Due azzurre dello sci piangevano

Due azzurre dello sci piangevano Due azzurre dello sci piangevano Dopo le prime prove sul Grand Plambeau volavano con sicurezza - Speranze per Helsinki Nostro servizio particolare Courmayeur, giovedì sera. Quando sono giunto allo « Scoiattolo », un grazioso alberghetto che il maestro di sci e rallenatore federale della F.I.S.I., Gigi Paney, conduce quest'anno a Courmayeur, si stavano facendo grandi preparativi. Si notava in giro una carta aria di mistero che stuzzicava la curiosità e ho dovuto pertanto scoprire cosa nascóndesse quell'affannato andirivieni cosi insolito per il piccolo chalet, dove normalmente regna una riposants calma, Sondare il terreno non è stato facile. Soltanto dopo un'ora di tentativi, la signora Paney mi è venuta in aiuto e sono riuscito a sapere ohe suo marito vuol tentare oggi o domani, in cordata con il noto alpinista ing. Piero Ghiglione, una, via nuova — Le ragazze sono partite — mi dice la gentile signora, — e mio marito vuole approfittare del momento di calma per farne una delle sue; e quando lui decide è Inutile che 10 mi opponga. Avrei voluto che le ragazze rimanessero ancora un paio di mesi, almeno sarei stata tranquilla. Uno strano discorso, questo, per una moglie, che preferisce 11 marito in compagnia di belle figliole piuttosto che di vederlo combinare qualcosa di strano in montagna. Quando vengo poi a sapere che le ragazze di cut ai parla sono nientemeno che le quattro migliori dlsceslste italiane, mi accorgo allora che la signora Paney ha ragione, perchè quando suo marito dirige gii allenamenti diventa energico come un caporalmaggiore con le radute e non riescono a commuoverlo nemmeno i sorrisi più seducenti. Ne sanno qualcosa gli allievi valdostani, e ora un pochino anche le quattro azzurre che fino all'ai tro giorno sono state quassù a Courmayeur per un allenamento collegiale di quindici giorni, indetto dalla F.I.S.I. Le invitate erano: Giuliana Minuzzo, di Cervinia, campionessa italiana di slalom gi- rite, Mpria Grazia Marchel. di Cortina, campionessa italiana di discesa libera, e le Sremettenti Anna Pellissler, di i;rvinia, e Franca Faure, x speranza > di Sauze d'Oubc Il flore, insomma, del discesi amo italiano, che In vista del' le olimpiadi di Helsinki è stato convocato per un corso sulle nevi del Monte Bianco. Nessuna di queste sciatrici supera 1 20 anni, ed è necessario quindi curare con ogni attenzione la loro preparazione. L'argomento è interessante e stuzzica la curiosità. Riesco ad agganciare l'allenatore Paney durante una breve sosia dei suoi preparativi e lo faccio sbottonare: — Lo scopo di questo radu¬ no collegiale — mi dice — è di correggere l'impostazione dalle ragazze per lo slalom. Alla domanda di come le azzurre abbiano sopportato la sua dura disciplina, Paney risponde: — Dapprima sona rimaste sorprese, poi, con l'abitudine, mi hanno aaguito con passione ed entusiasmo ammirevoli. Hanno cominciato con lievi discene nei pressi del rifugio Torino per riprendere contatto con'la neve, per tarmlnare gli allenamenti sui vertiginosi Sendii del Grand Flambeau, ove la prima volta due delle azzurre, Impressionate dalla ripidezza, si sono messe a piangere e non volevano assolutamente- gettarsi giù. Ho dovuto usare la maniera forte. : — Come era ripartita la giornata di lavoro? — gli chiedo ancora. — La mattina, sveglia prestissimo; un po' di ginnastica, quindi in funivia ai Colle dei Gigante per lo sci; rientro a mezzogiorno e riposo fino alle 15; passeggiata, palla a volo e cena. Poi a letto. Solo una sera ho concesso un permesso spedale per 11 ritorno vittorioso dal Grand Capucin di Bonatti e Ghigo, dato che le ragazze ci tenevano a festeggiare i due alpinisti. Le azzurre avevano seguito per quattro giorni con i cannocchiali la dlfflcilisslma ascensione, ed era pertanto logico che tra assi della montagna si fraternizzasse - Gli chiedo ancora quali sia no le possibilità delle azzurre alle olimpiadi di Helsinki, per. che ritengo che un giudizio del tecnico possa soddisfare gli sportivi- dello sd, e Paney risponde: — Almeno una (per discrezione meglio non fare nomi) pud aspirare al lauro olimpionico. Occorre però curare per tempo la preparazione tecnico-fisica per la scioltezza dei movimenti e la sicurezza nel passare le porte. Inoltre le ragazze devono essere affiatate tra loro, perche vestono una maglia nazionale, e la rivalità in campo italiano non deve ridurre le loro possibilità, al solo desiderio di giungere prima delle compagne. Devono ricordare che lottano per lo sport d'Italia e non per la gloria personale. Questa è preparazione morale, ma non meno importante che gli allenamenti ginnastici e sciistici. a. r. immiimmiimiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiii' m