La preparazione della nuova Legislatura

La preparazione della nuova Legislatura La preparazione della nuova Legislatura Le modifiche al regolamento della Camera Roma, 5 notte. Il ritorno dell'on. Mussolini dalla Sicilia, ritorno fissato per il 15 maggio, coinciderà con l'inizio della preparazione ministeriale per la nuova Legislatura. All'indomani del ritorno del presidente cioè prima della sua partenza per Milano, dove deve incontrarsi coi ministri bolgi per il problema delle riparazioni — sarà tentito un Consiglio di ministri nel quale saranno affrontate per la prima volta le questioni connesse alla ripresa della vita parlamentare, cioè, essenzialmente, discorso della Corona, riforma del regolamento della Camera, candidature ministeriali per la presidenza ed altre maggiori cariche parlamentari, relazione sull'uso dei pieni poteri. Tutte queste questioni, ealvo la prima, cioè il discorso della Corona, sono in corso di trattazione presso gli organi competenti, L'on. Mussolini ha già incaricato il suo segretario alla presidenza, on Acerbo, di fargli trovare pronta al suo ritorno a Roma la relazione che, a tenore della legge 3 dicembre 1922, il Governo doveva presentare alla Camera dell'uso fatto della facoltà accordatagli dal Parlamento con la legge dei pieni poteri. La relazione sarà presentata dall'on. Mussolini in Parlamento nella seduta del 25 maggio. Quanto alle modificazioni del regolamento della Camera, esse sono in gestazione e saranno sottoposte al Consiglio dei ministri il 16 maggio. Come è noto, tali modificazioni saranno la conseguenza di una recente deliberazione del Gran Consiglio fascista. Nella sessione testé chiusa il supremo organo fascista ha stabilita la necessità di modificare il regolamento delia Camera per farla funzionare in conformità del punto di vista fascista. Venne pertanto nominata una Commissione incaricata di studiare e proporre le modificazioni, Commissione che risultò composta di Michele Bianchi, Alfredo Rocco, Giunta, Dino Grandi e Antonio Scialo] a. Tale Commissione ha tenuto oggi la sua prima riunione alla sede del Partito fascista. Vi sono intervenuti il Bianchi, il Rocco e lo Scialoja, assenti gli on. Giunta e Grandi i quali non si trovano presentemente a Roma. I tre commissari hanno innanzi tutto approvato l'ordine del giorno col quale si propone l'abrogazione dell'attuale regolamento della Camera e il ritorno all'antico, salvo l'incarico all'apposita Giunta del regolamento di studiare le necessarie modificazioni. Per conto proprio, i commissari hanno iniziato senz'altro l'esame di quelle proposte che il Partito fascista sosterrà nella discussione parlamentare quando saranno vagliate le modificazioni medesime. I tre commissari sono Iiassati poi a determinare di quali Commissioni permarienti convenga caldeggiare la conservazione. Si «. deciso all'unanimità di sostenere ropportunitàvdiìon'seivare, oltre la Giunta del regolamento, la Giunta delle elezioni e la Giunta de! bilancio, che col nuovo ordinamento dovrebbero avere una importanza e una funzione notevolissime. Si è discusso pure lungamente sulla convenienza o meno di mantenere in vita la Commissiono permanente degli affari esteri e coloniali. Sulla questione è stata sospesa ogni deliberazióne. Comunque, se il Partito fascista sosterrà la conservazione di questi organi parlamentari, esso ne proporrà alcune modificazioni chiedendo che di essa facciano parte gli ex-presidenti del Consiglio (nella legislatura attuale: Giolitti. Orlando e Salandra), gli ex-ministri degli Esteri, lutti come membri di diritto, nonché 9 o 11 deputati la cui designazione dovrebbe essere affidata al presidente della Camera. L'on. Scialoja ha quindi proposto che al vecchio sistema del sorteggio per la distribuzione dei deputati negli uffici sia sostituito il sistema della scelta da parte del presidente. Questo procedimento