Forse i tecnici mia mìci gii Roma ssanno già te verità

Forse i tecnici mia mìci gii Roma ssanno già te verità Forse i tecnici mia mìci gii Roma ssanno già te verità Oggi si ripete la prova nucleare sui resti organici di Ombretta Il nuovo esperimento sarebbe stato giudicato necessario sebbene uno dei periti del Cnen avesse affermato che la prova eseguita ieri era stata «tecnicamente perfetta»: prova di estremo scrupolo da parte della Corte? - Forse è stata accertata nell'urina della moglie del dottor Nigrisoli la presenza di jodio (principale componente non tossico della sincurarina) superiore al normale periti dottori Moauro, Dobici e Onorato al centro poco prima dell'importante esperimento (T superstite della strage di Rungu, è ri nucleare della «Casaccia» elefoto a «Stampa Sera») entrato a Como Roma, venerdì sera. Il liquido organico prelevato dai periti settori durante l'autopsia delia povera signora Galeffl, morta tragicamente nella notte del 14 marzo 1963, contiene jodio. Questa sostanza, che è il principale componente non tossico della sincurarina, impiegata, secondo l'accusa, dal dr. Nigrisoli per uccidere la moglie, è presente In quantità notevolmente superiore a quelle tracce che possono essere attribuite a deferminati cibi. Queste due proposizioni che, se fossero pienamente confermate, potrebbero avere un influsso determinante sui futuri sviluppi del processo, non derivano da dati sicuri filtrati dal Laboratori di chimica nucleare del Cnen presso la Casaccia ove da ieri, in gran secreto, si compie l'indagine atomica sullo jodio. Esse sono piuttosto il frutto di deduzioni molto attendibili, tratte dall'interpretazione di fatti, dichiarazioni, controdichiarazioni, contrastanti notizie su programmi di lavoro, da cut è stata movimentata la giornata di ieri. Ad affrontare il difficile compito di indovinare il senso di quanto è accaduto collegando indizi e circostanze, i giornalisti sono stati costretti dal fatto che, com'è noto, il Presidente della Corte d'Assise di Bologna lunedi scorso aveva tassativamente impegnato i periti del processo a tenere segreti l risultati delle indagini attuali. I lavori dell'indagine nucleare si sono svolti dalle 9 del mattino a poco dopo le 11,30, con una breve interruzione a mezzogiorno. Le ore del mattino sono state occupate quasi per infero dalle « prove in bianco », eseguite per avere la certezza che le apparecchiature fossero pienamente efficienti. A tal fine sono stati sottoposti al bombardamento nucleare alcuni campioni di urine alle quali erano state aggiunte determinate dosi di jodio, e altri' campioni- contenenti urine normali, I risultati furono, del tutta-'-convincenti: gli strumenti erano ■ in perfetto ordine. Intanto erano stati preparati i campioni veri e propri. Si trattava di quattro contenitori: in uno era stato racchiuso un piccolo quantitativo del liquido organico della povera signora Galeffl: esattamente centimetri cucici 0,11$; negli altri tre furono immessi identici quantitativi di urina normale di una donna di SO anni, che, a scopo operatorio, aveva subito un trattamento a base di sincurarina. Perché l'esperimento fosse circondato da quell'ermetico segreto che era stato imposto dal Presidente dr. De Gaetano, i quattro contenitori, identici all'aspetto, furono contrassegnati da quattro nomi convenzionali: Antonio, Franco, Angelo e Giovanni. Soltanto i tre periti — prof. Arnaldi Liberti e dottori Dobici e Moauro, — il consulente tecnico della difesa, prof. Croatto dell'Università di Padova e il consulente della P.C., prof. Giovanni Della Corte, dell'Osservatorio astronomico di Arcetri, conoscono il nome assegnato al campione contenente le urine della pv-f.ra signora Galeffl. Le quattro provette scio state sottoposte al bombardamento dei neutroni lenti: mediante, una carrucola sono state immertie nella vasca d'acqua profonda tre metri del reattore R.C.I. (Com'è noto, l'acqua ha la in eorso fa dim funzione di rallentare i neutroni). Sono state ritirate alle 16,39: il bombardamento era durato esattamente mezz'ora. In un altro laboratorio è stata compiuta la seconda parte dell'esperimento: mediante lo spettrometro si è controllato il comportamento dei quattro campioni radioattivati: ì dati riflettenti l'energia dei raggi gamma