In attesa della seconda discussione politica

In attesa della seconda discussione politicaIn attesa della seconda discussione politica L'esercizio provvisorio - Il Gran Consiglio fascista - Revisione di risultati elettorali - Popolari e clerico-fascisti. Rema, io, notte. Armile oggi a Montecitorio abbiamo avuto una stornala di calma assoluta. Unica riunione è stata quella che ha tenuto nel ponienisrgio la Commissione per l'esame del di.sepno di ìmg& relativo all'approvazione in blocco di oltre 1500 decreti di legge concernenti fn gran vairte materia superata, Krano presenti gli on. Bertone. Carboni, Codacci-l-'isanelli, Giuffrida, Gonzales, Leonardi, PedrBz/.i c Postiglione. Assente l'on. Ciarlautlni. A presidente e staio eletto l'on. Codacci-PisanelJI; a .segretario l'on. Postiglione. La Commissione è addivenuta, dopo oltre un'ora di discussione, ad una intesa di massima secondo la quale, non convenendosi sul criterio di approvar complessivamente l'elenco dei decreti legge. *.i procederà, ad •un esame delda materia, esame die sboccherà nello stralcio di quei decreti sui quali il Parlamento dovrà, a parere della Commissione, pronunciarsi separatamente. Si tratta tuttavia di una decisione di massima, la quale pot.Tà, subire delle variazioni ad iniziativa dei deputati di maggioranza, qualora il sistema determinasse- la necessità di un impiego di tempo eccessivo. La Commissione tornerà a riunirsi giovedì prossimo alle 13. La discussione sull'esercizio provvisorio Come abbiamo avvertito, domani mercolerii la Camera'riprenderà i lavori con orario estivo, tenendo seduta dalle sedici alle venti. All'ordine del giorno c, come è noto, la discussione sul disegno di legge per l'esercizio provvisorio. Oli Inscritti erano oggi parerne decine, .essendosi aggiunti all'elenco, cìie vi abbiamo trasmesso, gli on. Aldisio, «iorini, Buraij7.o.' Colucci, Banardi. Non è probabile pero che a prendere la parola .siano In definitiva più di una quindicina o ventina di deputali. $i conferma comunque nelle sfere, governative e nei circoli parlamentari che sabato la discussione sarà esauriia. Intanto, domani il Comitato di maggioranza designerà gli oratori che dovranno parlare e che saranno cinque. Anche gli altri gruppi della Camera delegheranno i propri oratori sia per la discussione generale sia per le eventuali dichiarazioni, di voto. I popolari hanno già provveduto a.ciò incaricando a parlare gli on. liberti, Màuri, e. Gilardoiii. Primo oratore di domani e l'ouor^volc Cavazzòni. Seguirà l'or. Lazzari.. Nel corso .della. settimana intanto sarà presentata Ja relazione dei vari irattafi Internazionali e. quella della Giunta del regolamento sulle proposte di modifiche. : Domattina si' riuniranno" le cinque softn. giunte per. Ja nomina dei rispettivi uffici di presidenza* Ecco ia composizione della sottogiunta degli Esteri di cui sarà presidente l'on. Orlando e che fino alla costituzione della nuova Commissione di nove mèmbri più gli cx-prèsìdenti. del Consiglio, esercita le funzioni di Commissione degli esteri: Orlando, Lanza di Scalea, Messadaglia, Nunziante, MozzUcco, Panuh'zio, Cantatupo, Bolzon, Suvich; Andrea Torre, Mauri, Di Cesare. Anche' la Giurila delle elezioni che doveva riunirsi quésta mattina riprenderà i suoi lavori nella mattinata di domani. ' Revisioni elettorali A Montecitorio infanto si parla insistentemente di modificazioni che sarebbero per uscire nei vari risultati della lotta elettorale dall'esame del supremo consesso giurisdizionale elettorale. Tra l'altro si afferma che avverrebbe un notevole spostamento tra i candidati delle liste bis nella Toscana. Infatti risulta clic il dottor Luigi Buzza, che, per il computo dell'ufficio centrale presso la Corte di Appello di Roma, rimarrebbe il primo degli esclusi,' precederebbe invece nou solo l'on. Gargiolli ina nuche lo stesso on. Trigona. L'escluso quindi sarebbe Pon. Gargiolli. Altra novità starebbe per scaturire dal fatto clic la lista comunista in Toscana sarebbe stata presentata con firme che risulterebbero carpite. &e per questa ragione la Giunta delle elezioni annullasse la lista comunista, in sostituzione del proclamato on. Damen verrebbe, per maggior resto, l'ou. Benedetti, liberale. Una terza questione riguarda anche l'on. Lombardo Pellegrino il quale ha dovuto presentare per entrare in lotta due liste di identico segno con identici nomi in due circoscrizioni e cioè in Sicilia e Calabria colla firma di trecento elettori per