viene ritenuto meglio rispondente alle attuali esigenze del funzionamento parlamentare. Un'altra proposta dell'on. Scialoja riguarda l'assegnazione di una indennità al presidente della Giunta del bilancio, e ciò in considerazione della importanza delle sue funzioni. La Commissione tornerà a riunirsi fra giorni e ultimerà subito i suoi lavori. Quanto all'ultimo punto importante della preparazione parlamentare, cioè alla scelta del candidato ministeriale per la presidenza della Camera, tutto' è rinviato ad una serie di Consigli di ministri che sarà tenuta dopo il convegno italo-belga prima del 24 maggio. Quanto ai nuovi senatori da nominarsi il 2 Giugno, circolano come sapete molti nomi; ma, salvo poche eccezioni, sono tutte auto-candidature. Montecitorio comincia ad animarsi. Buona parte dei deputati nuovi viene a dare una capatina in Parlamento prima dell'apparizione ufficiale del 2-1 maggio, Negli ambulatori, oggi piuttosto animati, si dif'.'uteva della proposta, giudicata piuttosto strana dell'on. Filippo Meda, secondo la quale il Partito popolare dovrebbe mutare nome ed intitolarsi ce Partito popolore cristiano ». La proposta dell'ex1 cader parlamentare non trovava, a dire il vero, molta fortuna. La giudicarono inopportuna ed illogica tanto j. deputati di altri Partiti, che osservano dalla finestra lo vicende del partito di Don Sturzo, quanto e snvrattulto i deputali di parte popolare, riusciti a ritornare alla Camera. Si crede poi che anche in Vaticano il richiamo alla religione contenuto nella nuova intitolazione proposta dall'on. Meda, venga a suonare poco gradito. In sostanza, si crede che della proposta Meda non se ne farà nulla. Nelle chiacchiere di Montecitorio 6i comincia a discutere dei futuri oratori nella discussione di fine maggio sul discorso della Corona. Secondo ogni probabilità, per i socialisti unitari parleranno Turati e Treves, per i massimalisti' Velia, per i c-imunistì Giamsci (che i suoi compagni definiscono il filosolo del partito e che debiliterebbe subito alla Camera); per i popolari parlerà forse l'on. Gronchi, per la opposizione costituzionale certamente l'on. Amendola. Quanto alla faccenda del frak per la seduta inaugurale, essa è stata risolta da tutte le fràz.oni di estrema, salvo gli unitari ed i lepubblicuni ancora indecisi. Tutte le altre frazioni di estrema non interverranno. I socialisti unitari, in ogni caso, anche se interverranno, non indosseranno il [r'icli, ma l'abito nero a giacca. Turati in frnck — diceva oggi un intimo amico del leader socialista — è una novità che non si nuù inettcr-j in bilancio... 3. Deliberazioni di Partiti e polemiche di giornali Roma. 5 notte. La lo «re del 3 dicembre 1923, che delegava al Governo i poteri legislativi per il riordinamento del sistema amministrativo e tributario, prescriveva che il Governo dovesse rendere conto al Parlamento entro 11 mese di marzo 1924 dell'uso delle facoltà accordategli. A causa della chiusura della sessione prima e poi lo scioglimento della Camera, il Governo non ha avuto sinora la possibilità di ottemperare a questo obbligo. Un'informazione di carattere ufficioso della Tribuna dice oggi che, appena insediata la nuova Camera, il Governo comunicherà al Parlamento tutti i provvedimenti adottati in virtù dei poteri che nìi erano stati delegati, accompagnati da relazioni illustrative e giustificative, e presenterà pure una relazione sintetica su tutta la complessa opera attuata. Il giornale soggiunge ohe il presidente del Consiglio ha incaricato il sottosegretario di Stato alla presidenza on. Acerbo di predisporre il lavoro di coordinamento e la relazione su cui delibererà il Consiglio dei ministri in una delle sedute precedenti all'inaugurazione della legislatura. Ouanto alla prossima infornata dei senatori si fanno anobe oggi dei nomi e ve li riferiamo a titolo di cronaca: comm. Oderò, comm. Goldraann, Alberto