La 1ª Esposizione Internazionale di Arte Femminile

La 1ª Esposizione Internazionale di Arte Femminile La 1ª Esposizione Internazionale di Arte Femminile La mostra internazionale di arte femminile, che per iniziativa del giornale La donna, si inaugurava stamattina, alla presen¬ zu del nlinistr0 della pubblica istruzione, ned vasto pianterreno della Mole Antonelliana, è ]a prima del genere che si tiene in Italia, Come tale, merita una particolare menzio- T»*-" Attendersi da essa un quadro completo dell attività della donna moderna nel cam P°,dell arte sarebbe troppo pretendere da un unitiva privata. Chiamare a raccolta *""* J° .f^VVv T ™ni, p.!.'esi impano n^"e *Jn?™Jf arle è ™lnl.ivamente fa Cll0; nlil arduo è senza grandi aiuti mate- riali procurarsena n concorso. Bisogna dun que giudicare la mostra' proporzionandola ni mezzi di cui disponeva il Comiitato cho «bbe a bandirla. E considerandola entro questi limiti, non si può negare che sia riuscita. Certo può dolere che fra questa schiera di donne pittrici e scultrici manj chino, per esempio, Cecilia Baux, la signoIra Dufau, Ottilia von Ròderstein, Anna Bojberg, Eleonora Brikdale, Jcssie King, Tere sa Schwortze, Olpn Do Bosnnmska, Tere : sa Rios, Luise Anbema, Madeleine Lemai:'-", la torinese Alciati, per far qualche no .»^ ira i più noti, ma pur nella loro as senza, le opere qui raccolte segnano abba stanza bene i caratteri generali dell'arte femminile moderna per consentire-di assur gare dall'analisi particolare n qualche considerazione non inutile di Indole generale Quattrocento a un dipresso sono le opere di pnt.tura ed una cinquantina le scolture che la giuria di accettazione ammise alla mostra, dopo aver rifiutato il quaranta per g»g tX%&££5& . t.uitisio.i che imperversa n j i ielle schiere femminili che vanno, con qualche leggerezza ed improntitudine, sostituendo gli antichi lavori muliebri e lo studio del pianoforte con l'arte puro. E sarebbe stata desidera- bile una severità maggiore: le cose buone avrebbero potuto campeggiare più u'ilnien te sopra le pareti orn alquanto stipato: ma si comprende che 'trattandosi di una prima mostra. In giuria di accettazione sia stata piuttosto incline alla clemenza. Il rilievo che si presenta per primo a^li occhi del visitatore è alquanto amaro pel nostro amor proprio: la straniere superano di assai le italiane in quanto a vigore e maturità. E' lo stesso fenomeno che si avverte nelle mostre maschili, e che è di venutn un malinconico contrassegno delle X^TSgffi^SZ «zsa iM{ «IménÒ nel momento attuale: in ferjoi.ltà che rcnde in euere u nhim ita. r 1ÌJlni msno originali, intensi ed espressivi degli str» iri, che li fa più pronti all'imi- a taziòne infeconda. Ma c'è un'altra inferio- ; rita che salta agli occhi da questa come da i.qualunque altra mostra d'arte femminile: |e questa non è più nazionale ma sessuale. Tutta la produzione artistica femminile è un riflesso di quella dei maschi. Ci sono certamente donne che dipingono e pln.sm.n- o o no non meno abilmente e vigorosamente dei o loro colleghi: ma il frutto del loro lavoro - ; non ha quasi mai un sapore originale. Inva-n - cerchiamo in queste tele e in questi marmi un carattere di genialità femminile e di ^ penalità. Quando l'opera è buona si rono not3;1 ,nevi;Uilnlmente ad un maestro, ad un indirizzo, ad una moda. Si direbbe che in arte come nella vita la donna non sappia esser sola, mu abbia bisogno di appoggiarsi ad un uomo. V'è di più e di peggio. Si vorrebbe che questa produzioni: artistica femminile legittimasse la sua attività con uno stato d'anima, con una visione di poesia che tenta -.di estrinsecarsi. Invece le donne sembrano 'non gustare che il tecnicismo. Fra queste l quattrocento tele i quadri sentiti, pensati - e composU con intenzione espressiva si con,f.n.no sulla punta delle dita: abbondano i o o - o i i 9, uie, - . , invec? 