche e tutte lè cianfrusaglie malandate ai tempi di « monssù Pingon ». Antiquario, orco, anacoreta? Fu invece un brillante uomo e, sia pure in ritardo, un amoroso marito che lasciò monumento dell'amor suo coniugale in un'iscrizione latina Appunto nella villa di Valsalice suddetta. Emanuele Filiberto Pingone nasceva in 'Chambery nel 1025. Nel 1561 venno in Piemonte dóve, pel brillante Ingégno e per gli utili servigi ebbe da Emanuele Filiberto, che assai lo aveva protetto, dignità baronale e quattro anni dopo la cittadinanza torinese in premio del suoi lavori elio avevano illustrato la citta. Pingone fu forse il primo storico di Torino. Nessuno prima di lui aveva potuto compulsare archivi e interrogare documenti por quella segretezza in cui si teneva, la cosa pubblica; 11 Duca fece aprire ail suo beniamino tutti gli archivi pubblici e privali, la città di Torino mise a disposizione tutti i preziosi suoi incartamenti, pergamene e libri che — salvo pochi ritirati In tempo — andarono poi irremissibilmente smarriti (diciamo così) per incuria degli eredi del Pingone. Questi fu amantissimo delle antichità e sotto questo aspetto ebbe fama più popolare. La sua casa divenne un piccolo museo ove si conservavano lapidi romane e di non tanto remoti tempi, antichi oggetti, libri preziosi, quadri e carte; e la sua raccòlta fu popolarmente coni, presa sotto la frdsè « le antichità d'monssù Pingón • frase che corre oggidì. Di troppa buona fede, come molti amatori d'antichità, |)r«e solenni cantonate. Uno speculatore gli fabbricò parecchi cimeli vendendogli a caro prezzo lapidi mal esistile. Ed egli, il buon Pingone, s'arrabattava a illustrarle! Emanuele Pingone abitò nella casa posta all'anjjolo di via Porta Palatina e via Basilica nell'isolato di Santa Croce e sulla cui bassa porticina d'Ingresso, segnata col numero 23, et vedeva un monogramma di Cristo colla data 1532 scolpita in marmo. Oggidì quella porticina non esiste più perchè ha fatto posto a una bottega, Mori nel 1582 dell'età di 57 anni, tanti quanti ne- aveva morendo il padr» suo, e le sue spoglie vennero deposte in 8. Domenico dove, a sinistra.entrando, in fondo alla chiesa si legge ancóra una bella epigrafe in lode di lui. Nell'aprile del 1551 mettendo line ad una vita brillante di scapoIo aveva sposato Flliberta di Brucile donzeli* dt nobile lignaggio. La pestilenza che fece rifugiare le più cospicue famiglie tori, nesl mila collina, spinse pure il nobile Filiberto Plngòne a comprarsi una villa, l'attuale villa Andreis come ho detto, col danari di Flliberta di Bruelle sua moglie. Questo brillante uomo fu un amoroso marito che lasciò monumento dell'amore suo coniugale in una Iscrizione che credo si conservi ancora nella villa e che cominciava cosi: « Hate vfneta m'apalibus sub bisce — con va Rei» dótrìlnas obòsculantur — helc nec non PWHberta ruris emptrlx ecc. ecc. — ad mutui amoris perp. mem ». Inchinati, o viandante, o lettore, a questa fedeltà coniugale consacrata nel marmo e prosegai. Addentrati nel boschi, al rezzo, e appropinquati in quel di Pecctto, la patria delle ciliegie. Nella regione del Bricco, volgendo un po' a sinistra, si trova la famosa « Pietra del Tesoro ». Vaio la pena di sostare. I pecettesl del passati tempi si erano ficcato in testa che sotto quell'enorme pietrone si celasse un nascondiglio ricolmo di ori, di pietre preziose e di monete. Ingomma un tesoro. E molti ci credono ancorai Sulla origine d'una miniera simile, a due passi si può dire da Torino, sono due le leggende che corrono. La prima che il tesoro sia proprietà degli antichi frati camaldolesi che messi lassù nell'Eremo per volere del Duca Carlo Emanuele Lo di Savola dovettero poi far fagotto in fretta e furia, esattamente due secoli dopo, quando nel 1802 il governo francese da cut allora dipendevano Torino e il Piemonte sfrattò le corporazioni rell- gL^Ererno durante i due secoli di vita caroaldolese fu mèta di conlinul pellegrinaggi e 1 fedeli non vi andavano a mani vuote. Per I buoni frati camaldolesi non era che un ricevere doni, .tra cui ricchi arredi religiosi. Tutti questi oggetti, insieme al danaro, ve. nlvano conservati entro armadi di ferro in un apposito stanzone del convento, locale che per la destinazione a cui era adibito venne chiamato . la camera del JJ^XP:» leggenda racconta corno l'ultimo priore.dell'Eremo lesse un santo che aveva■ '«quem visioni celesti. Prima che al camaldolesi fosse intimato lo sfratto, gli comparve un angelo 11 quale lo avverti di quanto awebbe accaduto ordinandogli di pensare a metterà in salvo il tesoro. E per aiutarlo in questa urgente impresa, l'angelo prese per man» ti santo priore conducendolo sino ««me pietrose del Bricco e insegnandogli alcune parole o preghiere miracolose che avevano il potere dt smuovere quel sasso immane. II buon padre fece tesoro del celeste avvertimento e per molte notti sempre da solo e senza cne nessuno, neppure i suoi frati, io sapesse andò al pietrone. Pronunciata la «aera formula, questo da sò stesso si spostava lasciando cosi aperto un profondo scavo nel quale il santo priore riponeva il carico di oggetti preziosi che a volta a volta portava con se. Poi compiuto questo lavoro, prò. nunciava un'altra Invocazione suggerita sempre dall'angelo e 11 grosslssimo mosso tornava al suo posto chiudendo ermeticamente 11 nascondiglio. Tutto l'immenso tesoro accumulato durante duecento anni dai frati dell'Eremo sarebbe dunque finito in quella buca. E questa è leggendal Ma un fatto storico accertato è che dopo il famoso decreto d'espulsione, 1 commissari del gover. no recatisi al convento fecero aprire 1 famosi armadi di ferro della Camera del tesoro e rimasero con tanto di naso, n tesoro era sparito. La leggenda aggiunge che il santo priore mori qualche anno dopo lontano dalì'Italia senza'avere potuto rivelare le magiche frasi che avevano avuto in virtù di .