Pirelli, prof. Flora, on. Knrico Ferri, generale Mombello governatore della Cirenaica, on. Angiulll sindaco eli Napoli, comm. Pagella primo presidente della Corte d'Appello di Roma, comm. Appiani procuratore generale della Corte di Cassazione. A complemento delle notizie che già abbiamo dato sui lavori compiuti nei giorni scorsi dalla Direzione del partito popolare, ecco il comunicato ufficiale diramato dalla segreteria del partito: La direzione del Partito Popolare « Si è riunita nei giorni 2 e 3 corr. la Direzione del Partito Popolare italiano sotto la presidenza dell'on. Rodino, presenti tutu i componenti, eccetto il prof. Colonnettl e l'avv. Gatti, trattenuti altrove. L'on. Gronchi ha fatto una schematica relazione sulla lotta elettorale e sulla situazione del partito nelle varie Provincie. La Direzione si è trovata concorde nel constatare l'importanza politica dei risultati ottenuti in condizioni di così eccezionali difficoltà e malgrado le violenze e le illegalità usate quasi dovunque dal fascisti ed esprime insieme il più vivo compiacimento per tutti i popolari che hanno tenuto, con sacrifici e tenacia ammirevoli, 11, loro posto del dovere, e la fraterna solidarietà per le organizzazioni e gli amici che hanno sofferto la pressione avversaria. La Direzione ha voluto infine esprimere una parola di plauso ai membri del Triumvirato per l'opera direttiva esercitata durante la campagna elettorale, che è stato un valido fattore dei risultati conseguiti. Ha deciso poi, sui vari ricorsi preannunciati dinanzi alla Giunta delle elezioni, di chiedere ai ricorrenti la comunicazione preventiva dei ricorsi stessi per avere precisi elementi d'i giudizio. Ha proceduto quindi ad un ampio esame di alcune situazioni locali postelettorai, come quella di Milano per la permanenza de) gruppo popolare nel Consiglio comunale e quella reativa alle dimissioni del Consiglio provinciale di Vicenza. Per Milano ha preso atto della deliberazione della Commissione direttiva della Seziono e del Gruppo consigliare, rilevando però come tale atto, che tende ad evitaare una difficile situazione per l'amministrazione comunale, sia stato com. piuto con generoso spirito di conciliazione, senza che da parte degli organi fascisti sia intervenuta nè una chiara e leale parola di deplorazione delle vandaliche violenze della Brianza, nè alcun atto concreto delle autorità che assicuri una seria ricerca dei responsabili. Per le vicende di Vicenza, non approva la linea di condotta di quella parte del consiglieri e deputati provinciali popolari che furono favorevoli alle dimissioni dinanzi alle intimidazioni avversarie e non ottemperarono cosi alle istruzioni diramate sin dall'agosto del 1923. Rileva che nell'un caso come nell'altro gli organi locali del partito non hanno curato la preventiva intesa colla direzione. Dopo uno scambio di vedute sulla situazione generale politica e su alcuni provvedimenti di carattere organizzativo, ha deciso di rinviare la convocazione del Consiglio Nazionale ni 19 e 20 corr. per lasciare liberi gli amici di partecipare alla commemorazione del 15 maggio. Durante i lavori la Direzione ha ricevuto il conte Lerchenfeld, leader del partito popolare bavarese, ex-presidente del Consilio bavarese, a cui ha espresso l'augurio di successo per i popolari bavaresi nello elezioni generali politiche ». Secondo alcune informazioni del Corriere d Italia, dato che tra i popolari si notano ancora due tendenze, una per l'opposizione sistematica e l'altra per un'opposizione più obbiettiva, il Consiglio nazionale vorrà assicurarsi anzitutto la rigida disciplina del gruppo parlamentare. Il problema ha una certa urgenza, perchè il gruppo si troverà subito di fronte ad un voto squisitamente politico, cioè quello dell'indirizzo di risposta al discorso della Corona e continua: « A questo proposito ci consta che