Per la Luna: signori si parte!

Per la Luna: signori si parte! Per la Luna: signori si parte! Ha fiuto i) Siro dei giornali europèi, questi «rivirili passati, una notizia, cui era già stato accennato precedentemente, e cui i giornali americani dedicarono già colonne eli commento', d'i Illustrazione, tinta una vasta e clamorosa divulgazione : la notizia che un as ronómo americano, il professore Robert tìo.ldard, s'accinge a lanciare ut) proiettile nella Luna. Be'I che c'è di male? In quest'ultimo .decennio, per quattro, cinque, sei anni confeecutivi, sj-sono tirati tanti milioni, miliardi di proiettili in Tcr.a,.con quel prodigioso uii'e che tutti 110.5si.an10 constatare, elle anche se adesso uno ne vada a flruir nella Luna, Victj sfora da dire che l'umanità ci rimetta .malvolentieri. E se a qualche leitoré fret.oleso o distratto fosse sfuggila la notizia, eccola, nel testo più coiTMite giunto a noi: "... il professore Robert Goddard procederà tra qualche settimana al lancio di un gigaiftesco razzo, che si sta espressamente costruendo, per tentare di raggiungere la Luna L'ordegno, lancialo da una specie di cannone, anche questo espressamente costruito, lascerà il suolo alla velocità iniziale di 11 Chilometri al minuto secondo. 11 suo movimento' sarà quindi mantenuto dalla deflagrazione di varie cariche di alto esplosivo, ••.che s'accenderanno successivamente, median• te un dispositivo automatico. Oliando il razzo, che sarà andato riducendosi in questa tfUisa, fino a restarne solamente la testa, viaggiando lo spazio interplanetario sarà giunto al limite in cui cessa d'esercitarsi la forza d'attrazione del nostro pianeta, entrato nella sfera d'attrazione della Lima, precipiterà naturalmente su di essa, con moto progressivamente accelerato. lì l'urto infine della caduta -su la crosta lunare provocherà la esplosione finale, della testa del razzo, con l'accensione di una carica di magnesio, calcolata sufficiente perchè la vampa pòssa essere veduta, con un canocchiale di soltanto dodici ingrandimenti, dalla Terra. •Secondo 1 calcoli, il viaggio del razzo dalla Terra alla Luna durerebbe intorno a 36 ore. E gli scienziati americani sono convinti che il-tentativo del professore Goddard ha serie probabilità di riuscita... . .V't'I s'ib Soli novi — in questo caso anzi, più precisamente, sub Luna. E non è bisogno salti fu qualche foglio parigino, a rivendicare ai Francesi la priotiità della trovata: oha se nessuno di noi aveva i. Jdo ài supporre che l'ingegnere inglese Grindr-ll Matthews — quello dei raggi diabolici: aii'he questa, una bella pensata I per xallietare l'avvenire dell'umanità — che il Matthews dunque avesse avuto un precursore, un po' troppo clandestino però, in Francia; stavolta «Israo tutti ottimamente informali che il Priamo a spedire, involto in pagine di romanzo, .uh .proiettile alla Luna, fu propria un francese, Julcs Verno — quell'adorabile, incomparabile deliziatore de' nostri anni giovanili, che impennava tutte l'ali a' nostri sogni. ' qjiando ci rapiva nel più appassionato gàurl)p delle mirabolanti avventure; — mentre, aricor. prima di lui, un altro francese, geniale e gaio, Cyrano de Bergerac, se n'era ima'glncsamente volato, lui stessa, nella Luna. .Benché, a questo proposito, del viaggio ima"glnoso, un poeta italiano, il più fantasiosamente lieto e seducente dei poeti, Ludovico Ariosto, <\i avesse già mandato quel mattacchione del duca inglese Astolfo: il quale, volalo su l'tppogrifo al Paradiso Terrestre, accolto benignamente da San Giovanni Evangelista, ch'era di casa, fu da questi, con il carro dai quattro destrieri di fiamma, che già • ... nelle montagne di Giudea—Da' mortali occhi Elia levato avea... », portato, attraverso la sfera del Fcoco, nella Luna, a ritrovarvi e recuperarvi il senno d'Orlando, Impazzito per amore: perchè appunto nella Luna finisce e bì ritrova tutto ciò che si perde in Tetra : quindi : • ... Molta fama è la su, che, corno tarlo .11 tempo al lungo andar qua giù divora. ■ LA su infiniti prieglii e voti stanno Che da noi peccatori a Dio si fanno. ■■'té lagrime e t sospiri degli amanti, \ V in ut il tempo che si perde a gioco, E l'ozio lungo d'uomini Ignoranti, ■y • Vani disegni che non han mai loco; I va ai desidèri sono tanti Cile la più parte ingombrati di quel loco. «;io citò in somma qua giù perdesti mal; " La su salendo ritrovar potrai... "•ìjjptiiw mio, sei tu ben sicuro che un poChM del tuo cervello .non sia nella Luna?.... Ad Astolfo intanto capitò che, cercando l'anipojlla»ov'era raccolto 11 senno perduto da Orlaido; ne vide un'altra vicino, con il suo noir.* feriti© sopra,, e che conteneva il suo proli lo senno, che lui non s'era mai accordi.» d'aver perduto. Proprio cosil... Per pa-rteVmia, non sji bene: qualche giorno ho davvsrV l'impressione che la testa mi sia andata neSla Luna; -ma molti altri giorni ho io la luna.in testa, che mi gira... Mal lasciando (Ja parte Je fantasie dei poeti, è curioso cdnst.-j.tare che l'astronomo... artigliere america» d Goddard — il quale, fuori di scherzo, eiti.no scienziato di fama mondiale, che dafparecchi anni si va occupando di' questo suo VPTOgetto del razzo nella Luna, e, tìì sturila assiduamente le particolarità d'efféttnazione, dojio avere già pubblicato in proposito un interessantissimo volume, A Method of reaehing exl'reme altitudcs — il Goddard è stato, se nontirt precedenza, almeno contempc, rancamente,. s'Operato da un italiano, l'ingegnere Luigi 'Glassali!, il quale, poco tempo fa', pubblicava un' libricciuolo intitolato semplicemente: Si può già tentare un viaggio diila\Jerra alla Luna? — Relazione di esj'Crienze^ escavile coi. propulsori a doppia reazione (Stilano, Società Ediirice Libraria). E l'ingegnere Gussalili, in questo suo studio, por cui si è valsovampiamente anche -dei caicóli e di resultatiVsperLmentali del Goddard «tesso, non fa quisftione di mandare un proiettile di qualunque «sorta, nella Luna:' tratta addirittura <ii mandarci un treno. Sicuro! — Par la Lunvr-: signorii, si parte I.... — Come motto, in frante .al.libro, leggiamo il non peregrino, ma' sempre promettente — Per nspera ad aslritt —■ e il primo periodo del primo capitolo metteVsùbtito, come suol efirsi, leicose a posto, cer.tUflcamdoci testualmente : « Evitiamo il tradizionalle contorno fantastico, e limitiamoci allo studio dei mezzi -eli© possiamo per ora fissare come indici della 'possibilità, di uscire <:~1 nostro pianeta... ». Uscire dal nostro pianeta ! Co! carovita e gli! altri guai, che .c'infieriscono, .caco un'idea che mi .piace. i'ingegnereVGufsalii ci s'jrjega innanzi(rtutto CheVcosa. sono\ i propulsori '%a reazione; «e discusse varie questioni preliminari, propone un tipo df. propulsiV"0. <H sua intenzione, Gl'egli definisca « a doppia reazione »,.e ce ne offre la descrizione tecnica particolareggiata, insieme con' tutta una selle di complicatissimi calcoli,' c8»e, al sol vcVIernc. le formule, chimimie'noit^sia uno specialista, .prova quelli) stesso 'eénso di vertigine che, credo, coglierebbe appunto'Jjel corso d'uvi .viaggio neglii 6pazi interplanetà\i- Segue urta documentata,-esposizione delle #sperienze\ eseguite con detto propulsore a doripia reazione. Finché: ...Esaminiamo se è un'ulopló irrealizzabile eppure una possibilità sciemiiVa serlanvsnte discutibile, la conquista dello sr*™0 per ragffiStm 11 nostro satellite, * veo, 'amo se un SSarecchio che può fare de» baV-li « jcui.1e£c centinaio di chilometri fucri ,dell..trnoStóa possa essere sufflcienteiper effeV ld™un vUfego sino al mondo che è di gra»,' lunga ptù*Wino a noi di tutti gli altri, cit,'e alla ^ir'nostro satellite dista dalla Terra 3^.000 chilometri... vrnipmctlvprLrlgsnilfpcnzvecdmccmcpicusqdngtg,::11 Flammarion ed altri fisici hanno dimoi; | Strato che l'uscire dalla zona dii attrazione vdella. -rraper raggiungere tirii atro Pianeta \\è soltanto una questione di velocità e <li Pp-j tenia roacoauic*.