•faanovere il masso. ' La seconda leggenda è più emozionante e bisogna raccontarla aL bimbi cattivi. Nel 1340 la repubblica di Chieri vendeva per non so quanti fiorini d'orò il feudo e il castello di Pecetto per metà ciascuno a Urvleto Simeoni dei Balbi e a Milane Gribaudo. Non è il caso di occuparsi dt quest'ultimo; ma il primo. Dio buono, che canaglia! La tradizione vuole che si facesse chiamare conte e in realtà non era elio un volgare ladrone da strada. In quel tempo la via più diretta fra Torino e Chieri passava appunto per le colline ed era percorsa da numerosi mercanti. Simeonl del Balbi alla testa d'un branco di scherani assaltava i viandanti e 11 depredava. Nessuno osava muovere lagni perche i tempi non erano leggiadri. Urvleto era u feudatario, il padrone! Le merci rubate le faceva poi vendere a Calieri e a Torino ricavando grossi gruzzoli di fiorini d'oro che riponeva nei sotterranei del suo castello. Cosi le ricchezze e i delitti del ribaldo conte andarono sempre crescendo. Ma tutto ha un termine .quaggiù. Narra la leggenda che un venerdì santo il conte Urvleto trovandosi ■ in regione Bricco, presso il famoso pietrone, derubò una povera vedova di tutto il suo avere. Invano la disgraziata implorò e pianse, anzi Simeoni fu inesorabile e infastidito del pianti della disgraziata la trafisse. Male incolse al tristo, perchè (ecco la Provvidenza) senti Sri quel momento una mano appesantirsi ferrea sulla sua spalla si da farlo umiliare al suolo. E una voce stridula e beffarda gridargli: — Urvieto dei Balbi, quanto hai fatto sorpassa Ja misura! La tua anima mi appartiene, ma il seguirmi al-' l'inferno sarebbe per le'pena lieve! — E il diavolo — poiché la leggenda assicura che si trattava proprio di lui — in un attimo fece girare su di sè l'enorme masso è precipitò nella voragine il conte con tutti i suoi maile acquistati sacchi dt fiorini. Pare incredibile ma il oontc Urvieto dopo tanti secoli è ancora vivo là sotto. E se nessuno è mal riuscUo a smuovere il pietrone del Bricco si ò prima di tutto'perchè pesa molto, eppoi perchè l'antico feudatario nella paura che gli rubino i tesori, coi quali e maledetto e dannato per tutta l'eternità, vi si è aggrappato dal disotto. Nessuna forza umana — ammonisce la tradizione — riuscirà mai a vincere questo infernale incantesimo. In tempi menò progrediti e di deficiente Polizia, nel momento giusto a colpire il reo, interveniva il diavolo. Adesso non interviene, purtroppo, nè 11 diavolo nè la polizia.... NI. L'assemblea del combattenti si associa al voto di Assisi Le truffe ai tabaccai col sistema della busta Abbiamo già narrato la singolare truffa patita da una tabaccaia del centro. Adesso i truffatori operano alla periferia. • Uno sconosciuto si presentava alle ore 17 nell'esercizio di tabaccheria di via Monginevro 6*J. di proprietà di Re Vittoria dt Luigi ed alle ore 18 in quello sito in via Cristoforo Colombo 49, esercito da Barberls Luigi fu Ernesto. In ambedue i negozi, dopo avere fatto acquisto di marche da bollo, francobolli e simili, all'atto dei pagamento lece tinta di aver dimenticato il portafogli, lasciava quindi una busta (che si era fatta consegnare per includervi la merce) e si dileguava. La busta, però, non conteneva che carta straccia. La Re fu quindi truffata per L. 150 circa ; il Barberis per circa L. 184. SI fanno indagini per identificare ed arrestare lo sconosciuto. Però, o tabaccai, attenti. ■■ Un altro tentativo, operato in via Cigna, 42 è invece fallito completamente por la perspicacia del tabaccaio e si è chiuso con 1 arresto del malandrino, dopo un clamoroso e drammatico inseguimento. 11 proprietario della rivendita di tabacchi fe certo Michele Camoletto di 34 anni, mutilato alle gambe. Nonostante questa sua Infermità, che lo metteva' In condizioni sfavorevoli di fronte al suo avversario, egli diede prova di coraggio e di prontezza Quando si presentò nel suo esercizio, l'altra mattina alle 10,30 un individuo a chiedere una rilevante quantità di francobolli e di marche, e dopo aver piegato 1 fogli in quattro li mise in una busta, 11 tabaccaio si mise in guardia. 11 suo vago sospetto di un tentativo di truffa, col sistema ormai in uso, venne subito confermato. 