Il pietoso suicidio a Valenza delle due donne sfrattate dall'alloggio

Il pietoso suicidio a Valenza delle due donne sfrattate dall'alloggio Il pietoso suicidio a Valenza delle due donne sfrattate dall'alloggio Spinse in acqua la madre paralitica e poi la seguì abbandonandosi al Po Si ò accertato che 11 rinvenne affinchsventurate sempre €2 Valenza Po, venerdì sera. Il suicidio di Matia Ansaldi e di sua figlia, Giulia Bonissoni, ha destato viva impressione in tutto il Valenzano. Com'è noto, le due donne si sono annegate lunedi scor. so nelle acque del Po, a Valenza, e i loro cadaveri sono stati trovati ieri da un pescatore in un'ansa del fiume nei pressi di Mugarone. Sul duplice suicidio esiste ancora un dubbio che forse mai potrà essere chiarito. Maria Ansaldi quando usci di casa insieme con la figlia nel pomeriggio di lunedi, maturava propositi suicidi t STASERA Sj i corpi delle annegate, affiorati tre giorni dopo la tragedia, furono legati l'uno all'altro dal pescatore che ché la conente non 11 trascinasse a valle -1 padroni di casa avevano ospitato per quasi due anni le attendendo un pagamento che non poteva essere effettuato: la vecchietta e la figlia non possedevano nulla Le due donne erano d'accordo nel togliersi la vitat Una delle ipotesi che comunque rimarrà sempre tale, è che la Bonissoni abbia condotto la madre, paralitica, in riva al Po, senza rivelarle i suoi propositi. Giunta presso il fiume avrebbe spinto la madre in acqua per poi seguirla nel tuffo mortale. Il particolare delle due donne trovate legate insieme per un braccio, ha trovato intanto una spiegazione diversa da quella che si era formulata in un primo tempo. Esse infatti sono state rinvenute dal pescatore di Mugarone, mentre galleggiavano sull'acqua, a poca distanza l'una dall'altra. E' stato poi il pescatore a le¬ A PHOCLAMA garle insieme, onde evitare che la corrente le trascinasse a valle, durante i pochi istanti in cui egli si allontanava per avvisare i carabinieri. Le due salme si trovano ora presso l'obitorio del cimitero di Valenza. Ancora non si sa se sarà possibile 10 svolgimento dei funerali religiosi. Pare però ohe, considerandosi le due sventurate donne fuori del pieno possesso delle facoltà mentali (questo lo -si' deduce dal loro comportamento e lo hanno dichiarato anche i vicini di casa) le esequie possano avvenire regolarmente, con 11 consenso dell'autorità ecclesiastica. Frattanto, sebbene nessu¬ ZIOAE IIEL na responsabilità morale possa sussistere a carico dei fratelli Boccalatte che da due anni attendevano il pagamento dell'alloggio venduto alle due donne, gli stessi impresari edili sono rimasti assai scossi per l'accaduto. Come abbiamo detto, nessuna colpa si può loro attribuire circa l'insano gesto messo in atto dalla Bonissoni e dalla madre. Essi avevano agevolato caritatevolmente oltro i limiti le due derelitte, permettendo loro di vivtre per oltre due anni in un alloggio, per il pagamento del quale non avevano ancora versato una sola lira, nonostante iZ contratto stipulato davanti all'avv. Lunati il 9 luglio 19S8, preve- LELETTA desse che il pagamento doveva avvenire in due rate da versarsi entro un mese dalla stesura del contratto stesso. Dopo un anno e mezzo i fratelli Boccalatte avrebbero anche accettato di disdire il contratto e di dare in affitto lo stesso locale alle due donne. Dalle indagini svolte sembra che nessuna somma, contrariamente a quanto asseriva la Bonissoni, fosse depositata in una Banca di Valenza. E' logica l'ipotesi quindi che Maria Ansaldi e la figlia abbiano stipulato il contratto per l'acquisto dell'alloggio pur sapendo ohe nessun risparmio possedevano per pagare Il pretore di Valenza dott. Poggi, che ha diretto le indagini dei carabinieri della polizia giudiziaria, ha fatto apporre i sigilli all'abitazione delle due suicide. I vani sono completamente vuoti in quanto mercoledì scorso l'ufficiale giudiziario, Di Leo, aveva provveduto allo sfratto senza sapere che, due giorni prima, le due sventurate già si erano tolte la vita. Franco Castellare Va con l'auto contro un muro viene scagliato fuori e muore Verbania, venerdì sera. Un grave incidente stradale è accaduto sulla strada della Val d'Ossola a Fondo Toce mentre sulla zona si abbatteva un furioso acquazzone che rendeva nulla la visibilità. Nell'incrociare un autocarro, una « 600 » pilotata dall'artigiano trentunenne Cesare Grigolln, abitante a Pallanza, sbandava, sbatteva contro un muricciolo in cemento e, dopo un pauroso.testa-coda, rimbalzava sulla strada. Per la violenza dell'urto, spalancatasi la portiera, il Grigolin era proiettato sull'asfalto. Subito soccorso, il poveretto, che era rimasto sul selciato privo di sensi, veniva trasportato all'ospedale «Castelli» di Pallanza, ma vi giungeva cadavere.