Sarà forse allentata la pressione fiscale sulle entrate del Totocalcio

Sarà forse allentata la pressione fiscale sulle entrate del Totocalcio Sarà forse allentata la pressione fiscale sulle entrate del Totocalcio Maggiori introiti ai "Goni,, per finanziare tutti gii sport La nuova legge, proposta aliquota fissa del 26,50% (S Roma, giovedì sera. Una nuova legge regolerà probabilmente in maniera diversa da quella, attuale la ripartizione delle notevoli somme che settimanalmente entrano nelle casse del « Totocalcio >. Sarà H Coni, se il Parlamento approverà la proposta presentata da tre deputati appartenenti ai diversi gruppi che compongono la maggioranza governativa, a trarne il maggior beneficio in base al criterio che in mancanza di un intervento massiccio da parte dello Stato sarà lo sport a finanziare se stesso. La proposta' di lègge reca le ,lrme del democristiano Amos Zanibelli, del socialista Giacomo Brodolini e del socialdemocratico Casimiro Vizzini ed i problemi che essa affronta sono già stati esaminati alla Camera e proprio in Questi giorni al Senato in occasione dell'esame da parte delle competenti commissioni del Bilancio del ministero del Turismo e a da tre parlamentari, st sull'intero complessivo Spettacolo. Prima che la commissione Interno della Camera possa affrontare l'esame dettagliato della prqposta di legge, è necessario in/atti attendere il parere favorevole di Quelle cui spetta risolvere i problemi di carattere finanziario ad essa connessi. Ma una volta esperita Questa prima fase l'iter dovrebbe svolgersi rapidamente perché anche altri partiti che non fanno parte della coalizione governativa sono sostanzialmente favorevoli all'iniziativa tendente a ridurre la pressione fiscale sugli introiti del c Totocalcio » a vantaggio del Coni. La nuova legge stabilisce infatti ohe l'imposta unica sui giochi di abilità e sui concorsi pronostici sia dovuta in base all'aliquota fissa del £6,50 per cento sull'infero complessivo ammontare delle poste di gioco effettuate per ogni singola manifestazione di gioco o concorso periodico. I proventi del più popolare concorso pronostici sono stati discussi numerose volte in sede legislativa e ogni volta stabilirà che l'imposta unica ammontare delle poste di g la pressione fiscale è diventata sempre più gravosa. Il criterio della ripartizione proporzionale, in vigore dal 1951, da Quando cioè fu Istituita l'imposta unica, è stato abbandonato nel 1955. Le aliQuote dell'imposta unica sugli introiti del Totocalcio subirono notevoli aumenti sia a carico delle entrate del Coni sia a carico del monte premi. Nella legge del 1955 la progressività dell'imposta assunse valore determinante. Da un'aliquota minima del 23,75 per cento, per introiti fino a S50 milioni di lire, si procedette per scaglioni di 100 milioni, fino ad un'aliquota massima del 35 per cento su ■ 1500 milioni di intròiti (rimanendo il monte premi del 45 per cento dell'incasso lordo del concorso). La pressione fiscale sui concorsi subì un ulteriore inasprimento con la legge successiva del ìtf maggio 1959. Il limite minimo di incasso venne stabilito in 300 milioni di lire: fino a tale limite l'aliquota fu pari al 38 per cento; procedendo per scaglioni di 100 milioni si giunse ad un limite massimo di 1500 milioni di lire, con un'aliquota pari al 45 per cento. Con questa legge fu fissata per la prima volta la percentuale degli introiti destinati al monte premi, che in precedenza era stata disciplinata nel regolamento. Questa percentuale fu indicata nel SS per cento degli introiti al netto dell'imposta: il monte premi subì così una compressione dal 1,5 al 34-35 per cento degli introiti al lordo dell'imposta. La relazione che accompagna l'attuale proposta di legge osserva che i precedenti provvedimenti non hanno tenuto in sufficiente considerazione la posizione del Coni rispetto all'attività del concorso pronostici e le necessità finanziarie dello sport. Per il primo punto — sostiene la relazione — è sufficiente rilevare che il Coni non soltanto esercita e gestisce i concorsi pronostici, ma disciplinando tutti gli sport, compreso quello del calcio, pone la premessa indispensabile per l'esercizio dei concorsi e cioè lo svolgimento delle manifestazioni sportive alle quali essi sono connessi. Circa le necessità finanziarie dello sport occorre invece considerare tutti i nuo¬ sui concorsi pronostici sia dovuta in base alla ioco - Gli indiretti vantaggi per gli scommettitori vi compiti, alcuni dei quali molto onerosi, che il Coni si è recentemente assunto. Cor corre altresì considerare che gli inasprimenti fiscali attuati con le precedenti leggi hanno recato un grave turbamento all'andamento dei concorsi, allontanando molti giocatori a causa dell'esiguità del monte premi in palio. Quelle leggi, perciò, sotto due aspetti hanno ridotto le entrate del Coni direttamente, diminuendo la percentuale assegnata all'ente e, indirettamente, comprimendo l'en- tità delle giocate. Se si aggiunge a queste considerazioni il rilievo che nel frattempo è intervenuto un aumento massiccio degli impenni istituzionali del Coni e delle spese di gestione del Totocalcio, a causa del generale aumento dei prezzi e delle retribuzioni, appare evidente — conclude la relazione — la necessità di un provvedimento legislativo che ripristini l'applicazione del criterio di ripartizione proporzionale tra lo Stato e il Coni dei proventi del Totocalcio. Gianfranco Franci ■ iiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiNiiiitiiiiiiiiiuiiitiiiiiiMiiiiit::iiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiui iM