11 giovanotto Infatti si tastò la giacca, disse di avere dimenticato 11 portafogli ed estrasse la busta per consegnarla dt ritorno all'esercente. Questi però, seguendo attentamente la manovra dello sconosciuto, si era accorto che egli aveva messo la busta coi francobolli in una tasca ed aveva quindi estratto dalla tasca opposta la busta preparata che gli offriva di ritorno. Mentre il truffatore si sporgeva per consegnargli 11 plico, il Camoletto tentò di afferrarlo o.l braccio. Il giovanotto fu pronto a ritrarsi e per intimorire il tabaccaio impugnò la rivoltella. Quindi prese la via della porta. Il Camoletto aiutandosi con le stampelle lo inseguì in istrada, gridando per attirare gente. Giunto fuori 11 truffatore trovò subito un altro sconosciuto che gli consegnò una bicicletta, con la quale tentò la fuga, tenendo sempre la rivoltella in pugno. Ma non fece cinquecento metri che la gente, messa in allarme dalle grida dal tabaccalo, gli Impedì il passo e Io fece arrestare. Il valore della refurtiva sequestratagli in tasca ammontava a 220 lire. Oltre al francobolli fu sequestrata al truffatore anche la rivoltella. Egli ò stato poi iden. fincato dalla Questura, che lo ha denunziato alla autorità giudiziaria, per tale AUberto Ombra da Mombello Monferrato di 23 anni. La medaglia d'argento al Corpo «lei Pompieri L'a Commlsione Reale per le ricompense al vulore civile, ha concesso la medaglia d'argento al Corpo del nostri pompieri pel nobilissimo e coraggioso contegno tenuto In occasione dello scoppio dell'incendio della fabbrica dt fiammiferi di Rocca Canavese come già a suo tempo largamente furono informati 1 nostri lettori. I nostri bravi pompieri in quel frangente si recarono sul posto Insieme al l«?o comandante Ing. Viterbl trattenendosi anche per le urgenti opere di scavo allo scopo di disseppellire le povere vittime del disastro. Un genero che tenta divorare la suocera Seguitiamo colta cronaca di gente ricoverata all'ospedale in causa di morsicature ricevute dal proprio simile. E et osa dir male dei canil Le misure profilattiche contro la rabbia canina e il miglioramento della stessa razza canina sono tali che ormai si può vivere tranquilli. Ma dalla rabbia umana chi ci preserverà? La ricoverata dell'altro ieri al S. Giovanni è una vecchia di 71 anni abitante in corso Novara 23. Era venuta a diverbio per futili motivi col proprio genero Cerrutl Marcello. Dalle parole 1 due vennero presto ai morsi e il. genero addentava ni labbro inferiore la suocera. L'intervento di alcuni vicini Impedì forse che quell'uomo diventasse un antropofago. La vecchia al S. Giovanni fu dichiarata guaribile in 10 giorni e 6l spera che non dovrà sottoporsi alla jiira antirabblea. La morte del ciclista Investito Il ciclista, ferito gravemente nello scontro avvenuto l'altra sera in via Livorno con un altro ciclista rimasto sconosciuto, ha cessato di vivere dopo poche ore, nonostante le cure praticategli dai sanitari del San Giovanni. Dapprima egli non pota essere identificato perchè non teneva documenti indosso: ma in seguito fu possibile accertare che si tratta di 1ale Lorenzo Cavagliu di unni 25, abitante in via San Domenico 10, operaio presso le Ferriere Piemontesi, Il Congresso dei Combattenti delia Provincia di Torino, tenutosi nella nostra città il 18 maggio u. s., aveva lasciato dietro di se, a lavori ultimati, una scìa di malcontento, manifestatosi subito in occasione delle elezioni del Comitato provine. Allora vi furono vivaci battibecchi per asserite ingiuste esclusioni dalla lista dei candidati, e qualche congressista appartenente alla Sezione di Torino usci dalla sala protestando o non volle neppure partecipare alla votazione. Questo episodio ebbe le sue ripercussioni di, disagio in seno alla Sezione di Torino, dove fra i membri del Consiglio gli nmorl non erano concordi. Si ebbero lo dimissioni di tro Consiglieri, uno det quali motivò la sua deliberazione con considerazioni riguardanti gli atteggiamenti e l'attività politica di qualche esponente della Sezione che a lui apparivano non perfettamente consoni alla ripetutamente conclamata indipendenza dell'Associazione dai Partiti politici. Per gli stessi motivi, 0 per motivi analoghi, una parte dei soci si manifestò in varie occasioni malcontenta del- 1 andamento della Sezione, nella quale i contrasti di tendenze non furono mai potuti assopire per lungo tempo. Giorni fa poi un sedicente « Gruppo ferrovieri combattenti > fece pubblicare come autentica una deliberazione di riprovazione all'operato del delegato Compartimentale 6lgnor Corbelli, deliberazione che venne immediatamente smentita e tacciata di 6ubdola manovra dà parte del rappresentanti i ferrovieri combattenti e da parte dello stesso presidente della Sezione, avv. Bertele. A tulto questo aggiungansi le manifestazioni oratorie avutesi al Gran Consiglio fascista a riguardo del combattenti e del voto di Assisi, e si avrà la spiegazione dell'atmosfera di nervosismo e di aspettazione nella quale si è iniziata l'assemblea indetta al teatro Trianon per Ieri sera dalla Sezione di Torino per la relazione morale e per quella sul Congresso Provinciale del 18. maggio. Quando il presidente, avv. Bertela, alle 21,30, invita l'assemblea ad eleggere il presidente, dalla platea 6L eleva un applauso, mentre la galleria — gremita — rimane silenziosa. A presidente dell'assemblea è chiamato, senza contrasti, il signor Medaglia, che per prima cosa avverte che sarà inesorabile tutelatoro della libertà di parola, in questo momento il teatro presenta un magnifico colpo d'occhio, affollato come è in ogni ordine di posti. La relazione del presidènte Salutato da fin nuovo applauso, prende la parola l'avv. Bertele, che comunica anzitutto .come il Consiglio abbia deliberato di inscrivere a soci d'onore della sezione i decorati di medaglia d'oro di Torino, defunti 0 viventi. La comunicazione è accolta da unanimi applausi. Quindi inizia la sua relazione morale. • Accennato al Congresso provinciale ed alla riunione di Assisi, dice che il Consiglio sezionalo ha scelto la propria via e desidera che l'assemblea si pronunci in merito, chiedendo su ciò un voto esplicito, per poter proseguire sulla strada prescelta. Parla delle elezioni politiche e ricorda che in quell'occasione