Ciò che Mussolini trova oggi a Roma

Ciò che Mussolini trova oggi a Roma Ciò che Mussolini trova oggi a Roma L'affrettato ritorno saltando Messina e Taormina La grossa polemica fascista sn nomini e tendenze Roma, 13, notte. L'on. Mussolini accelera n ano ritorno a Roma, rinunziando alla progettata visita a Taormina ed a Messina. Domattina sbarcherà a Formia dalia < Dante Alighieri » Insieme al ministri Camozza, Corbino e Thaon di Revel, che lo nonno accompagnato nel suo viaggio In Sicilia. Ad Incontrare l'on. Mussolini a Formia si recheranno gli on. Acerbo e De Rono. L'on. Mussolini sarà di ritorno a Roma nelle prime ore del pomeriggio e riprenderà subito 11 suo lavoro a palazzo Chigi. Da-d'omanl, quindi, col ritorno del capo del Governo, si Inizierà certamente un periodo di intensa attività politica. Il Governo dovrà occuparsi del programma della nuova legislatura, che, nelle sue linee generali, sarà accomiato nel discorso della Corona. Dovrà poi prendere in esame la questione ferroviaria, e si credo pure che 11 ritorno del Capo del Governo porterà una nota di chiarificazione alle' opposte voci che sono circolate in questi giorni circa un nuovo eventuale rltoVco^da*portare "al ''quadrò"'ministeriale, ovvero circa l'inalterabile compagine ministeriale.- Su tale questione si innesta la grossa polemica fascista di questi giorni, la quale va facendosi sempre più aspra e più vasta. Taluno crede che l'on. Mussolini interverrà per rimettere il silenzio tra 1 contendenti, ed intanto ò notevole il fatto che l'organo personale del presidente del Consiglio, ha sentito il bisogno di intervenire nel dibattito c sedare un po' le parti contendenti. La polemica ha assunto nello ultime 24 oro sviluppi notevoli, specialmente a proposito dei residuati di guerra, e presenta —come già abbiamo avuto occasione di rilevare — tre aspetti: un primo aspetto è dato dal c'osidetto revisionismo, cioè dalla tendenza a contenere il fascismo nell'orbita della legalità e che si oppone all'altra del cosidetti « selvaggi ». Ma sul revisionismo dei sistemi si ft innestata anche la revisione degli uomini «1 abbiamo gli altri due aspetti dello polemica: gli attacchi contro il ministro delle Finanze c quelli contro lon. Torre. Indubbiamente questi duo ultimi aspetti assumono, per il pubblico, un interesso molto maggiore. Deplorazione degli attacchi fascisti a Do Stefani II « Giornale d'Italia » rileva che una compagna cosi aspra come quella che svolge da alcuni giorni certo stampa ministeriale contro un ministro cosi Importante come l'on. De Stefani, non manca di fare una grandissima impressione sull'opinione pubblica. Scrive il giornale: « II pubblico non sa raccapezzarsi in questa faccenda, e non sono certamente i precedenti che possono illuminarlo. Vi furono episodi di questo genere, ma molto più blandi, al tempo dei facili rimpasti depretlsianì. Ma una vera e propria campagna cosi violenta contro un ministro — e non degli ultimi — da parte di giornali molto amici del Ministero, non vi era mai stata; sicché il pubblico si domanda s'è si tratti di un'iniziativa privata di quei giornali, oppure di un piano politico. Il pubblico, insomma, si chiede so l'on. Mussolini sostiene o no Fon. De Stefani. A giudicare dal fatto che l'on. Mussolini presenziò poco prima delle elezioni al grande discorso finanziàrio fatto dall'on. De Stefani a Milano, si dovrebbe dire che non è mancata al ministro delle finanze la fiducia del capo del Governo, dato che non sono sopraggiunti fatti nuovi che possano avere diminuito il prestigio dell'on: De Stefani ». In difesa del ministro delle finanze insorge l'on. Farinacci nel suo giornale