Con una spettacolosa marcia nei 10 chilometri Frigerio assicura all'Italia la prima vittoria olimpionica

Con una spettacolosa marcia nei 10 chilometri Frigerio assicura all'Italia la prima vittoria olimpionica Con una spettacolosa marcia nei 10 chilometri Frigerio assicura all'Italia la prima vittoria olimpionica (Servizio speciale della « Stampa n) Parigi, li mattino. Dinanzi a quasi centomila spettalori, nella piando giornata di chiusura delle olimpiadi atletiche, ieri il tricolore d'Italia ha sventolato finalmente trionfante sull'alto pennone olimpico. E stato Tjgo Frigerio, il piccolo atleta lombardo dai polmoni e dai garretti d'acciaio, a rompere la «guiglio » che da troppo tempo perseguitava 10 sport italiano nel grande arringo olimpionico. il campione che non tramonta La forte razza latina in una delle fatiche più rudi e più gravi ha trionfato di intti i maggiori campioni del mondo con una superiorità- addirittura schiacciante. Essa non ha avuto oggi avversari, come non ne ebbe quattro auni fa ad Anversa. In questi quattro anni molti campioni e molti fuori riasse sono caduti od hanno dovuto cedere il posto a uomini nuovi: Frigerio è rimasto lo stesso, dominatore assoluto di tutti gli avversari. E' migliorato anzi. Egli o.T'gi, malgrado il caldo asfissiante od il terreno scottante, ha marciato ad andatura fantastica, divorando i 10 Km. in 47' 42". 11 record olimpionico da lui stabilito ad Anversa è stato battuto di 12 secondi e lo sarebbe stato anche di più cortamente, se il piccolo prodigio d'Italia non avesse avuto già gara vinta a metà percorso. Egli per vincile non ha dovuto sfruttare tattiche di gara nè operare « démarrages » nò stancare sul passo gli avversari. La sua classe, di una superiorità assolili n, ha trionfato di tutto e di tutti. Mac Carter, il sud-africuno che si diceva avesse ottenuto dei tempi spettacolosi sui 10 chilometri, e l'inglese Godwin, hanno tentato di staccarlo in partenza con una andatura addirittura pazzesca, ma non ci sono riusciti; lo hanno lasciato guidare per chilometri e chilometri nella speranza che la fibra del marciatole italiano si fiaccasse, ma quando lo hanno attaccato nuovamente," sicuri di vederlo cedere, lo hanno visto aumentare il ritmo e dominarli ancora in velocità come noi passo. E Frigerio è passato sorridente, trionfando in mozzo agli applausi fino al termine della dura fatica. Tutte le ostilità cono cadute 'davanti al trionfo del piccoli italiano. Il suo stile perfetto piaceva, il suo sorriso di fanciullo, la facilità con la quale egli trionfava nei più accaniti attacchi avversari hanno finito per smontare l'ostilità del pubblico, che irresistibilmente è stato trascinato all'applauso. • Ma noli soltanto Frigerio ha vinto oggi; anche lo sport italiano si * affermato completamente vittorioso. Infatti ben quattro italiani trovavano posto facilmente nei primi posti. Donato Pavesi, la vecchia gloria delia marcia italiana, aveva ben diritto ad un piazzamento migliore poiché, se egli si c visto relegato al quarto posto, lo è stato soltanto per la scorrettezza di stile degli avversari. L'inglese Godwin in ispecie ha molto, anzi spesso, approfittato della poca astuzia degli arbitri per spiccare salti fantastici e fare alcuni metri di corsa per avvantaggiarsi notevolmente e sgranchire le gambe intorpidite dalla continuità di uno sforzo cosi rude. Dal sudafricano invece, Pavesi è stato nettamente battuto. Impegnatosi a fondo morto prima del necessario, all'ultimo giro Q bravo Pavesi non ha potuto rispondere all'attacco di MaeCarter. Valente e Bosotra a fianco dei due maggiori astri della nostra marcia hanno ben figurato e sono riusciti a battere con una superiorità assoluta il campione di Francia e quello del Canada, Vittoria dunque completa e netta a cui ci auguriamo che presto ne seguano altre, che portino ancora innanzi l'Italia, che oggi si trova ai l6.o posto sulle 42 nazioni impegnato nella serrata lotta olimpionica. La marcia trionfale dell'italiano 11 caldo era ieri asfissiante. Tuttavia le immense tribune dello stadio di Colombes formicolavano di pubblico che non volle perdersi l'ultima e più importante giornata delle olimpiadi atletiche. Dopo la sfortunata semifinale delle staffette, in cui l'Italia è eliminata per una disgraziata caduta, lo starter raduna alla partenza i dodici finalisti dei 10 Km. di marcia. Il lotto dei concorrenti parte ad andatura sostemrtissima impegnandosi immediatamente per guadagnare la testa. Dopo una breve lotta Donato Pavesi guadagna la corda e guida velocissimo, tallonato da MaeCarter e da Godwin, mentre Frigerio se ne va tutto calmo in questa posizione. Al secondo giro MaeCarter parte a fondo e guadagna velocissimo la testa, ottenendo una trentina di metri di vantaggio sugli avversari Godwin non riesce a mantenere il passo. Frigerio non si inquieta per la fuga del sud-africano, ma nello stesso tempo non vuole che aumenti ancora il vantaggio preso. Un rapido scatto ed il campione del mondo bì porta alla testa del proprio gruppo incominciando l'inseguimento. Alla scia di Frigerio si attaccano subito Godwin, Pavesi, Schwab e Valente, mentre gli altri non reggono l'andatura e si staccano. L'azione del magnifico marciatore italiano è di una facilità straordinaria. Egli sa che MaeCarter deve cedere e non si sforza troppo. La distanza infatti tra lui ed il fuggitivo va sensibilmente calando ed al quarto giro MaeCarter è acciuffato e ingoiato dal gruppo che procede velo cissimo. Il sud-africano ha un momento di « défaillance », ma presto si rimette e con un tenace attacco a fondo in un giro si riporta a fianco di Frigerio. La lotta fra i due magnifici marciatori è ora accanita, ma Frigerio senza impegnarsi eccessivamente si contenta di mantenersi alla corda e costringere l'altro a girare al largo. 