L'inaugurazione della bandiera dell'Associazione combattenti

 L'inaugurazione della bandiera dell'Associazione combattenti L'inaugurazione della bandiera dell'Associazione combattenti dellAssociazione combattenti l.a sezione lorinese dell'Associazione com- battenti ,ia inauguralo domenicani «Regio» la sua bandiera. Alia cerimonia parteeìparn- jio numerosissime le rappresentanze delle ;il Ire Sezioni combattenti -e di associazioni civili e militari. Fra li! autorità, erano il vice prefello gr. hit. Palomba, il barone La Via, Commissario regio e padrino della bandiera intingili amia, gli on. Gemelli e Bagnaseli. ,S. lì. |'<mio della l'orlo d'Appello, la contessa l'inelli, il generale Segato, il comm. avv. Mona, il comm. (ìorreltn, il generale Rostaguo, il gen. Seslilll, il colonnello Giani, In signora Aiutiti Vivant], la signora Chinaglia, il conle 'J'oesea di Caslellazzo, ring. Guai Ieri della Federa/ione provinciale dei còmbnttenti, l'nvv. Antonio Nebbia, pres. del Gruppo eombnltenli liberali, ecc. Accollo ila segui di grande rispello, pochi minuti prima delle 111, giunge monsignor Gamba, nrcivescovo, accompagnato da ul cubi prelati. Per qualche istante .Sua Emi nenza è oggetto ili tutti gli sguardi del pub- blico. menile egli conversa aTfabilmeiuei Je notabilità che sono sul palcoscenico e che gii vengono man mano presentate. Alle III precise squilla il triplice segnale di * allenti ». e la musica intona la marcia reale. Arriva il Duca d'Aosta, l/inipooente pubbli, ii seaiia in piedi, e. per nulo il tempo che l'Augusto Principe impiega ad attraversare la sala, continua ad applaudire calorosissimamente, unando cessa la musica l'ovazione riprende, a dimostrazione del grande amine degli ex-combattenti per il Comandante delia HI Armata. 11 Duca si intrattiene qualche momento col- I Arcivescovo c quindi ha inizio la cerimonia, '1 cui primo ulto 6 la benedizione del nuovo vessillo. Monsignor Arcivescovo — che ha vo compiere egli sfesso l'augusta funzione — Pronuncia In. formula e lo preci di rito, 1'01 benedice il labaro che eretto dalla me111 }' 0I'0> caponi o Hnnlent. Il pubblico à e e o a 1 a e a e e a a o , , o e i , n i i a , o n e . nlo pplaude a lungo e la musica suona nuovamente la marcia reale. Si avanza il Ilegio Commissario barone La Via il quale 'ingrazia dell'onore fattogli chiamandolo a padrino ile! nuovo vessillo, onore che, egli dice, no va alla cillà di Torino die l'oratore ha la ventura di rappresentare. Dice che la presenza del Duca d'Aosta alla cerimonia è un inno alla festa dei combatlenti i quali, insieme a tulli gli altri italiani debbono operare per rendere la Nazione, sempre più pura, più nobile, più grande. E' applaudito. I.'on. Gemelli, med. d'oro, dice che alla festa avrebbe dovuto parlare Giorno 'rognoni, il granile cieco di Oslavja, che ne fu impedito. Combattente fra combattenti l'orai ore rievoca?* alcune date salienti della grande guerra. Dice, fra l'altro, di ricordare il piano di Asolo in una terribile mattinala dell'ottóbre 1017. In quel multino, dice, mentre un soffio Iragico aveva investilo uomini e cose, un uomo ohe aveva nel cuore il fuoco ardenle della sua Sicilia, agitò la bandiera tricolore davanti agli occhi smanili e lurbati degli allri e con impetuosa eloquenza alTermò che quella bandiera doveva essere, portata • a Trieste: quell'uomo era Antonino Di Giorgio, ora ministro della Guerra [grandi applausi). L'oratore rende poi un caloroso omaggio al Duca d'Aosta e conclude dicendo che i combattenti d'Italia sono rronli a ripetere l'epopea di Vittorio Veneto- « sempre, sempre! ». E" la volta del presidente della Sez. Combattenti avv. Bertele. Egli dice che è con orgoglio e commozion" che riceve in consegna il nuovo vessillo. Ringrazia le donno italiane per quanto hanno fatto per i combattenti e rievoca le benemerenze di esse durante In guerra, negli ospedali da campo e nello retrovie. Dichiara che l'animo dei combattenti tende sempre, con infinito amore, verso In maggiore grandezza della Patria, fatta di giustizia e di libertà nel lavoro. Porge un deferente saluto al Duca d'Aosta, condottiero intrepido e geniale, verso cui i combattenti serbano una profonda devozione. L'oratore ringrazia poi Monsignor Arcivescovo per aver voluto personalmente benedire la nuova bandiera, ed