La forte prevalenza delle sinistre in provincia si contrappone al successo del blocco nazionale a Parigi

La forte prevalenza delle sinistre in provincia si contrappone al successo del blocco nazionale a Parigi La forte prevalenza delle sinistre in provincia si contrappone al successo del blocco nazionale a Parigi (Servizispecial«IeAA) Parigi, 12, mattino. Le elezioni francesi del 1924 diverranno memorabili per la. calma in cui si Sono svolto. Colla migliore buona volontà non si sarebbe riusciti a rintracciare ieri in tutta. Parigi un solo sintomo rivelatore del carattere eccezionale della giornata. 31 bel tempo, sopraggiunto dopo una lunga fila di giorni uggiosi e freddi, aveva infuso all'elettore soprattutto l'ardente desiderio di una passeggiata fuori porta, la quale, combinandosi colla generalo impressione ebo la politica interna sia nel momento attuale interamente subordinata alla politica estera, e che quest'ultima non possa essere fatta in modo notevolmente diverso da quella clic fa Poincaré, conferiva all'esercizio del supremo diritto civico un non so che di accademico e pleonastico, più atto a spopolare le sale di aroto che ad affollarle. L'afflusso dei votanti 6 stato, per verità, 'considerevole, tanto a Parigi che ih provincia; e pare anche più considerevole che nel 1919; ma la febbre elettorale è totalmente mancata. I partiti avevano del resto dato ossi medesimi, nei giorni scorsi, l'esempio della moderazione nella lotta. Dopo tutto quanto era stato detto delle enormi somme profuse dal senatore Billiet in -manifesti di propaganda, lo spettacolo dello affissioni non poteva risultare che più che modesto. Poche innovazioni di tipo americano, tentate da candidati più moderni degli altri, non riuscirono a prendere piede; la comparsa di megafoni nelle rhmioni per agevolare i contraddittori!, accarezzando il gusto sportivo del pubblico, ottenne un semplice successo di ilarità. Le automobili addobbate di cartelloni rédame divertirono tratto tratto i marciapiedi c la clientela dei caffè; ma non produssero grande impressione sull'elettore «sitante nella scelta di un candidato. Qualche ufficiale aviatore ebbe l'ispirazione di .volare su Parigi, buttando giù pacchi di foglietti esortanti a votare per Sadi Leccante, il noto asso della carlinga, e pel maggiore Brocard; ma la cosa stava per finire male, giacché uno dei volatori dovette atterrare bruscamente sul prato delUrppodrorao di Longchaiups, proprio davanti alle tribune, e non ite usci illeso se non per un vero miracolo. Gli stessi manrfcsii accollati agli albi elettorali, allineati in gruppi di 10 o 12 lungo i marciapiedi, mancarono di note veramente pittoresche. la provincia contro Poincaré Per quanto il nùmero delie liste fosse di poco minore di quello dei deputati da eleggere, giacché per Sèi mandati parlamentari se ne contavano nell'intera Francia ben 458 — ciò' Che a rigore si potrebbe considerare .un curioso strattagemma dell'istinto uninominalista delle masse per'fare, dello scrutinio di lista, «ino scrutinio ad hominem, tenendo conto solo del nome del capolista — l'elemento personale si mantenne assente dalla letterata polemica del giorno. I manifesti della sinistra parlavano agli elettori quasi esclusivamente di pace, ed i manifesti della destra parlavano soprattutto dell'ordine. Ciò fini per diffondere una certa incertezza, dato clic, delle -152 listo concorrenti, 400 almeno pretendevano di essere composte di fautori della pace c dell'ordine. Il solo bandolo che permettesse all'elettore di non perdere la bussola, fu, come ci aspettavamo, il nome di Poincaré. Ancora una volta, vale a dire, le idee si dimostrarono una guida meno sicura ed efficace del nome di un ' nomo. Senonchè quest'uomo, che Parigi credeva in buona fede di aver ormai imposto alla Francia come una discriminante decisiva ed esclusiva delle opinioni, la Francia lo ha invece ieri audacemente, discusso, e spesso silenziosamente abbandonato. La propaganda fondata sul prestigio nazionale che era inteso Poincaré incarnasse, ormai agli occhi de! mondo, non ha trovato nelle