I Sovrani inaugurano a Napoli il monumento a re Umberto I

I Sovrani inaugurano a Napoli il monumento a re Umberto I I Sovrani inaugurano a Napoli il monumento a re Umberto I (Per telefono alla STAMPA). Napoli, *8, sera- Sin dolio prime ore di stamane si nota una straordinaria animazione in -città. Il tempo, che si è mantenuto piovoso per tutta la notte, all'alba si è rasserenato ed il sole che si mostra a tratti rimette negli animi la gaiezza. Lungo le vie che conducono al monumento di Re Umberto è sospeso il transito delle carrozze e delle tranvie, e la folla si accalca in attesa del passaggio dei Sovrani. Anche i dintorni della Reputa sono affollati di popolò plaudente. Tutte le autorità civili e militari, in forma ufficiale, le Associazioni cittadine e moltissimi invitati si recano a prendere posto nelle tribune loro riservate e che sono disposte in cerchio intorno al monumento. Le truppe sono schierate in parata lungo le strade che saranno percorse dal corteo reale. Le vetture tranviario e le vetture da nolo sono imbaair itierate ? formano con la folla uno spettacolo dei più simpatici. L'affluenza dei provinciali nella nostra città e riordinarla. Si calcola che ieri ne giungessero ventimila e stamane gli arrivi continuavano numerosi. I presenti Già un'ora prima dello scoprimento del monumento le tribune che lo circondano ed il palco reale erano gremiti di un elettissimo pubblico. Vi si notano numerose signore in magnifiche toilettes. Mio sbocco del quadrivio presso il monumento, prestano servizio gran numero di guardie municipali, vigili e carabinieri; tutti in grande uniforme. Si nota anche un gruppo di garibaldini con un vessillo; Associazioni cittadine; un gran numero di studenti della « Corda fratres » con bandiere. La musica municipale e quelle di alcuni ricreatori che, in attesa delle LL. MM. il Re e la Regina eseguiscono scelti pezzi di musica. Nelle tribune dietro il palco reale si notano le principali autorità e notabilità cittadine. Intorno al monumento prendono posto varie Associazioni. Alle 10.30 salgono al palco reale, formato di un elegante padiglione con festoni di velluto cremisi, sorretti da artistiche colonnelle, il presidente del Consiglio, onorevole Luzzatti, il mir-'-'-L-p della guerra, generale Spingardi, il ministro della marina, ammiraglio Cattolica ed il sottosegretario di Stato .Va giustizia, on. Guarracino; la rappresentanza del Senato; l'on. Girardi, vice presidente della Camera; il sindaco di Roma, Nathun, il sindaco di Napoli colla Giunta ai completo; il prefetto; l'on. Di Bugnano, vari senatori e deputati; il Duca e la Duchessa di Ascoli; la duchessa Di Lau renzana; il sen. Senise; il vice presidente del Comitato per il cinquantenario delle feste patriottiche, generale Panizzardi. E' pure presente il comm. D'Orsi, autore del monumento. Tutte le autorità ed invitati portano decorazioni. La cerimonia Alle ore 11, tra le acclamazioni della fol<i, e gli squilli delle fanfare, giungono in quattro landeaus di gala, scortati da corazzieri, il Re, la Regina e S. A. il Duca di Aosta, coi seguiti, ossequiati dal presidente del Consiglio, dal sindaco ed altre autorità. Il pubblico, al loro apparire, si alza in piedi, acclamando con grida di « Viva i Sovrani! » Il Re si trattiene brevi istanti a parlare _ col sindaco, e la Regina colle dantesche"le-fanno corona. Si fa quindi un religioso'silenzio, poi tra interminabili applausi ilvigili che sono al piedestallo del monumento fanno cadere la tela che avvolge la statua di Umberto I. Il Re e la Regina si mostrano visibilmente commossi. Dai castello dell'Ovo tuonano le artiglierie. Le musiche suonano la marcia reale e la folla plaude entusiasticamente. Il sindaco pronunzia quindi il suo discorso, spesso interrotto da applausi ed alla fine salutato da una interminabile ovazione. Il Re, la Regina, il Duca di Aosta ascoltano in piedi il discorso. Dopo un reverente saluto al Sovrani ed ai ministri, il sindaco, marchese Del Carretto dice: « Io sento fortemente che l'anima napoletana vibra in questo istante di uno slancio di profonda soddisfazione per il compimento di un'opera che sorge dal profondo dell'animo nostro, per slancio di gratitudine imperitura; e Napoli sa e sente che ti cuore ed il pensiero d'Italia sono qui, intorno a noi, benedicendo alla santa memoria che Re e popolo rievocano. « Il valore di Umberto re, rifulso a Villafranca nell'ora