Cremona Nuova con un articolo che comincia cosi: «Mentre la stampa estera continua In questi giorni ad esaltare la politica finanziaria del nostro governo, mentre i ceti Industriali e le altre categorie di produttori e contribuenti si dichiarano soddisfatti di dover subire dei sacrifici per la ricostruzione finanziaria del nostro paese, mentre con senso di orgoglio si constatava che il Consolidato è salito sino a 96,50 e la lira, prima stabilizzata, va sempre migliorando, una feroce campagna giornalistica si inizia contro il ministro De Stefani ». L'on. Farinacci so la prende quindi col Nuovo Paese, cho è l'organo del detrattori dell'on. De Stefani, e scrive: « I signori fascisti e .filo-fascisti del Nuovo Paese ogni giorno pubblicano articoli contro il fascismo di provincia, che ha la colpa di esternare il proprio pensiero. Ogni giorno si Invocano contro di noi, da parte del Duce, prowedimenl radicali e si erigono a paladini della disciplina e poi si scagliano contro l'amico carissimo De Stefani che non ha voluto mai farsi sedurre. Ebbene, mentre le nostre polemiche sono passionali ad altro non mirano che a difendere il fascismo come lo creammo, quei signori vogliono svalutare l'opera del governo, prendendo posizione contro il ministro che ha portato la nazione al pareggio e verso.il quale è rivolta la riconoscenza di tutti noi ». Che cosa dice l'on. Torre Sin qui la parte odierna che riguarda 11 ministro De Stefani. Quanto all'on. Torre, i fatti odierni sono alquanto più complicati e, pur sorvolandoli, conviene che essi abbiano un accenno nella cronaca. L'ex Commissario allo Ferrovie è stato fatto og^eito, da parto di un giornale super-fascista, ad accuso di debolezza verso i' signori Osta-Sculora, che, a detta del giornale, avrebbero I avuto a che faro coll'Amministrazlono dcl1 l'azienda ferroviaria. Questo l'antefatto a cui si ricollegano anche gli attacchi all'on. Torre da parte di un giornale fascista del mattino, accanito pure contro Fon. De Stefani. Di fronte alle accuse mossegli, l'on. Torre ha fatto le seguenti dichiarazioni alla Tribuna: — La campagna che da qualche, parte si conduce contro di me — ha detto l'on. Torre— non mi preoccupa affatto ; essa ò mossa da cause evidentissime,- deplorevolissime. Là mia coscienza è tranquilla, la mia onestà è adamantina, perchè possa esserne preocupàto. La vittoria chò recentemente ho avuto in una causa per diffamazione intentata contro un giornale romano della sera ha provato, se ve ne fosse stato bisogno, la mia perfetta dirittura morale. La questione sollevata per le promozioni è ingiusta. Le promozioni sono legali; sono una trentina; tutte, tranne tre, mi erano state regolarmente proposte fin dal febbraio scorso dal segretario generale; sono andate a regolare posizioni di fatto già esistenti. Io ero nel mio pieno diritto quando |.] mi sono regolato come ho fatto. - — E Ta questione dei contratti? — ha chiesto il giornalista. L'on. Torre ha risposto: — Le chiacchiere che si fanno circolare al riguardo, e che dovrebbero costituire dei gravi capi di accusa contro di me, sono sciagurate. Si dice- che avrei commesso favoritismi concedendo la fornitura di certe rotaie ad una ditta. Ho potuto dimostrare con 1 documenti alla mano che il contratto è stato fatto in piena regola ed è stato vantaggioso per lo Stato. E si dice anche una mera menzogna quando si afferma che avrei fatto concludere affari per cessioni di residuati al signori Osta-Scalera, con grande loro vantaggio. E' vero invece perfettamente il contrario, che cioè i signori OstaScalera, durante la mia gestione, non hanno concluso contratti di sorta; anzi ho fatto rescindere, quando