la Sezione votò un ordine del giorno affermante la disciplina più schietta ala Federazione provinciale, < perchè i combattenti hanno da essere in servizio dell'Italia e non di un partito > {Applausi). Espone che al Congresso provinciale la Sezione, o, meglio, il Consiglio, aveva designato i suol rappresentanti perchè venissero Inclusi nel Comitato provinciale. Ma non si ebbe alcuna garanzia su tale inclusione. In quel Congrèsso non potè approvare interamente la relazione del delegato provinciale, ing. Guatteri, per dispareri teorici. Dice che il Consiglio sezionale fece tutto quanto era necessario perchè si stabilissero rapporti completamente cordiali con la Federazione, cosa che non sempre fu ottenuta. Annunzia poi che i soci della Sezione da 1C09 sono saliti a 2400 {Applausi). Se la cifra non è maggiore, ciò 6 dovuto, dice, alla severità con cui si procede nelle accettazioni. Accenna al fatto che in occasione della inaugurazione della bandiera dell'Associazione tutte lo organizzazioni politiche di ogni partito erano rappresentate. Rammenta che il Municipio stabili un sussidio annuo fisso a favore della Sezione; ciò che le assicura l'Indipendenza economica. L'oratore passa poi in rapida rassegna tutte le attività di previdenza, di assistenza e di soccorso che la Seziono esplica in vantaggio de! soci. Si occupa del collocamento ed enumera i benefizi che la Sezione ha procurato al soci disoccupati. Dice, fra l'altro, che bisogna licenziare le signorino ed 1 non combattenti dai pubblici uffici, per far posto al disoccupati, combattenti. Trattando dell'opera sindacale svolta dalla Sezione, dice che essa si propone di tutelare 1 gruppi professionali in tutti i loro diritti derivanti dal lavoro. SI diffonde quindi a parlare degli impiegati privati, dei dipendenti dal pubblici stabilimenti, degli operal e del ferrovieri. Comunica, a proposito di questi, che proprio ieri una promozione, ingiustamente mancata, è avvenuta per interessamento della presidenza. Biasima poi coloro che fecero pubblicare notizie false e tendenziose riguardanti 11 gruppo ferrovieri, *d 11 biasimo verso queste manovre sleali, indegne di combattenti, 6 sottolineato da unanimi applausi. Assicura in modo perentorio che gli avventizi municipali saranno messi in pianta. Il delitto Matteotti Compiuta questa rassegna, l'avv. Bertelo dichiara che il Consiglio éi è trovato unanime nell'associarsi al voto uscito dal Congresso di Assisi e che i combattenti vogliono partecipare alle prossime elezioni amministrative. Viene poi a trattare della questione politica e riafferma il proposito di precisa ed assoluta indipendenza da ogni Partito politico* — Voce? Non avete, avuto fi coraggio di commemorare Matteotti I Questa esclamazione è accolta da grandi applausi e da qualche fischio. Scoppiano grida in vario senso. Succede un breve tumulto durante il quale scoppiano vivaei battibec¬ chi, il presidente Medaglia avverte che se si fa del baccano scioglierà la seduta. L'avv. Bertoh! grida che ogni violenza, da qualunque parto venga, dev'essere condannata e questo parole suscitano un caldo, unanime, lungo applauso che chiude l'Incidente. Concludendo, il Bertele dichiara «che si devo rimanere fedeli al voto di Assisi, ed i combattenti lo sapranno fare, essi che seppero combattere per il Re e per la grandezza della Patria! ». Un ultimo applauso segna la chiusa della relazione, sulla quale il presidente dell'Assemblea apro la discussione. Primo oratore è Scalvini che si dichiara' subito in dissenso con la relazione Bertele, dichiarazione die urta una parte dell'assemblea che mormora verso l'oratore e lo interrompo. Lo Scalvini dice che accetta l'ordine del u'iorno Viola quantunque avesse desiderato qualche cosa di più chiaro ed esplicito. Deplora il parallelo che l'on. Grandi credette di fare tra Vittorio Veneto e la marcia, su Roma. Riferendosi alla famosa frase di Mussolini nir^a il voto di Assisi, dice che i Combattenti non ritengono che il loro Consiglio nazionale debba avere il beneplacito del Presidente del Consiglio. L'assemblea diventa, nervosa. Si Incrociano mordaci frasi e Interruzioni ostruzionistiche. L'oratore taglia corto, e presunta un ordino del «ioruo di sfiducia verso il Consiglio Sezionale, che è accolto da rumori, zittii ed esclamazioni. La frase dell'on. Mussolini- L'ing. Guatteri esorta l'assemblea « a non discuterò il voto di Assisi e lo parole dell'on. Mussolini per non rendere più difficile l'opera dol Consiglio N'azionalo ». — Altro oratore è l'ini:. Mastrogiacomo che loda l'opera dal Consiglio o l'attività del prosidonte nel campo sindacalo, ma non ne approva le direttivo politiche. Vuole clic i combattenti si occupino dello questioni di ordine generale, pur non trascurando gli interessi dei singoli gruppi professionali. Ritiene necessario clic l'assemblea omelia ini voto per la regolarizzazione della Amministrazione cittadina. Il signor De Sanctis rivendica, fra gli applausi, la piena indipendenza del Comitato Centrale della Combattenti. Il rag. Gùillet, che ora Consigliere e si è dimesso, Inmenta cjie il presidente Bertelo non abbia respinto taluni attacchi che pubblicamente gli vennero fatti, e deplora che il presidente Btrlelò non abbia saputo, o voluto, risolvere in modo dignitoso il disaccordo esistente fra Federazione provinciale e Seziona. Continua muovendo una serie di appunti all'avv. Bertelo, ina una parto dell'assemblea lo rumoreggia accusandolo