non mancano pressioni da parte degli ambienti governativi perchè il gruppo popolare dia almeno il voto favorevole all'indirizzo di risposta. La decisióne è rimessa, ancora prima che al gruppo parlamentare, al Consiglio nazionale ». Si può ancora rilevare dal comunicato di oggi che la questione della nomina del segretario politico sembra superata colla conferma del Direttorio sino al prossimo Congresso. Circa il Partito "TJDpolare. è interessante quanto scrive l'on. Meda sulla rivista Civllas. L'ex ministro rileva che Patteggiamento di opposizione ha giovato al Partito popolare'nelle elezioni. Dice poi che il gruppo popolare alla Camera non avrà che da tenere viva l'idea del Partito in attesa di tempi migliori. Infine l'on. Meda suggerisce ni Partito popolare alcune riforme che ritiene opportune e prima di tutte il cambiamento di nome. Inoltre dice: « Secondo noi, il Partito popolare italiano dovrebbe cominciare con un atto, apparentemente nominalista, ma in realtà sostanzialo, di sincerità e di chiarificazione, assumendo, anche nella sua definizione l'elemento elico che, mentre lo riconnetto sempre meglio alle sue origini storiche, dirà, senza possibilità di equivoci, le sue finalità, i limiti della sua azione, i criteri della sua condotta. Dovrebbe perciò chiamarsi, per essere sempre meglio Partito Popolare Cristiano ». Non è la rinuncia alla confessionalità clic noi chiediamo, tutt'altro, ma l'aconfessionalità, nel giusto termine della parola, non deve essere agnosticismo o dissimulazione, come non è e non fu, per verità, mai, ma come poterono taluni, per malevolenza polemica faro credere; bensì afférmazione dei principii di giustizia e di uguaglianza politica a tutti, appunto in nomo dell'intima loro essenza di principii cristiani. Insomma, aconfessionalità soggettiva e non oggettiva ». Una nuova Internazionale socialista} Abbiamo già annunciato che nei giorni li. 15 e 16 si terrà, a Milano una riunione della Direzione del partilo massimalista e del gruppo parlamentare. Il gruppo parlamentare procederà alla sua costituzione interna ed alla nomina delle cariche. Sarà poi definito dalla Direzione il programma dei lavori che il gruppo parlamentare dovrà proporsi nello svolgere alla Camera. La linea generale della tattica massimalista in Parlamento sarà quella di differenziare [lettamente il proprio gruppo dagli altri due dell'estrema sinistra: gruppo unitario e grillino enninnistii. l'n redattore della Tribuna ha avvicinato alcuni esponenti della Direziono del partito massimalista, i una li gli hanno detto che non 6 improbabile la formazione di ima nuova Internazionale, il cui bisogno sarebbe sentito da una grande parte del proletariato di tutte le nazioni e quindi anche da quello italiano. La seconda Internazionale di Mosca avversa il socialismo italiano e lo avversa anche la seconda, quella di Londra, cosi il partito socialista italiano si propone (li favorire una nuova organizzazione Internazionale, che dovrà sorgere In Europa- fra uhm I parlili che sono al di fuori ilei socialisti democratici e dei comunisti. La nuova organizzazione sarebbe fin-onta in Germania dagli e.v-inriipendenti che fanno capo a /.or lebnur, dai social-comunisti francesi guidati da Frossard, Laffont, Paul Louis e in.,*0'!1,Versenil ; in Polonia riagli aderenti a-t numi (partito rivoluzionario), dal partito massimalista russo, da non confondersi coi menscevichi, dai dissidenti comunisti di Norvegia e da un forte gruppo di socialisti svizzeri [inoltre in America le masse socialiste sarebbero favorevoli ad una nuova Interna- Zlnj|n](>, Normalizzazione Abbiamo riferito le polemiche sulla normalizzazione che hanno avuto anche un addentellato nella campagna fatta da qualche giornale e da qualche uomo politico per il ritorno alla costituzionalità ponendo fine àl1 abuso dei decreti-legge. Risponde stasera alle critiche la