Un Hagenbeck torinese

Un Hagenbeck torineseUn Hagenbeck torinese C'è a Torino un giovano di coraggio ed ini elativa. Vissuto in mezzo all'azienda pater na, che fa commercio di animali esolici, nientemeno che gli è venuta l'idea di andare a «accia nell'Africa di bestie feroci e non fero ci; ma a caccia' non per uccidere, bensì per Catturare vivi tali animali, non esclusi quelli di lama più terribile e infida. Egli vuole, naturalmente in più modeste proporzioni, emulare le gesta di Hagenbcclt; aspira a creare In Torino un mercato dt bestie esotiche, come Sia fece il detto Hagenbeck di Amburgo. Venuti a conoscenza di cosi singolari e arditi propositi, ci slamo recati a interrogare l'Ideatore dell'impresa. Augusto Mollnari è un atletico glovinottone di«29 anni. A vederlo, voi pensate, giustamente, a una forza fisica non comune; ma a parlargli insieme per cinque soli minuti, voi scoprilo in lui una forza morale ancora maggiore, fatta di energia volittva, di fermezza, di fiducia. I muscoli solidi e poderosi sono retti da un'impalcatura nervosa quadrata e ferrea, propria del piemontese di buona razza antica. E questa duplice Impressione di forza tanto più vi stupisce, in quanto scorgete in lui il fondo di un'anima di fanciullo. Sorriso aporto e ingenuo, occhio chiaro e dolco, parola trasparente, a volte delicata. Delicata, si, anche quando parla di bestie terribili, di caccia sanguinose. Ci si accorge, man mano discorre, che egli si accosta a tutto quel suo mondo vario e originale di animali, con una specie di candore francescano, che si riscalda qua e la di simpatia; di amore... La caccia di prova _ E' dunque vero — abbiamo chiesto al s.^.. Molinari — che ella conta di fare una spedizione In Somalia per far... provvista di animali! Verissimo. La mia prima Idea e stata quella di recarmi in Abissinia; in seguito, però, mi sono deciso per la Somalia italiana. Ho avuto Incoraggiamenti in proposito; unico inconveniente, la difficoltà e l'alto costo del mezzi di trasporto, i quali però non sono tali da farmi rinunciare all'impresa, in compenso. c*è il vanteggio che laggiù, senza dover inoltrarmi eccessivamente nell'interno potrò trovare una fauna ricchissima, la cui cattura si presenta relativamente facile. Se non vi sono tigri, si trovano però leoni, iene, sciacalli, leopardi, ghepardi, testuggini, ippopotami, coccodrilli, serpenti, formichieri, gazzelle, zebre, giraffe, scimmie di moltissime specie, Infinite varietà di uocelli, ecc. ecc. A Galadl, sul confine della Colonia, esl■te anche l'elefante; ma questo sarà probabilmente obbiettivo di una seconda spedizione. — E' già in progetto una seconda spedizione? — Appunto. Questa che intraprendo ora la considero come una specie di prova, di assaggio. Se ne avrò buoni risultati, ne compierò altre in maggior stile e su più vasta ■cala. MI pare di Intravedere un vero e proprio programma. — Lei indovina. E 11 programma è questo; renderci indipendenti dalla Francia, da cui ora dipendiamo per gli acquisti. Occorre che «Ha sappia che il mercato delle bestie feroci e degli animali esotici è. In Europa, In iotuilnnm. nrr non dire-, in ls.cpnquassp. La grand* « piazza • di Amburgo non esiste più che nel ricordo. Morto il prodigioso e grande Hagenbeck, che, si può dire, personlncava tutto 11 mercato di Amburgo, ora questo non offre quasi più nulla all'acquirente. CI sono stato ancora ultimamente; non vi racimolai che della « merce > trascurabile. Il mercato del genere nostro sembra ora polarizzarsi In Francia, e precisamente nel porto di Marsiglia. Ma non è mercato regolare, organizzato, come quello ohe faceva capo al grande Importatore Hagenbeck. Nel porti di Francia affluiscono quegli animali che 1 marinai reduci dalla Giina, dall'Africa, dalle Americhe, vi portano per loro personale Iniziativa"; animali, cioè, raccolti e comperati, cosi «en paesant • in quelle lontane regioni e portati in Francia per realizzare un qualche guadagno'. c Ora, noi compriamo In Francia per rivendere in Jugoslavia, In Austria, e particolarmente In Germania. Deve