Un mendicante confessa di aver assassinato la piccola Bianca ma è ritenuto un passo

Un mendicante confessa di aver assassinato la piccola Bianca ma è ritenuto un passo Un mendicante confessa di aver assassinato la piccola Bianca ma è ritenuto un passo Roma, 10, notte. Le cose, per quanto riguarda l'arresto del secondo presunto assassino della piccola Bianca Carlieri, si sono improvvisamente complicate. Oggi un giornale pomeridiano, in edizione straordinaria, i'Bpocn, lanciava la sensazionale notizia che il malfattore era stato assicurato alla giustizia. Secondo 11 giornale, la brillante operazione era dovuta al fiuto di un agente investigativo privato, Vittorio Pellegrini, salito per un momento alla più clamorosa notorietà durante la scoperta del delitto Mesones. Riassumiamo 1 fatti della narrazione dell'Epoca. Il Pellegrini aveva appreso da tempo che nel centro di Roma si aggirava uno strano uomo, dall'aspetto di mendicante, il quale più volte aveva tentato di compiere atti osceni davanti a bambine. Il Pellegrini vagliò le testimonianze di alcune bimbe che riaffermarono come lo strano uomo avesse più volte tentato di adescarle con moine e con la promossa di dolciumi. L'agente si mise con alacrità su que-. ste tracce, e riusci anche a vedere, nella giornata di ieri, il suo uomo aggirarsi nei pressi della Passeggiata di Ripetta. Seppe anche che il misterioso individuo aveva narrato a qualcuno di essere stato fermato dal commissario di Pome pel sospetto di aver uccisa la picT cola Bianca Carlieri, ma di essere stato rilasciato dai funzionari, perché riconosciuto estraneo alla faccenda. Il Pellegrini continuò alacremente le indagini. Ma egli non aveva facoltà nò mezzi per compiere da solo l'arrosto, data una bega esistente tra lui e la pubblica sicurezza, la quale gli aveva perfino tolto il permesso di porto d'arme. Il Pellegrini si vide cosi costretto a ricorrerò all'aiuto di un maresciallo, dei carabinieri suo amico. Ed insieme seppero che Io strano uomo era solilo corcar riposo in un ricovero per la mendicità, sito in via Flaminia. Alle una di questa notte, recatisi in quel ricovero, essi cominciarono a passare in rivista i dormienti. E trovarono quello che essi perseguivano: dormiva panicamente in' una branda; fu destato ed accompagnato In vettura all'ufficio di pubblica sicurezza: Mentre in vettura i due poliziotti lo accompagnavano in Questura, egli tentò invano di corromperli, offrendo loro un gruzzolo di monete c di bigliétti di banca, raccolti Ih un fazzoletto. I funzionari dell'ufficio provvedevano subito ad un primo interrogatorio. Etrll dichiarava chiamarsi Francesco Imbardelli, d'anni 29, mendicante. E' uno stiano uomo, dalla flsouomia torva e crudele, certamente affetto da una forma di psicopafia nervosa, cho ha prodotto in lui una forma di degenerazione a carattere essenzialmente sensuale. Lombardelli — sempre secondo l'Epoca — deve rispondere dinanzi alla leggo di due reati commessi contro due bambine, reati che non hanno però la gravità di quello che ha spento la povera Bianca Carlieri. La confessione dell'arrestato Fino a pochi giorni fa lo Imbardelli aveva i buffi neri a punta, vestiva un abito grigio scuro con scarpe nere e cappello a cencio anche nero. Tali particolari rispondono a vario caratteristiche raccolto intorno all'assassino. Ultimamente egli però si era rasato i baffi, lasciandosi soltanto due puntine all'americana. Aveva anche provveduto a cambiare vestito, lasciando quello grigio, e procurandosi un abito bleu tutto strappato. Sottoposto nil uno stringente interrogatorio, lo Imbardelli fini col confessare la raccapricciante verità. Secondo le sue dichiara zioni, egli aveva tentato prima di adescare con moine un'altra bambina, che fu salvata dalla sorveglianza della nonna. Lo Imbardelli aveva adocchiato allora la povera Bianca Carlieri. promettendole che so fosse andata con lui le avrebbe pagato un gelato. E la bimba era andata. Lo Imbardelli le offrì infatti il gelato, e la condusse poi verso Sun Paolo, ove, nel silenzio della notte, fu consumato l'orrendo delitto. Il mostro ha de scritto ai funzionari t particolari del