ciascuna circoscrizione. Anche il partito sardo d'azione è presentato in Sardegna e nel Lazio e l'on. De Bfllis in Puglia ed in Campania. Ora alcuni sostengono che la legge impone la presentazione in due circoscrizioni di liste ili identico segno ma con nomi diversi. In altre parole la legge negherebbe la unicità delle liste presentate in due circoscrizioni e l'unicità infatti riguarda il segno e non la lista dei nomi. Anzi la legge vuole un limite minimo di imparentamento di una lista coll'altra nell'ambito delle due circoscrizioni, come sancisce l'articolo 5*. L'irnparentaniento, si sostiene, presuppone almeno due liste che possono avere qualche nome in comune, omaggio che i partiti danno ai loro uomini più rappresentativi. Quando i nomi sono tutti gli stessi nelle due liste non trattasi di imparentamento ma di liste locali ripetute. Secondo tale tesi, adunque, le liste del partito sardo d'azione e dell'on. Lombardo Pellegrino e dell'on. De Bellis dovrebbero essere annullate come tutte le altre che si trovano nelle medesime condizioni. A proposito di questa questione della più alta importanza abbamo chiesto schiarimenti a tonte autorevole e ci e stato assicurato clic l'eccezione sollevata non ha alcun fondamento giuridico e, come tale, non sarà presa in considerazione dalla Giunta delle elezioni in quanto la legge da una parte obbliga la presentazione delle liste in almeno due circoscrizioni e dall'altra ammette esplicitamente il caso di doppie candidature così come 6 avvenuto per l'on. Turati, gli on. Matteotti ed altri. Ora, dato che la doppia candidatura non può avvenire che in liste- avanti lo stesso simbolo, non vi è nulla di illegale nel fatto che vi siano duo lisle cogli stessi candidati. Cade quindi la possibilità di una infirmazione di invalidità in proposito da parte della Giunta delle elezioni. Per quanto si riferisce poi alla questione della lista comunista in Toscana nessun elemento probatorio per i fatti affermati e finora giunto a cognizione della Giunta delle elezioni. Il Gran Consiglio fascista L'avvenimento più importante della settimana è dato forse dall'inizio della sessione di giugno del Gran Consiglio fascista. L'ordine del giorno di questa sessione è stato già reso noto attraverso un comunicato a intani. Nell'ultima seduta, quella di lunedi 10. si riunirà il Gran Consiglio fascista ed il Consiglio nazionale, il quale appare in gran parte rinnovato. Sono infatti ben 47 1 segre, tari federali di nuova nomina. L'on. Mussolini 1crr« al Consiglio nazionale un lungo discorso onde illustrare ip direttive a cui egli intende sin Inspirati) l'azione del partilo in questa nuova fase della vita nazionale. Il discorso sarà, dunque, conio gli altri, del o a , genere: una riduzione ad uso interno del discorso pronunciato sabato alla Camera. Dopo questa prima seduta, che sarà dedicata esclusivamente alla sistemazione interna del partito. 11 Gran Consiglio proseguirà nella trattazione itegli altri temi all'ordine del giorno. Il supremo organo gerarchico del partilo fascista appare, in questa sessione, leggermente ridotto di nunipro. Non no fanno" più parte anzitutto gli on. Bolzon e Teruzzi, che vi appartenevano quali membri del distolto direttorio del partito prima di essere eletti deputati, e non vi appartengono pili gli on. Torre e .Michele Bianchi i quali non sono più al Governo, riè l'on. Mazzucco che vi partecipava come capo del gruppo parlamentare fascista. Per la successione dPlJ'on. Mazzucco si è ventilato il progetto di chiamare a far parte del Gran Consiglio qualche esponente del Comitato di maggioranza, ma finora non si è adottata alcuna decisione tn questo senso anche per le dif-ficoltà di determinare In persona. Evidente.mente non si può ammettere nel Gran Consiglio tutto il Comitato di maggioranza organo di per se stesso troppo vasto e nel quale sono rappresentati gruppi non fascisti, nè si può limitare la partecipazione ai soli commissari fascisti perchè, in questo caso, «1 verrebbe quasi a creare una minoranza nella maggioranza. Da alcuni deputati a Montecitorio abbiamo inteso accennare all'eventualità che nel Gran Consiglio sia incluso come rapnresentante della maggioranza l'onorevole Carlo Del Croi* il anale, dopo ti discorso di venerdì scorso, si è messo assai meglio e più del Bianchi in condizione di e: sere, almeno probabilmente, il. capo della maggioranza stessa. Ma si ritiene assai piti probabile che non si senla il bisogno, anclìe per la figura