Infatti sapere che la Germania, dati 1 persistenti malumori del due paesi non vuol accondiscendere e comprare direttamente dal francesi. Noi, quindi, serviamo di tramite. Ora, sarebbe però più vantaggioso per noi, se potessimo rifornire direttamente 1 nostri clienti, vendendo loro merce importata dal luogo d'origine, e non acquistata di seconda è terza mano. E' quello appunto che io ho pensato di fare, che sto tendendo. E' il programma di cui dicevamo. E spero che, se riusciamo a crearci ora una posizione d'indipendenza, a conquistare 11 mercato della Germania, lo potremo conservare anche in avvenire, anche dopo la totale rappacificazione fra tede» schl e francesi. Sarebbe insomma un nuovo commercio di cui si arricchirebbe l'Italia. Senza colpo ferire _ h mercato della Germania e tanto vantaggioso? — Come lei non immagina, i tedeschi fanno grandi richieste di animali, perchè ne sono amantissimi. 11 loro clima piuttosto freddo 11 obbliga alla vita sedentaria; l'amore alla casa genera l'amore all'animale; cosi accade che quasi ogni famiglia abbia gualche esemplare esotico. E' una passione che a noi può aarere ridicola. Oltre al solito canarino, si allevano con cura ramarri, lucertoloni, scannitene. Noi mandiamo in Germania, li figuri, una quantità di quelle raganelle verdi e canterine che qui sono cordialmente odiate. Certe famiglie di laggiù hanno pesci delicati e rari, cui occorre l'acque tiepida, convenientemente graduata sia d'Inverno che d'estate. Altrettanto al verifica in Inghilterra. — Quando si effettuerà la spedizione? — Conto di partire da Genova vano la metà di agosto, e di essere di ritorno a gennaio. — i preparativi sono già a buon punto t — Intendiamoci. Quello che può essere fatto qua non è gran cosa; li più, anche In fatto di preparailone, deve essere allestito laggiù. Io porterò con me, di essenziale, 1 lecci, e le gabbie per 1 u.seimila uccelli che conto di catturare. Sul posto, poi, dovrò provvedere alle grosse gabbie per le bestie feroci, dovrò assoldare gli uomini, accompagnatori e cacciatori, dovrò provvedere al cammelli, al muli, al gregge.» —. Al gregge? •-• SI, in una spedizione del generi non può mancare 11 gregge. Le pecore danno 11 latte per gli animali che vengono catturati giovani, e, uccise mano a mano, servono a nutrire 1 grossi carnivori. — Sarei curioso di sapere come si catturano le belve. — Col lacci, ohe sono naturalmente robu tutelai, di puro acolalo oppure dt acciaio Unetlto di conila. Il laccio può essere collo¬ cato sul passaggio della belva, perchè questa vi caschi dentro. Ma generalmente si usa un sistema più diffìcile e più pericoloso, ma più efficace. Si circonda l'animale, si fa del frastuono per intimorirlo e spaventarlo, lo si fa entrare in qualche macchia, attorno a cui si restringe il cerchio dei battitori, continuando il fracasso. La bestia rimane sempre più sconcertata, e allora due cacciatori, celandosi fra il frascame, si avvicinano, da una parte e dell'altra della belva. Al momento opportuno uno del cacciatori lancia il laccio attorno al collo dell'animalo; l'altro lo imita subito dopo. I cacciatori, oltre a tenere il laccio nella destra, hanno nella sinistra una forca a due denti. Essa serve a tenere prima in rispetto l'animale, e poi, quando il laccio e giunto, a fermarlo e a stringerlo. Con questo sistema si cattura qualsiasi bestia feroce, tranne l'elefante. — Come si opera con l'elefante? — Col cavalli, o con l'elefante ammaestrato. Se si fa la battuta col cavalli, bisogna aver cura di sceglierne uno bianco, 11 quale avrà un ruolo speciale. Sorpresa la mandra dei pachidermi, si individua quello che si vuol catturare, lo si sbanda dal grosso e gli si fa prendere la direzione che si vuole per allontanarlo convenientemente. All'uopo gli si fa passare davanti ripetutamente 11 cavallo bianco. L'animale pone più attenzione ad esso che non agli altri cavalli, insegue di preferenza quello. Quando è isolato e attorniato, allora lo si coglie e lo si fa prigioniero coi lacci. Se si impiega l'elefante ammaestrato, l'affare