suo atto nefando, dando cosi la completa sicurezza alla Questura dell'identità della sua persona. Non possibile, per ragioni ovvie, riferire l'oscena narrazione. Lo Imbardelli ha raccontato anche coma soffocò la bimba, mettendole la mano sulla bocca, poiché ella gridava disperatamente: « Papàl Papà!». Poi, quando si accorse che la piccina non respirava più, preso dal panico, si era dato alla fuga, abbandonando sul prato il cadaverino, che la mattina dopo fu rinvenuto. L'Epoca aggiungeva che lombardelli aveva narrato come, dopo essersi tagliato i baffi e cambiato vestito, si fosse recato nella giornata di domenica in Piazza Venezia, dove fra la folla, assistette alle solenni ese quie della piccola martire. Dopo aver assistito ai funerali se ne andò tranquillo a mangiare in una osteria e quindi a dormire nel dormitorio » Regina Elena ». A conclusione della sua deposizione lombardelli avrebbe dichiarato che quella sera aveva bevuto assai ed era completamento ubbriaco. — Del resto, egli soggiunse, a me non sono mai piaciute lo donne e sempre mi sono sentito attratto dallo bambine. Perquisizione positiva Nella slessa mattina in cui si procedeva al drammatico interrogatorio, un maresciallo ed un ugento si recarono in una casa pres so via Flaminia, dove dimora una cugina di'U'lmbardelli. L'assassino avrebbe infatti durante il suo interrogatorio, narrato come dopo aver letto i giornali con i suoi connotati precisi 0 dopo essersi raso i baffi, egli portasse gli indumenti indossati dalla cugina pregandola di lavarli. La perquisizione ò riuscita completamente positiva. Infatti in una conca, abbandonr.ta in un angolo del lavatoio, sono stali rinvenuti un paio di calzoni grigi, una giacca grigio-scura c una camicia bianca, clic presentano tracce evidenti di sangue. Tutti gli in-liinienti sano stati sequestrati. Alle ore 11 di stamane, con -una automobile lombardelli è stato trasportalo al carcere -di Regina Coelt Nel pomeriggio si sono -recati al carcere funzionari della squadra investigativa, i quali hanno proceduto ai primi confronti. La narrazione dell'Epoca che abbiamo rias sunto, ha prodotto una impressione vivissima in lutto il popolo. Alle 10 una folla disordinata, composia nella maggior parta d donne e ragazzi, si 6 riversata verso la Lun gara, innanzi all'ingresso dello carceri di Regina Coeli, gridando: «A morte l'assas sino, a morte l'assassino! ». Si è temalo di invadere il -portone principale del carcere; ma smiu accorsi sollecitameli le carabinieri e una compagnia della milizia nazionale. A granilo fatica la strada fc stata sgombrala. | gruppi «Ielle d'inno sempre urlaii'lo miiinc1 iosamonle, si sruio riversali in via delia Ponifenza, tentando di avvicinarsi agli ingi'CùSi secondari di Regina Coeli. E' accorsa un'altra volta la forza pubblica e la folla è stata respinta. Che cosa ne pensa la Questura La cittadinanza romana era ancora sotto l'impressione della narrazione dell'Epoca quando, alle 16, la questura ha diramato il seguente comunicato : ■ Il 7 corrente 11 commissariato di polizia avendo avuto sospetto sul conto di imbardelli Francesco fu Cesare, nato u Roma 1892. alloggialo al dormitorio « Regina Elena », In via Flaminia, fece fermare il detto individuo, che non fu riconosciuto dalla bambina Valeria Proietti 0 dalla scopimi Elvira Terrone, .per l'assassino della piccola Bianca. Venne rilasciato. Mentre continuavano le indagini, ieri il guardiano notturno Pellegrini riferì ai commissario di Campo Marzio che egli ha appreso che l'autore dell'efferato delitto poteva essere lombardelli. Questi è stato nella scorsa notte nuovamente arrestato da un agente del commissarialo predetto e dal Pellegrini. Interrogato dal commissario Cìiannilrapani ha confessato di essere autore del delitto, r«ro facendo la narrazione non perfettamente conforme alle risultanze dei fatti. Mostrato nuovamente alla bambina Proietti e alla Ferronl, non è stato riconosciuto; anzi la. Proietti ha .ricorlato di averlo già visto precedentemente nel commissariato di polizia. !,a polizia sta continuando lo indagini in proposito. Lombardelli è uno squlibrato di -mente ». Dal canto