di suscitare questioni personali. L'adunanza è diventata insofferente e rumoreggia gli oratori che, finora, si sono rivelati tutti in disaccordo coll'indirizzo politico che essi dicono sognilo dalla presidenza. Invano il presidente dell'assemblea Medaglia tonta di dominare la nervosità dell'assemblea, cosi che il rag. Gutllet termina alla svelta o abbandona la tribuna. L'avv. Bertelo dico che ha ascoltato con profonda amarezza gli attacchi rivoltigli. Afferma clic agli attacchi ha già risposto ed ora soggiunge con gronde calore che è un invalido di 5.a categoria I Rumori, proteste, grida in vario senso. L'assemblea è divisa in duo campi. Bertele dominando i rumori risponde all'accusa rivoltogli, quella cioè di ambizione. Se ambizioso — grida — vuol dire dedicare quattro o cinque ore al giorno al sodalizio... Voci: — Lei esagera! Botole: — Se questa è ambizione, allora io sono un ambizioso {Rumori, proteste). Voci: — E' vero, è vero. Il baccano è assordante. Il curioso è che chi ì-\ più rumore, chi più interrompo, sono gli stessi amici del Bértelo, i quali ^li gridono: — Ma 6 vero! .Scuro, che hai ragione. Silvano nota che nel 101!) l'Associazione contava 12 mila combattenti ed oggi ne conta 1-'00 circa. Ricorda che autentici ex combattenti, valorosi, disoccupati, versarono in misere condizioni e l'Associazione non 11 aiutò, anzi li mandò via dalle sue file. La sala è di nuovo in burrasca. SI grida: 1 - Ai voti! ai voti! L'oratore vuole che si riveda l'oiperato 'di r.uafteri, rappresentante provinciale della l'operazione di ritorno da Assisi. Guatteri Ingorgo, ma lo sue parole, interrotte ft rumoreggiato, non arrivano at banchi della stampa. L'ordine del giorno approvalo Finalmente il Presidente Medaglia annuncia cho sono giunti al suo tavolo quattro ordini del giorno. Uno, di marca fascista, è accolto da interruzioni e da esclamazioni ironiche. Un altro fa eco all'ordino del giorno Viola e respinge la relazione Bertolè. Altri rumori, fischi ed applausi. Un nitro ordine del giorno dei gruppi professionali si compiace della nomina a Commissario aggiunto dell'avv. Bertele {Rumori) e afferma che Mussolini è un « grande combattente ». Voci: — Tanti auguri a Bertele! E anche il quarto ordine del giorno, più semplice, a firma Gorgollni, esprimo fiducia al presidente Bertele. Questi a nome del Consiglio dichiara di accettare l'ordine del giorno Gorgolini che p il più semplice e il più sintetico. Dice infidi: «I combattenti della sezione torinese dell'Ass. Naz. Combattenti, udita la relazione Bortolo che ha fatto suo l'ordino del giorno Viola al Congresso di Assisi, l'approvano nel nome delle sacra idealità delia Patria, uscita vittoriosa dalla guerra» e, nmspicando ad una sempre maggiore concordia e disciplina iK'U'aimbito della grande famiglia dei combattenti, passa all'ordine del giorno ». Sorgono grida : — Bravo GorgoJimi. Sei un abile manovratore. Ma l'ordine del giorno risulta approvato a grande maggioranza. Una voce grida: — Ma ricordatevi, o fase»»*, di rispettare i mutilati Si procedo cruindi senza lotte alle elezioni suppletive. Vengono eletti consldieri- Motto. Nicolò. Tieleento pniimpn statali, Puterl Vittorio, Delegato Gruppo Municin. - Sindaci effettivi: VIsioll Cesare, Grappo Ferrovieri. Sindaci supplenti : Verda Ferdinando, Gruppo Arsenale Milit. ftlla ricerca dei ladri dell'oreficeria di Piazza Castello La Questura ha proceduto a numerosi interrogatori e rilievi. E' stato interrogato il fabbro il quale due anni fa, quando il signor Tazzetti subentrò nell'oreficeria al vecchi proprietari, apportò al congegno meccanico della famosa porticina Innovazioni notevoli e segrete. E' stata assodata l'assoluta rispettabilità di questo fabbro e rimandato alla sua officina. E' sempre trattenuto nella guardina della Questura il vecchio commesso Natale Costa. Ma un fatto nuovo e di notevole importanza è questo: che in seguito ai vari interrogatori di inquilini del caseggiato è risultato che nell'ora del furto fu visto nei pressi della porticina sotto l'atrio un individuo non sappiamo se in atteggiamento di entrare o di aspettare. Era un ladro o un cosidetto palo? In seguito ai connotati avuti, la Polizia ha potuto identificarlo. Andate le guardie alla sua ricerca, non poterono trovarlo. Sparito? Tale supposizione non durò lungo tempo. Lo sconosciuto fu rintracciato più tardi, o per essere più precisi fu trovato l'individuo i cui connotati corrisponderebbero (eccezion fatta di un particolare di non grande importanza e cioè che l'uomo indicato da un giovanetto che abita nella cusa portava la barba nera, e la barba può essere facilmente sacrificata specialmente nel caso che uno cerchi sottrarsi ad una possìbile identificazione, mentre l'individuo in parola è sbarbato) a quelli dello sconosciuto sul quale erano caduti i sospetti e che una notevole Imperfezione fisica renderebbero facilmente riconoscibile. Si trattava insomma di quella persona alla quale abbiamo accennato ieri. Ma questa persona ha potuto subito fornire un alibi inoppugnabile e d'altra parte le informazioni raccolte a suo riguardo sono eccellentissime. Cadono quindi in un secondo tempo anche questi sospetti come erano già prima sfumati quelli sul conto della pochis¬ sima misteriosa presenza dell'automobile gialla. Le indagini in questo genere di reati sono, come è facile comprendere, di una delicatezza grande ed i funzionari non trascurano alcuna pesta anche se questa li stacca