Ciò che si vide e si trovò nell'alloggio

Ciò che si vide e si trovò nell'alloggio Ciò che si vide e si trovò nell'alloggio Terminata la lettura, il Presidente dispone perdio siano portati in udienza gli oggetti sequestrati. ■ L'avv. Dal Fiume chiede che venga mostrato ai giurati quanto venne trovato nellla sacca clic era appesa sul ballatoio dell'alloggio di via Nizza. E ciò perché siano a cognizione che si trovarono in questa sacca degli oggetti d'oro, ravvolti in un giornale che porla la data del 3 dicembre 1921. Presidente: — Farò portare gli oggetti sequestrati e vedremo anche la sacca. Diamo intanto lettura del verbale degli oggetti sequestrati in via Nizza e di quanto venne trovato nell'alloggio. La visita dei magistrati, dei difensori e delle autorità di P. S. all'alloggio di via Nizza avvenne il giorno 10 aprile 1923. Nel verbale e detto: » ...Riconosciuta l'integrità dei sigilli apposti dal sig. Giudice istruttore di questa città por garantire la continuità della chiusura della porta di ingresso all'alloggio, rimossi tali sigilli ed aperta, colle due suo chiavi avute dalla Questura, la porta di ingresfo predetta, i presenti sono entrati nell'alloggio e si sono recati sul balcone e nella camera già occupata dai fratelli Cogo. « Si dà atto che il sigillo apposto al canOfllo in ferro e vetri che dal pianerottolo comunica sulla balconata è rotto. I pezzi della striscia di carta che componevano i sigilli sono conficcati alla rinfusa nella fessura dei due battenti, e i due capi della lamina di ferro che la lista di carta dei sigilli doveva proteggere o separare prima della rottura, si combaciano fra di loro, ma non sono uniti solidamente fra di essi. Chiamato il custode sig diona Antonio a dare spiegazioni al riguardo, dichiara che alcuni giorni fa la sua bambina, facendo pulizia della scala, constatò che la lista di carta del cancello era staccata. Egli ne prese i pezzi, e procurò di rapitori' vicini alla lamina di ferro, senza pensare di avvertire l'autorità giudiziaria. « Si dà atto che per entrare nel balcone si è aperta la porta a vetro che si trova subito a destra di chi entra nel piccolo vestibolo di entrata. Tale porta di vetro era assicurata dall'interno con lamina di ferro inchiodata e lista di carta coi sigilli soprastanti. Il tutto trovasi regolare ed intatto. Aperta detta porta troviamo che il balcone è ingombro di molti agglomerati di carbone sparsi e di due sacchetti contenenti gli stessi agglomerati. Il contenuto della sacca « Nell'angolo a destra verso il cancello che dà sul pianerottolo trovasi appoggiata al muro una scala a mano e subito dietro a questa pure appoggiato al muro, un bastone di tenda, ed attaccata a questo mediante nft chiodo una rozza sacca di tela rigonfia. Proprio dirimpetto alla scala a mano, alla distanza di 60 centimetri circa, esiste un cancello di ferro che serve di tramezzo tra l'alloggio Cogo e l'alloggio di altro inquilino, signor Como. Tale tramezzo di ferro è di altezza degradante da metri 2,50, presso il cancello di ingresso, Ano ad uno e trenta, verso il limite esterno della ringhiera del balcone. 