Il Gran Premio di Milano

Il Gran Premio di Milano Il Gran Premio di Milano La vittoria di Manistée di razza Villa Verde Mil 23 t Milano, 23. mattino. E' mancata al Gran Premio di Milano, che si «; corso ieri » San Sfro per la prima volta, buima parte di quella cornice coreografìe!! della rolla e delle toilcttes che il maltempo ha-, purtroppo, Impedito. 11 Gran uranio di umano aveva ayntu una preparazione indubbiamente grandiosa e si era creata un'olmosj'era di attesa che si può paragonare, senza esagerazione, a quella che precedette altri spettacoli memonabili. Non c'è da meravigliarsi, «lata l'entità della moneta posta in pallio, ben mezzo milione, premio vistosissimo, al quale aveva concorso anche il Comune o che rimane pur ora, nonostante la disparità del cambio, uno dei più notevoli di tutte le piste di Europa. La grande attesa Dal Veneto, dal Piemonte, dall'Emilia gli appassionati avevano cominciato a giungere a Milano sin dall'altro ieri. Piuttosto scarsa invece fu l'affluenza dalla provincia causa . il tempo piovoso. 11 cielo, dispettoso quanto niair roseo c terso all'alba si imbronciò prestissimo e non lasciò più adito a speranze. A forevi Intervalli si rovesciò giù per l'intera giornata una pioggerella autunnale, lenta utta. Tuttavia, già dalle 14, ai cancelli di San Siro, la folla* cominciò a pigiarsi attendendo per oltre un'ora sotfo gli ombrelli l'apertura delle tribune e del prato. ■ Più tardi si iniziò il corteo delle automobili che sfilarono in fila indiana per oltre un'ora, rinnovando, colle debite proporzioni, lo spettacolo che si ebbe per il circuito di Monza. San Siro era ieri una tavolozza delle più monotone : signoreggiava il grigio nei palchi, nelle tribune, nel pesage: le signore avevano ripreso dai guardaroba i mantelli, gli uomini i soprabiti, come in una giornata di novembre. Faceva freddo, infatti, e le scollature, i veli e le deliziose vaporosità delle toileites di oggi giorno, pur volendo sfidare il calendario, non avrebbero resistito all'audacia. Lo prime córse, come al solito, passarono senza interesse, distolto il pubblico, come era, (laH'aspsttati'va per la grande prova che accentrava tutte le discussioni. San Siro aveva inalzato gli orifìamma rossi e le bandiere di sran gala. Il terreno posante aveva roso perplessi anche i competenti più accreditati e si ammettevano strane sorprese. Per nulla turbate sembravano, al contrario, le quote del bovkmaker, esposte al pubblicò 'sin dai primi momenti e presso a poco corrispondenti a quello che si vociferava nei giorni scorsi, colla previsione di un terreno ottimo. Ma una tale costanza di profezie economiche era giustificata dai più, non le chances che i cavalli di Tesio — i preferitissimi — conservavano anche con un terreno diverso. Così si diceva che Scopas aveva vinto facilmente il Duca d'Aosta con un terreno anche peggiore e nel Sempione aveva battuto senza misericordia tutti i rivali, appunto perchè la pesantezza della, pista lo aveva favorito. Si ricordava inoltre, per parlare degli italiani, che Stella d'Italia aveva . vinto il Premio di Chiusura, battendo Cima da Conegliano e Duccla di Buoninsegna, correndo nel fango. Qualche dubbio circondava ievece Giambologna, mai misuratosi, e quindi mai giudicato su di un terreno pesante. Al contrario, il francese Rusa, il bel cavallo grigio perla del barone Rothschild, vedeva crescere nell'attesa le sue probabilità, in considerazione di un allenamento come quello francese chp, proseguendo, anche nei mesi di maggiori intemperie, quali il novembre ed il dicembre, ammaestra i cavalli di quelle razze ai terreni meno