L'investimento di Venezia

L'investimento di Venezia L'investimento di Venezia (Per telefono dal uosiro inviato speciale) j Venezia, 7, ora 23. j , , •..AnUi niar/a-forie La funzione principale della piazzatone di Venezia 6 funzione quasi" esclusivamente,difensiva: sarebbe grave eri-ore volersi at¬ tendere da Venezia quello che si può ottenere da alcune altre nostre piazze-forti. La) [sMaddalena ad esempio, alla funzione pàs- lBiva della difeso aggiunge quella essenzialis-l vsima della più alta capacità offensiva: essajpuò cooperare ad appoggiare e sostenere lej forze nazionali manovranti nei bucini inter ni del Tirreno; mentre Venezia nulla o assai poco potrà giovare in guerra alla flotta operante nell'Adriatico, come puTe Venezia non deve contare per la propria difesa saila flotta, la quale, invece, libera da ogni jireocoupaziono di dover accorrere tutta <0 in parlo in difesa, di Venezia, minacciata dal mare, deve essere al la.Tgo, pi-onta e compatta, per poter accordare battaglie navali. Alla difesa di Venezia dal mare devono bastare i numerosi forti; costruiti e da costruirsi sul suo fronte a mare, le squadriglie di torpediniere e di sommergibili, pazientemente distribuiti nei punti più favorevoli per l'insidia contro le navi attaccanti; i banchi di torpedini da blocco, le linee di ginnottS. ecc. . Questo è ormai .il concetto ìuformatore della nuova propaTazione militare di Veneria: questo è anche, ili temimi semplici o pratici, il concetto dell'esercitazione dell'investiménto di Venezia, compiuto stamane da tutta la nostra squadra, esercitazione il cui temasi collcgava con un altro presupposto militare, quello cioè, clic .la forza navale ijemióa volesse agevolare l'obbiettivo dell'esercito invasore, garantendolo nella sua a.vanzala. Conio si vede, il tema ileU'eseroilazrone di clamano getta un ponto di attacco al tema iniziale delle manovre; ma è. bene ripeterlo: il tema iniziale delle manovre è stato dalla fatalità, dal colera, e dall'ira del mare, amputato in alcune parti, paralizzato in altre: ragione per cui le diverse azioni successivamente compiute, tutte interessanti per la lo. tro importanza singola, devono essere considerate indipendentemente o quasi una dall'altra. In conseguenza, l'esercitazione di stamane ha grandissima importanza perse stessa, nel senso cioè di esperimentare la capacità difensiva di questa piazza, e le osi «enze delle opere sparse lungo il suo fronte a mare. Ciò promesso, il comando della difesa di ' Venezia od il comando della flotta attaccante hanno ognuno preparato ed eseguito un piano, il primo difensivo, il secondo of feissivo, ai quali accenneremo nelle linee generali, trattandosi di un tema assai delicato, che la stampa non può nè devo approfondire. Quali erano gli obbiettivi progressivi della flotta attaccante? Quali i risultati raggiunti coH'esercitazionc odierna del suo piano di attacco? Prima di giuugcro all'aitacco contro i forti, sono state eseguito alcune azioni preparatorie ed insidiose, quali l'imbottigliamento dei passi di Tignon e del Lido, l'affondamento di mine nelle vicinanze dei passi, uno sbarco di una compagnia di minatori per tagliare la. linea di comunicazione ferroviaria di Chioggia. Queste, diverse operazioni sono siate eseguite con risultato favorevole. L'Afjordaf ha sbarcato i suoi mitiatori, facendo saltare il ponte sull'Adige: il Vulcano ha eseguito nella notte P imbottigli amento del passo di Malautocco. La ParUnopc ha situato le sue mine nei posti prestabiliti, le flottiglie di cacciatorpediniere Inumo rastrellato coi vomeri le zone dove la squadra doveva eseguire le diverse evoluzioni di attacco e di bombardamento. Queste sono le notizie che risultano al comandante della flotta attaccante. Resta ora a vedere, quando verranno confrontati i dati di questa con i dati della difesa di Venezia, se tutte queste operazioni brillantemente eseguite dalle navi sopra indicate, devono essere considerate tutto utili negli effetti reali. Veniamo ora al piano di attacco contro i furti. Come è noto, la flotta attaccante è composta di quattro divisioni: le prime tre avevano il compio di eseguire l'attacco contro i forti, iniziandolo dall'estremo nord della difesa del fronte a mare, mentre la quarta divisione, composta delle navi Garibaldi e Varese, si ò staccala dalla formazione, per recarsi ad attaccare le opere all'estremo sud del fronte a mare di Venezia. Non è il caso di seguire le navi nello diverse operazioni di attacco; elementari considerazioni di doverosa predeuza vietano a chi scrive per il pubblico dì seguire la squadra neille diverse fasi di attacco contro i singoli forti. Basterà invece dire che la squadra, con abile manovra, brillantemente sciolta dalle diverse divisioni che la compongono, ha proceduto gradatamente con opportune evoluzioni e conversioni eseguito a velocità differenti, all'attacco dei forti a settori, lino a giungerò all'obbiettivo ultimo, cioè al bombardamento dell'Arsenale di Venezia. Dopoché l'esercitazione è terminala. I-iiassunta così in grandi lineo l'azione d^lJa flotta attaccante, riassumiamo quella, non