1 ferri sono tutti terminanti a punta aguzza; rna nella parte più bassa del tramezzo, questo è facilmente superabile. Nella parte in cui il tramezzo combacia col cancello di ingresso, esiste la lamina di ferro che, imbrancandosi all'ultima sbarra di ferro del tramozzo, si protende coi suoi due capì, uno nella toppa della serratura del cancello, l'altro nell'interstizio dei due battenti, 1n modo che dotti due capi, ripiegati all'esterno del cancello verso il pianerottolo, si combaciano semplicemente, ma impediscono la apertura del cancello. Malgrado la constatata .rottura dei sigilli, la lamina di ferro ha tutti i caratteri di essere rimasta intatta. « Presa la sacca, e vuotatone il contenuto sul balcone, si rinviene, in mezzo alla carta straccia, a pacchi contenenti capelli ed altri rifiuti, prima un libretto legato con uno spago bianco, in cui si legge Banca Agricola Italiana, poi, continuando a rovistare nella carta straccia, si rinviene un piccolo pacchetto, avviluppato In un pezzo di carta della «Gazzetta del Popolo », in cui si legge la data dol 1021. Aperto questo pacco si trovano ripiegati, numero 23 biglietti da lire ."0, che, ripiegati, vengono di nuovo avviluppati nello stesso giornale, e per ordine del Presidente, sequestrati. « Tolto lo spago che teneva avviluppato il libretto della Banca Agricola, ed apertolo, vi si trova, a mezzo al foglio in cui esistono le ultimo scritturazioni colle cifro: 927.fiO, 611,75, molti biglietti da lire cento piegati alla rinfusa, e alcuni stropicciati. Numerati questi biglietti, sì conta che sono In numero di venticinque. E dopo questa numerazione si ha cura di rimetterli nello stesso libretto alla rinfusa, come furono trovati, e legato di nuovo il libretto col suo spago, anche di tutto questo viene ordinato il sequestro. Nella camera dei due fratelli o in quella della zia « Entrati nella camera già dei fratelli Cogo per la porta a vetri che e di fronte a quella della camera da pranzo, si procede al sequestro dei seguent oggetti: « un portasigarette dall'apparenza di argento ; « un piccolo campanello con piccolo lucchetto ; « questi due oggetti erano sul tavolo coperto da tappeto esistente nella camera. « Aperti l quattro casetti del com'ò, e rovistato nel medesimi, si sono rinvenuti 1 seguenti oggetti, che vengono sequestrati: « una scatola di compassi in busta nera, ed altra piccola scatola da compassi in legno vuota ; « tre tubetti di vetro ; « tredici cravatte sciolte ed un fazzoletto In seta ; « una busta contenente altre Irò cravatte e quattro fnzzolettini dì seta e cotone; «•un pacco formato da una parte del numero della « Gazzetta del Popolo » in data 3 dicembre 1921, gazzetta della quale mancano varie parti, ma una di queste è evidentemente costituita dal pezzo di carta che avviluppava i biglietti da lire 50 già sopra descritto ed altri oggetti di poca importanza. ■ A questo punto, terminate le ricerche nel la camera del fratelli Cogo, la Difesa fa istanza che nclia camera della signora Cogo si ricerchi la corrispondenza dei detenuti e del loro padre, a se, negli interrogatori dell'Agostino, esistano indicazioni circa il contenuto dei tiretti del comò e dell'armadio, compresa la ricerca di una borsetta... « Aperto l'armoire « olace della stanza della sig.na Cogo, si sono trovate tre borsette di pelle nera, che, aperto a loro volta, si sono trovate vuote. Una di queste borsette, la più grande, viene presa dall'ufficio, per metterci gli oggetti sequestrati. Gli oggetti sequestrati nella casa paterna Altri sequestri di oggetti vennero fatti a Barge, nella casa del notaio Giovanni Cogo, il padre degli imputati. Lo autorità, recatesi nella casa del notaio, visitarono tutti i luoghi indicati da Agostino nella sua confessione; e a fine visita redigevano il seguente verbale: I|i « Entrati da una porticina nel cortile di detta casa Cogo, si è fatto aprire un sottoscala di una scala esterna al caseggiato, chiuso da una rozza e sconnessa porticina in legno, munita di serratura che non funzionava, e tenuta chiusa mediante alcuni sacchi di carbone o simili, addossati alla medesima. Nel