Cavalieri, alle armi!

Cavalieri, alle armi! LETTELE DAIillA SPAGNA Cavalieri, alle armi! (Oal nostro inviato ape«1*1 e). Diceva Genova del Castillo, nel 1871, (e parecchi, interrogati su questo argomento, dicono anche oggi): «la Spagna è di paese meno religioso di Europa ». Corto, fi popolo spagnuolo (e intendo il popolo minuto dei piccoli commercianti, artigiani e lavoratori) è assai meno religioso di (niello ohe ceneraimente si pensi fuori di crui; frequenta poco la chiesa, ha una antipatia cordiale per il prete e per il frate, plaudirebbe ad una politica francamente anticléricale. Per quanta parte il fanatismo religioso ed il misticismo inonastico abbiano avuto nella vita del Pae-!se negli ultimi secoli, l'anima religiosa non : lo è stata sostanzialmente modificata; èjj pazÌo"ni"'di~una vita d'ifflcile ed i facili con-iforti della gente del Mezzogiorno, che « non j se ne incarica». Ma il popolo spagnuolo è|cattolico. 'Certo. Vale a dire, pure essendo assai poco'religioso nel sentimento o nel costume mora-'le, è legato non solo dalle lacune e ciarli er-' rori della sua scarsa coltura, ma dalla | tradizione, dalla fantasia, da necessità mo- rali, da interessi economici alla religione-cattolica; e ci sono, nella sua vita, situazio- i mi e momenti nei quali noii saprebbe fare a mene del prete e del rito cattolico. Beslenunia come un toscano, ma è devoto della Madonna del suo paese; si sposa 'ri| Chiesa (sempre meno tuttavia nelle grandi città)j battezza i figli, e chiama il prete aljIetto di morte e poco più. Come In Italia,]dirà qualcuno. La differenza c'è, e "rande,:ma non è tanto nel popolo quanto nelle olas- si medie e superiori, e solo di rimbalzo nel!popolo; l'abbandono intero del cattolicismo, j Tintireligione sono qui assai meno frequenti'e assai meno facili che altrove. Docile, leale,Ieottomesso alle Autorità, perchè sono le Au-ltorità, timido in condizioni normali non es-1 sondo ancora giunto ad avere una propria coscienza politica, il popolo minuto in I- j epaena obbedisce per interesse o per timo- re al clero, al cattolicismo militante assalipiù che i suoi convincimenti ed i suoi gu-|sti non porterebbero. L'aristocrazia è oggi,quasi per intero clericale, clericale ner tendenze politiche, perchè considera l'accordo intimo tra i poteri ecclesiastico e civile come una necessità ed un mezzo di dominio di fronte alla democrazia; clericale per af- fettazione, tanto più quanto meno"è clericale;■il popolo; clericale infine, perchè non sai essere vizioso, senza scrupoli e senza naure, e perchè l'ossequio untuoso di Clero c monache ed Opere cattoliche, la circonda anco- ra di un'aureola di signoria feudale, in sui!essa si compiace. In politica, l'aristccrazia :segue le tradizioni più rigidamente conser-jvatrici: è cartista o integrista spesso, rigi- damente monarchica sempre. Maria Cristina, la madre del Re attuale, benché governasse nella sua lunga reggenza molto costituzionalmente, fu, ed è anche og- pi, cara a questa aristocrazia, la quale oc- cupa ancora i più alti uffici nella Casa civile e militare del Re, e le disapprovazioni della Regina Madre per la politica religiosa di Canalejas, e le manovre della «camarilla di Corte » contro il ministro ed in fa- vere di auspicate combinazioni conserva-trioi, sono oggetto di molto voci e di molti commenti nel paese. Spesso queste voci as-sumono forme di esagerazione fantastica; in questi giorni, per esempio, si va dicendo che qualche generale ha rifiutato nuove de- stinazioni, le quali lo allontanano dalla Cor- te, e che Canalejas si propone di indurrò la Monarchia a render là sorte degli Uffici di Corte dipendente da quella dei Ministeri; e che nell'entourage della Regina Madre si fanno previsioni fosche, e se Canalejas do- resse venire ad una rottili* col Vaticano, il Nunzio pontifìcio e Maria Cristina uscireb- bero dalla Spagna nel giorno stesso, con uncorteo di marchesi I Si dice anche che la caduta del breve Mi¬ nistero Moret (il Ministero spagnuolo dei ccnto giorni) fosse dovuta a questa sorda ostilità, non di Alfonso xiii o della Regina, ma della Corte, e che anche Canalejas deve temere per sè e per il suo Ministero. Molto più che le mosse e le tendenze del giovane Re hanno messo in allarmo i consiglieri e fili amici della Corona, ed il loro zelo è au-montato, ed il grido di indignazione e di do- Jore dei cattolici li commuove profonda-inente. Non so se sia vero che a Corte vi sia-110 anche dei cartisti, ma certo vi sono deirealisti più realisti del Re, pei quali l'asso-IntLsmo monarchico, fortemente spalleggi to dalla religione ufficiale, ò ancora il ine ideale, il Governo tipicamente spagnuolo. Loristocrazia spagnuola è, nella sua ge-neralità, incolta, misoneista, assenteista; non ha di fronte una ricca borghesia indù-mozzo al quasi deserto di un altipiano arido e sterile, povera di vita intellettuale e di ini-ziativa, città di lusso e di puro consumo. 