gerarchica del Gran Consiglio, di includervi alcun rappresentante del gruppo parlamentare di maggioranza. Comunque, è probabile che, prima di giovedì sera, un comunicato ufficiale intervenga a stabilire precisamente la composizione del Gran Consiglio. Per quanto riguarda l'on. Giunta, egli benché non faccia più parte dell'organo direttivo del partito, continuerà ad assistere al Gran Consiglio in qualità di segretario. A proposito della riorganizzazione intema del partito apprendiamo che .il quadrumvi-' rato, in sfornito alla recente agnazione manifestalasi tra i ferrovieri fascisti, diramerà a tulle le sezioni una circolare esortandole alla calma, in attesa del prossimo congresso delle associazioni nazionali. Altri commenti al discorso Mussolini Si hanno ancora ripercussioni polemiche sul discorso pronunciato sabato dal Presidente del Consiglio on. Mussolini. I giornali ministeriali si dimostrano particolarmente irritati per le risposte date dai vari organi dell'opposizione all'on. Mussolini- l.'Tdea Nazionale, ad esempio, appare risentita perche qualche giornale ha definito « invito > la parola rivolta dal capo del Governo all'opposizione, mentre il giornale naztona.l-faso.is'a ritiene che si tratti di • monito • « Cambiare tattica, come ha avvertito il duce, non significa aflatto per gli oppositori modificare questo o quel giudizio di merito sulla politica del Governo, nè tanto meno, per quanto concerne il fascismo, chiederò consensi superflui ed insinceri. Significa invece abbandonare un terreno estremamente pericoloso di negazione e di diffamazione pregiudiziale del regime fascista del resto già acquisito col permesso degli avversari alla sloria del nostro paese : sottomettersi Insomma all'ordine nazionale instauralo colla marcia su Roma e legittimato dal consenso del popolo italiano liberamente espresso ed in questo senso le parole del presidente, ben lungi dall'essere un indulgente invito, sono un nuovo longanime ammonimento a chi ancor non vuole sentire: forse l'ultimo ». Come si vede, il linguaggio non è de! più concilianti e si domanda da qualcuno quale autorità positiva hanno i giornali filo-fascisti di interpretare il linguaggio dell'on. Mussolini. L'on. Farinacci scrive su Cremona Nuova: « Quanto aJ.le canaglie che rimangono appiattate nell'ombra a congiurare ed a creare imbarazzi al paese ci penseranno i fedeli della vittoria e della rivoluzione a farne giustizia sommarla nel nome dei caduti e Ver il bone dell'Italia angusta ed intangibile •>. Dal canto suo il Popolo rileva ancora ne] suo articolo editoriale la frase pronunciala dall'oli. Mussolini all'indirizzo dei popolari che hanno fatto e grandi affari di governo . e vuole dimostrarne l'infondatezza. L'organo iiopolare, esaminando la composizione d l gabinetti Nlttl nel 1919 e nel 1920, aflern;a che la parte del leone nella divisione dei portafogli e dei sottoportafogli l'ebbpro i liberasi ed i democratici e cosi pure nel khbinetto Bonomi. Perciò il Popolo si scaglia violentemente contro i liberali ed i damocra tici accusandoli di essere stali essi i veri prò fitlatori, « coloro che volevano rodere il formaggio •. Il giornale difende ancora i popolari dal l'accusa di aver provocato la caduta dei ministeri per questioni di dominio. <• Quali affari di Governo — continua il Popolo — hanno fatto quelle egregie persone che, in nome del partito popolare, sono state a capo dei dicasteri, lo dica l'on. Mussolini, che e In grado di poterlo sapere. Non troverà altro nei nostri amici che un esempio di rigido disinteresse politico fino allo scrupolo nella rap presentarla degli enti sindacali e cooperati vi, aippena quel minimo, anzi meno, delia legittima partecipazione nelle nostre orga nizzazionl un tempo escluse per il monopolio socialista. Nè posti nè remunerazioni nè favori ; nulla che possa esserci rimproverato ». Il giornale sostiene quindi che i po polari si interessarono del salvataggio del Banco di Roma unicamente per impedire un altro disastro bancario dopo quello della Sconto. , „ Intanto, proseguono da parte del Corriere d'Italia, cui fanno capo i popolari espulsi dui partito, i moniti ed i consigli perchè il par tito stesso cessi la sua campagna di oppo sizione. Il « Corriere d'Italia » pubblica oggi una k-uera del comm. Angelini, ex-direttore dell'. Osservatore romano », il quale si propone di dimostrare tutto l'immenso danno che al partito popolate è derivato e deriverà dui suo atteggiamento. Egli si