detto sottoscala esistono molti oggetti di rifiuto, alla rinfusa. Pezzi di ferro, cassette aperte, stoviglie fuori uso e simili. Fra questi oggetti si rinviene una cassetta, chiusa mediante un lucchetto che tiene unite due viti ad occhiello, una infìssa al coperchio e l'altra infìssa al corpo della cassetta stessa. Aperta colla chiave stata sequestrata all'Imputato, e qui portata dall'ufficio, vi si rinvengono n. 18 piccoli pomi di ottone, che vengono sequestrati. Nella detta cassetta vi sono molti altri oggetti in ferro, pinza da elettricista, chiave inglese da ciclista, una tenaglia, una pistola antica ed un fusto in legno di pistola, una sega a serramanico ed un mazzo di chiavi arrugginite. « Questi oggetti, per non avere atti-neaza alle indagini che si stanno facendo, si pongono nella cassetta che previa chiusura vie ne rimessa nel sottoscala. Nello stesso sottoscala sì rinvengono un tony di tela grigia, un berretto da ciclista grigio a scacchi, ed alcuni metri di corda a cui è attaccato un uncino in ferro. Questi oggetti vengono puie sequestrati. Dopo ciò ci siamo portati nel sottotetto della casa, che è ingombro di una quantità di oggetti di rifiuto, e dove, m seguito a minute ricerche ad opera del carabinieri di servizio, nei muri perimetrali della casa, e presso a poco in corrispondenza dei punti indicati dal Cogo Agostino, nei vani esistenti fra 11 tetto ed 1 muri stessi, nascosti dietro le travi che sorreggono il tetto, e nascosti da pietre allogate senza calce, : t rinvengono gli oggetti seguenti... ». Segue la lunga elencazione degli oggetti che l'Agostino Cogo aveva dichiarato di avere là deposti, e che vi furono rinvenuti. La... mostra della refurtiva Terminata la lettura degli atti, il Presidente dice, rivolto ai giurati: — Mentre faccio portare in udienza gli oggetti sequestrati, sottopongo al loro esame il piano dell'alloggio di via Nizza. E per non perder tempo, leggeremo la perizia relativa all'alloggio. Un grande foglio di carta lucida con uno schizzo topografico, è consegnato ai giurati. Sul tavolo che sta dinanzi al Presidente vengono disposti gli oggetti sequestrati. I pacchi sono parecchi: carta bianca, cordicella, grossi sigilli di- ceralacca, sette od otto pacchi voluminosi, cinque modesti, due piccolissimi. In più ifna valigia. A questo punto il cosidetto pretorio pare ridotto a una bottega di rigattiere. E lo spettacolo è singolare. 11 cancelliere Vittonatto slaccia e apre vari pacchi contenenti il compendio di tutti i furti e furterelli consumati dall'Agostino — secondo le sue confessioni durante gli ozi estivi di Barge. Questi furti vennero alla luce in seguito a una istanza dei difensori dell'Agostino Cogo al Presidente delle Assise quando l'istruttoria *<ra eia chiusa e il processo già fissato. Diceva l'istanza: « ... Gli avvocati sottoscritti nell'interesse del proprio cliente A. Cogo inoltrano istanza alla E. V. perchè piaccia delucidare i fatti sotto esposti in ordine a cui hanno ottenuto informazioni ed alcuni dei quali, per quanto consta, sono già a conoscenza della autorità inquirente Quindi sono esposti alla... ammirazione un portasigarette d'argento, dei fazzolettini, una macchina da caffè, sigarette, cioccolattini, sorvizio cucchiaini da caffè, un taglio di vestito (compendio furto Micchiardi), una camicia da sport (furto a ScarzI), un cappello verde e un paio di scarpe vecchie (furto a Straneo). un berretto a scacci! (furto a Penna), una camicia, cappello»*! un paio di scarpe gialle (furto a OdduK»*nti pomoli dì ottone tolti al tavolini da natte (furto al Collegio di Carmagnola) una