C BUONUMORE

C BUONUMORE C BUONUMORE Un miliardo e mezzo «dissipato» dallEnalc — Non so dirle il perché, ma ogni tanto pretende dei tranquillanti... ^^^^^^^ ^m^^ Dodici mandati di compari personaggi che dovrangurano l'on. Rapelli e G cifiche all'on. Rapelli, contro le quali l'ex parlamentare piemontese ha già reagito con vivacità sostenendo che sono tutte infondate. Si tratta, comunque, di accuse delicate e gravi: innanzitutto di essersi appropriato — ala pure nel corao di quindici anni — di 5 milioni, 109 mila e 924 lire: perché ha incassato tre mensilità suppletive mentre la legge gli fissava uno stipendio lordo di 250 mila lire; perché ha addebitato all'Ente delle spese di rappresentanza alle quali per la legge del 1955 non avrebbe avuto diritto essendo a sua volta rimborsato con l'indennità parlamentare; perché ha integrato i gettoni di presenza aumentati di autorità a 3 mila lire. Addebiti pressoché analoghi vengono contestati all'ex direttore generale dr. Filippi e al direttore generale dott. Desidera. Infine vi sono episodi che sono a cavallo fra il malcostume e l'illecito penale. Il magistrato ne ha individuati tre, notevolmente interessanti. Il primo si riferisce alla costruzione degli alberghi. L'ing. Giuseppe Berar- j di, un professionista di An- j cona ma abitante a Roma ; in corso Francia, ne proget- j tò e ne costruì uno: quello •I: Castelfusano. I dirigenti | dell'Enalc decisero di affi- I dargli la costruzione di tut- I ti gli altri alberghi anche se | il collegio dei sindaci era di j parere contrario. Il secondo episodio si ri- I ferisce a due casi presso- ! che analoghi: 1) fu disposto un corso di aggiornamento insegnanti a Porretta Terme con il solo scopo, sostiene ' l'accusa, di consentire a chi ! lo dirigeva, il dott Tommaso Casini, direttore regionale dell'Enalc per l'Emilia, di poter acquisire un titolo che gli consentisse di consegui- | re la libera docenza univer¬ sitaria. 2) Fu disposto un altro corso di aggiornamento nell'albergo «Marchionni » di Viareggio ed è risultato che interessati alla gestione di quest'albergo erano due funzionari dell'Enalc: Bruno Marchetti e Danilo Pandolfl, che nello stesso Roma, sabato sera. I personaggi implicati nello « scandalo » dell'Enalc sono dodici, la somma complessiva di cui non sarebbe stata data una giustificazione è superiore al miliardo e mezzo, i reati sono quelli di peculato, interesse privato in atti d'iifflcio, abuso di ufficio: con la notifica agli interessati dei mandati di comparizione firmati dal magistrato sono state ufficialmente rese note le accuse che hanno coinvolto l'ente nazionale per l'assistenza dei lavoratori del commercio e di riflesso la Confederazione generale italiana del commercio E sono accuse che ovviamente daranno origine a notevoli polemiche: le stesse, in un certo senso, che hanno caratterizzato vicende giudiziarie analoghe e clamorose come quelle che hanno avuto a protagonisti Felice Ippolito, Domenico Marotta, Giordano Giacomello. L'inchiesta che ha dato origine a queste incriminazioni si divide in due parti ben distinte fra loro: una si riferisce ai rapporti [intercorsi fra l'Enaic e la Confcommercio per la istituzione e la organizzazione dei corsi di addestramento; l'altra invece è relativa alla gestione amministrativa dell'Enalc in senso assoluto, ai criteri adottati dai suoi dirigenti. L'episodio relativo ai cor3l è noto. Nel 1954 fu stabilito un accordo, diciamo cosi, fra l'Enaic e la Confcommercio. L'ente nazionale assistenza lavoratori del commercio affidò in subappalto l'organizzazione dei corsi pagando una sor.ima forfettaria che per 9 anni fu di 1 miliardo e 500 mila. Sennonché, secondo l'accusa, si sarebbero verificate tre circostanze che avrebbero resa illecita la situazione e di conseguenza giustificherebbero la responsabilità dei dirigenti o degli ex dirigenti dell'Enalc e della Confcommercio: che 1 corsi dì aggiornamento per i dettaglianti « non erano previsti dalla, legge, secondo la quale erano consentiti soltanto i corsi di