1 " W»i di pittura ». Si vorrebbe - scoprire un ingenuità anche tentennante ed o inesperta, e troviamo invece imitata la pnra io peggiore dell'arte maschile: la bravura, i manierismi cifrati, le ostentazioni di for- z? e ,cli ,,rut»lj,<ì1'. degenerazioni tecni- o gj*Ja SCOnft del1 Urte mvece dellri su" es" In nuesta Mostra femminile abbiamo un n'.ilb'do riflesso di tutte le tendenze maschili dell'ora presente: v'è un po' di pTeraffaellismo, un po' di divisionismo-, un po' di impressionismo: troppi ismi e non abbastanza sincerità ed umiltà di fronte a.l vero, e commozione dinanzi olla poesia della inntur-a e della vita e semplicità neU'estrinsecarla : ina ìoys2 ìi assurdo domandare alle donne ciò che ti-oppo spesso manca agli artisti maschi : è logico invece che le rare loro viirtù appaia, no attenuate, ed aggravati gli errori. Ho detto elio le straniere iiportano' incon .; i a; a ti e- j frapporre che uno o. due nomi 1 Anna de Weerr, di Gand, si direbbe •allieo1 va del Clnus. Ne ha le uguali armonie chia-a ; re. i verdi biaccasi, le luci rosee o la fatturadmldddcddlKnHfBnfcn!fa pensare ul Buysc-e e ad nitri olandesi. Unvicelo .in ombra, con in fondo vivaci tettirossi al sole, figure di ragazze profilate sulLti De Weert ricorda il CJnus, Ada Schaika ' te splende al sole, fra l'arruffio delle erlie| è a- i gustosissimo di colore e di riflessi. Le ninn -'e»=. sul fiume la casa rossa dietro "-li alberi ^!to fiore' U fluPle specchiante i pionni. sonodi !iutie cosé 1)llone- se nleno «omptete e limpide Idi esecuzione u- on ne mare e su X,^^ i^^àl ' ^ilì è'didi bianchi, non senza rtualche svalore. Piùa¬ lli* dune, mulini, barconi: impres-.rose, lini di grigi violeate di tonL9, tò a. di A' semnlice è nel vaso di fiori rosei, che si profila nell'orto, contro una pianura verde: studio mistoso, giusto, dipinto con vigore e con raro senso di armonia: una delle cose miai ioti della Mostra. Ciò che-l'Hack-? nel paesuggio. è l'altra baca di be dai varese Salmona Sloeovitch ik-11ci figura. Ladonna semi-nuda, che si ispecchia, è un'armoniu in nero, argento e rosa molto finema che riflette la brutalità sommaria del•l'Erler. dello Spiro e di altri monacesi: ede per di- più .assai debole di disegno. Unatesta asrarrondnta, di giovine russo, è. unaimpressione sciabolata con tronpa bravuraI ma intensa. od ' Talvolta, l'imitazione virile si volse alleCi cd deirenerazio'.iìi neugiori, come negli scavatood rj (j; torlw, o nelle marine, di Ida Clnus. inod "Bui. rivive In repellente brutalità legnood sa in cui è caduto l'Herterfch; o come rielle.-,d filatrici della Corradini. di Dresda, abbozod zo grossolano e inconsistente sul gusto deln-j nSrael e del Blommers; o come nei ritratto«SI|deU'inalésè Beryl"Hìghti di -signora'in 'abitoLto'.ài società, che tiene fra lo dita una sisaretoojta. nel quale la vivacità della mo&?a e l'arImonia in grigio e rosa, ricordano i ritratt IlapgpGilvpsufrstitispscqsFrgnaaargIGtsa- " a e a ò , - a della scuola del Whistler .e dell'Alexander, ma esagerano lUncoerenza frettolosa della forma spezzata; o come in Ritta Boemm, di Budapest, che esagera lo sminuzzamento dal tono, l'aspetto dir tappezzeria, i toni crii; d.i e la muffosa apparenza verdognola di certi impressionisti, ma che pure in un qua. dretto di uri lume cho arde presso una Madonna, ha deliziose trasparenze grigie nell'ombra. Non molte sono le altre straniere. Maria Kacer. ungherese, ha un acquarellino di donnaccia nuda, dipinto con bravura; Alma