ministeriale Tribuna, che pone la questione nel vedere se il Governo, che ha la responsabilità del potere ed ha quindi anche l'obbligo di adottare quei provvedimenti legislativi che siano richiesti da quelle che egli ritenga necessità urgenti, debba rinunziare all'adozione dei provvedimenti stessi Sino a che questi non siano approvati dal Parlamento. Il giornale dice che non può accogliersi questo concetto: « Niun dubbio che deve sussistere l'urgenza, e forse l'obbiezione vale per il decreto recente sulle case da giuoco. Ma chi deve giudicare se quella urgenza esiste o meno, non può e non deve essuro altri che il Governo. E d'altronde è logico elio sia cosi. Perchè nelle costituzioni a regime rappresentativo il Governo, sinché rimane al potere, rappresenta la maggioranza parlamentare. Non può rimanere al potere se di questa non ha In fiducia. Noi vogliamo vedere se tecnicamente i provvedimeni legislativi siano più imperfetti quando vengono attuati col sistema dei decreti-legge o col sistema dei disegni di legge approvati dal Parlameno. Vogliamo soltanto dire che il decreto-legge è e sarà una necessità sino a, quando il Parlamento non possa assicurare il rapido svolgimento di un'attività legislativa. Solo allora il decretolegge riprenderà quella die è e deve essere la sua funzione, di provvedere, cioè a quelle urgenti ed inderogabili necessità che non consentono l'attesa tinche breve di una discussione parlamentare ». Da rilevare infino nella cronaca di oggi alcuni strascichi del primo maggio. L'on. Volpe ha presentato la seguente interrogazione al presidente del Consiglio e ministro degli Interni ed al ministro della Giustizia: « per sapere le ragioni che nel giorno Lo maggio legittimarono l'arresto — alias secondò il comunicato del Ministero degli Interni diramato dalla Stefani, il fermo — del sottoscritto e di altri pacifici cittadini in varie località del suburbio di Roma ». La rappresasiia barese n Mondo dal canto suo esamina nel suo editoriale la questione dei rapporti tra Stato e classi, riferendosi specialmente ai postumi del primo maggio e scrivo: • Gli operai si sono ingannati se hanno creduto in qualche posto di astenersi dal lavoro senza essere inquietati. Il Prefetto di Rari, ad esempio, convocò i rappresentanti del commercio e dell'industria locale e, sotto la sua presidenza, li indusse a diramare la seguente risoluzione: «La Federazione industriale pugliese, l'associazione commercialo ed industriale, il Sindacato del commercio e dell'Industria, la Federazione sindacale fascista ed il Fascio politico locala hanno deliberao: l.o nella giornata del 2 maggio gli stabilimenti metallurgici, clic ebbero in occasiono del primo maggio defezioni di operai, adotteranno la serrata: lo stesso provvedimento sarà adottato dalla Ditta Parodi o da allre pochissima aziende industriali nello quali si sono verificate astensioni dal lavoro; 2.0 dai cantieri di costruzioni edilizie saranno sospesi per i giorni di venerdì e sabato quegli operai chei si assentarono dal lavoro il l.o maggio; ;).o è severamente proibito a tutte lo aziende! commerciali è particolarmente a tutte le imprese di costruzione, di assumere qualunque! personale nuovo sino alla fine di maggio ». Che impressione può fare nelle classi operaie la serrata barese dovuta all'iniziativa del prefetto? Da un lato le corporazioni fa» sciste predicano una collaborazione impossibile nella ripartizione degli utili, dall'altra si riducono i salari, mentre non si riduco parallelamente il costo della vita. Il Governo) toglie l'innocente soddisfazione di festeggiare» il l.o maggio. La forza pubblica inervicno per! sedare i rari scioperi, mentre i prefetti interi vengono per decretare le serrate di rapprosaglia. Ce n'è abbastanza per credere che lei masse ritengano per davvero che lo Stato rappresenti e difenda solo una classe: quella capitalistica ».