suo il Giornale d'Ilftlia ha intervistato sulla questione- il questore comm. Ferri ini, il (piale ha detto: « 11 Pellegrini e il maresciallo del commissariato ili Campo Marzio,' arrestato lombardelli lo condussero al suddetto ufficio di P. S., ove il commissario lo sottopose ad interrogatorio. Raccolta la confessione, il commissario si affrettò ad inviare il verbale di interrogatorio alla Questura. Qui vi era la preoccupazione cho la notizia dell'arresto si propagasse e .creasse un ambiente, in cui le indagini della polizia non potessero essere iniziato e condotte a termino con la massima serenità. Con questa preoccupazione, e anche per timore di qualche rappresaglia della folla contro l'arrestato, questi fu messo al sicuro a Regina Codi. Dello indagini faceva purte anche il confronto con Te. persone che dicono di riconoscerò perfettamente l'assassino 0 il confronto è stato eseguito oggi a Regina Coeli. Conio c noto le persone che dicono di riconoscere l'assassino sono tre: una donna, un uomo c una bambina. Oggi queste tre persone sono state ricercate. La donna Elvira Perroni c la bambina Valeria Proietti sono state rintracciate e condotte a Regina Coeli per il confronto. Lombardelli è- stato fatto venire col vestito grigio cho indossava fino a pochi giorni fa e cosi vestito l'arrestato fu posto di fronte allea donna e alla bambina. Queste duo immediatamente hanno affermato che non si trattava dell'assassino. Circa poi la confessione fatta dallo Imbardelli, bisogna tener presento che egli fu dimesso dal manicomio noi 1913 e vi fu in precedenza ricoverato in una seziono deficienti. Comunque questo arresto non sarà trattato con leggerezza. Un alibi? Da tutto ciò il Giornale d'Italia deduce che l'uomo oggi arrestato ha bensì narrato coi più minuti particolari di aver commesso il delitto, ma egli è semplicemente un povero idiota, ospitato in manicomio. Credendo che l'indagine prima e più importante ai fini di scoprire la verità su questo colpo di scena fosse da eseguirò nell'Asilo Sonzogno, dove l'arrostato dimora da tre anni, il giornale ha creduto bene di visitare il direttore, il quale ha dato notizie che possono servire a chiarire la condizione dell'Imbardelti : Lo Particolare quasi decisivo a discarico dell'lmbardelli : egli rientra ogni sera e rientrò anche la sera del delitto (come risulta dal registro tenuto in perfetta regola), alle 31,30. Alle 22 suona il silenzio. Quindi il presunto assassino che dice di aver rapita la bambina alle 20 e tre quarti, nel quartiere di Ponte e di averla condotta nei prati oltre San Paolo per farne scempio, come poteva essere di ritorno sulla via Flaminia, e cioè a nove chilometri di distanza, prima delle 23 o 24? 2.o Le testimonianze sono tutte concordi sul vestito grigio chiaro, la statura piuttosto alta, sui baffi rivolti all'insù e sull'aspetto distinto dell'assassino. Ebbene, l'arrestato non ha mai posseduto un vestito grigio chiaro, ha sempre portato i baffi piccoli, tagliati all'americana, è basso di statura, ed è un mendicante. 3.o Egli, come abbiamo detto, fu ricoverato al manicomio e una dello sue manie è quella di inventare e narrare di sè le cose Più strane. Questi tre elementi persuaderanno facilmente i lettori e lo autorità a non seguire fantasmi che allontanano anziché avvicinare la scoperta del reo. Si tratterebbe quindi, per lombardelli, di un caso stranissimo di suggestione. Intanto la questura prosegue nelle indagini e nei fermi. Un fermo che sembra avere importanza notevole è quello dello scalpellino Candido Fedeli, il quale, come amico della famiglia Carlieri, conosceva bene la disgraziata bimba. Il Fedeli, appunto per questi suoi rapporti con 1 Carlieri, in uno slancio dell'animo suo si presentò la sera dopo il delitto alla redazione di un giornale del mattino e versò la somma di lire cento, facendosi cosi iniziatore di una sottoscrizione per la scoperta dell'assassino. Sembra che la polizia già da vari giorni avesse messo gli occhi sulla persona e che indagasse per sapere sulla sua vita c sugli atti di costui. Ad ogni modo lo delicatissime indagini proseguono.

Luoghi citati: Roma, San Paolo