aggiornamento prr i lavoratori del commercio »: che la spesa per questi corsi è stata eccessiva: che molti di questi corsi non sono stati effettuati. Ed in questa vicenda sono implicati: il presidente, l'ex direttore generale e il direttore generale dell'Enalc (on. Rapelli. dott. Filippi e dott. Desidera) e i dirigenti e gli ex dirigenti della Confcommercio: Gianmaria Solari, Sergio Casaltoli, Corrado Bertagnolio, Edoardo Porena e Pietro Natalini. L'accusa nei loro confronti è peculato per distrazione, avendo cioè essi speso del danaro destinato per altri scopi. E' anche noto come su questo argomento gli interessati si difendono: che cioè i corsi erano stati praticamente autorizzati dalle autorità ministeriali; che lo stesso on. Delle Fave, allora sottosegretario, nel 1955 si mostrò lieto della iniziativa assunta perché in questo modo si dava la possibilità anche ai titolari di piccole aziende (i t dettaglianti») di migliorare la loro preparazione; che anche il costo dei corsi fu controllato dal ministero del Lavoro; che se qualche corso può non essere stato effettuato la responsabilità è da attribuirsi alle organizzazioni periferiche. Si tratterebbe dunque di un problema da prendere in esame con molta attenzione. La seconda parte dell'inchiesta riguardante, invece, la gestione amministrativa dell'Enalc nel suo complesso e nei suoi particolari: innanzitutto si attribuisce ai dirigenti dell'ente pubblico l'accusa di peculato per 1 miliardo 641.983 mila e 407 lire, cosi suddivise: 1) un miliardo e 500 mila lire per avere finanziato i corsi di addestramento ed aggiornamento dettaglianti; 2) 87 milioni, 430 mila e 538 lire per avere anticipato somme ai dipendenti in acconto delle future liquidazioni senza pretendere interessi; 3) 20 milioni e 900 mila lire per avere sovvenzionato come soci donatori taluni enti; 4) un milione e 250 mila lire per avere pagato la quota di iscrizione alla Svmez; 5) cinque milioni 21G mila e 144 per avere pagato all'ing. Giuseppe Berardi il progetto per l'albergo Enalc a Castelf:isano pur avendo il professionista rinunciato al proprio compenso, limitandosi a pretendere soltanto quello di direttore di lavori; 6) un milione e 145 mila lire e 68 lire per integrare 1 gettoni di presenza ai membri del consiglio d'amministrazione; 7) un milione e 47 mila 657 lire per spese varie non giustificate e tra queste 10 mila lire a Vincenzo Aliotta per recupero di una quota recalo alla signorina Rapelli; | 8) venticinque milioni al i dott Luigi Filippi che fu dimesso dalla carica di direttore generale dell'Enalc per | affidargli quella di direttore l di un ufficio per i rapporti con l'estero. Poi vi sono le accuse spe- I cldpalcpfdaslnesmtmlaaFrssmtsagdcit•ddtipcIpclpl1nrlsc — E' mollo abile... E' riuscita a trasformare in abito da sera il suo slip nero!... Vedrai, il nostro capo è un duro!.. Quale preferisce per la foto?.. E' il piazzista più irresistibile che abbiamo mai avuto.. — Non rrv interessa che voi mi amiate come una sorella... Di sorelle ne ho già tre... — E se voi bianchi non mangiate i vostri prigionieri per quale ragione fate la guerra?... ma izione sono stati firmati dno comparire davanti al il presidente della Con Marina Marenco, la ventetoposta a perizia psichiatrpefacenti, si è detta lieta Procuratore della Repubbli alla magistratura - Fra giudice istruttore fifcommercio, Casaltoli tempo era anche il direttore dei corsi. Il terzo episodio è quello dei testi adottati nello svolgimento dei corsi: si tratta di testi i cui autori sono il dott. Tommaso Casini e Bruno Marchetti. Sinora — è bene dirlo subito — questi sono gli accertamenti dell'accusa che ha fatto riferimento soprattutto ad una perizia contabile di cui gli interessati intuiscono, ma non conoscono i risultati. I dodici imputati sono stati interrogati nei mesi scorsi, ma come testimoni, e si sono limitati a delle spiegazioni. Nella prossima settimana cominceranno ad essere presi in esame dal giudice istruttore dottor Franco come responsabili. Guido Guidi