scatola di compassi (furto a Peila), un paio di guanti (furto a Martin), una borsetta ài pollo scamosciata contenente danaro (tolta a una signora al ristorante Molinari), e quindi una spilla gialI la, un paio d'orecchini, un bastoncino di ce| ralacca, delle monetine, alcune mariti e attre i minuzie, che l'Agostino eolleziona\a a Barge o a Torino, presso compagni di scuola. E' una esposizione in sostanza miserevole che desta un misto di sentimenti secondo t vari stato d'animo di chi assiste; pietà o disgusto o incredulità. L'avv. Bozino fa notare ine quel paio di scarpe vecchie rubate al signor Odda erano gialle e l'Agostino le tinse di nero... Il cancelliere mostra anche una maschera nera repertata a Baw, e che avrebbe dovuto servire per un furto a Barge che doveva essere eseguito alla Fantomas... C'è anche una cassetta di bicchieri... Battibecchi Mentre il Cancelliere apre i pacchi e mostra ai giurati gli oggetti sequestrati. Agostino segue l'operazione con curiosità; gli altri due fratelli invece evitano di guardare, e si nascondono il viso col fazzoletto. Agostino ogni tanto si passa una mano tra i capelli ; poi torna a fissare gli oggetti. Gli avvocati Dalfiunie e Bjzìiio sono in piedi, in mezzo a tutta questa roba vecchia, e danno spiegazioni e delucidazioni. I due difensori di Agostino danno una grande Importanza a questo magazzeno di robe vecchie. E l'avv. Cavaglià viene anche lui ogni tanto in appoggio dei due difensori, catalogando la refurtiva. C'è anche un libretto della Banca Agricola, che sarebbe stato rubato alla povera Cogo dopo il delitto. E' per una somma di 600 lire e l'avv. Dal Fiume nota: — Agostino lo credeva di 60 mila lire. Proc. (leu. (ironicamente): — Oh bella! E chi lo dice? Avv. Daltiume: — Lo dice Agostino. — Allora siamo a postol Avv. Dalfiume: — E' al portatore! Avrebbe potuto esigerlo. Proc. Gen.: — Avrei voluto vedere con che faccia tosta si sarebbe presentato agli sportelli della Banca Agricola, dopo la morte della Boritoli!... L'avv. Bozino, indicando 11 libretto della Banca Agricola, dico: — Quel libretto è stato trovato nella sacca sul ballatoio; e non se ne è mai parlato fino a che non è venuta la confessione? Proc. Gen.: — lo ripeto che vorrei vedére queliti faccia tosta di uomo che, dopo l'assassinio avvenuto della Bordon, si fosse recato alla Banca Agricola e avesse detto: « Io prendo queste 60 mila lire ». Bozino: — Allora secondo lei nessuno ruberebbe mai dei libretti I Proc. Gen. (sorridendo) :' — Dopo un omicidio, non lo farebbe vedere! Bozino: — Lei fa sempre lo spiritoso. Invece di ridare, mi dica piuttosto come ha fatto quel libretto a trovarsi in quella sacca. Chi l'ha messo? Lei od io? Proc. Gen. (ironicamente) : — Forse... Ollivero: — In questa causa si scnerza troppo I Le parole dell'avv. Ollivero sono accompagnate da proteste degli altri avvocati e da vivaci battibecchi tra la Difesa e il Procura» tore Generale. L'osservazione relativa al libretto della Banca Agricola, dà motivo all'avv. Cavagllò, di mettere in evidenza ai giurati che 1 bl« Riletti trovati nella sacca posta sul ballatoio, erano ravvolti in un pezzo di giornale, e che parte dello slesso giornale venne trovato nell'alloggio, come è noto, chiuso e sigillato. Avv. Cavaglià: — In questi fatti c'entra la Provvidenza. Su questo pezzo di carta che conteneva i biglietti, si sono lanciate molta supposizioni; rna bisogna riconoscere che l'averlo trovato notifica dell'intervento della Provvidenza. La Provvidenza ha fatto si che nella sacca ci fosse un pezzo di giornale del 3 dicembre, e in casa, dove indubbiamente c'erano i sigilli, dove