Come si prospettano le questioni del giorno nella coscienza dei partiti

Come si prospettano le questioni del giorno nella coscienza dei partiti Come si prospettano le questioni del giorno nella coscienza dei partiti I socialisti intransigenti in principio, transigenti in pratica (F»er telefono alla STAMPA) Roana, 22, notte. Al partito socialista si riferiscono le poche piccole questioni politiche della giornata. Le questioni socialiste, che meritano di essere rilevate, sono due: cioè le dichiarazioni fatte dagli onorevoli Bissolati e Cabrini nei loro discorsi di Pescarolo in Lombardia, in ordine agli impegni che l'onorevole Luzzatti avrebbe assunto verso l'Estrema circa la riforma elettorale; secondo la deliberazione odierna della Direzione del partito sulla questione dei blocchi. Le dichiarazioni degli onorevoli Bissolati e Cabrini hanno sollevato un po' di malumore specialmente nel campo dei giolittiani frondeurs, che accettano di mala voglia la loro posizione di ministeriali rispetto al Gabinetto Luzzatti. I due deputati socialisti riformisti avrebbero detto, a quanto viene pubblicato, che l'appoggio dei socialisti al Governo è subordinato a.lla presentazione, da parte' dell'on. Luzzatti, di un progetto di riforma elettorale, mediante il quale due milioni di nuovi elettori ottengano la loro iscrizione nelle liste elettorali. La cifra sembra a molti eccessiva. Secondo l'ultima statistica delle elezioni generali alla 23. a legislatura il numero degli elettori era nel 1908 di 2,930,000. Ora, secondo le speranze dei deputati socialisti, il numero verrebbe raddoppiato. E' bensì vero che, secondo i fautori del suffragio universale.. ia cifra attuale degli ex-elettori è irrisoi'L L, . , , , . . — n !poiché risponde soltanto al 33 per cenic dei maschi maggiorenni, i quali ascendono, secondo l'ultimo censimento, a 8,700,00, ma è pur da osservare che raddoppiare improvvisamente il numero degli elettori politici costituirebbe un pericoloso salto nel buio. Per questo nel campo dei giolittiani frondeurs le affermazioni degli onorevoli Bissolati e Cabrini vengono commentate in senso ironico per l'on. Luzzatti, che si troverebbe ad aver promesso ciò che difficilmente potrà mantenere. Invero la Camera attuale difficilmente voterebbe una riforma elettorale di carattere così radicale. Ma è non meno vero che altro è dire ed altro è fare; cosicché è assai problematico che la futura riforma elettorale del J'on. Luzzatti assuma le proporzioni che i due deputati socialisti avrebbero indicato. Passando alla deliberazione della direzione del partito sulla questione dei blocchi, non è strano che anche essa sollevi commenti ironici. Essa viene giudicata infatti una abile applicazione delle qualità di adattamento di cui i parliti politici come gli individui si avvantaggiano nei momenti critici. Il Congresso di Milano aveva conferito alla Direzione del partito socialista la facoltà di intervenire con il proprio veto alla partecipazione dei socialisti ai blocchi nei casi in cui l'uso della politica bloccarda fosse degenerato in abuso. L'ordine del giorno Turati, consacrante questo veto, aveva come obbiettivo di evitare le eccessive infiltrazioni repubblicane e massoniche. Ora. la Direzione del partito ha oggi fatto «retto quasi completo della facoltà di veto ad fissa attribuita dal Congresso socialista. La Direzione del partito ha dichiarato nell'ordine del giorno, abilmente stillato 'da Claudio Treves. di non poter intervenire nelle tattiche locali. Ciò significa semplicemente lasciar sussistere ii blocchi attuali, malgrado il dissidio repubblicano-socialista. Infatti, la Direzione del partito ha limi' tato 11 suo intervento in forma di veto a po chi casi specialissimi, che non turberanno le auree bloccarde spiranti nelle maggiori città italiane, cosicché, salvo a Firenze, dove la catastrofe, cioè, lo sbloccamento, è già avvenuto, i blocchi vivranno tranquilla mente, malgrado i dissensi! sollevai* dall'ordine del giorno anti-repubblicamo dell'onorevole Turati. La Direzione del partito so cialista ha bensì riconfermato la necessità Sella disciplina di partito come obbedienza 'ai deliberati del Congressi, vale à dire, ha rifiutato il disconoscimento dell'ordine del «riorno Turati, chiesto dai repubblicani alle Sezioni .socialiste, ma questa è la teoria. Intransigente in linea di principio, la Direzio ne del partito si è mostrata transigente in pratica. I sooiadisti hanno molto da ripromettersi dai blocchi, e non vogliono soffocare l'alleanza dei partiti popolari. Ecco la morale della deliberazione o dierna. I

Luoghi citati: Firenze, Lombardia, Milano, Roana