Sconosciuti i motivi

Sconosciuti i motivi Sconosciuti i motivi della fuga in Canada dell'ingegnere polacco una chiesa origine tedesca e abitavano nella zona orientale della Germania annessa alla Polonia alla fine della guerra. Dopo essere stati ospiti per quattro giorni dal Consolato tedesco di Trieste, i nove polacchi sono stati avviati a Milano, sede del Consolato generale. Ieri infine sono stati affidati all'ufficio politico della questura, al quale hanno formalmente chiesto asilo politico « per motivi di carattere ideologico » ed esprimendo il desiderio di poter tornare nella Germania occidentale. La fuga dalla Polonia era stata studiata da diverso tempo. Infatti, l'autista Michel Kalusa aveva atteso l'arrivo della comitiva per due settimane a Belgrado, dove per la fine d'anno era stato fissato l'appuntamento. La comitiva dei « turisti », tutti con la sola carta d'identità e muniti del passaporto collettivo, era partita dalla Polonia a Natale ed era arrivata a Belgrado il 30 dicembre. II giorno successivo la comitiva, composta di quindici persone, lasciava Belgrado e con mezzi di fortuna giungeva fino alla frontiera di Trieste. Nelle prime ore del nuovo anno i fuggitivi riuscivano a guadagnare l'Italia, approfittando dell'allentato servizio di vigilanza della frontiera in occasione del Capodanno. A Trieste i quindici si'rivolgevano al consolato germanico, dove rimanevano nascosti per quattro giorni, infine, mentre sei rimanevano a Trieste, gli altri partivano per Milano, dove l'addetto al Consolato generale avrebbe più facilmente potuto aiutarli. Dal nostro corrispondente, Milano, sabato sera. Uno degli addetti all'Ufficio commerciala della Polonia a Milano, ufficio che ha sede in via Turati 6, è fuggito in Canada con moglie e figlia. Si tratta dell'in*. Alfred Rudzinski, di 40 anni. Il funzionario era a Milano dal maggio del '61 e il suo ruolo era quello di addetto al settore della meccanica presso l'ufficio commerciale polacco. A Milano l'ingegnere e la moglie erano andati ad abitare in un confortevole appartamento in via Lario 11 e nel '63 la loro casa era stata allietata dalla nascita d'una bimbetta alla quale era stato imposto il nome di Maddalena. La fuga, sulla quale le autorità polacche mantengono il più assoluto riserbo, è stata messa in atto dal Rudzinsk: durante le vacanze natalizie. A quanto s'è potuto apprendere, era stata accuratamente preparata. Lavorando in silenzio, il Rudzinski è riuscito a procurarsi i necessari visti d'ingresso in Canada per sé, per la moglie e per la llglia. Per l'8 dicembre scorso era riuscito a farsi rilasciare dai suoi superiori il permesso d'una vacanza da trascorrere a Roma. Aveva così lasciato Milano con tutte le carte in regola, solo che una volta giunto nella capitale aveva subito preso ii volo con la famiglia per il Canada. Altri nove cittadini polacchi hanno scelto la libertà raggiungendo l'Italia e chiedendo asilo pnlitico al Consolato generale germanico a Milano. Otto di essi, Infatti, sono di