adatti e più disagevoli « sui quali, ad esempio, cono costantemente inferiori i eracks inglesi, allenati soltanto in pura velocita. Manistée, il vincitore, non aveva chi qualche sostenitore isolato, che inutilmente si' sforzava di convincere i troppi increduli sulle meravigliose qualità ignorate del puledro dell'ori.' Fiammingo. Nella cronaca delle profezie deve trovare naturalmente il primo posto la statistica delle quote di partenza offerte dai bookmakers: Scopas vincente era dato a due <i mezzo, Giambologna ale 1/2, Busa a 4, Ricsay a 9, Ascanio a 10, Stella d'Italia a 12, Armlnio a 8, Marcus a 6, Scarsellino a 20, Fiorello pure a venti; Manistée fu data a 5, a 6 ed anche a 7. A 40 ed anche a '50 fu data la modesta Lantana. Alle 17,45 i 1È concorrenti al mezzo milione si-presentarono sulla pista per il giro d'onore, sfilando davanti le tribune secondo l'ordine del programma: li accompagnava il corniti. Locatelli in cilindro ed impermeabile, In una foggia da allevatore americano. Il solo a ritardare fu Rusa che poi entrò in pista assai inquieta, scomponendo ì ranghi e facendo sobbalzare MacGee che dovette giuocaie di equilibrio. Come si è svolta la corsa • Terminato il giro di presentazione 1 cavalli al. galoppo si diressero verso lo start e Rusa nuovamente parti imbizzarrendosi in pieno contrasto collo stile educatissimo degli altri suoi compagni stranieri di Austria e di Ungheria. Il pubblico cominciò allora a trepidare. Le due o tre false partenze — poche per fortuna! — seguite da migliaia e migliaia di binoccoli, diffondevano per le tribune .un vasto brusio al quale succedeva un silenzio fatto di ansia e di attesa. Alle 17,52 si è ottenuta la partenza regolare: Ascanio, Lantana, Marcus, Stella d'Italia, Manistée, Rusa, Fiorello, Giambologna, Scarsellino, Scopas, Ricsay, Arminio. Lo svolgimento della corsa se non emozionante, fu in ogni modo interessantissimo. Marcus al segnale è rimasto al palo. Questo puledro della Razza Bellotta ha una antipatia spiccatissima per l'ippodromo di San Siro. Da più di "un anno epa stato tenuto lontano con la. fiducia che il tempo glielo facesse scordare. Scarsellino appena avvenuta la partenza assunse subito il ruolo fissato, quello di assicurare l'andatura ai due compagni di box Scopas e Giambologna. Il cavallo di Tesio prendeva il comando con un galoppo veloce, seguito da Stella d'Italia, da Fiorello e da Giambologna. A\ metà della dirittura di centro, mentre Stella conservava il secondo posto, Fiorello perdeva il terzo, sostituito da Giambologna. All'inizio della grande curva Scareellino cedeva e Stella d'Italia si mostrava al comando seguito da Fiorello Giambologna e da Rusa portatosi innanzi con una punta veloce che non sapeva però mantenere, poiché rallentava il passo immediatamente. Entrato il gruppo in dirittura, Stella si mostrava ancora in testa, mentre Fiorello di fronte al parco delle vetture si lasciava facilmente- rimontare da Giambologna e si assicurava lo stoccato, avendo ad una lunghezza il francese. Dalle tribune parti un urlo di gioia e di incitamento: Giambologna! Giambologna! Ma l'ultima parola non era stata ancora detta, , Ecco Scopas e Manistée staccarsi di colpo dal gruppo, superare i rivali e impegnarsi fra di loro con tutta la furia. Manistée è portata avanti a sole braccia e in un attimo si assicura un vantaggio di parecchie lunghezze, vantaggio che Scopas non riesce a colmare, sebbene la sua velocita aumenti a dismisura. Il duello è ormai deciso e lo sforzo impressionante di Scopas riesce disgraziatamente inutile. Il cavallo di Tesio impiega nel finish tutta la sua