campagne l'eco che la capitale sperava. Mcntro a. Parigi l'elettore, gettando la propria, scheda nell'urna, pensava lori soprattutto alla politica estera, alla. Ruhr, al pericolo tedesco, operando in conformità di un ordine di idee che è quello ormai identiGcato con la figura politica di Poincaré, in provincia, nei piccoli centri si pensava esclusivamente al caroviveri. E che cosa ha fatto' Poincaré per combattere il caro-viveri? Interamente assorbito dalle grandi questioni europee, le meschine ma. vitali questioni interne hanno da due anni sollecitato invano la sua attenzione. L'intendente generale llimbert, ' che avrebbe dovuto occuparsene, è rimasto invisibile e inafferrabile, come un mito. Il nuovo ministro di agricoltura ha ' continuato la. politica di Cheron. Ma. questa politica, sulla quale il Governo si ora sempre illuso Hi poter fare affidamento per cattivarsi l'animo delle campagne, serviva o gli interessi dei grandi proprietari, i quali avrebbero votato per il Ministero anche senza di essa, o quello dei piccoli produttori, che non potevano aver da soli la forza di costituire un nucleo di attrazione elettorale efficace: la popolazione urbana, ossia il grosso della popolazione della provincia, non no sentiva, vantaggio alcuno; la politica dei prezzi alti trovava in • essi' non dei produttori destinali a- rallegrarsene, bepsi dei consumatori condannati a. soffrirne. Questa popolazione ha . dunque in prevalenza votato contro Poincaré, ossia a favore del cartello delle sinistre. Benché, fino al momento in cui vi telefono, i resultati noti siano molto frammentari, ed anche incompleti, il successo . radico-socialista fuori di Parigi sembra molto più serio e grandioso di un semplice spostamento della maggioranza verso . sinistra. I quattro settori dèlia capitale Per farsi un concetto del come la situazione si presentava a Parigi, occorre tenere presente che la capitale elegge da sola 56 deputati, divisi in quattro grandi settori elettorali. Nel primo di questi le liste in competizione erano 16. La lista ilei blocco nazionale portava tutti i deputati uscenti, ad esclusione di Hubert e di Bernard, • due deputati trombati nel 1919, il Pualiesl-Conti ed il Dcnais, nonché alcuni «omini nuovi, tutti fortemente orientati a destra. Il nome più cospicuo di essa era jmelln del colonnelli» Fabry, ministro delle Colonie. Tra i «uovi pupilli dell'intesa rc■j»ja>Heana-yanno ricordati il Missofle, il Prevost ed il Poncct, che è il meno a destra di tutti. A gara colla lista. Kabry stava, come già dotto, quella capitanata, dall'ex-ambasciatore Noulens, vice-presidente dei repubblicani democratici, ossia del gruppo Ratier-Jonnart, il cui ultimo banchetto politico venne, come ricorderete, presieduto da Poincaré. Noulens era stato battuto recentemente nelle elezioni senatoriali del Gcrs; ma la ragiono della sua candidatura in una. lista propria va ricercata nel fatto che il gruppo di uomini da lui riunito, tra cui sono il Bos, il Privai ecc., ha un colore più centrista che non quelli del gruppo Fabry, ossia corrisponde meglio al programma di lieve conversione a sinistra annunziato da Poincaré. Il fenomeno di liste che si fanno concorrenza, rivendicando tutto il patronato del presidente del Consiglio, rimarrà d'altronde come tipico delle elezioni del 1924. In quanto al cartello delle sinistre, esso presentava nel primo, settore una lista composta di cinque socialisti: Groussier, Ilouanet, Weill-Raynal, Caudini e Chaille; di quattro radicali: Pinard, Dcsvcaux, Besnard e Canon-Salvador; e di quattro socialisti cosidetti «francesi»: Brunet, presidente del Consiglio generale della Senna, Copignaux, Bourdot e Ducos. C'erano poi, sempre nello stesso settore, una lista comunista capeggiata da Cachili, una lista Jonas, indipendente, e, come ho detto, ancora parecchie liste di minore interesse. Il secondo ed il terzo settore sono quelli dove le destro si attendevano il migliore successo. Sono infatti sei tori che comprendono i quartieri ricchi del centro, da Passy al sobborgo di San Germano. Nel secondo settore la campagna poincarista condotta dal Paté, dal Puech. dall'Iguace o dal Taitlinger, ha dato, come vedrete dai primi, totali raccolti, il risultato che era facile attendersi. Nel terzo settore l'organizzazione del blocco poincarista era. stata curata molto attivamente dal Rotlin, dal Lebuc-Evain, dal Duval-Arnoul, da Pietro Dupuy, dal Robaglia, consigliere municipale, dal maggiore Brocard, sopra ricordato, dal M'orili e da qualche altro. Una asta demo-cristiana era stata formata dal Saognier. 