emessi e il tempo impiegato per perdere metà della radioattività permettono di «ienrl/lcare Peventucle presensa dello jodio. Il risul¬ II tecnico del Centro nucleha calato nel reattore, per contenitore delle urine detato è stato positivo per le urine della signora GaleffXI Alcuni fatti indurrebbero a rispondere di sì. Ecco il primo, che è anche il più importante. Terminate le prove, poco dopo le 11, il prof. Liberti ha dichiarato di non poter rivelare l'esito degli esperimenti, essendo vincolato dall'impegno assunto con il Presidente della Corte: ma subito dopo ha spiegato che la prova, sotto il profilo tecnico, era perfettamente riuscita: anche il flusso dei neutroni era stato del tutto regolare, secondo le previsioni. Poi ha aggiunto che la prova non sarebbe stata ripetuta oggi. Questa notizia è parsa sintomatica, per i seguenti mo¬ ostrazione di pr tivi. Per il controllo del bombardamento nucleare erano stati assegnati ciraa 4/10 dell'ultimo centimetro cubico di liquido organico della signora Galeffi. Questo quantitativo, come si sa, era stato diviso in due parti, per rendere possibile due indagini successive. Il prof. Liberti aveva dato la seguente spiegazione: se nella prima prova, da compiersi con ce. 0,123 di liquido, altre sostanze in esso contenute (cloro, sodio, manganese) disturbassero la lettura dei risultati, l'esperi¬ are della Casaccia che ieri mezzo della carrucola, il lla Galeffi (Telefoto) mento sarebbe stato ripetuto stamattina, previa purificazione del liquido. Ora il fatto che il prof. Liberti abbia dichiarato di essere inutile il controllo predisposto per oggi giustificherebbe la deduzione che lo jodio è stato trovato senza possibilità di equivoci. (Sebbene sia egualmente attendibile la deduzione opposta: il risultato è stato negativo a tal punto, da sconsigliare la ripetizione dell'esperimento). Un altro fatto sintomatico si può scorgere nel comportamento de! consulente tecnico della difesa, prof. Emilio Trabucchi. Egli è venuto a Roma, e si è presentato alla Casaccia, pur sapendo che ad assistere all'csperi- otesta operaia mento di ieri era autorizzato soltanto lo specialista da lui stesso designato: il profetsor Croatto. Con ogni cortesia gli è stato fatto osservare che, in tale situazioni!, non poteva essergli consentito di seguire la prova. PIA tardi egli dichiarava che l'indagine del bombardamento nucleare non era stata richiesta dalla difesa. Un ultimo fatto sintomatico è il seguente. A tarda sera è stata smentita la notizia secondo la quale non ci sarebbero state ulteriori prove nucleari. Stamane, stando all'inatteso preannuncio diramato dall'agenzia « Italia », i periti e i consulenti si riunirebbero alla Casaccia per ripetere l'indagine. Che cosa significa questo contrordine? La decisione è stata presa in seguito a riserve del prof. Croatto — riserre che, per evitare future polemiche, avrebbero suggerito l'odierna. prova d'appello? Forse questi enigmi saranno chiariti in giornata. Furio Fasolo Stanotte a Milano Una bella algerina scaraventata dall'auto Milano, venerdì sera. Una giovane e avvenente ballerina di nazionalità algerina è stata scaraventata la scorsa notte da un'automobile sul selciato, nel centro della città, ed ora è ricoverata al Policlinico. L'episodio presenta qualche analogia con quello avvenuto due notti or sono: una mondana era stata lanciata da una macchina che poi l'ha investita ferendola molto gravemente. Numerosi passanti hanno assistito alla singolare scena. Una autovettura di grossa cilindrata, giunta a velocità elevata in largo San Basile, ha frenato bruscamente: subito dopo, da una portiera aperta con violenza, è stata scaraventata sulla strada una giovane ed elegante donna. Quindi la automobile è ripartita velocemente. Tutto è durato pochissimi secondi: nessuno è riuscito ad annotare il numero di targa dell'auto scomparsa. La ballerina è stata soccorsa e trasportata al Policlinico; quando è stata raccolta era svenuta e sanguinante. Essa è Aldla Benallou, di 28 anni, di Algeri; lavora in un «night club » del centro e alloggia in un albergo. La Benallou non ha potuto finora essere interrogata dalla polizia per il suo evidente stato di ubriachezza; le ferite riportate non sono gravi. miimiiiimiiiiiiMiiiiiiiiimiNii imi 111 minimi