sacra alle militari virtù del sacrificio e dell'eroismo, rifulse ancora, e quanto, a Casamicciola ed a Busca nel dolore e nello sconforto, divenne eroismo a Napoli nel 1884, quand'egli, col fratello augusto al fianco, sfido con spartana serenità ancora una volta il pericolo per soccorrere il popolo suo affranto. « Nicola Amore, il sindaco di Napoli, che nelle ore tristi diede indimenticabile esempio -. - sicché — ripeto le parole del sindaco illustre — '■o à i tutti parevano rapiti, fuori eli sè e dimentichi :dei propri mali innanzi allo spettacolo di quel jnuovo eroismo di Casa Savoia, l'eroismo della carità, ed una gara generosa pei mangiari sacrifizi si destò per ogni parte in tutte le classi sociali. « Dalle sue dolorose peregrinazioni nei vicoli tristi e malsani, dove si annidava ogni male, nei foschi fondaci, dove l'Infezione trovava terreno fecondo, negli squallidi tuguri, dove picchiava inesorabile la more, egli vide'e comprese le grandi necessità igieniche di|Napoli, e, col cuore stretto dall'angoscia, co!-'l'animo dolorante, pronunciò le parole che, ! raccolte da Agostino Depretis e da Pasquale; Stanislao Mancini, i ministri che lo aecompa.-' gliavano, furono l'inizio del risanamento igie-!nico di Napoli, che egli volle, che egli inau- j gurò il 15 ghigno 1889 nella piazza del Porto.! di quel risanamento che tanto bene ha fatto v lolla città e tanto ancora ne farà, per le nuove ì | provvidenze elio l'illustre presidente del Consi- 1 ryli,-* nMemtAM al P.np nmnntn nr\ nlln cnn, Ann -, gho presenterà al Parlamento ed alla sanzione V^Tale°ru"dunque re Umberto, di cui il 'in-igico fato rende ancora più sacra la memoria, i« Maestà, il culto delle grandi memorie co- stupisce 11 sacro, intangibile patrimonio idea-le di un popolo, ed è precipuo dovere di per--j petuarlo per la educazione civile delle cene- i razioni, che, -succedendosi nel tempo, debbono-| tutte rivolgere il pensiero ed il sentimento e ideila loro anima collettiva verso il miraggio I costante della grandezza d'Italia, le cui sortì ^ a i o di prodigiosa, nobilissima opera per la città !da lui amministrata, disse da par suo quale dispregio del pericolo dimostrò re Umberto; iquale pietà, quale conforto portò il Sovrano alla città atterrita dal morbo che mieteva centinaia e centinaia di vittime ogni giorno;! segnano l'auspicato culmine del prodigioso cammino della grande idea di una Patria li-: bera e forte, che nacque e si svolse nei secoli: sotto l'influsso dal pensiero dei filosofi, del so--, gno dei poeti, del sacrificio dei martiri. Allorché il sindaco ha terminato di par-: lare* i Sovrani gli strngono calorosamente: la mano. Il sindaco è vivamente complimentato an-: che dalle autorità. Quindi è stata firmata la', pergamena ricordo dedia cerimonia. Firma-" no primi il Re, la Regina, 11 Duca di Aosta;; poi il presidente del Consiglio, Luzzatti, il! vice presidente del Senato, Paterno, l'oo.; Girardi, vice presidente della Camera, : i; questori della Camera; i ministri Leonardi-; Cattolica e Spingardi; Guarracino, il sindà-' co Nathan, il sindaco di Napoli, le altre autorità cittadine. I Sovrani ed il Duca di Aosta fanno* piedi il giro del monumento, tira entusia-' siici applausi. La folla si sofferma ad ara-; mirare la corona di bronzo offerta dal ve-;' terani, che poco dopo è collocata, alla pre«. , senza dei Sovrani, ai piedi del monumento.-' Quindi il Re, la Regina, il Duca di Aosta, ritornano al palazzo reale, ove si tratten-! gono per alcuni istanti a conversare. La Regina Elena vestiva un'elegantissl-, ma toilette gris perle, con pelliccia gria; souris, guarnita di fantasia grigio argento! e portava un cappello di paiglla nero, or-| nato di piume e merletti neri, con fantasia bianca. j II Re vestiva la piccola uniforme di ge«; nera le, con decorazióni. La cerimonia 1/ terminata alle 11.40. I Sovrani salgono sulle loro carròzze,! mentre le musiche suonano la marcia reale! ed il pubblico erompe in grida di « Vivai Umberto! Viva Re Vittorio! Viva la Regina Elena! » Anche lungo il percorso la folla ha ac-'. clamato entusiasticamente i Sovrani. Gran-1 dissima folla stazionava in piazza del Pie-; biscito, in attesa delle LL. MM. ed h*': • fatto una calorosa dimostrazione ai Sovra-' ni, che si sono affacciati al balcone a rin-graziare. Una lettera di Carlo Poerio In occasione della venuta del Re a Napoli il Pungolo pubblica questa lettera inedita' di