Non crede alla macabra telefonata degli sciacalli

Non crede alla macabra telefonata degli sciacalli Non crede alla macabra telefonata degli sciacalli Torino: il nonno dei Cusano ««Sono vivi, ritorneranno» Aereo dell'Alitatici dirottato a Beirut Il DC 8 veniva da Teheran ed era atteso a Roma BEIRUT — Un aereo dell'Alitalia, un DC 8, l'«Arcangelo Corelli» pilotato dal comandante Onorati e con 212 passeggeri a bordo, è stato dirottato verso le 13 di stamane, pochi minuti dopo il decollo da Bei-rut. L'aereo, volo «AZ 713», era partito da Teheran alle 10,45; alle 11,31 era atterrato nella capitale libanese da dove era ripartito, diretto verso Roma, alle 12,45. Secondo fonti dell'Alitalia, alle 14 i «pirati» stavano facendosi portare a Nizza o a Marsiglia, secondo l'agenzia Ansa sono diretti invece verso Madrid per uno scalo «tecnico». Dal canto suo radio Tel Aviv ha già annunciato che la meta ultima dei dirottatori sarà l'aeroporto di Cuba. Non si conoscono ancora il numero dei dirottatori né le motivazioni del loro gesto. Continua l'incubo della famiglia Casana per la sorte dei due figli Marina e Giorgio di 15 e 16 anni, rapiti in Sardegna. Ieri una folle telefonata giunta ad un vicino di casa della famiglia ha annunciato che i due ragazzi erano stati uccisi e che i loro cadaveri erano in fondo ad una diga. Stamane il nonno dei rapiti, il barone Piero Casana, ha detto: «In quasi tutti i sequestri c'è sempre qualche sciacallo che si diverte in modo macabro. Non penso che ai due ragazzi sia successo quello che la voce ha detto. Sono convinto che sono vivi e che torneranno. Noi attendiamo ancora che i rapitori riprendano i contatti dopo la prima richiesta. Una richiesta folle — ha commentato il barone — che è fuori delle nostre possibilità. Evidentemente i sequestratori hanno creduto di trovare del denaro che invece purtroppo non c'è. Non è che con questo — ha continuato il nonno dei rapiti — noi non facciamo tutto ciò che è in nostro potere per ridare la libertà ai due giovani, ma i banditi devono capire che mio figlio è un impiegato di banca. Tutti quei soldi dove li andiamo a prendere?». Persone vicine alla famiglia hanno parlato dei Casana come di persone non ricche. «Hanno delle terre nel Monferrato che non rendono nulla. Hanno la casa di via Della Rocca dove abitano e basta. Il loro patrimonio non è più quello di un tempo. I banditi hanno davvero sbagliato persone». Ha aggiunto il barone Casana: «Altri contatti non ce ne sono stati. Attendiamo che si facciano vivi. E' molto difficile districarsi fra le (divallo) MOUNTAIN VlEW — Non ci sono forme di vita su Titano: a questa convinzione sono giunti gli scienziati del centro di controllo della missione Pioneer 11, dopo avere esaminato tutti i dati pervenuti in modo decifrabile dalla sonda spaziale i cui strumenti erano stati puntati sulla enorme Luna del pianeta Saturno. Gli scienziati hanno anche fatto ammenda di un errore d'interpretazione nel quale erano incappati nell'attribuire ad un satellite artificiale sovietico l'interferenza che ha impedito la ricezione di gran parte dei dati relativi alla misurazione della temperatura di Titano. Ora gli scienziati sono giunti alla conclusione che di quelle interferenze era responsabile il Sole. Il professor Andrew Ingersoll, ricercatore del «California Institute of Technology», ha rivelato che a Titano gli strumenti del Pioneer 11 hanno potuto dare appena un'occhiata: quanto ba' sta, tuttavia, per confermare ciò che già se ne sapeva in base alle informazioni ricavate dagli strumenti terrestri. tante telefonate che giungono. Ho fiducia però che tutto si possa risolvere». ALTRO SERVIZIO A PAGINA 2