Carmelo Messina ucciso la vigilia di Natale

Carmelo Messina ucciso la vigilia di Natale Carmelo Messina ucciso la vigilia di Natale «ELIMINATO» UN BOSS " Carmelo Messina, l'ucciso i Si scava nel mondo degli spacciatori di droga per trova' re un nome al killer che ha ucciso Carmelo Messina, la vigilia di Natale, nel bar di corso Peschiera all'angolo con via Villarbasse. Un delitto che non ha àncora un perché ma che, certo, porta il segno della mafia e del regolamento di conti. Carmelo Messina era uno che nel milieu della mala-Torino contava. E contava parecchio. Sabato era stato con la sorella alle .Nuove, per fare visita al fratello Sebastiano che è in carcere. Lui dalla prigione era uscito da poco in libertà provvisoria e doveva firmare periodicamente il registro di presenza dei carabinieri di Borgo San Paolo. L'ha fatto poche ore prima di essere ucciso. La viglila di Natale, alle 19,40, Carmelo Messina è entrato nel bar «Sporting» di corso Peschiera. Teneva al guinzaglio un piccolo cane yorkshlre di pelo bianco. Doveva incontrare qualcuno? C era parecchia gente a queir ora: un gruppo, seduto al tavolo, stava giocando alle carte. E proprio di quella partita si è interessato il Messina che si è appoggiato alla spalliera di una sedia e ha seguito le fasi del gioco. L'assassino, certo un killer di professione, lo seguiva probabilmente da parecchio tempo e ha scelto 11 momento giusto per colpire. E' entrato come un cliente qualsiasi, si è messo alle spalle della sua vittima e gli ha sparato alla schiena. Tre colpi a bruciapelo: prolettili micidiali calibro 38 special in rapida successione, il Messina è stato colpito alla testa e ha avuto pochi istanti di vita. Oli avventori non hanno pensato a soccorrerlo. C'è stato un fuggi-fuggi generale con gente che scappava rovesciando tavoli e sedie. Quando è arrivata la polizia c'erano rimaste poche persone Il figlio del titolare del bar, Marco Ferrerò, al momento dell'agguato era dietro 11 bi¬ Il bar di c corso Peschiera dove è avvenuliardo per raccogliere delle cicche di sigaretta. Non si è accorto di nulla. Quando ha sentito gli spari, ha alzato la testa ma nella confusione di gente che si spingeva per uscire non ha potuto distinguere niente di particolare. Il cognato era nella saletta, al piano di sopra, per raccogliere alcuni bicchieri sporchi e portarli in cucina. Un altro cliente era ancora chiuso nella toilette e agli agenti ha detto soltanto che non sapeva. 'Non ho visto nulla, dottò, ero di là... capisce?... nemmeno se volessi potrei dire delle cose». Carmelo Messina avev.i avuto una serie di conti In sospeso con la giustizia. Era stato denunciato e arrestato per sfruttamento della prostituzione e poi era rimasto implicato in un « giro. di tratta delle bianche. Un boss è diventato però' quando è arrivato a lavorare nel mondo degli spacciatori di droga. Sembra che sia stato il fratèllo Sebastiano a Intuire -che quello era l'affare 'buo¬ to I II brutale regolamento di conti no* che poteva rendere milioni sopra milioni. Il suo è un clan rivale a quello dei fratelli Mlano ma un patto d'alleanza e d'amicizia è presto fatto, le due famiglie si alleano e cominciano a lavorare insieme. Carmelo e Sebastiano Messina e 1 fratelli Miano con un gruppo di una dozzina di persone sono finiti alla sbarra della corte d'assise con l'accusa di essere i mandanti dell' omicidio di due carabinieri di Moncalieri: Oiuseppe Terminiello e Tonino Cubblone. Erano due militi che avevano fiutato la pista giusta e, con le lpro Indagini, erano andati troppo vicino ai •capibastone». Ma anche se con formula dubitativa sono stati tutti assolti. Qualche mese dopo un altro processo per spaccio di stupefacenti e altra assoluzione per insufficienza di prove. In carcere 1 fratelli Messina sono finiti per una vecchia storia di sfruttamento della prostituzione: Carmelo era riuscito a ottenere la libertà