è più semplice. I cacciatori cavalcano l'elefante, il quale si avvicina alla mandra dei... colleghi. Egli se ne accaparra la simpatia, con moine e carezze della proboscide. In tali condizioni di cose, non è difficile per i cacciatori, servendosi al solito del lacci, di catturare uno degli animali. Come già le ho detto, però, questa volta non mi interesserò di elefanti; li riserbo per le eventuali altre più grandiose spedizioni. I coccodrilli adulti si prendono pure col lacci; quelli piccoli con le reti. Uno scimpanzé a modo — E il fucile non fa conto di Impiegarlo? — Pochissimo. Avevo, anzi, deciso di. non portare neppure con me il fucile; poi ho pensato che mi potrà servire per Impadronirmi di qualche esemplare raro, specialmente in fatto di uccelli, che non mi sarebbe possibile avere altrimenti. Ma io sono contrario, contrarilsslmo all'uccisione di ogni sorta di animali. Ci vivo in mezzo da tanti anni e 11 considero ormai non so neppure io esattamente come, ma certo con del criteri speciali. Non mi spiego di più, perchè ella potrebbe sorridere. Le dirò solo che una volta, al cinematografo, assistetti ad una caccia grossa, dove si faceva strage di animali. Io, ad un dato punto, non potei resistere oltre, e uscii dalla sala... Qui il nostro interlocutore ci narrò di un caso, che in parte già conosciamo, e che dimostra tutto l'amore e la passione di questo giovino.Ione per le • sue * bestie. Aveva uno scimpanzè che era riuscito ad addomesticare in modo da rivaleggiare col suo famoso confratello Consui. Mangiava educatamente, a tavola col padroni; andava pulitamente a dormire nel letto, éd anzi solò nel Ietto voleva passare, la notte, che altrimenti erano capricci ; passeggiava serio serio a fianco del padrone, con le braccia incrociate sul petto; sedeva al plano ed alla macchina per scrivere, e faceva l'atto dt suonare o di scrivere; al caffè, si sorbiva la sua aranciata, ed anzi voleva il suo bicchiere per sè, e si impazientiva, e se la prendeva col cameriere, se questo non era lesto a servirlo... Era insomma, come... un bambino. Il Mollnari lo vendette dietro una buona offerta, ma poi versò qualche lagrima di dolore... Ora però si è racconsolato, anche perchè ,ha saputo che il suo c scimpanzè » ha imparato, col nuovo padrone, ad andare in automobile e a sedere persino al volante. — Scimmie ne porterà di laggiù? — Certo. Ma non scimpanzè, che non vo ne sono, essendo essi quasi un'esclusività di Bornco. In Somalia vi sono però schiere numerosissime di • cinocefali amadriadi > che si prestano ad essere sfruttati per le operazioni Voronoft, trattandosi di animali selvatici, poco richiesti, e che quindi si possono cedere a prezzo relativamente basso. — Insomma, la spedizione si apre sotto 1 migliori auspici... — Speriamo I Non bisogna però dimenticare che una grave Incognita è costituita dal trasporto. La caccia in sè può andare benissimo, poi il viaggio può riuscire disastroso. Il mare, e le traversate costituiscono un punto nero. E' capitato ad Hagenbeck di perdere in mare interi carichi, rappresentanti vere ricchezze. E ciò senza contare le perdite Inevitabili durante il ritorno dal luogo della caccia al porto d'imbarco. Bisogna calcolare, all'Ingrosso, che una metà degli animali catturati muoiono. Si immagini, per esempio, che 1 coccodrilli necessitano di bagni quotidiani, e che gli Ippopotami debbono pure, di quando in quando, essere posti in una fossa contenente acqua; e lei sa quanto, in tali regioni,- l'acqua sia scarsa. ' Si rimedia con quella portata dal cammelli, ma non sempre è sufficiente. Questo per dirle come, fatte le catture, non si debba credere di aver fatto tutto; le grosse contrarietà e delusioni, anzi, possono cominciare di 11... — Facciamo gli scongiuri!... Io auguro,' intanto, completo, successo alla sua ardita iniziativa, per questa prima spedizione è per tutte le altre che la seguiranno. n glovinottone ci ringrazia, più ohe con le parole, con 11 sorriso aperto e con 11 lampeggiare degli occhi, u. L.

Persone citate: Hagenbeck, Ietto, Molinari