«està infatti che un mobile^Bla^Ianciato fuori del ncstro globo con una' velocità di 11.300 metri nel primo secondo per raggiungere una meta praticamente fnBr nita... „ ' ...L'ingegnere Ivsnatflt Pellerlc, noto per i siioi stimi su l'aviazione, in una memoria presentala alla « Societé de Physique » dimostra che un mobile sottoposto a una forza costante superiore al suo peso e diretta verticalmente in senso centrifugo partendo dalla superficie terrestre raggiungerebbe una velocità tale da permettere là cessazione, della propulsione ad una- altezza circa eguale ai raggio della Terra. Per trasportare un mobile dalla Terra alla Luna c ricondurlo su la Terra, non sarebbero nemmeno necessari gli 11.309 metri di velocita iniziale; e l'azione si potrebbe distinguere in tre periodi... ... Il tempo totale, impiegato nell'andata sarà... di 48 ore e di 58 minuti: ailtret.ta.nto nel ritorno. Notiamo che per questo viaggio il motore funzionerebbe solo 28 minuti nell'andata e 28 nel ritorno... E' matematico... E ilVJussaUi continua affermando tranquillamente che « il viaggio è possibile con degli apparecchi in serie » : cioè con la riunione in serie di veicoli-tipo, azionati dai già descritti propulsori a doppia reazione, che varrebbero ad imprimere ad essi la velocità richiesta nei vari periodi del viaggio, e a rallentare quindi, convenientemente, la caduta finale. I veicoli, secondo i calcoli fatti, dovrebbero essere precisamene ventisette, formanti una colonna, o treno, di cui l'inventore ci offre anche il disegno schematico, come ci ha già offerto, in altre tavole, i disegni del motore, delle varie parti di esso, dei veicoli, eccetera. Il treno, diviso in quattro segmenti, composti rispettivamente, a) di diciotio veicoli, b) di sei, c) di due, e d) di uno, ne perderebbe successivamente tre per viaggio K 0, c) avendo consumato il combustibile in essi contenuto; e giungerebbe alla mèta con il segmento di testa (d). quello cioè di un solo veicolo; in cui avrebbero trovato posto due esploratori. Ma poiché si suppone che questi avrebbero espresso il timido desiderio di vedere poi se fosse possibile anche ritornare su la Terra — sono cosi incontentabili gli uomini! quelli stessi che accetterebbero di tentare un viaggio di questa fatta... — l'ingegnere Gustalii ha pensato anche a questo: ... se il primo treno o colonna è stato calcolato per portare al nostro satellite due esploratori (kg. 150) potremo riunire diversi di questi treni, dei quali uno sarà solo montato da due esploratori e gli altri porteranno al loro posto kg. 150 di miscela combustibile, che dovranno essere trasportati intatti sino alla Luna. Ne consegue che sul satellite arriveranno solo tutti i segmenti (d.) dei diversi treni, del quali uno solo avrà i due esploratori, e ciascuno degli altri kg. 150 di combustibile. Quindi rimanendo diversi segmenti (d) si potrà formare un nuovo ireno capace di lasciare la Luna per riportare su la Terra gli esploratori... Più semplice di cosi!... E l'ingegnere Glissali! m'ha risolto anche l'ultimo dubbio che mi restava. Io mi chiedeva: — Come diavolo l'andrà per que' due disgraziati, chiuso dentro il loro scotolino di acciaio, e lanciati a una velocità di fulmine, attraverso gli spazi interplanetari? — Più scientificamente il Gussalli s'è posto il problema così : • ... E' possibile l'esistenza dell'uomo in un veicolo lanciato nello spazio ?..