momentacnamente dal piano tracciatosi in seguito alle convinzioni tratte dalle risultanze acquisite nel eorso delle ricerche. St proinomentaneamente dal piano tracciatosi in tal modo si può essere certi di giungere ad un risultato sicuro. Le persone « fermate », poiché oltre al vecchio fattorino della Ditta la polizia ha creduto opportuno dì assicurarsi anche di qualche altro individuo, sono state trasportate alle carceri, sempe però a disposizione della Questura e gli interrogatori e confronti hanno luogo in quei locali, ove giornalmente si recano 1 funzionari incaricati delle ricerche. Una disgrazia al campeggio della "Sari,, Studente annegato nella Dora Il campeggio del gruppo studentesco della S'ori iniziatosi domenica scorsa in Valle del Ubarne à Notre-Dame, è stato ieri funestato da un disgraziato accidente cho ha costato la vita ad uno dei giovani soci. Circa un centinaio di studenti iiannp proso parte al campeggio inauguratosi con spontanea c spensierata allegria. I giovani innamorati della montagna si promettevano anche quest'anno una serie di belle ascensioni e gite noi pittoreschi ed attraenti dintorni della Valle coronata da cime superbe. Provetti alpinisti della direzione del gruppo erano sufficente garanzia che lo sport montano si sarebbe svolto senza imprudenze e quindi senza disgrazie, lì non fu infatti l'aspra roccia, non l'insidioso nevaio od il pericoloso ghiacciaio, a reclamare una vittima. Nessuna azzardata scalata di pareti o di crepacci, nessuno di quegli arditissimi acrobatismi che formano il vanto degli alpinisti e che viceversa mettono i brividi a coloro che soffrono di vertigini al solo pensare a certe sospensioni fra il cielo e l'abisso, hanno provocata la disgrazia. Essa avvenne in circostanze talmente, imprevedute conio avrebbe potuto ve» rilicarsi anziché in montagna, in tutt'altro luogo. Bisogna proprio pensare che il giovane studente fu vittima del suo crudele destino I Ecco come si sarebbe svolto il tragico fatto da quanto risulta da un telegramma invialo dal compeggio alla direziono del Club Alpino a Torino. Mentre un gruppo di giovani stava attraversando la Dora, lo studente del terzo anno del Politecnico Italo Perolti, di anni 20, sia perchè mettesse sbadatamente un piede in fallo, o casualmente sdrucciolasse sulla pietra levigata dall'acqua, o per qualche altra disgraziata ed ignorata causa, perdette l'equilibrio e cadde nel torrente. Travolto dallo acque rapidissimo scomparve. « Inutili riuscirono le ricerche subito iniziate dagli altri per ripescare Io sventurato compagno » — conclude il telegramma. Come è noto la Dora in quella località ha una corrente vertiginosa che passa tortuosamente fra sassi diruti; l'acqua in certi tratti è assai poco profonda ma in altri, speciatmonte dove fa qualche salto, e si frange rabbiosamente sul letto tormentato da blocchi staccatisi dalle rocce, essa raggiunge profondità ragguardevoli. Si ritiene che il Perotti sia appunto caduto in una di queste buche, e, stordito dal colpo sia stalo cacciato dalla furia dell'acqua sotto qualche roccia dove può essere rimasto impigliato. Egli è stato forse in tal modo sottratto asli sguardi ed alle ricerche dei compagni. Ma queste non sono cessate ed a quest'ora forse la povera salma del giovane studente sarà stata alfine ritrovata e riposerà per l'ultima volta al campeggio vegliata da quelli che dovevano essergli compagni negli svaghi cercati e sognati nella bellissima vallata dove un tragico fato ha segnalo la sua morte. R Perotti era l'unico figlio maschio di un insegnante a riposo abitante colla famiglia in piazza Statuto. 4. Sappiamo che non appena fi telegramma giunse alla sede del Club Alpino, In via Monte di Pietà, il vice-presidente dott. Ambrogio si recò a preparare i congiunti del Perotti alla dolorosa notizia. Ma i genitori non si trovavano a Torino. Essi si erano in questi giorni recati a Varese dove si trova sposata una sorella del defunto. Il triste incarico di rivelare la infelice fine dello studente, fu quindi affidato ad una lettera. Essa a quest'ora avrà appreso ai genitori la disgrazia irreparabile che li ha colpiti. La salma di Italo Perotti da quattro anni iscritto al gruppo studenti della Sari, sarà trasportata a Torino. AI ^SALONE GHERSI .. « t setta anni di guai » di Max Under, soìio la grande-attrazione dolla settimana. Fuori programma l'attualità "IL GRAN PREMIO D'EDROPA„ e la i dal vero » Ro Alfonso <U Spagna nelld vita pubblica e privata. Il comico clic non ride miti Prossimamente il Ghcrsi presenterà al suo pubblico Saltarello, il più lepido dei compagni di Fatty. Saltarello, il comico che non rido mai, nella ultra comica in due atti Saltarello e la forca elastica. Il programma sarà completato da « Donna abbandonata », protagonisti Hesperia e Tullio Carminali. Disgrazie All'ospedale San Giovanni è stato portato ieri con una automobile un impiegato bancario di Cigliano, corto Giuseppe De Rossi di anni 38. il quale aveva il braccio destro fratturato ed era ferito ad un piede. Il dottor Ingtirarno, che gli praticò le cure necessarie coM'assistcnza del dott. Lucca, lo giudicò guaribile in o.ua1tro mesi. Il De Bossi riportò le gravi ferite in un disgraziato accidente toccatogli mentre percorreva in bicicletta un tratto di strada verso Cigliano. Egli si era attaccato ad un autocarro per farsi trainare : ma per un sobbalzo imprevedufo caddfe a terra e fu travolto dalla ruota dell'automobile. Ricevette