11 cartello delle sinistre aveva nel terzo settore la propria lista più cospicua, che era composta da Painlevé, da Buisson, da. Aubriot, da Levassei, dall'aviatore Sadi Lccointe, dai Bouglé, dal Rcvillon, dal Baudon ecc. I socialisti indipendenti presentavano una lista capitanata dal Kracke. I comunisti presentavano una lista capeggiata da Bcrllior:. Il quarto settore, finalmente, formato dall immensa zona suburbana parigina con un milione e mezzo di abitanti ed una catena di grossi centri, come Asnières, Aubervillieis, Boulogne, Clichy, Neuilly, Colombes Panfili, Leyallois, Courtedevoi, Saint Denis, Saint Ouen, Ivry, Montreuil, Saint Maur, ecc., tutti superiori ai 40 mila abitanti, è quello dove la lotta per i candidati ministeriali è stala più dura. Per combattervi le falangi rosse, il Governo aveva mandato laggiù, in qualità di capitani, personaggi di primo ordine, quali il Bokanowsky, ministro della Marina, il Coirai, ex-ministro guardasigilli, il Rcibel, ex-ministro delle Terre Invase. Costoro non risparmiarono nò flato, nò polmoni, nò aria dei loro pneumatici. Qualcuno ha accusato Bokanowsky di avere dato mano alla diffusione delle famose liste « fantasia », di cui vi parlai ieri l'altro, nella speranza di scompaginare le forzo avversarie. Non meno strenuamente s'è battuto a Versailles Tardieu, contendendo il terreno, palmo a palmo, al Marty ed al Valila int Couturier, candidati principali dei comunisti, assistito nella santa crociata dalle pubbliche esortazioni del vescovo della città. Il risultato ha coronato i suoi sforzi. I monarchici, clic avevano Daudet al terzo settore, e che per la circostanza, si erano messi in tasca i fiordalisi del legittimismo, per non parlare più so non di riconciliazione, nazionale, portavano nel quarto settore una lista capeggiata dal Valois, il noto economista dell'Aetton francaise. Il cartello dello sinistre, più socialista che radicale, presentava una lista capeggiala, da Lavai, mentre parecchie altre liste minori presentavano dei socialisti dissidenti. Il ministro delle Colonie contro Dandct Abbozzata cosi per sommi capi la topografìa elettorale della giornata, per la regione parigina, notiamo, prima di passare all'enumerazione dei risultati sinora conosciuti, i due soli episodi interessanti che hanno contrassegnato la battaglia: una prolesta di Loubet contro il blocco nazionale, colpevole di avere fatto affiggere nel dipartimento della Dromo un manifesto esortante gli elettori a votare per la sua lista, e facendolo precedere dall'intestazione di «partito democratico sociale» e seguire dal nome del presidente della. Repubblica, incidente il quale avrebbe potuto produrrò effetti notevoli, almeno nella regione, a favore della lista del cartello, ma che è giunto troppo tardi: ed uno scambio di lettere ingiuriose tra Daudet ed il ministro delle Colonie, colonnello Fabry. Il Daudet, in un articolo pubblicato l'altro giorno sulIMclio» V vangai se, aveva alluso al Fabry In termini che potevano furo credere, che lo ritenesse complice di Malvy nel famoso a Saro dello cheque Duval. Il ministro gli ha. scritto una. lettera, che stamane si ò potula leggere stampata, su tutti i muri di Parigi, co.si concepita': ce Signore, « Sinora ho trascurato i vostri motteggi. Dopo tante orribile cose ancora presenti al mio spirito, e che ini hanno colpito, io ho più di voi rispetto al vostro nome. Oggi tuttavia voi siete andato troppo oltre. Voi pretendete mettere la mia mano in quella di Malvy insudiciata dall'oro di Duval; e voi lasciato capire che potrei stringere quella mano e dividere quell'oro. Le