domanda fra 1 altro quale uscita potrebbe presentarsi al parti io popolare dal vicolo cieco in cui si è cac ciato e scrive: « L'na sola, a mio avviso, i cioè che dalle stesse sue file si levi una voce autorevole clic ne raccolga le forze e le riconduca nel ranghi della maggioranza parlamentare ma ve le riconduca raggruppatesotto la loro bandiera e le loro idee, il loro programma non già aconfessionale, come infelicemente fu detto, ma apertamente e scliiet lamento informato ai principi cattolici quale si piunifestò nei primi passi del loro partito. Abbandonare insomma la tattica di una opposizione sistematica che trova materia di critica e censura in ogni azione Rovernativa ». Dal canto loro i popolari si difendono contro gli ex compagni del partito e pongono del problemi imbarazzanti. Ad esempio, il « Cittadino » di Genova si chiede in quale situazione «errebbe a trovarsi l'on. Mattei-Gentilt, oggi deputato della maggioranza, quando la Camera dovrà pronunciarsi sul famoso decreto sui giochi, dt cui 6 stata pubblicata già la relazione. Alludendo ai popolari filo fascisti il « Cittadino » scrive: « Da una parto essi hanno un passato, una coscienza, dot principi assoluti, una autorità che essi quotidianamente proclamano suprema, una quotidiana ipocrisia da difendere e dall'ultra la medaglietta con relativa disciplina. Chi vincerà? La coscienza? o allora voteranno contro gli ordini lassativi del duce e saranno trattati da indisciplinati. La medaglietta? e allora cadrà la maschera dal loro volto e molti cattolici italiani avranno modo di valutare la sincerità degli uomini che avevano scelto conio esponenti c stimati in buona tede ». Ora il Corriera d'Italia afferma stasera che l'on. Mattei Gentili ed 1 suoi amici hanno dato la loro adesione al'governo di Mussolini subordinandola ai loro principi, alla, loro fede cattolica: « Tale adesione — prosegue il giornale — verrebbe instantancamente u cessare il giorno In cui 11 Governo diventasse, per esempio divorzista o, comunque, iniziasse una politica anticlericale, settaria. Quanto al decreto sul giochi o altri simili provvedimenti che, pure non ledendo direttamente la fede e il carattere, ripugnano a chi ha coscienza cattolica, l'on. Mattei Gentili saprà mostrare di godere della massima libertà di azione e di voto. Vero è che tutto fu credere che l'on. Mussolini non chiederà in materia nessuna prova di eroismo disciplinare alla sua maggioranza ». A proposito di un sequestro Si riconnette ancora al discorso di pacificazione pronunciato dall'ori. Mussolini come un fatto che appare in contrasto, il sequestro avvenuto a Torino della rivista I.a rivolti zione liberale. Ricordando infatti quanto disse l'on. Mussolini sulla libertà di stampa, il Popolo scrive: « La notizia della perquisì ziono e del sequestro della involuzione libe ralr. giungo opportuna a smentire lo stpsso presidente del Consiglio. Il prefetto di Torino, che non può essere uno zelante sconcludo nato e fanatico, perchè altrimenti ri sarebbe da domandarsi chi lo tenga a quel posto, compie una flagrante infrazione alla legge n alla politica del Presidente. In realtà, in Italia la libertà di stampa c condizionala al capriccio politico delle prefetture e dei fasci locali senza che il Governo faccia intendere mai che vuole che invece sia rispettata sul serio. 11 maggiore accanimento, naturalmente, si sviluppa contro la stampa che. fa dell'opposizione serena e a fondo sulla basi del fatti non meno che ilei principi c anche questo avviene nonostante il discorso in contrario del Duce ». Il Mondo, dal canto suo, osserva : » An cora. un provvedimento che viola insieme lo Statuto e tutte le leggi in materia di stampa e che, per complicare la cosa, viola altresì il codice di procedura penale con l'omessa compilazione del verbale di perquisizione, i.a spiegazione dell'arbitrio è addirittura superflua in quanto è una esplicita dichiarazione di arbitrio del potere esecutivo, di violazione di una guarentigia statutaria circa la libertà di stampa e la consacrazionn dello Stato partito in piena funzione. Si continua cosi a scavare ed a approfondire il solco che divide gli italiani ed a preparare, sulla vio lazione di tutte le norme che garantiscono ai cittadini i dirilti statutari, la conciliazione vagheggiata dagli zelatori del nuovo regime, l'atti come questo chiariscono la volontà e i metodi di governo meglio di cento discorsi e ci trovano perciò tranquilli e fermi al nostro posto ». »♦»