•. E c'informa: ... Qualche studioso ha già esaminato tale problema e non vi ha riscontrato delle diflìcotlà insormontabili. Noi riteniamo che all'aria necessaria si provvederà come si provede nei sottomarini ; alla mancanza assoluta di calore esterno bisognerà porre rimedio con doppie pareti perfettamente isolate; alla gravità, che non si farà più sentire, si dovrà sostituire la forza centrifuga, sia facendo ruotare sull'asse tutto l'apparecchio, sia facendo ruotare la sola cabina portante i viaggiatori. E' evidente che due viaggiatori che si trovassero in una cabina cilindrica ruotante su l'asse, colla schiena appoggiata all'interno della parete cilindrica, avrebbero la sensazione di aderire a tale parete. Se tale parete fosse imbottita e soffice essi provrebbero l'impressione esatta di essere a letto supini molto comodi e senza più subire l'impressione spiacevole e nociva della caduta nello spazio... Vagone letto, insomma. Eri eliminata quel...impressione spiacevole e nociva della cadula nello spazio... ». Un'impressione soltanto! un po' di nausea, forse, mio Dio! un ■nval di mare un po' accentuato... Macché! lutto eliminato! rotando, come in giostra, « ...a letto, supini, molto comodi... ». Ora, ecco, buon ultimo, viene fuori un tedesco, il professore Obertli... (Tra parentesi: dev'essere molto diffuso il senso dell'insopportabilità di vivere in questo nostro pianeta, se tonti illustri studiosi si spremono il cervello e si danno cosi gran daffare a escogitare il modo di far viaggio ad altro mondo). Il professor Obertli viene dunque ultimo: ma supererebbe non solo il razzo del Goddard. ma la serie stessa di treni del Gussalli. Più pratico, piti sbrigativo, lui mette in campo, o, per dir meglio, campa in aria un trenino unico per la Luna, andata e ritorno — proprio come la tramvia a vapore del mio paese. E questo mi persuade assai: perchè quella faccenda di dover ricomporre nella Luna il treno di ritorno, secondo il sistoma del Gussalli, a dire il vero, non mi persuadeva troppo; e confesso che se il direttore del giornale m'avesse proposto per l'occasione un servizio d'inviato speciale, avrei forse, adducenr'Io la mia inesperienza in materia di politica interplanetaria, declinato l'onore, in favore d'un più volenteroso tra i miei colleglli. 11 professor Oberili invece — a eh«: cosa non riesce la meccanica tedesca ! — mi dà migliore affidamento, con il suo trenino, che va e torna in un tempo solo. Lui pensa intanto di far compiete, la prima volta, il viaggio a qualche coniglio: se il coniglio resiste alla prova, il patema d'animo evidentemente sarà superabile, la volta successiva, anche da noi. E partirà presto, pare — il treno dei conigli : — in un de' prossimi mesi. L'ha dichiarato lo stesso Oberili al corrispondente berlinese del Doily Express; il quale scrive : ...Il professore Obertli spera di avere ultimato per l'Agosto prossimo il congegno al quale attende, con ininterrotto lavoro, da venti anni, per stabilire una comunicazione ri tre!tii dalla Terra alla Luna. Si tratta di due enormi rocchetti, l'un dentro l'altro. Nel più grande sarà una miscela di alcool ed ossigeno che, esplodendo, produrrà la forza necessaria per inalzare il congegno nello spazio per qualche migliaio di chilometri. Poi il rocchetto innggiore, esaurito il proprio cambu stibile, ricadrà su la Terra, lasciando libero il secondo rocchetto, il minoro, che, spinto da esplosioni successive, e contenendo una miscela d'idrogeno e d'ossigeno, dovrebbe poter raggiungere la Luna: donde poi, per mezzo d'uno speciale meccanismo, che funzionerà automaticamente, ritornerebbe indietro, per ricadere su la Terra. Il professor Oberth costruirebbe la prima macchina delia lunghezza di sei metri, del diametro di circa sessanta centimetri, e del complessivo peso di nirzza tonnellata; ed effettuando il primo esperimento, metterebbe a bordo dei conigli, riservandosi, in caso di successo, di fabbricare una macchina capace di trasportare uomini... Benissimo: aspettiamo, per deciderci al viaggio, il ritorno dei conigli. Mi pare però non privo di significazione satirica, quasi un paradosso beffardo, il fatto che, pioniere delle razze terrestri nella conquista dei mondi celesti, abbia ad essere un coniglio... *■** E non sarà il caso che tutti 'sii bei con- | gf>gnj, \\ razzo di Goddard, il treno in serie vhj oussaDl, i rocchetti di Oberth, ci rica\\.ni j j j terrestri pedoni, su !a j • ^testa 7... M..|n „.--. ' . MARIO BASSI.

Luoghi citati: Cile, Francia