ho assunto il commissariato delle Ferrovie, tutti quelli che essi avevano In corso. L'on. Torre cosi concluse: — Tralascio di narrare episodi veramente scandalosi della lotta che è condotta contro di me, e che però io ho resi noti, ancho con grave documentazione, a chi di dovere. Io smaschererò uno ad mio 1 signori che si sono scagliati contro di me con livore inaudito, per ragioni che tutti gli onesti hanno ormai compreso e condannato, e lotterò fino alla fine, fino a smascherare senza pietà 1 miei avversari. ! bsp,ultpeciUn autografo e una somma Contemporaneamente alla pubblicazione dell'intervista Torre, un'Agenzia ufficiosa delle Ferrovie diffondeva oggi alcune informazioni tendenti a rilevare il movente degli attacchi del giornale superfascista del pomeriggio e di quello mattutino contro Fon. Torre stesso. Secondo l'Agenzia, le direzioni dei giornali avrebbero -richesio, a mezzo di due avvocati, la liquidazione di alcune somme. Tale liquidazione sarebbe stata rifiutata dall'on." Torre. Ora, il giornale superfascista smentisce oggi di avere voluto attaccare l'on. Torre ed afferma di averee voluto mettere semplicemente in rilievo certi suoi errori, per colpire -il vero bersaglio, 1 signori Osta e Scalerà. Il giornale smentisce anche di avere fatto chiedere delle somme all'on. Torre, ma dice di avere semplicemente chiesto conto di una somma che al giornale era dovuta. Dal canto suo, la parte avversarla non è rimasta inoperosa, e stasera l'organo quotidiano dell'arditismo pubblica il testo autografo di una lettera firmata da uno del di rettori del giornale ultra-fascista e diretta ai signori Osta e Scalerà, in data 20 aprile 1924, colla quale si chiedeva la liquidazione di una somma dovuta, a quanto pare, per impegni precedentemente presi. Merita altresì di essere registrato nella cronaca del giuoco di interessi che si svolge in questi giorni, un vivace attacco d'un giornale mattutino filo-fascista contro il comm. De Bellis, appartenente al Gabinetto dell'on. De Stefani. Quanto olla parte teorica della polemica revisionista, l'Epoca ha voluto sentire il pen-i siero in proposito di Romolo Murri, il quale ha detto tra l'altro: « In un primo momento il. fascismo dal punto di vista culturale, ha avuto una via tacile. Restava In un certo senso negare quello che il ceto politico dominante ed i partiti responsabili della decadenza del Parlamento o dello Stato affermavano; opporre al materialismo, espressione teorica di una lotta di bruti Interessi, i valori spirituali ; al criticismo arido la fedo operosa; alle classi la nazione; alla libertà formale ed astratta che si andava traducendo in licenza di tutto osare, la disciplina; al laicismo scettico il rispetto della religione. I movimenti vari di avanguardia, già sorti prima della guerra, trovarono. nell'Interventismo prima, poi nel fascismo, un clima di entusiasmo e di fervore civile, adatto al loro sviluppo e confluirono nello sforzo liberatore. Ora è necessario, necessario non dico per motivi politici o di partito, che mi riguardano meno, roa per un'ini ima esigenza logica di chiarezza e di coerenza, che è segno della civiltà nella storia, ripensare, scegliere tra i viari contributi culturali, vedere organicamante la storia rìTalia che si vuole fare per giungere ad una sintesi. Si chiama questo revisionismo? Per me c soltanto pensiero e consapevolezza; Se questo sforzo mancasse, il fascismo si disperderebbe Mi una confusione ìoinantica di nostalgie, ili ricordi, di ricorsi storici, di Individualismo mistico e fazioso »« ppgvx.SjaLegoccalnnoqzmspmaqfmsprd1didfdarccrupCpldcddicadroNsodvIfplansfiqteggenlrspcrbnmbspsssiplscv