disperazione che ancora l'avvantaggia, ma Manistée per 4 lunghezze balza primo all'arrivo. Al terzo posto è Giambologna a al quarto davanti; a Ricsay si trova Arminio che si è battuto in un terreno ostile alle sue attitudini. Il pubblico non scotta nell'applauso lragorosfij eh* di solito saluta U vincitore. .Resto per "un momento sconcertato e quasi non vuole credere. Deve arrendersi pero e senza tócertw*. La vittoria è netta, .chiara InJ-ontestabllo. Manistée si è aggiudicate le 4M rana II» del Gran Premio percorrendo PiÒDO métti in 3'29". Al sjio allevatore, on. FliSSnK toccano rire 30% Poi 70.000 toc«no i Scopas, 20.000 a Giambologna. e ?n nwt ari Arminio. Gli altri andarono in que«?^dinc' 50 Ricsay, 6.0 Stella d'Italia. ^Ruia 8.o Lantanaf 9.0 Scodellino. JO.O FiwStoVo Ascanio. 13. Marcus. Manistée vinse, come dicemmo, per-4 lunghezze, per la stessa distanza Scopas si conquistò il secondo posto; e per tre lunghezze Giambologna occupò il terzo. Il Totalizzatore pagò lire 40,50 al vincitore, 8,50 per il primo piazzato, 10,50 per il secondo, 8,50 per il terzo. I bookmakers, ionie si vede, sulla sconfitta della Scuderia Tesio, la maggiore quotata, hanno fatto affari d'oro. Manistée, il trionfatore, il figlio di Havresne 11 p di A'olorlora, non costituisce una rivelazione. Già vincitore del Derby Reale, la settimana scorsa, aveva pure vinto il Premio Cavalchini, e, se al Gran Premio d'Italia, non si fosse trovato handicappato per un febbrone clic lo aveva colpito pochi giorni prima, sarebbe stato un avversario temibile degli stessi partenti di Tesio. Inoltre, Manistée in quella occasione non aveva trovato in Orizont il leader più adatto. E' innegabile comunque che la anione del Gran Premio d'Italia influì non poco sulla scarsa preferenza odierna a suo riguardo, allargando II numero degli scettici, i quali, però, dimenticarono il buon sangue da cui Manistée deriva, mentre bastava ricordarsi le glorie di Yolodora, che batté tutti i migliori cavalli di fondo, per sostenere la propria fede e incoraggiare — perchè no — anche il portafoglio... G. B. I risultati delle prove Premio Locate - li 10.000, m. 2000 — Lo Sima, di C». De Montel; 2.o Reso di Razza Padana: 3.o Pupetta di Mariano Caselli. Otto lunghezze, due lunghezze. Tot. L. 0. Premio Fontanile - L. 8000, m. 1200 — 1.» Oleandro di Razza OldatMga; 2.0 Ungami delia Scuderia Ambrosiana; 3.0 Politica di O. Babiè. Due lunghezze, quattro lunghezze. Tot. li. 10,50, 5,1.0, 5,50, 7,50. Premiò Parma - (Handicap ascendente) L. 10.000, m. 1500 — l.o Macra della Scuderia Pavese; 2.o Badia di Razza Bellotta; 3.0 Malacoda del cav. A. Ramozzotti. Due lunghezze, una lunghezza. Tot. L. 88,50, 22,50, 18, S,50. Premio Primi Passi. ■ L. 2O.O00, ni. 1100 — Lo Bilitis di Bazza Padana; 2.o Viburnum di Razza Oldanlga; 3.0 Enonimus di Razza Beilotta. Cmque lunghezze, tre lunghezze. Tot. Gran Premio di Milano - (r-;x-Premio del Commercio) - Li 500.000, m. 3000 — l.o Manistée (50 1/2, Alidori di Bazza Villa Verde, in 3 29 ; 2.o Scopas (03, F. Begoli) di Federico Tesio; ,1.o Giambologna (52 1,3, Wright) di Federico Tesio; t.o Armantno (61, Blac'kburn) dei fratelli Corbella. Quattro lunghezze, quattro lunghezze, cinque lunghezze. Tot. L. 40,50, 8,50, 10,.x), 8.50. Premio Garegnano - (Handicap discendente) - L. 10.000 m. 1800 - l.o Agrippa de! maggiore Amalfi: 2.o Gnllicus della Scuderia Tirrenia; 3.o Namytil di G. De Montel. Due L%Sò. 10,50UDffheZ2a 6 m6ZZa- TOtPremio Vedrà ■ L. (5000, m. 1000 _ l.o Monlemario del maggiore Amalfi: 2.0 Razzolo di Razza Etrurln; 3.0 Tecoppa del conte G. VI- Tot? L. 24^9.50, ìtvT' 1Ungh6ZZe-