Sotto la pioggia con prudenza

Sotto la pioggia con prudenza Sotto la pioggia con prudenza Pioggia, gelo, nebbia, neve... Per certi aspetti un febbraio cosi non lo si vedeva da anni. Viaggiare in automobile di questi tempi non è facile e richiede preparazione e prudenza. Prendiamo la pioggia, per esempio. Troppi automobilisti ne sottovalutano la pericolosità. Eppure, basta dare un'occhiata a come variano, quando piove, gli spazi totali di arresto (spazio percorso nel tempo di reazione + spazio di frenata) per restare impressionati. Se a 50 km/h — sono dati del ministero dei Lavori Pubblici — occorrono poco più di 26 metri per fermarsi su strada asciutta, ne occorrono quasi 39 su strada bagnata. A 100 chilometri orari gli spazi diventano quasi 78 su fondo asciutto e quasi 128 su fondo bagnato. Circa 137 metri e 235 metri sono infine lo spazio necessario per fermarsi, rispettivamente su strada asciutta e bagnata, se si viaggia a 140 km/h. Sono dati che considerano un tempo medio di reazione del guidatore di un secondo, una buona rugosità del manto stradale e condizioni dei pneumatici ottime. Cosa si può fare allora per ridurre al minimo i rischi di incidente? Diminuire la velocità e aumentare la distanza dì sicurezza; avere pneumatici in perfette condizioni, che vuol dire con giusta pressione di gonfiaggio e scolpiture profonde (non meno di due-tre millimetri, anche se lo spessore minimo consentito dalla legge è di un millimetro); tenere costantemente puliti i cristalli dell'auto e i fari e in ordine l'impianto lavavetro; guidare con particolare attenzione e con dolcezza, specialmente in, curva Va ricordato, infine, che nel caso di un incidente provocato dalla pioggia — e in particolare dall'asfalto scivoloso — non si potrà invocare di fronte alla legge il «caso fortuito». Giudicando il guidatore di un automezzo pesante che era slittato a causa della pioggia e, nonostante la frenata, aveva investito un pedone, la Cassazione ha ribadito di recente un indirizzo su cui dottrina e giurisprudenza sono concordi; essa ha stabilito che rientra «nella comune esperienza di ogni conducente di veicolo la circostanza secondo la quale il fondo stradale, se bagnato e soprattutto se viscido, riduce di gran lunga, se non annulla del tutto, la presa sull'asfalto del battistrada della ruota o l'attrito radente dello stesso».