le prime cure modiche dal dottor Germano del luogo e fu trasportato a Torino con una vettura prestata dalla ditta Panetti. — Il giardiniere Ettore Virano di anni 18, abitante In via Nizza 1S, sminuzzando legna con una sega circolare, presso l'ospizio delle suore di San Salvarlo, si lasciò attirare una mimo contro il nastro della sega ed ebbe due dita amputato. Venne medicato al San Giovanni e giudicalo guaribile in 25 giorni. — Un grave infortunio sul lavoro è toccato al manovale Antonio V-'iccarino di anni 4C, abitante in via Palici maglio 17, addetto al lavori di costruzione di una casa in via Vaìleg- j gio 35. Egli era intonto ad elevare mattoni ; p°r mezzo di un argano sopra un ponte da | muratura. Per circostanze non precisate il I ponte cedette Improvvisamente ed 1 mattoni I caddero sullo gnrnbe dell'operaio. Questi riportò una frattura della tibia sinistra che alI l'ospedale Kan Giovanni, ove fu trasportato con una vettura pubblica, fu medicata dal dott. Ingaramo e giudicata guaribile in 120 gtornL _ NOTE SPICCIOLE FMilitationi fnrrovlarla e tramvlarfe. — t normali biglietti rtl andata e ritorno che verranno distribuiti dui 19 at 17 corrente dallo stazioni delle l'crrovle Totlno-Settirno-Castellamontc, RivaTOloPont e dalla Tramvla Torlno-I.cynl-Voli>lano nonca* dal servili in coincidenza avranno la validità eccezionale pel ritorno a tutto 11 91 agosto. Sabato, giorno della nera annuale di Glaveno sarà eljet» tuato un treno straordinario per servizio viaggiatori con partenza ila Torino (Via Sacchi) alle 5,45 e arrivo a Olavcno alte 7,32. Il segretariato provinciale dell'emigrazione, via Pio V, n. 16, avverto cho a decorrere dal giorno i» corrente mese, lTjfllclo iestcra lnlnterrottaanenta aperto dalle oro o alle ore io nei giorni fatali, corno da calendario ufficiale. Al sabato l'orarlo di chiusura vorrà protrano sino alle ore 17. Società < La Liberta ». — L'esattoria, dt plana San Cario rimarrà, chiusa dal 10 al 18 agosto. M. V. 8. N. 37.a Legione, Centuria del leti t OPaggl ». — Questa sera, siovedl 7 corr., adunata «U tutti 1 militi della Centuria per le dispost^ftnl inerenti al campo mobile nel dintorni del Lago Maggiore (Caserma Carlo Emanuele). Società Awl«tenti Edili. — Stasoi», giovedì, ore 91, 13.a assemblea mensile det soci. Dna osttura incsndiatasi alla Flit Baracca per gelati incenerita Poco prima di mezzogiorno nel reparto vetture, alla Fiat Contro, in corso Dante, 36, in seguito ad una fiammata sfuggita a.1 mo- lore si incendiava un'automobile. Siccome nel locale si trovano quantità non trascurabili di benzina ed altre materie infiammabili nella tema avesse a svilupparsi un gravo incendio, venne subito telefonato al pompieri, ma quando questi, all'ordine dell'ing. Rolando, giunsero sul posto, ogni pericolo era scomparso. 11 personale della Ditta servendosi di estintori avevano spento le fiamme e In vettura stessa non aveva riportato danni gravi. — Un altro incendio, meno pericoloso ma più gravo per lo sviluppo preso dalle flamine o per i danni prodotti, ò scoppiato in una baracca di legno, sita in corso Itacconigi all'angolo con via Erojus, adibita alla fabbricaziono ed allo spaccio di celati. In breve tempo il fuoco avvolse la piccola costruzione o trova lido materiale di fucile combustione la distrusse completamento. I pompieri subito accorsi sul posto non fecero in tempo a portare la loro onera di spegnimento. Oltre alla baracca furono distrutti uno scaffalo, un banco ed altri attrezzi. Il danno è stato valutato dal proprietario Federico Angessia in circa dodici mila lire. Musica al pubblico Stasera, giovedì, allo oro 91 11 Corno Musicale Di. pendènti Comunali, diretta dal maestro G, llrandino, darà concerto In corso Duca di Genova angolo corso Re Umberto col seguente programmaUinzl, «Aprile-Aprile», passo doppio; Verdi, Sinfonia dell'opera « Nabucco •; Valente, valtzer « Mon Amour»; Bolto-. Fantasia neiropora «Moflstofele»; Puccini : « (Madame BUttorlly »; Amedei : • Ostavi a », marcia. HI La manifestazione deli' " Uget „ al Pelvoux Net giorni 15, W, 17 agosto, l'Untone Alpinisti Uget, sede centrale, etlettuerà la sua massima gita alpinistica dell'annata, al Pelvoux, massiccio di quasi quattromila metri, nel gruppo del Deltinato (Francia). TEATRI AL CHIARELLA: a Isabeau ». Non è certo H caso di scrivere uri giudizio critico sull'/saDctm di Mascagni, di cui più volto si e parlato, ma si può dire senza esitazioni cho essa non e fra le migliori opere dell'autore della « Cavalleria ». Tuttavia, poiché l'Isabeau viene rappresentata assai di rado, ha un'attrattiva di curiosità e si ascolta con interesse. Il pubblico del Chiarella le ha fatto ieri sera liete accoglienze. L'opera di Mascagni era stata messa in scena con decoro e con insolita cura: costumi eleganti, e masse corali abbastanza numerose. Protagonista dell'/salienti era la signora Laetitla Montecucchi Casa bella, dotata di buona voce e d'innegabili attitudini artistiche. Essa fu roplicatamonte applaudita, insieme agli altri .cantanti: Antonio Grassi (il Re) e Giuseppe 'l'accani (Folco) che apparvero interpreti pregevoli. Dirigeva il maestro Giuseppe Paia: se l'orchestra fu lodevole, i cori si dimostrarono alciunnto mediocri. L'Isabeau riportò, corno abbiamo detto, un ottimo successo di pubblico, GLI SPETTACOLI D'OCCI ! alfieri (compagnia veneta G. Giachetto. — I Oro 81: «N'ina no far la stupida» commedia dt Gian Capo e Uosrato. chiarella (Stagiono ricoperai — Ore 21: ■!»»