Hillischer, di Vienna, ha gustosi acnuarelh, fra cui uno, buonissimo, di cucina;. Martha Burchardt, di Rapperswil, una impressiono di Marocco e alcuni fiori che rivelano una forte e giusta visione di colore nella tecnica .ingenua e negletta; la baronessa de Kònig. di, Parigi, una tzigana, debole di disegno, ma forte di colore; l'Arnsburg, di Vien, na, acaunrellì non privi di una certa finezza; la contessa di Fiandra, due paesaggi; Marguerite Delorme, di Parigi, un ritrattino a sanguina e conte, nssai fina E veniamo alle italiane. Emma Ciardi-, non ha bisogno di presentazioni. I visitatori delle Mostre d'arte conoscono le sue evocazioni di vita settecentesca, a cui manca solo un più limpido senso della forma per attingere la loro piena virtù suggestiva. La maggior tela che ha qui1 invinto. è fra le sue più belle: è il fianco di un atrio di una villa settecentesca, che un .sole languido illustra; ne] prato e contro la balaustrata macchiette di dama ,in vesti rosee e verdi : un cielo pallido. 11 motivo è bellissimo: la luce, giusta e fine, e l'intimità noetica raggiunta con maggior finezza del consueto, evoca veramente il Settecento vene/.ianoi. Una gustosa Villa Medici, ed un parco sotto la luna, alquanto crudo e piatto, compongono l'insieme della .Mostra ui questa artista, che sola, forse, fra le italiane, ha saputo trovare una nota originale. Amalia Besso, allieva dell'Innocenti % pure essa nota alle Moìtre romane. La bimba, che- sciorina il grembiule al sole, alouanto debole di forma, ha una belta e forte lumino >.tà. Le due contadine sarde, a colloquio nresso il letto, sono un motivo alquanto volgare, e poco composto, ma l'armonia cromatica di rosa e di verdi, è molto fine nella sommarietà della pittura. Altra tempra indubbia di artista è Maria Vinca, di Venezia: ha ritratti, studi di paesaggio, inferni, bozzetti per decorazione. Il grande ritratto di signora è un abbozzacelo, ma fatto con molta disinvoltura; fra gli studi ve n'ha di assai belli, copie quello dei vasi di cedri: i pastelli sono delicati; la scena biblica è schizzata con superficialità scenografica, ina con moltissima abilità: ella rivela un temperamento felice, minacciato dal convenzionalismo di una bravura ostentata. Ineguale è la torinese Celesta di Vegliasco. Il ritratto d'uomo, fiacco di disegno, ma fine di tono, ricorda la mollezza della pittura lombarda; la ragazza dai capelli rossi c dall'abito turchino, nella simpatica vivacità del colore, fa pensare a certi scandinavi; la donna vestita di kimono viola, nel giardino verde, ricorda nel motivo, nella colorazione, nella fattura, le tele del Friesecke esooste l'anno scorso a Venezia : un altro ritratto femminile non potei vedere. Tendenza ondeggiante, dunque, ma temperamento "pittorico robusto : una forza che notrà far bene con maggior sincerità e finezza dinanzi al vero. Mi dicono che l'Orlandìni di Firenze sia allieva del Lenbach. Se è vero, è degna di .lode di non imitarne la cifra. Due ritratti e tallì e due buoni, i migliori dell'Esposizione; un attaritratto, nero di carni, ma espressivo ed un rifratto di signorina, ben composto, ben disegnato, armonia argentina assai su-sostiva. Le due teste della signora Re David, di Bari, sono accademiche, ma buone; corrette, ma nulla di più, la Madre, di Emma Pugliese, la vecchia signora, di Emma Pastori, il vecchio della VirJa; delicate, ma molto sconnesse di forma, le figure a pastello della marchesa De Nobili, di Firenze; insuf. fidenti di disegno le figurine settecentesche della Bisi Fabbri e della Ravà; informe la Madre e Figlio, della Pirovano. A parte sta la Moavini-Helbig, di Palermo. La sua figura di dama vestita di' broccato, che tiene