Rinviate a giudizio centocinquantasette persone per traffico di droga pesante

Rinviate a giudizio centocinquantasette persone per traffico di droga pesante Rinviate a giudizio centocinquantasette persone per traffico di droga pesante LE CONFESSIONI DI QUATTORDICI PENTITI HANNO INCHIODATO I VENDITORI DI MORTE Pasquale Volpe -A conclusione di una megaindagine che ha impegnato decine di inquirenti e che è durata quasi due anni, il giudice istruttore Giovanni Lama ha depositato una sentenza di rinvio a giudizio per 157persone accusate di associazione per delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti. ■■ Sarebbero, secondo l'ipotesi dell'accusa, i componenti di una serie di bande che si erano dimise la città e «lavoravano» nei quartieri. Per la maggior patH&sgno pregiudicati. AlcuI t1<..j iu j i i ,Si apre oggi là mostra a agli «antichi chiostri» Mario Bellaprlma ni hanno precedenti per furti, scippi, rapine. Altri hanno già avuto guai con la giustizia per guida senza patente, ricettazione, porto abusivo di armi. Quasi tutti sono vecchie conoscenze dalla sezione anti-droga della Questura. Le indagini hanno preso un ritmo accelerato quando alcuni tossicodipendenti (quattordici) si sono «pentiti». Volevano uscire dal giro dell'eroina e hanno rivelato chi erano le persone che davano loro la «roba», dove c'erano i mercati Vincenzo Caruso clandestini degli stupefacenti, quanto costava la merce e che cosa erano obbligati a fare per pagarne una dose. Ne è uscito uno spaccato di desolazione. Ragazzi che fra un «buco» e l'altro non pensavano ad altro che a recuperare i soldi per il prossimo buco. Giovani che si prostituivano. Persone che erano obbligate a spacciare bustine di eroina per potere guadagnare tanto da mantenersi un vizio dal quale è difficile liberarsi. Le bande erano indipenden- L'assessore all'arre do Gluseppe Muzio ti fra loro ma i capi venivano riforniti tutti da una stessa organizzazione che, è stato possibile accertare, era controllata dal «clan del catanesi». Si è trattato di un giro che ha coinvolto decine di persone e ha consentito ai «capibastone» di realizzare dei guadagni immensi valutatiin miliardi. La droga che, all'origine, costa poche migliaia di lire, moltiplica il proprio valore I principali imputati sono: Pasquale De Biase, Giuseppe: Di Gennaro, Antonio Di Salvo, o urbano, Marziano G Andrea Micci Nicola Frittata che il magistrato torinese Lanza definisce senza mezzi termini delinquenti abituali. Pasquale Volpe, 31 anni, era stato arrestato nei giardini della Pellerina mentre con altre quattro persone (Andrea Micci, Vincenzo Caruso, Giuseppe Muzio, Mario Bellaprima) andava all'appuntamento', con un «grossista» cheèriusci-\ to a scappare. Aveva le tascheì piene di bustine di eroina: 150\ grammi di polvere per un valore di 30 milioni. uglielminettì, parla del centro storico ?