non era possibile Introdurre niente, ci fosse un altro pezzo di giornale di cui Agostino aveva detto che nel mattino aveva involto quegli altri biglietti, I due pezzi di della Gazzetta... Pres. : — Li tacciamo vedere. Avv. Cavaglià: — Bisogna che io spieghi. Lei ha spiegato per delle ore quello ohe b* voluto. Pres.:' — io faccio il mio dovere. Avv. Cavaglià: — io devo dire come sono quei pezzi di carta. Pres.: — 1 pezzi di carta li mostriamo al giurati; poi quando sarà il momento opportuno, spiegheranno quello che vogliono. Avv. Cavaglià: — Lo abbiamo già detto. Non discuto. Ricavo dal verbale ceb uno di quei due pezzi di carta è quello che a stato trovato nella sacca insieme al libretto. L'altro pezzo di di carta è stato chiuso nella camera sigillata con suggelli, dove fi Coga hi carcere ha detto che aveva avvolto i biglietti, E questo è una Provvidenza. Pres.: — il cancelliere ha fatto vedere 1 biglietti: vediamo i giornali. I due pezzi* di giornale, sono fatti esaminare dal giurati. Esaminati gli oggetti sequestrati, il Presi* dente sospende per qualche minuto l'udienza. E ne approfittiamo per uscire all'aperto. Il primo gruppo il testi Stamane ha fatto la sua comparsa if primo gruppo di testimoni del processo. Essi affollano e animano la stanza d'ingresso della Corte, che servo anche a stanza pel testimoni, per gli uscieri, per i carabinieri* ecc. Ma oggi avranno da attendere inutilmente!... Tra i testimoni vediamo i commissari Bossi e Failla — quest'ultimo ora a Milano — e gli ispettori Di Pietro e Galiia, * quali procedettero alle prime Indagini e et; primi interrogatori degli imputati. Vi sono* inoltre parecchi inquilini della casa, qualcuno dei quali dovrà deporre su qualche circostanza importantissima. Due o tre testimoni sono venuti da Barge, e vediamo pura qualche studente già compagno di università. dell'Agostino. Si ricorderà che costui si rivolse, pochi giorni prima dei delitto, a un! compagno di corso per avere informazioni' sulla potenzialità del veleno. Questi testimoni attendono, seduti sulle panche che girano lo pareti della stanza, con aria rassegnata. Quando si riapre l'udienza il Presidente! chiede agli avvocati se credono di poter esaurire nella mattinata le contestazioni. Dice: — Prima di far introdurre nella sala 1 testi* 10 desidererei sapere se lor signori questa mattina esauriranno le loro contestazioni. Del resto faremo perdere del tempo ai signoritest imeni. Io debbo dire una cosa già detta starnane, non solo perchè questa è mia intenzione, ma perchè deve essere cosi: che intendo si facciano le domande crude e nude, senza dire la ragione per cui si fa la domanda. Questa spiegazione dovrà essere data solo nel caso io facessi osservazioni sulla loro pertinenza. Allora potranno dire- Facciamo questa domanda alli'mputato per questo motivo. E domani dovremo seguire eguale sistema coi testimoni. Altrimenti, facendo la domanda con la premessa, ciò che assolutamente non posso ammettere, invadiamo uri altro campo: siamo ancora in periodo di accertamento dei fatti, non siamo ancora nella dimostrazione. In secondo luogo, con il sistema cho lor signori vorrebbero instaurare, data la quantità dei testimoni citati, si andrebbe a finire a chissà quando; mentre è mio vivo desiderio, e credo sia desiderio di tutti, che questo processo si taccia con una ragionevole rapidità. Se loro credono questa mattina di! potere esaurire le loro contestazioni, che, come ho detto, debbono essere mantenute in una una stretta obiettività, allora i testimoni 11 faccio venire domani; se invece non credono di poter esaurire le loro