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ì eatro W/nema tv ì eatro W/nema tv RÓMA- — Da stasera per tredici puntate andrà in onda alle 20 su Radio Uno, a cura di Adriana Parrella, un programma intitolato Signori, il feuilleton ideato e scritto da Angela Bianchini e Carlo Di Stefano il quale è anche il direttore artistico di tutta l'operazione che consiste in una parte narrata e in un'altra sceneggiata. Angela Bianchini ha pubblicato vari libri fra cui Lungo equinozio che nel 1962 vinse come opera prima il Premio Bagutta, Le nostre distanze. Voce di donna, Romanzi medioevali d'amore e di avventa ra ed infine H romanzo d'appendice, nel 1970, che adesso viene riedito da Bompiani sotto il titolo n romanzo d'appendice in Europa. E' dunque un'esperta della materia Inoltre* insieme a Carlo Di Stefano, ha sceneggiato le puntate di tre romanzi radiofonicir Moglie e figli, Corleone, Together, mentre a febbraio andrà in onda un altro lavoro fatto in coppia con Carlo Di Stefano, sempre a puntate, Costanza Giraldi di Luigi Gualdo. Lei, poi, ha collaborato alla sceneggiatura del George Sand televisivo. Dice Angela Bianchini: «Quello del romanzo d'appendice, o feuilleton, è un fenomeno che avevo già studiato. Nasce in Francia con la riforma dei giornali, che abbassano il prezzo e cominciano ad inserire la pubblicità. Quindi, per ottenere una maggiore popolarità, prendono a pubblicare romanzi a puntate». Carlo Di Stefano e Angela Bianchini avevano già sfiorato l'argomento in televisione con un programma intitolato n romanzo d'appendice che era inserito nella rubrica Sapere. Furono undici puntate, con attori e parti sceneggiate. «Adesso facciamo una cosa di versa, che però riprende questa idea. E' sotto forma di commedie, di prosa, non è più un'operazione didattica come era stato fatto allora. Va in onda alle 20, quando appunto viene-attualmente trasmessa la prosa che era stata un po' trascurata e che adesso ha una forte ripresa. Una ripresa che va approvata perché abbiamo degli attori bravissimi che erano stati a spasso o si erano dedicati, per sopravvivere, al doppiaggio, tanto per la Rai quanto per le televisioni private». Il programma radiofonico non ha un ordine cronologico, ma è diviso per tematiche. «Direi che l'insegna dell'appendice, specie quella italiana, è nella famosa frase che si trova all'inizio di un romanzo
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