meno efficace, della difesa di Venezia, la quale aveva per suo principale obbiettivo quelli» di mantenere il proprio fronte a mare nelle condizioni di maggiore efficienza, per insidiare la. (lotta nemica e sostenere con successo l'urto. Quali sono i fattori principali che la difesa di Venezia aveva ed ha a sua disposizione? Lo abbiamo già detto: le batterie lisse, quelle mobili, le torpediniere, i sommergibili, le torpedini, le mine c i ginnotti. Questi elementi e queste armi dovevano essere impiegate intlligentemente e abilmente da chi ha preparato il piano di difesa: cosa questa che è stata fatta in modo meritevole di ogni lode. dtansmedcSaltiamo a pie pari la parte riguardante l'oiiera dei diversi gruppi di batterio costi- tdenti la difesa fìssa del fronte a mare, dalle batterie, le quali, come è facile acomprendersi, hanno eseguito i loro tiricontro la flotta secondo le indicazioni delle distanze prestabilite, distanze ritenute eu- perfori per efficacia a quelle dello artiglic- * » fl„,fj rie_ a*lla.noUd Quale è stato il risultato reale del duello impegnato stamane fra le artiglierie della squadra e quelle delle batterie? La risposta la darà la direzione superiore dello ìnanovre quando avrà confrontato i dati delle navi con quelli delle ha.tterie, quando avrà sovrapposto i grafici delle prime con quelli delle seconde Per quanto riguarda l'impiego dei siluranti, la difesa di Venezia aveva a sua disposizione squadriglie di torpediniere e di sommergibili. Le torpediniere non hanno eseguito alcun attacco contro le grosse nai della squadra, cosa del resto logica e prevista, poiché, trattandosi di un'azione diurna, sarebbe sfato un inutile sciupio di vite umane e materiale. Invece dello squadriglie di torpediniere, contro le navi, lo quale avrebbero avuto facile ragione di esse concentrando contro di esse il fuoco dello artiglierie minori (la torpediniera è l'arma di notte, come è stato ancora una volta dimostrato dall'attacco eseguito la scorsa notte contro le tre navi in moto, Brin, Vcitor Pisani, Saint-Bon) di giorno e impiegata la torpediniera sommergibile, quella cui ò destinato il compilo di insidiare le acquo per le quali deve passare la squadra, nemica c di silurare quelle navi che le passano distanza utile di lancio. T precisamente questo che stamane è stato fatto, con esito in buona pai lo fortunato: alcuni sommergibili si sono avvicinati alle navi della squadra attaccante; c due navi sarebbero itale, a quanto si assicura, utilmente silurale dalle insidiose navicelle: ciò elle induce a trarre la conseguenza che la difesa di Venezia deve avere a propria disposizione tm numero di sommergibili più alto di quello attuale, poiché i sommergibili rappresentano un'arma di grandissima efficacia, non solo come danno effettivo, ma un che, sopra tutto, come effetto morale su chi comanda una fiotta, e sente di essere insidiato da nuesti invisibili e forniti dabili nemici. Infatti starnane da bordo della Brin, dove eravamo imbarcati, abbiamo provalo una indefinibile impressione quando sono stati avvistati i periscopi di alcuni sommergibili, giunti a distanza utile di tiro da alcuna delle navi maggiori della squadraAnche quella di oggi è quindi una nuova affermazione in favore di queste navicelle, cui, forse ancor più, che alle stesse, torpediniere, può essere applicato il motto « in pace minima in bello colossus». Per completare la difesa di Venezia sono servite lo torpedini da blocco, le quali, si luate in linea e in punti che a noi non è dato conoscere, dovevano servire a minare la navigazione della flotta, o per lo meno a costringere questa a mantenersi il più possibile lontana dalla piazza. Ma le squadriglie di cacciatorpediniere della flotta hanno taniane rastrellato le acque, nelle quali la quadra doveva eseguire le evoluzioni di utiacco. Resta però a vedere se il punto ove cominciato il rastrellamento era prima o dopo la linea di torpedini situala dalla difesa. **# Concludendo, la importantissima esercitaone di stamane sarà larga di ammaestra»- chn(dorpddsCstsgzeznldmstclfircdcncptpgpggrdsamenti per gli uomini proposti all'opera di preparazione delia guerra sul mare. Stamane ò stata sperimentata l'elhcenza difensiva attuale della piazza di Venezia, la quale deve essere completata al più presto mettendola in condizioni da poter da sola provvedere alla propria difesa, assicurandole cioè ima assoluta autonomia, in modo che possa pensare a sostenersi e a. difendersi da sé, senza attendersi alcun aiuto dalla flotta, la quale avrà ben altri obbiettivi da raggiungere, ben altri problemi ila risolvere. Occorre quindi dare a Venezia quello che ancora le, manca per rispondere a tale compito difensivo. Oc corre migliorare e completare quello che già c'è; e sopra tutto è indispensabile che si eseguiscano presto quei lavori e quelle opere che debbono assicurare l'assetto definitivo della piazza forte di Venezia. Questo, a credere di molti, è il principale ammaestramento che si può e si deve ricavare dalle esercitazioni di stamane. Federico di Palma Deputato oJ Parlo-meoto

Persone citate: Vcitor Pisani