11 sud-airicano nella lotta cocciuta ha sciupato le sue migliori energie e ad un « démarrage » di Frigerio cede di schianto. Il prodigioso marciatore d'Italia se ne va tutto solo senza che Godwin, malgrado tutti i suoi salti, riesca a mantenere il contatto. Valente e Bosotra, Knieler e Clermont procedono intanto in gruppo compatto a 250 metri da Frigerio, che ha già trenta metri di vantaggio bu Godwin e una quarantina su Pavesi e MaeCarter. Frigsrio stacca irresistibilmente Si è a metà percorso ma Frigerio ha già gara vinta. Egli prosegue tutto solo_ Tin¬ trescandoBÌ continuamente alle secchie di acqua scaglionate lungo la pista e sorridendo agli applausi che lo salutano da ogni lato delle tribune. Godwin intanto si avvantaggia su Pavesi c MaeCarter. fra i quali 6i è ingaggiata una titanica lotta per la conquista dei terzo posto. Al 15.o giro Pavesi comincia a guadagnare sul sud-africano e al 18.o giro parte a fondo distaccandolo di 70 metri fra un uragano di applausi. Ma il generoso sforzo del marciatore italiano è stato prematuro. Negli ultimi due giri.MaeCarter instancabile attacca ancora,\raggiunga Pavesi e lo sorpassa irresiati-1Mliueitle. Centomila, spettatori, hamno g&' salutato però la vittoria italiana. Frigerio all'ultimo giro aveva già doppiato quattro avversari. Alla campana è scattato compiendo l'ultimo tratto ad una andatura veramente fantastica, e la maglia azzurra taglia il traguardo in un tripudio di applausi e di alala, lasciando indietro Godwin a circa 250 metri. La bandiera italiana sui pennone delio Stadio Il tripudio della vittoria è. passato. Si. avvicina il momento solenne. Tutti gli occhi sono fissi sul palco dei pennoni. 11 tricolore d'Italia ò. pronto per essere issato. Gli occhi di tutti gli alleti d'Italia brillano commossi, i volti sono accesi. Un" squillo di tromba lento c monotono, che non sembra avere la forza di cantare alta tutta la maestosità del nostro inno caldo e frenetico, si spande nello stadio immenso c 100 mila persone scattano in piedi Irrigidite in posiziono di attenti, l'oecliio fisso al glorioso tricolore d'Italia che lentamente sale maestoso sul più alto pennone dello Stadio. Nell'arena (incora tormentata dalla gara titanica, Frigerio, fra i suoi compagni di trionfo, fissa con gli occhi goni! di lagrime la bandiera che egli per la seconda volta ha levato ph'i alto su tutte le altre. Ecco i risultati tecnici della corsa:' l.o Frigerio (Italia) in 4G'40"; 2.o Godwin (Gran Bretagna); 3.0 Mac Carter (Sud Africa); *.o Pavesi (Italia); 5.0 Schwab (Svizzera); 6.0 Clark (Gran Bretagna). Un italiano secondo nella Maratona Alle 17 ì 5S concorrenti alla Maratona sì seno presentati allo Stadio, allineandosi innanzi al palco presidenziale. Un grande movimento di curiosità agita l'immensa folla. Appena data la partenza, il giapponese Tashiro scatta, prendendo 20 metri di vantaggio, seguito da El Onafl. Questa Maratona non ha una grande storia. Il tempo caldo non era propizio ad un tale genere di corso Del resto, il modo col quale orano stati organizzati gli undici controlli permise ai corridori di rifornirsi come loro piaceva e di rinfrescarsi durante la corsa. Cosi la corsa tu certamente loro meno penosa. La strada era ben scelta e quasi tutta incatramata, ciò che favori le buone performances. Tuttavia esse non furono molto alte. Il finlandese Stornar vinse con 6 minuti di vantaggio sull'italiano Bertini, ma il suo tempo fu di £9 minuti superiore a quello ottenuto da Kolemalnen ad Anversa, quattro anni fa. Poco dopo l'inizio della corsa il greco Krainis prendeva bravamente la testa del plotone dei corridori, ma ad un quarto del percorso venne raggiunto da Berger, francese, che a sua volta fu oltrepassato a metà percorso dal vincitore. Questi da quel momento si assicurò la vittoria, aumentando senza tregua il suo vantaggio fino all'arrivo a Colombes. Fatto notevole, fra I 12 primi arrivati sono i rappresentanti di 9 nazioni diverse. Ecco la classifica: Lo Sterner, Finlandia, In 2,41 1?5; 2.0 Bertini, Italia, in 2.47,19 3/5; 3.0 De Mara, Stati Uniti, in 2,48 ; 4.0 Halaren, Francia, in 2,49,47 2/5; 5.0 Perris, Inghilterra, in 2.52.2&J 6o Plaza Poyos, Cile, in 2,53; 7.o El Onafl, Francia, in 2,5*,10 2/5 ; 8.o Kinn, Svezia, In 2,54,33 2/5 ; 9.0 Carreras Salvador, Spagna, in 2,58,18 2/5; lO.o Lossemann, Estonta, in 2,58,54; W.o Jansen, Svezia, in 2,59,1 175; 12.0 Manhc-3, Francia, in 3,0 2/5.