il barone La Via che accettò d'essere il padrino ili ,essn mettendola cosi sotto l'augusla protezione della nostra grande Torino. Fn poi una rapidissima scorsa storica, ricordando come la luce della Patria immortale diede i primi albori in questo forte Piemonte, lo cui schiere varcarono nel 18Ì8 il. Ticino, brillò poi sopra i naviganti partiti da Quarto, illuminò tutti i campi di battaglia ed i patiboli dove si moriva per l'Italia ed infine sfolgorò sul Carso. La cerimonia è finita. Il Duca si alza e si accomiata dalle Autorità mentre il pubblico nuovamente in piedi, non si stanca di applaudire. Quindi il Principe abbandona il teatro. 11 pubblico sfolla e sulla piazza Castello si ordina» il corico. Precede la banda dei ferrovieri, segue un drappello di signorine in divisa fascista. Poi, attorniata dai dirigenti l'Associazione avanza la nuova bandiera sorretta dall'alfiere Tloulent. Segue la lunghissima colonna df bandiere e rappresentanze, che per per via Roma, via Santa Teresa e via Genova si reca ad accompagnare il nuovo vessillo alla sede dell'Associazione. ^ Il Congresso della Società di ortopedia Nell'aula dell'Istituto di Patologia Chirurgica dell'Università, si è riunito domenica il congresso dei soci delle i-ezioni piemontese, lombarda e ligure iTella Società italiana ni ortopedia. Sono intervenuti il prof. Galeazzi, presidente della Società, italiana di ortopedia, il prof. Uffreduzzi, direltore dell'Istituto di patologia chirurgica di Torino, i proff. primari di ospedale Camera, Bargellini, Serra, Scarlini, Fasiani, Oliva, Nota, Molta c numerosi, noti e valorosi chirurghi ed ortopedie' piemontesi e lombardi. Dopo brevi parole di saluto del generale medico dott. Morino, presidente dell'Ospedale S. Giovanni, hanno parlato inaugurando il congresso il prof. Guleuz zi ed il prof. Ufrrediizzi il quale ha portato l'adesione del senatore Carlo ed ha dato il benvenuto ai numerosi intervenuti. Solto la presidenza del prof. oliva il congresso ha iniziato i suoi lavori continuandoli nel pomeriggio fino alle ore 18. Sono stalo fatte numerose comunicazioni su argomenti di grande interesse nel vasto campo della chirurgiaortopedica. Esaurita la discussione i congressisti si sono recati a visitare gli Ospedali e gli impiantì di cure ortopediche più noti della nostra città: l'ospedale dei rachitici diretto dal prof. Oliva, l'ospedale di San Vito, ove ii prof. Serra ha condotto i congressisti a visitare le numerose sale della Clinica per gli Infortuni e le malattie del lavoro, istituita dall'Istituto nazionale delle assicurazioni, l'ospedale infantile « Regina Margherita »„ diretto dal prof. Camera, l'ospedale Maria Vittoria la sui sezione di ortopedia è solto la direzione del prof. Bargellini. Per gli inquilini in sub-affitto Il Commissario aggiunto comm. Grassi, delegato prefettizio per le abitazioni comunica : «Quest'Ufficio è dolorosamente impressionali* dal fatto che continuano ad affluire, chiedendo protezione, sub-inquilini, i quali devono sloggiare perchè l'inquilino vero titolare della locazione che loro subaffitta, è colpito da sentenza di sfratto. Nella grande maggioranza dei casi ciò non avverrebbe, se questi sub-inquilini avessero fatto uso, a tempo debito, delle facoltà loro concesse dal Decrclo 7 gennaio 1923, art. T, comma e) il quale cosi si eprime: « Quando l'inquilino non abiti la casa e l'abbia data in subaffitto, salvo che non si tratti di assenza temporanea, dipendente da ragioni di necessità, la proroga potrà essere accordata al sub-inquilino o ui sub-inquilini, che abitino la casa in luogo dell'inquilino. In ogni caso, qualora si traiti di subaffitto soltanto parziale e le circostanze lo consentano, la proroga a favore dell'inquilini potrà essere limitata a una parie soliamo dell'abitazione ». ii SI consiglia quindi a tulli i sub-inquilini che si trovano solto la minaccia di rimanere senza abitazioni!, a malgrado della protezione imo accordata dal Decreto predetto, di voler ricorrere in tempo utile alle Commissioni arbitrali u tutela dei loro diritti alla casa, senza attendere che una sentenza passala in giudicalo, contro l'inquilino da cui subaffittano* renda lu posizione loro definitivamente compromessa. <. cioè li obblighi al rilascio dei locali tenuti in subaffitto ». sGssgoirmd.nd.dmspFFspi