Manifestazioni di solidarietà a Pinerolo con i S00 lai/oratori che occupano la Beloil
Manifestazioni di solidarietà a Pinerolo con i S00 lai/oratori che occupano la Beloil Manifestazioni di solidarietà a Pinerolo con i S00 lai/oratori che occupano la Beloil i familiari hanno materassi e viveri Pinerolo, venerdì sera. La notte è trascorsa calma negli stabilimenti della BeloitItalia, a Pinerolo, occupata dagli operai. Ieri nel tardo pomeriggio hanno lasciato lo stabilimento e le fonderie tutti i dirigenti, poi ordinatamente il comitato intersindacale di agitazione, che ha assunto tutti i poteri nell'interno della fabbrica, ha fatto uscire le donne, quasi tutte impiegate, alcuni tecnici ed operai anziani o malformi di salute, per i quali non sarebbe stato consigliabile rimanere chiusi nelle officine per un tempo che potrebbe essere anche molto lungo. Sono quindi stati istituiti i turni di sorveglianza sia agli ingressi, sia all'interno, per garantire la disciplina ed evitare ogni incidente. La direzione nel lasciare la fabbrica ha disposto che rimanessero accesi gli impianti di riscaldamento, per evitare un maggior disagio alle maestranze. Anche il collegamento telefonico, sia mediante gli apparecchi a gettone, ala mediante fatto tutta la notte l - Funziona nei due il centralino della direzione, è stato mantenuto. Attualmente sono asserragliati nell'interno degli stabilimenti centocinquanta operai nelle fonderie di via Vigone e circa 350 nelle officine di via Martiri del Ventuno. Infatti al momento in cui la fabbrica è stata occupata mancava il turno di notte. I familiari hanno fatto la notte scorsa la spola per recar loro coperte, viveri e flnanco materassi, che sono stati fatti passare senza difficoltà attraverso i cancelli d'ingresso, davanti ai quali è agevole intrattenersi con gli occupanti. Finora la direzione della Beloit-Italia pare abbia subito l'occupazione della fabbrica senza reagire. Nessun intervento è stato infatti sinora chiesto alla magistratura Pinerolo sta intanto tappezzandosi di manifesti, che sollecitano l'intervento delle autorità e chiedono la confpleta solidarietà della cittadinanza con gli operai Attualmente la Beloit-Italia, oltre ai dirigenti, occupa esattamente 1036 persone, di cui il 60 per cento operai e il 40 per cento impie¬ a spola ai cancelli per portare coperte, stabilimenti rimpianto di riscaldamento gati tecnici ed amministrativi. La direzione ha ribadito ieri alla commissione interna la sua decisione di licenziare trecento dipendenti. Contrariamente a quanto era avvenuto il 29 dicembre scorso, ieri, subito dopo la comunicazione della decisione ' che ottempera a precise disposizioni pervenute dalla Beloit Corporation di Zurigo, da cui dipendono anche gli stabilimenti pìnerolesi, è stata istruita all'Anima di Torino la regolare procedura. La notizia dei fatto nuovo, subito comunicata dalle commissioni interne agli operai riuniti nei due stabilimenti, ha provocato l'occupazione della fabbrica, occupazione che era già stata minacciata fin dal primo annuncio del possibili licenziamenti. Oltre al comitato interno, i sindacati hanno costituito ieri sera un comitato esterno, che ha il compito di cooperare alla solidarietà con gli operai asserragliati negli stabilimenti. Sarà chiesta anche la collaborazione delle commissioni interne degli altri stabilimenti del Pinerolese. Circa i motivi che hanno indotto la direzione della Beloit al grave provvedimento, viene sottolineato dalla parte dirigenziale la grave crisi di settore, che investe non solo gli stabilimenti italiani. La produzione delle macchine contìnue per cartiera segue — dicono i dirigenti della Beloit — del cicli parabolici, che negli anni scorsi hanno raggiunto la punta massima, impegnando duramente per un certo periodo gli stabilimenti pìnerolesi, che allora contavano 1300 dipendenti, ad un grandissimo sforzo, che spesso costringeva i dipendenti a prestazioni straordinarie. Poi il lavoro è passato nella fase discendente e ora la situazione sta aggravandosi. Dal canto loro le maestranze sono decise a difendere ad ogni costo il loro posto di lavoro e si attendono comprensione non solo dalla direzione aziendale, ma anche dalle autorità nella ricerca di mio ve commesse che possano dare l'antico ritmo alle officine. m. g.
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