• beau » opera di Mascagni. m i c h e lotti — Ore 91: Riviste Isa Bluette. maffei — Ore Sii Rivista Carlo Rota. chalet Valentino — Ore 21: Gran concerto. 11 "nano,, che ha tentato Decidersi La signora Anna Bozzi, vedova del tenente generale Giancarlo Croce ci invia una lettera per pregarci di rendere noto che il « nano » innamorato che tentò uccidersi a Napoli e che disse di essere nipote del cenern'le Croce ha detto cosa non vera. « La piego, ci scrive, di pubblicare una categorica smentita, poiché quel Mario Croce che lui tentato uccidersi a Napoli non ha mai avuto alcun legame di parentela con il generale Giancarlo Croce, già Comandante di un Corpo d'Armata (il ZS'.o) ai fronte, e poi Comandante della Regia Guardia. Ed anzi, con la morte del generale Croce e del Aglio di lui, caduto nella recente guerra, si è estinta questa antica famiglia genovese ». Schiacciato da un carro Il carrettiere Giuseppe Ghezzo di Domenico iti anni :t'> t\ stato l'altra sera investito dallo ruote del proprio carro ed è morto in, seguito allo schiacciamento del torace. Seguendo 1» Cronaca Il Gran Hotel Vittoria a Montecatini, per la sua posizione elevata, la vicinanza alle fonti, il grandioso Parco annesso, le sue installazioni igieniche moderne, il servizio accurato di cucina, la modicità del prezzi, è uno dei migliori e preferiti. Direzione Emiliano Lera. D'ANGELO Torino - Tia Andrea Doria • Telef. 47-423 Eleganti caratteristici locali, grotta neroniana. Distinto servizio di ristorante con cucina speciale romana. Pesce di mare sempre fresco. Vini sceltissimi di Frascati. Il " BURBERRY„ a Torino trovasi esclusivamente dal camiciaio Suec. Ferneltess. Telefono M-lSf. Indispensabile per l'attuale stagione. GITA AL MONCENISIO domenica, 10 agosto, su eleganti torpedo. Prenotazioni Frat. Gallo, via Valeggio, 2 (ang. yi& Sacchi). Telef. 45-313. I Divertimenti »» Stato di Civile Torino 0 agosto 1924 nascite 24: maschi 13. femmine 11. MATRIMONI: Bussi Sebastiano con Sriutto Assunta — De Padova Ferdinando con Arcadlpane Giuseppa — Teli Luigi con Placibcllo carolina. MORTI: Derrono Carolina di Pietro, d'anni 20. di Vercelli, tessitrice, via Tesso, « — Vinata teresa m. Bai'ovetto, !d. 59. di Anfiezeno. negoziante, via cuorgnft, S — Carmagnola G. Battista fu Francesco, la. 83, di Monacello, pensionato, corso Ponte Mosca. 5 — Terrone Giovanni tu G. Itati., Id. 04. di Napoli, pensionato, corso Re Umberto. 38 — Monta Paolo tu Francesco, id. 88, Al Roaslo, agiato, via Tiziano, 15 — Giannino Maria vedova Nigra, id. 77, di Lossoto C, casalinga, via Aosla, OS — Pondi-ano Maddalena vedova Bussoltno, iti. M, di ÀsUtllaho, casalinga, strada vainatonera. 18 — Baioni Tomaso fu Domenico, id. «7, di Torino, vetraio, via Lanzo, 550 — Tricerri Maria fu Francesco, i<l. CO, di Trino, V., religiosa — Dal Pozzòlo Emilio di Antonio, id, 10. di Netihausen. panettiere — Itamonda Margherita di Giovanni, Id. 71, di Torino, casalinga — Invera Giulio fu Luigi, id. 60» di Torino, pavimentatore — Poi Maddalena vedova Vlanl, 1(1. 60. di nivolt, pavimentatore — Sclavorano Angela di Giuseppe, id. 28. di Torino, professoressa -» Marcarlo Maria vedova Grosso, id. 80, di La Cassa, contadina — Maggiora Luigina di Antonio, Iti. 17, di Cornigllano L., casalinga — Cuccotto Giuseppe fu Antonio, Id. CO, di Laguasco, Calzolaio — Camomilla Brigida nata Damiano, id. 38, di VUlar T'erosa, casalinga — Scovenna Giuseppina rtl Errole, Id. 41, di verrua, religiosa — rasatone Demetrio fu Rolando, id. 37, di Lu Monferrato, commerciante. Minori d'anni sei. 1. Totale 21, di cut a domicilio 0. negli ospedali, Istituti, ecc. 12. Anemia - Nevrastenia - Esaurimenti DISTURBI MESTRUALI - DffBOLEXZà . IXTOTHUU Dott. MACCHIA VELLO - Via Gioberti,8- Ore 10-1? . 1741 " La leggenda del Piave magnifica e vibrante rievocazione delle ge sta eroiche dei Fanti italiani, richiama sempre dei pubblici foltissimi al CINEMA AMBROSIO Molto ammirata la impeccabile lnterprefazione della Dìomira Jacoblni, protagonista passionale e suggestiva. Enzo Fusco commonta col suo canto commovente la tormentosa vicenda di questa ìilm d'eccezione. Al CINEMA TEATRO VITTORIA Il triplice piacevolissimo programma comprende: il dramma li canto della capinera, la ultra comica in due atti RIDONI Ni DETECTIVE,, e la interessantissima attualità sportiva "IL GRAN PREMIO D'EUROPA., In preparazione: Il min bambino, con Jackio r.oogan, c la « dal vero » Cacete polari. alla foca, al tricheco, e, alle. rene. SIFIL.DE'nuiESAME DEI» SANOTTB . IM - MI . vii urinarii: -ualattii iissuali Via Po, 20, p. 1* - Cai. Dott. F, LEVI UNIVERS'TA *t LONDRA f PARIQI 1«|»«lttttl CumuuattoTi» «n Angiau m rrinott» Tutti i giorni . nctuao it vanirai . ore «VIS. VMt »iBrii me • v.i,,N( • J I T I la I U C lMm, . o-r S4NOPOLI Vìi bachi. 58 (Perle ti ami Stic mente • Delle U e iii 19.?0 V Or. Varateli, Vìa Belfiore. 6 (Porta Nuova* • Sala separate — Ore B-tl; 13-17; IMI. Or. Chiavarli*. Via b. «uvlr-e. . ^W(J" SILBDIS Tariffa ridotta per operai • Oro 10-15 e 18.TO. MALATYI3 VEN£tlCfl s^v K£* SS ICS 111 I SIFILITICHE. PELtE Km S> 3> -ij A ìm » Or. SALVI n. S Martino 1: r-re t.t-il \%V0 '»«! 0>t9 \ Wy~ %J|iVQQ v*ner*e • argani Lfli Va ¥ OS» Giorni feriali or* » a » Via Po. 53 - l.o piano — Festivi L.uMO. 10tìtt.8ARAVftLLE - SIFILIDI ea^^,*^ ' Via venchhlia, 11 bla • Ora U-16; 18-10 . Feit. «MI 1 ESAME SANGUE • INIEZIONI ENDOVENOSI La villa d'monssu Pingon e un masso leggendario