Aspra battaglia oggi a Versailles per la Presidenza della Repubblica

Aspra battaglia oggi a Versailles per la Presidenza della Repubblica Aspra battaglia oggi a Versailles per la Presidenza della Repubblica Donmergue, poincarlsta, taglia la strada a PainleYé, proclamato dalle Sinistre " il solo candidato di disciplina repubblicana „ — Il " Cartello „ nell'imbarazzo dopo una serie di rane trattative per ritirare entrambe le candidature e porne nna terza fuori dei contrasti. (Servizio speciale della STAMPA.) Parigi, 12, notte. La riunione delle sinistre per la designazione del candidato alla Presidenza ha avuto luogo, secondo la tradizione, al Senato. Lo scrutinio si aperse alle 15,45 e durò una mezz'ora. Alle 16,15 il sedatore Blenvenu Martin proclamò i risultati che sapete : Votanti 475 ; maggioranza assoluta 238 ; Paolo Painlevé 306 voti ; Gastone Doumergue 149 ; Poincaré 1 ; bollettini bianchi e nulli 19. Doumergue resiste Painlevé rimaneva dunque designato di fatto, ma in condizioni tali che questo risultato era lungi dal permettere di considerare che sul suo nome si potesse affermare la maggioranza al Congresso di domani. All'annunzio del risultato della votazione dei gruppi si formarono nelle varie sale del Senato. Le conversazioni erano oltremodo animate. In «ina sala si sono adunati Painlevé ed i suoi amici. Interrogato sulle sue intenzioni, Painlevé dichiarò che, designato dal Cartello delle Sinistre, egli sarà candidato. Guidati da Herriot e da Briand, i membri dei gruppi delle sinistre in grande numero si recarono nella sala della Commissione doganale per deliberare sui risultati dolio scintillio., L'on. Violette propose di inviare una delegazione da Doumergue per pregarlo di fare conoscere quali fossero le stie intenzioni in vista di un secondo scrutinio. Chautemps dichiarò che. secondo la sua opinione, questo passo era inutile. Infatti, come sottolinearono parecchi dei presenti, avendo Doumergue dichiarato di non essere candidato, era pressoché certo che egli si sarebbe rifiutato di chiedere ai suoi amici di riportare i loro suffragi sul nomo di Tainlevé. Nei corridoi si aveva l'impressione netta che Herriot, d'accordo coi socialisti, si sarebbe sforzato di trovare nel Cartello delle Sinistre un'altra candidatura da opporre a Doumergue, qualora questi avesse finito per porre la sua candidatura a Versailles. Alle 17,20 Bienvcnu Martin e René Rcfioult, che si erano recati presso il presidente del Senato per compiere la missione che era stata loro affidata, erano di ritorno ed interrogati sui risultati del collòquio e sulle decisioni prese da Doumergue, dissero queste semplici parole : « Doumergue è candidato » ed entrarono frettolosamente nel loc-Ate della Commissione delle dogane, dove 1 loro amici li attendevano. In realtà Doumergue aveva dato la' seguente risposta testuale: « Non ■ ero candidato nella prima riunione preparatoria. Non ho dunque da desistere da una j^Shdifiatura, che non ho posta. Un certo numeip» di miei amici: ha^tattqnn^.Doanifestaztone sul mio nome. So vorranno rlfinovarlàv innanzi all'assemblea nazionale, non mi riconosco il diritto di impedirla, ma dichiaro che se una candidatura reazionaria dovesse sorgere e ottenesse una cifra di voti che costituisca una minaccia per i repubblicani, prendo sin d'ora impegno, nel caso in cui fossi in minoranza, di' chiedere a tutti coloro che avranno votato per me, di portare i loro.suffragi sul candidato repubblicano più favorito ». E" su questa dichiarazione netta e precisa di Doumergue che i gruppi repubblicani hanno deliberato. In seguito a quésta deliberazione gli stessi delegati si recarono presso Painlevé per sapere da lui se egli si opponeva a che venisse presentata una terza candidatura. Nel frattempo la presidenza del gruppo repubblicano si recava presso il presidente del Senato' per chiedergli di acconsentire a presentare la sua candidatura alla Presidenza della Repubblica. La riunione generale delle sinistre Verso le 1&.30 i gTuppi di sinistra tennero una riunione generale. L'on. Blum si pronunziò contro la candidatura di Doumergue: — Bisogna — disse — trovare un terzo candidato In favore del quale gli altri due si ritirerebbero. L'on. Violette • sostenne la stessa tesi, soggiungendo che l'elezione del presidente del Senato non potrebbe in ogni caso essere acquisita che con l'appoggio delle Destre, ciò che bisognava ad ogni costo evitare. L'on. Renaudel chiese che venisse udito Painlevé. Herriot ritenne che, prima dell'audizione del presidente della Camera, fosse necessario che si difendessero 1 diritti di Painlevé il quale aveva avuto la maggioranza del voti nella