in mano un pavone, ricorda nella minuzia e nella colorazione l'arte dei preraffaellisti tedeschi del gruppo nazareno : fa pensare anche a Thonia, ed è opera egregia, che consoia fra tanto anarchismo' avvenirista. Ritratti e figure vario hanno la Sindici, la Po. neri, la Cappelli-Dragonetti. Le naesiste italiane sono molte. Antoniet-.tu Prawtacomp è qui se non la più inteasa, la Pili completa. Rispecchia nella pesantezza dei mezzi tecnici e nel giallore della colora- Zione; l'arte del fratello: ma la poesia delimotivo 6 maggiore e sarebbe più persuasiva in una tecnica meno massiccia. La signori- na di BncherOSlO rivela, come molte dellenaesiste piemontesi, l'influenza non feliced-olla tavolozza delleaninna, divenuta nelleallieve cifra -stereotipa: è pregevole la forzaj„i T>n*»À\tx hLjni^ i„ • del colore nel Parco di. Miradolo, e la viva-SbtDsFcCRGBRIACGNCVPCFFcita dell'impressione negli studi olandesi, « cui disgraziatamente l'abuso della vernice liti dato un'apparenza di porcellana. L(l Fer. reltini-nossotti. altra allieva del Delleatli, tende a liberar,! dall'imitazione troppo strrt-Uì: e se non nei quadri che rivelano la de-bolezza dell inevitabile manierismo dello Stu. ilio, mostra nei due Studi d.i brughiera e di ncciue specchianti un'abilità che la "Uida /luì wm imo vnln-f-rp. n lwnp I n QiVnnvi V," 1 vogete a oeiic. L,a SJgnoia Frassuli. meglio che nel quadro che manca di armonia, rivela negli, studi di marina e di montagna e di laguna, una vivacità diimpressione od Una forza di colore, che sen-tono il bisogno di integrarsi in an disegno nin vrmin Pii in nitfiirn in^no nncfncn T h ,mu serrato en 111 piuma meno pastosa. La n Pasrliuzzi. palesa I influenza del Cavai- i: Ieri in bozzettini poco consistenti, ma schiz-l! zati con brio e con gusto. Celeste Cacace ek è ri o e di | conv^ailsmo ««^7ù tunnale alquantodebole, la Rosy Sacerdote;s-;Rina Franco rivelano l'influenza del Cascia, nL no nella finezza dei grigi, ma anche neloun ia- a visioni poco dissimili la sorella Ida. La Oelmetti, di Verona, palesa l'influenza del Dall'Oca: la Cassin, allievo de! Follini, al narco autunnale ed alla valletta verde, nlcuiinto manierati, fa preferire gli studi schizzati con abilità. Non manca per operaa,della Pensa un po' di puntinismo" r-j Ida Bidoli Salvagnini affronta lo grandi e,'composizioni, con le tele di donne in costul- ine della campagna romana: è una triste pitd• tura fangosa, inquinata di violetto in cui si a smarriscono forma e colore, a Non mancano le miniature. Noto quelle di a, Sia Galli, Maria Savini, B. Sandri: ma fra tutte sii' le von Bev teca nuolla bellissima di Mathilde orsclorf, rappresentante la danzatori-o- ce Rita Sacchetto-, contro un fondo sugg'sti n vo di scalone del settecento. Non manca il o. Bianco <> Nero : citerò le .acqueforti di Loui- le se Danse. di Bruxelles; le laritasie baudei'e- z- rione, assai immaginose, della svedese Tyrn l- Klcen. e i Imi cartelloni di trusto tedesco del-to la russa Marjrot Grosset. to ' ""Esaminare la" scoÙVra, mentre se ne stat-. ntttumdo il collocamento, è onern nrrlnn. r- Citerò un bassorilievo decorativo, alquantoti1 zanelliano, della Pogliani, di Roma, la qua- le ha anche un corretto busto di signora; un Risvealio teutonicamente rigido, di Marta Bauer. di Berlino; la bella testa di una Saffo, e un buon busto virile della Maraini, di Roma; due teste vivacemente abbozzate delta Cunrat, di Vienna; una corretta statuetta, della SchoJz; una testa espressiva della Cavalieri, di Bologna; due bozzetti sommari della Arpesani, di Milano: tre statuette di curioso arcaismo greco, della Koveshasv: una donna dormente, dell'Albertini. di Monaco. Enrico Thovez