Fabrizio Fabbrini rischia [teoricamente] sedici anni di reclusione

Fabrizio Fabbrini rischia [teoricamente] sedici anni di reclusione Fabrizio Fabbrini rischia [teoricamente] sedici anni di reclusione E cominciato il processo al giovane che obiettò a dieci giorni dal congedo Assistente universitario, cattolico, profondamente religioso, ha fatto dell'obiezione di coscienza una questione di principio - Ha scritto : « Fare il soldato in tempo di pace significa aiutare gli altri a preparare la guerra» - Il tribunale militare di Roma riunito in camera di consiglio per esaminare alcune richieste della difesa G Roma, sabato sera. Fabrizio Fabbrini, assistente universitario di istituzioni di diritto romano, 'Hi anni, figlio di un dirigente bancario, cattolico: dieci giorni prima di terminare il servizio militare di leva come aviere presso il Comando della II regione aerea di Roma dichiarò di essere « obiettore di coscienza > e di non poter quindi indorsare ancora quella divisa militare che aveva portato sino allora e che di lì a poco avrebbe nne di Cuneo che sarà sotica nell'indagine sugli stu della decisione presa dal ca dott. Squarotti (Moisio) smesso. Oggi i giudici del Tribunale militare dicono sino a che punto egli è colpevole. L'accusa nei suoi confronti è particolarmente grave perché gli sono stati contestati quattro reati che comportano pene severissime: in teoria si potrebbe arrivare anche ad una condanna a 10 anni. L'episodio di cui Fabrizio Fabbrini è protagonista avvenne la mattina del 6 dicembre scorso. L'aviere, assistente universitario, si presentò al ten. col. Cianciulli e al ten. col Moschino consegnando loro una lettera nella quale li avvertiva dei suoi propositi di riconsegnare anzitempo < in divisa e le stellette > spiegando i motivi di questa sua iniziativa. Gli ufficiali cercarono di fargli comprendere che cosa significasse questo suo gesto, quali conseguenze avrebbe avuto: ma Fabrizio Fabbrini fu irremovibile. Venne arrestato, ed oggi si presenta al Tribunale militare. Le accuse. Innanzitutto: attività sediziosa (un reato che è punito sino a due anni di reclusione) per aver svolto propaganda all'obiezione di coscienza fra i propri commilitoni e diffuso copie ciclostilate della lettera che egli aveva inviato ai propri comandanti; nella lettera, oltre a vantarsi di restituire la divisa «avendo compreso che fare il soldato In tempo di pace significa aiutare gli altri a preparare la guerra » sosteneva di «non essere mai stato un soldato », di non avere «giurato e di avere rifiutato la divisa l'anno precedente al Car » e di essere pronto <• a non combattere per nessuna ragione, a nessun titolo e in nessuna forma neppure come sguattero o portaferiti », « ostentando — si sottolinea nel capo di imputazione — di non sapere cosa sia la patria ». Poi: « Istigazione a commettere reati militari », un reato che viene punito con la reclusione sino a 5 nnni. A Fabrizio Fafabrini viene contestato infatti che nella sua lettera: < diffusa mediante copie ciclostilate» egli ha scritto fra l'altro che «31 generosi mitri soldati impu¬ tati e condannati per reati militari determinati da obiezione di coscienza) sono in carcere per avere obbedito al quinto comandamento di Dio » e che « occorre obiettare, occorre proclamare che al cristiano non è lecito fare il soldato neppure in tempo di pace ». Terza imputazione: « Subordinazione continuata con ingiuria verso un superiore ufficiale >, un reato punito da S a 7 anni di reclusione. A Fabrizio Fabbrini infatti viene contestato che sempre nella sua lettera consegnata ai due colonnelli scrisse: < Delle due l'una: o voi preparate la guerra ed allora siete criminali; oppure vestite ia divisa per burla o per hobby ed allora slete persone simpatiche, ma poco serie: soprattutto perché ingannate i concittadini ». zione: «Disobbedienza aggravata», reato punibile sino ad 1 anno. Egli ha rifiutato l'ordine impartitogli dai suoi superiori di indossare ancora la divisa che egli intendeva riconsegnare. La tesi difensiva di Fabrizio Fabbrini, assistito dall'avv. Giorgio Angelozzi Ganboldi, è che egli ha scritto la lettera per spiegare il motivo di quella sua iniziativa; che egli ha assunto questa iniziativa a dieci giorni dal congedo perché nessuno potesse accusarlo di avere rolufo in questo modo sottrarsi ad un dovere. Ma egli nega di avere fatto ciclostilare la lettera per diffonderla fra i suoi commilitoni. L'udienza di stamane, presieduta dal generale Raffaele Giustino, si è aperta alle nove. Subito dopo la lettura dei quattro capi di imputazione — fatta dal giudice relatore col. Giuspppe Peraz- latore col. Giuspppe Peraz- Quarta ed ultima imputa luiMiiHiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimiiiiiii min iiimiiiiiimiiiiiiii iiii zoli — il difensore dell'imputato avv. Giorgio Angelozzi Garibaldi — in via preliminare — ha chiesto che siano allegati agli atti processuali vari disegni di legge diretti a disciplinare il delicato problema dell'obiezione di coscienza, numerosi articoli di stampa periodica e quotidiana, alcuni testi '■manati dtil Concilio Ecumenico, nonché l'ammissione di nuòci testimoni a discarico, fra i quali il sottosegretaria Vistisi. Il Pubblico Ministero, gen. Piero Stellucci, capo della Procura militare di Roma., dopo aver messo in evidenza la tardività delle richieste della difesa e dopo averle esaminate in dettaglio, ti è dichiarato non contrari» al loro accoglimento. Il tribunale si £ poi ritirato in Camera di Consiglio per decidere. %■ 8- iiiiiniiiiiiiiililii iiimiiiiiiiiiiiiiiiiNiiiiiiiu serie Epoca Universo