domande questa mattina, allora li convocherò per martedì prossimo. Mi pare peraltro che è essenzialmente sui furti che, per esempio, la' Difesa di Agostino vorrebbe fare le domande* Ne avrà altre da fare, ma non credo che siano molte. Epistolario familiare Bozino: — Per conto mio e per conto 'del mio collega avv. Dalfiume debbo dichiarare che avrei altre domande da fare; ma, come ho già dichiarato a Vostra Eccellenza, seguendo il suo consiglio, abbiamo deciso di farlo quando ci siano i periti, quando saremo alla discussione delle perizie. Sono domande che hanno attinenza ai dolori, ai traumi cho ha sofferto l'Agostino. Presidente: — Poi c'è il memoriale, in cu* l'Agostino parla dei suoi mali. Bozino: — Noi aspetteremo quel momento) per fare le nostre domande. Presidente, rivolto agli avvocati Farinelli e Cavaglià: — E loro signori, hanno molte domande da fare? Farinelli: — Nessuna. Presidente: — Mi fa piacere sentire l'avv. Farinelli, che è pur tanto diligente, che non ha nessuna domanda da fare. All'avv. Cavaglià chiedo se ne ha molte. Cavaglià: — Domande no; ma abbiamo documenti da leggere. Presidente: — Ma questi documenti, .credo di capirlo, sono lettere. Sono documenti che debbono presentare, e di cui io ordinerò la lettura nel momento in cui riterrò opportuno farlo. Sono lettere che loro invocheranno nella loro disputa... Cavaglià: — Le contestazioni noi potremmo farle ad una per una, di queste lettere; ma invece ci accontentiamo di udirne la lettura. Queste sono lettere dal fronte; queste sono le risposte che ha dato la povera zia. Queste sono lettere della Carolina a suo fratello, lettere di odio — aggiunge ironicamente l'avv. Cavaglià — queste sono lettere della Carolina dirette alla cognata, alla povera signora Cogo. Queste sono lettere della Bordon. Queste lettere costituiscono il patrimonio della causa, per smontare questa terribile fatturazione dell'odio, dove si dice che l'odio era insinuato ai fratelli Cogo fin dalla loro nascita. Qceste lettere vanno dal 1907 al 1980:1 noi diamo tutta la vita per dire che questa affermazione dell'accusa è falsa; e lo proviamo con una documentazione minuta. Ebbene questo non si deve leggere? Presidente: — Le leggeremo, se non vogliono darle per lette. Cavaglià: — Non è possibile, Eccellenza, aderire alla sua richiesta: poiché la causa è tutta qui, come ho detto. Presidente: — Loro avevano la facoltà di Invocare questa documentazione nella disputa: ad ogni modo vedrò, quando mi presenteranno questi documenti, se converrà farli leggere; ma certamente non questa mattina. Il testamento del nonno Avv. Ollivero: — Io. oltre alle lettere, ho altri documenti da presentare. Qualcuno l'ho già presentato in copia; qualche altro presenterò oggi in originale:' tra l'altro presenterò l'originale del testamento olografo del nonno di costoro. Mi permetta. Eccellenza, dire che ritengo dovere di coscienza che in questa causa, prima che entrino i vari testimoni, tutto quanto è materiale documentario sia esposto ai giurati, sia chiaramente noto ai giurati. Saranno pettegolezzi, non lo saranno: sta di fatto che io gradisco per mio conto precisare subito quali sono stati 1 rapporti tra le parti, traverso questo materiale. Io di questo testamento olografo cha presento a Vostra Eccellenza, testamento olografo che smentisce la prima leggenda... Presidente: — Non mi dica ancora la ragione della presentazione, perchè io non ha ancora detto che non sia da leggere. Ollivero: — Io sono disposto a fare anche) formale incidente perchè sia data lettura Sa,.

Luoghi citati: Agostino, Barge, Carmagnola, Como, Milano, Torino