manovro elettorali non bastano a spiegare Cosi busse calunnie. Nlla può scusarle. Potrei invocare il giudizio della popolazione di Parigi e dei vostri elettori. Ne avrei il diritto. Potrei invitarli u scegliere tra un combattente che ha fatto della storia, e voi che non avete scritto delle storie (e quali storie); tra me che nell'agosto del 1914 ero sulla strada di Sarrebourg, mentre voi prendevate quella di Amboise; tra che che, quando ho voduto abbandonare il servizio, ho cercato il mezzo di servire ancora, e voi che ogni mattina spingete i Francesi, da voi ingannati, all'odio. Se voi interrogate i soldati che sono senza paura, — ed io lo sono — e senzu mac¬ chia, e voi fluirete che non sentite disprezzo ». Firmalo «Oilònello Fabry».. L'Action Fraiifaisc contiene stamane una noticina di Daudet. che, equivale ad una ritirata in buon ordine, o l'incidente può quindi considerarsi come esaurito. Questo sarà stato l'episodio di lotta personale più clamoroso di tutta la campagna: e non si può dire che. questo metodo di attacchi abbia, condotto stavolta a grandi effetti. L'avvenimento più grave come importanza elettorale è stato il passaggio del Paris Soir, uno dei più diffusi fogli della sera, dal campo delle sinistre a quello governativo, e colla missione particolare di fare campagna contro i comunisti. Da più giorni gli articoli di questo giornale contro i principali candidati dll'estrema, a cominciare da Cachili, non si contano più. La cosa non aveva destato meraviglia, perchè da tempo erano noti gli imbarazzi finanziari in cui versava il giornale di Giulio Merlet. Il senatore Billiet, secondo Vllumonile, dovette colmare il deficit; e così l'affare fu combinato. A parte, insomma, questi piccoli colpi di scena, e qualche ingiuria scambiata nelle salo dei comizi con scambio di pgni, la campagna elettorale si è svolta senza notevoli incidenti. II presidente della Repubblica vota Alle 8 del mattino, al segnale del primo colpo di cannone, tirato dagli Invalidi in onore di S. Giovanna d'Arco, di cui, come sapete, ricorreva ieri la festa, sono state aperte le sezioni elettorali. Nelle campagne l'ora, di apertura delle sale di, voto era stata invece anticipata per comodo della popolazione. Nella costituzione dei seggi non si ebbero a deplorare sopraffazioni nò ingiustizie; ma solo una certa difficoltà a trovare persone di buona volontà disposte a farne parte. Tulli i partiti hanno potuto quindi senza contrasti collocarvi un proprio rappresentante: e. non era senza sapore il sentire i membri dei seggi esortare gli elettori di fare presto, servendosi ora della qualifica di « signore», ora di quella di « cittadino » ed ora di quella di » compagno ». All'entrata della, sezione l'elettore riceveva una busta azzurra; e si recava a scegliere sul tavolo collocato a poca distanza la scheda corrispondente alla lista preferita. Quindi una signorina Io accompagnava nella cabina preparata per permettere l'introduzione della scheda nella, busta, nella.quale cabina si era avuta la cura di non mettere questa volta né calamai nè matite, nella speranza di impedire agli elettori di modificare le liste. L'afflusso più grande nelle sezioni si ebbe tra le 10 e lo 11 e mezzo. Gli elettori che verso quest'ora si trovavano al Municipio di via Angiò ebbero lo spettacolo di vedere Millerand votare, circostanza-'die aveva richiamato sul posto vari operatori cinematografici, che fecero scoppiare il lampo di magnesio nell'istante preciso in cui la mano guantata del presidente della Repubblica lasciava cadere la scheda. Per la comunicazione dei risultati delle singole sezioni, un servizio apposito era stato organizzato all'Hotel fio Ville, nella grande sala di San Giovanni, dove lio im piegati lavoravano da iersera in permanenza, assistiti da un esercito di dattilografe. Le operazioni aritmetiche per stabilire i quozienti hanno luogo in un ufficio del centro presieduto dal signor Jourdan Le comunicazioni alla stampa vengono fatte nella sala dei Prepositi. La comunicazione ufficiale dei risultati è attesa per mercoledì. Tuttavia sin da