Carlo Poerio al Conforti, per testimonia-: re di quali sentimenti erano animati gli a-; stili napoletani. , Torino 30 morso 1860: 38 Viale del Re.r u Mio ottimo amico; ; « Le perplessità di cui mi fai parola, anch'io le ho provate. L'abbandonare una pa-i. feria che io sento tanto più di amare in! quanto è più infelice, mi pareva dappri-j ma quasi insopportabile; ma -u'esto senti-] mento del cuore fu vinto dalla ragione; poi- > che ben riflettendo sullo stato del nostro' misero paese con la retta estimazione dei fatti, fui indotto necessariamente alla per-; suasione che per riconquistarlo non vi è-ai-} tro mezzo efficace tranne l'unità di tutta la' patria italiana. , « Convinto di questa verità, quale via. nuigiliore possiamo prescegliere noi esuli?; Senza un. dubbio al móndo, quella della'' cittadinanza piemontese, e perchè questo; Piemonte ingrandito è un nucleo dedi'ltaliiia: futura, e perchè, avendo voce in questo prl-' mo Parlamento nazionale, la nostra parola! non è più solitaria e può dare un sicuro ed efficace indirizzo ai nostri conterranei.'! Insomma nel prendere la maziomalit'à pie-| montese, in questa nuova condizione, ho; creduto e credo di essere divenuto oittar; dino italiano. Io ti conforto con tutto il ca-i -lore àeMo, più schietta amicizia, di foirrnairti: 'nel proposito che mi hai esternato, e già; lda ora mi gode l'animo di averti per col- 'dal pruno aiutante di S. M., gene^a-le Bru-: lega nel Parlamento nazionale. La prima' volta che mi sarà dato di rivederti, ti dirò: molte cose che ti faranno piacére. Saluta-! ini il Moccia, mentre abbracciandoti con effusione di affetto mi ripeto per sempre «Aff.nio Carlo Poerio». • Le visite dei Sovrani lì Pungolo dice che stamane prima delle 8 il Re è uscito dalla Reggia in automobile', insieme ai generali Brusati e Trombi. La; vettura ha filato diritto per via Roma; de-f stando sorpresa nei passanti che salutavano: rispettosamente. • Al Museo l'automobile prese per via Sai-: vatore Rosa-, poi per il corso Vittorio si ò' diretta all'Ospedale Militare della Trinità,', ■ove la visita- era assolutamente inaspettata., II Re è stato ricevuto dal funzionante dii direttore, maggiore Alba, e dall'aiutante maggiore capitano Volpi. Il Re ha visitato* l'Ospedale, fermandosi ad ogni letto ed in-' teressandosi alle condizioni di ciascun in-j fermo. Poco dopo è giunto il direttore del-: ! Ospedale, colonnello Badanza, e il generale] Panizzardi, comandante del Corpo d'arma.-, ta, che hanno accompnignato il Re. che hai visitato il gabinetto scientifico, compiacen-; dosi del modo con cui è ordinato e tenuto,! chiedendo a tutti spiegazioni Da un terrazzo ha poi ammirato lo splendido nanora- j ma della città. Alle 9.15 ha lasciato l'Ossedale, salutato] da tutti gli ufficiali medici, acclamato dalla; : sat-i, e dal generale Trombi, aiutante di j campo di servizio, si sono recati, in, automobile, a visitare VAlbergo dei Poveri. Il Re vestiva la divisa di generale; la Re-: gina, un bellissimo abito.scuro di drappo,' guernito, con manicotto, boa di pelliccia. Aveva un cappello di velluto; con magnifica amazzone bianca. Ai piedi dello- scalone dell'Albergo dei Po. - | Sovrani sono stóti ricevuti dal sopra' : , '' ,,,„,,„„a3 ^ìmvJ,!«U | ^^^S^Ì d5ifil K ' Iatoa« Cardaccione, e dal governo del pio ! ll,0,K?:. al completo. . „ • ; Tutti gli alunni, con. fanfara e bandiera, ' erano schierati, mentre nella strada, ta!nanzi al pio luogo, stazionava la folla, che' j ha acclamato 1 Sovrani, ! Scesi dall'automobile, d Sovrani sono sta-! ti ossequiati dal sopra-intendente del pio' luogo, dal prefetto e dal questore, che eru n0 j,iuntl poco prima. Quindi, U SOpra-in- . . . _ -v— . . . tendente ha offerto alla Regina, cTTe ha rin-' i'^^:^^ Un ma^ifleo mazzo di i s%0™? e.d S"hjd<f' „ ..-vM „„,.„,„■ Poscia 1 Sovrani sono saliti ali'Albergo. !e(ì insieme al loro seguito sono entrati nel . Spande cortile, ove le musiche del nforma - torio hanno intonato la « Marcia Reale ». Gli o; alunni hanno applaudito freneticamente i | Sovrani. La loro visita è durata non, meno Idi due ore. I Sovrani hanno prima visitato I il reparto maschile, soffermandosi ad esa- ! fSfiin clie si èra andatafermaStoaria porta! ,„ T?e, -tF andata lermantìo alla porta; i aeiia i-rimta. .. . . ,i Poscia, alle U.30, dopo-la cerimonia mau.; Rurale, il Re e la Regina, accompagnati dal. ! gentiluomo della Regina, conte Guicciardini,'