riunione plenaria delle sinistre. L'on. Violette sottolineò che Painlevé rappresentava la maggioranza dei repubblicani L'on. Blum disse allora: — Noi ci troviamo in presenza di una situazione di fatto innanzi alla quale bisogna inchinarsi. Se vi sono due candidati, Falnlevé e Doumergue, è quest'ultimo che sarà eletto col voti della Destra. Bisogna trovare un terzo candidato. Briand intervenne nel dibattito: — Poco tempo, ci rimane; non bisogna fermarsi innanzi a questioni di sentimento o di persone: non bisogna snaturare il senso delle elezioni. Il paese non capirebbe se si mandasse all'Eliseo un uomo che non rispondesse al senso del voto che è stato emesso MI maggio. Inoltro se l'on.' Painlevé fosse battuto, la sua autorità di presidente della Camera sarebbe diminuita. Sarebbe trasformare in sconfitta la vittoria del mese di maggio. Bisogna vedere il presidente della Camera e fargli capire il pericolo. Spetta a lui Indicare la soluzione del problema. La dichiarazione di Painlevé Venne allora introdotto Painlevé *11 quale unanimemente applaudito prese la parola: — Sono agli ordini dei repubblicani. Quale sarà la decisione che voi potete prendere ? Le persone non contano nulla: soltanto la Repubblica conta. Pur considerandomi come Investito della candidatura dalla riunione preparatoria delle sinistre, mi dichiaro pronto a ritirarmi di fronte ad una candidatura che potesse sembrare preferibile alla mia. Se la disciplina giuoca regolarmente domani, saia bene. Ma se vi ò pericolo clje la disciplina non sia osservata designate un altro candidato e io sono pronto a mettermi al suo fianco. Il senatore Hery fece parte delle sue apprensioni in quanto al risultato e chiese a Painlevé se fosse certo di riportare la vittoria. Egli fece d'altronde l'elogio del presidente del Senato, esponendo In quali condizioni fu suggerita la sua candidatura. Dopo l'intervento di Thompson e di Varenne. I miai) ritennero entrambi che valeva meglio non riportare una vittoria piuttosto che riportarla con l'appoggio della destra, l'onorevole Renaudcl dichiarò:; mucmrDBrAcsrcnd«nmmsprpsned1psvM\grencndlmlidP — Le parole di Painlevé sono state oltremodo chiare. Bisogna che una delegazione ufficiale di tutti i gruppi delle sinistre si rechi da Doumergue per rivolgerli una domanda analoga e raccogliere le sue dichiarazioni. L'assemblea decise allora di Inviare da Doumergue una delegazione, composta di Briand, Herriot, Thompson, Maurizio Sarraut, Paul Boncourt e Bienvenue Martin. Alle 20,30 la delegazione era di ritorno e facova sapere che Doumergue manteneva le sue precedenti dichiarazioni. La situazione rimaneva dunque immutata. I deputati socialisti si riunirono poi e decisero di mante nere la candidatura di Painlevé. E la loro decisione fu registrata dalla riunione del « cartello ». Doumergue sconfessato Alle 22,30 il Comitato del cartello delle sinistre diramava alla stampa il seguente comunicato : « 1 Comitali direttivi della sinistra de mocratica del Senato, del gruppo radicale socialista, del gruppo socialista, del grup po repubblicano-socialista e della sinistra radicale, si sono riuniti al Senato sotto la presidenza delVon. Bienvcnu Martin, presidente delta siìiistra democratica del Senati) stesso. Essi hanno preso parte al voto emesso nella riunione preparatoria, che ha dato al signor Painlevé 306 voti ' contro 149 a Doumergue. Due passi sono stali compiuti presso il signor Doumergue dai presidenti dei gruppi repubblican\ che avevano partecipato alla riunione plenaria. Malgrado le piti vive istanze, il signor goumergue non ha creduto di dovere arrendersi a nessuna delle proposte che gli erano state fatte. Egli ha soggiunto che non doveva desistersi da una candidatura che egli non aveva presentato, e che egli non si era riconosciuto il diritto di impedire ad alcuno dei suoi amici di votare per lui. Ha inoltre dichiarato che non era nemmeno candidato al Congresso di Versailles, ma che non credeva di avere, anche in questa eventualità, il diritto di impedire ai suoi amici di votare per lui. Perciò l'assemblea ha deciso ehe il signor Painlevé era il solo candidato di disciplina repubblicana ». Mezz'ora dopo la presidenza del Senato diramava a sua volta un comunicato. in cui riferiva le dichiarazioni che il Doumergue aveva fatto alle delegazioni delle sinistre che si. erano recate da lui. ., Due candidature rimangono dunque in presenza: l'una ufficiale, quella di Painlevé; l'altra ufficiosa, quella di Doumergue. Domani alle 13,30 nel castello di Versailles, 1 gruppi di sinistra della Camera e del Senato terranno una nuova riunione plenaria.

Luoghi citati: Parigi, Versailles