Bolzano - Vogliono 3 miliardi

Bolzano - Vogliono 3 miliardi Bolzano - Vogliono 3 miliardi Bloccati 78 milioni parte del riscatto SAVONA - Oggi farsela sentenza per gli amanti diabolici L'OMBRA DI UN ALTRO MORTO SULLA FENAROLI IN GONNELLA BOLZANO — / carabinieri del nucleo investigativo di Bolzano hanno sequestrato 78 milioni di lire che un azionista della società Satib, Oswald Pircher, aveva appena ritirato da una banca cittad,ina e che sarebbero stati destinati ai rapitori diAnder Amonn, sequestrato il 18 dicembre scorso. La Satib è presieduta dallo stesso Ander Amonn. Sembra che il Pircher abbia ritirato la somma per incarico del cognato del rapito, Georg Timi. L'operazione dei carabinieri è stata effettuata in attuazione del blocco dei beni della famiglia Amonn, deciso da una settimana fa dal sostituto procuratore della Repubblica dott Cerqua per impedire il pagamento del riscatto. La misura del magistrato era stata estesa non solo ai beni del rapito e dei suoi diretti congiunti, ma anche a quelli di tutti coloro che per amicizia o parentela sono ritenuti in grado di collaborare alla raccolta della somma richiesta che, secondo indiscrezioni, sarebbe altissima,superiore ai tre miliardi di lire. Ander Amonn, figlio di uno dei fondatori della Svp e membro della più nota famiglia di imprenditori dell'Alto Adige era stato sequestrato la notte fra il 17e il 18 dicembre mentre rientrava a casa a bordo della sua Volkswagen dopo aver assistito ad una partita della squadra di hockey di Bolzano, di cui è presidente. Pa allora non si è più avuta notizia di lui II recente provvedimento di blocco dei beni della famiglia era stato criticato dal fratello del rapito, Cristoph Amonn, presidente degli industriali altoatesini. SAVONA — Sentenza oggi forse per la «Fenaroli in gonnella» Franca Grasso, accusata di aver commissionato l'uccisione del marito Luciano Lipschi eseguita la mattina del 4 luglio 1976. Ieri non è comparsa davanti alla corte d'assise: la condanna all'ergastolo che il p.m. Camillo Boccia ha; richiesto per lei deve aver lasciato il segno, anche se la donna non ha dato, durante e al termine della requisitoria, ségni di emozione e di cedimento: volto impassibile, non teso. Ma la donna deve essere rimasta colpita quando in un suo successivo intervento il p.m. ha evocato il fantasma di un'altra vittima: il sessantaquattrenne Vittorio Bommino, un pensionato di Genova Pegli barbaramente ucciso. Il suo cadavere carbonizzato venne trovato la sera del 27 giugno '76, pochi giorni prima dell'assassinio dell'agente immobiliare Luciano Lipschi, a poca distanza dalla villa di Franca Grasso^ «Non abbiamo raccolto fino ad oggi prove e risultanze concrete per agganciare i due delitti — ha detto il p.m. —ma vi è più di un sospetto che anche questo fatto possa inquadrarsi nella torbida vicenda che stiamo ora esaminando. Non si deve dimenticare — ha proseguito — che Franca Grasso esercitava la prostituzione clandestina attraverso annunci pubblicitari nella sua ospitale villa . Le due udienze di ieri sono state interamente occupate dalle arringhe dei difensori. In particolare l'avvocato Acanfora difensore di Adriano Pagliana, il reclutatoredei killer per i due tentati omicidi e per l'omicidio premeditato, ha presentato l'imputato come uno strumento passivo nelle mani di Franca Grasso, disposto a tutto per compiacerla e non perderla.