questa mattina ò possibile farsi un'idea approssimativa dell'esito generalo della votazione. Primi risultati : vittorie delle Sinistre Lo spostamento a sinistra, come accennavamo, poco significante a Parigi, 6 stato in provincia molto maggiore di quanto l'ottimismo ostentato negli scorsi giorni dagli oroscopi ufficiali volesse lasciar prevedere. II blocco di sinistra ò in maggioranza nella Gironda con il 45% dei voli. naM'Isère con il 54 %, nel Rodano con il 65 %. E' annunziato inoltre il conseguimento della maggioranza da parto delle sinistre, senza indicazione di percentuale, nei seguenti dipartimenti : Lot, dove la. lista, dell'ex-ministro Malvy passa a maggioranza assoluta; Mérault, con la lista Barthc; Loira Inferiore, con la lista B riami; Corrèzc, Oise, dove il cartello ottiene 63 mila voti, contro 48 mila al blocco nazionale; Loire, dove pure ottiene la maggioranza assoluta; Tarbes, Garonna, Varo, con la lista del socialista Rei.amie!: Valchiusa, con la lista Daladier; Euro e Loire, con la lista socialista Violot; Drome, con Ja lista Archambaulf, che ottiene 2i mila voti; Nièvrc, dove sono in testa due candidature socialiste; Allier, con la lista socialista Constant votata a. maggioranza assoluta; e poi il Giura, Pirenei Orientali, Sartlie Savoia, Alti Pirenei, Puy de Dome, Atit Vienne, dove i socialisti raccolgono 48 mila voti; Senna e Marna, con la lista di Dumesnil. Poi: l'ex-ministro Lefèyre è stato battuto ad Arlcs; D'Aubigny, vice-presi dente della Camera, è stalo battuto nella Sarthe. L'ex-ministro dell'Inferno Mauuory è stato battuto in Euro e Loira; Dolastcyrio, ex-ministro delle Finanze, c stato battuto nella Corrèzc. Anche Mandel e Vida!, ex-sottosegretari di Stato, soccombo no. Viceversa il trionfo di Malvy, «li quest'uomo ormai simbolico, è completo. Il blocco nazionale si annunzia invece vittorioso in Senna e. Oise, dove la sua lista, avrebbe sei eletti su dodici candida Iure, seguito dai radicali e dai comunisti con tre eletti per ciascuno; nel Calvados, con la lista Blaisot; nel Morbihan, dove sarebbero eletti quattro candidati dell'Unione repubblicana (radicali dissidenti), e tre o quattro repubblicani indipendenti; nella Lozare, in Maine e Loire, nelle Lande, nella Mosa, dove la lista Mnginot è passata trionfalmente; nella Manica, nel l'Aisne, in Ille et Vilaine, in Meurthe e Mosclla, con la lista di Marin, ministro delle Regioni Liberate; noi Vosgi, nelle Ardenne. Ma, ad onta delTc buone maggioranze ottenute in questi dipartimenti, le falle del vecchio fronte poincarista sembrano, in questa prima ora di computi confusi ed affrettati, troppo vaste e numerose per legittimare il dubbio elio non abbiano a riuscire irreparabili. Conseguenza del centralismo La Francia ha. subito ancora una volta le conseguenze del suo centralismo. In un paese, meno accentrato, e quindi fornito di un maggior numero ili granili centri i urbani, la mentalità borghese, essenzialmente cittadina, avrebbe potuto meglio reagire, sulla, mossa, dell'opinione rurale. In Francia, il fuoco più vivo del poincarismo è rimasto confinato dentro la cerchia delle, mura della capitale; e fra questa e il resto del paese la soluzione di continuila si è rivelata profonda, mentre le campagne votavano di preferenza per il cartello delle sinistre. Lo notizie che cominciano ad affluire all'Hotel de Ville permettono di pensare che solo Parigi abbia pienamente realizzato In previsioni fatte negli scorsi giorni dal Governo. L'influsso del Governo si ò concentrato tutto su Parigi; e sempre in virtù della stessa concezione centralista della vita nazionale, il Governo ha creduto che salvare la maggioranza, a Parigi equivalesse a salvarla in tutto il paese. Il paese non ha risposto al suo appello come si sperava; e la sorpresa della capitale quando, svegliandosi, conoscerà, le linee generali della fisionomia della. Camera che esco dalle elezioni di ieri, sarà, grande 0 cocente: come grande e lieta sarà, la sorpresa dell'Europa tutta, dove le previsioni di Parigi avevano ormai trovato credito quasi universale. CONCETTO PETTINATO