11 programma liberale del presente Ministero •porta, tra l'altro, l'espropriazione del lati- medesimo», e promette molti altri provvedi-menti per risollevare l'agricoltura, che igrandi proprietari hanno lasciata languire, Ma per quanto 1 aristocrazia, appoggiatadal clero e dagli alti ufficiali dell'esercitò,fibbia qui" maggiore che altrove l'influenzapolitica, essu ha una parie ben modestafese contro le tendenze liberali anticoncor-politica, essa ha una parte lien modestatacilo svolgersi degli avvenimenti, ed il ole-. .. ., . , .' ', ricalisi™ avrebbe in essa assai magre di-datarie, qualora, non disponesse di assui più e larghe e potenti influenze nelle classi medie e nella borghesia governante. Non crediamo che questa, nella maggioranza sua, sia cattolica più del popolo del quale abbiamo detto, se per cattolicismo si intende la professione cordiale ed intera della religione cristiana. Ma il cattolicismo è nei paesi latini altra cosa, e noi ne giudichiamo e ne parliamo con molti errori, spesso, perchè non riusciamo a renderci conto di quello che esso varamente è. Ufficio della cultura e di grande parte de-gli istituti e delle tradizioni fissate da leg-!.ei e da costumi, che essa comprende, è so- : pratutto quello di difendere l'uomo da sej stesso e dai suoi cattivi istinti, di impedire isa si svolga. Ora, questo è appunto l'ufficio j della religione cattolica tradizionale nei pae- |si latini: un sistema di freni e di inibizioni 'e- come tale, si impone a molti ed anche j 'non credenti, quelli che non lo cercano e-'n<>n ne usano per sè, lo apprezzano e lo pro-' tei»<rono per gli altri. L'importanza della re | listone, sotto questo aspetto, sarà tanto - maggioro quanto minore è la vivacità delle e-attività spirituali, l'iniziativa dei singoli, - i l'opera prestata a stabilire la vita individuaa le su basi interiori e convincimenti perso nali, il lavoro di critica scientifica e di sin-o tesi filosofica, i| Ora, queste condizioni si verificano soprai tutto nella Spagna, dove lo spirito 6 torpido, ljdovo la scienza ha poco sviluppo, dove non ,]si è avuto romanticismo, dove non c'è at,:trito fra Confessioni religiose vario, dove lo - Stato ha scarsa iniziativa. Questi elementi e l!condizioni di fatto negativi spiegano il ya, j loro positivo del passato e delle sue assise i'tradizionali. La religione serve tanto più co,Ime istituto di inibizione e di remora rmanto -lmeno esso., nel senso più alto della parola, -1 è una religione di vita, cioè irrequietezza a spirituale, protesta contro 0 male dominan. - j te; tentativo di trovare nell'interno della co- scienza le norme dell'agire e di accrescere lila libertà e la personalità umana, -| L'inquisizione ha fiaccato per secoli la coi,scienza religiosa spagnuola, ma oggi accu-o o - sare il cattolicismo del « atraso de l'Espagna», della decadenza e dell'arresto di questo nobile paese, è un poco un equivocare. Anche il dare e l'avere dello spirito si registra in partita doppia; all'attivo del catto-e; licismo voi trovate segnate partite passive ai dello spirito spagnuolo, e viceversa. , - Dire che il clericalismo è forte, è dir* che la vita spirituale, che la coscienza spagnuola è fiacca, incerta, languente, e questo cii!spiega come è che osso non valga già per a : adesione sincera e profonda del popolo, e -jper la reale efficacia, nella vita delle sue - ispirazioni e dei suoi precetti; vale, perchè è il solo sostegno di molte coscienze fiacchee, | ed impersonali; perchè senza di esso queste a avrebbero le vertigini, e perchè quindi pa- rocchi spagnuoli, convertendo in formule - ' sentimentali questa umile necessità, hannoi a - anche oggi per motto, come ai tempi della contro-rivoluzione e di Fernando VII, « vivan las cadenas ». Non sono catene; sono dande e stampellaIn questo ambiente, lo spirito e la vecchiaa-'concezione clericale hanno trovato un ter i ireno adatto per conservarsi ed agiro. Questo -: clericalismo non ha storta, da mezzo secolo; non ha subito crisi interne, non è entrato o in contatti frequenti con la cultura di altr- j popoli, non ha avuto occasione di manifer- starsi ed agire, ed. agendo, di logorarsi. Bala mes, l'ultimo dogli uomini veramente colti della Chiesa spagnuola, del quale fra alcui; ni giorni si celebrerà a Vich il centenario i Ideila nascita, con l'intervento dell'Infanta o- ; Isabella e del Ministro della P. li, è ancora l il più moderno di questi cattolici; per molti b- di essi deve esser quasi un modernista, ni Qui, fra i clericali, siamo ancora in pie-i¬ na concezione medioevale della società ec clesiastica e dei suoT rapporti con lo Statoei non si intende cattolicismo se non nel pria vilogio concordatario, nel quale esso è coa, me religione esclusiva di tutta la Spae gna, come grande istituto nazionale; esporo re timidamente l'idea che esso possa vivere e in condizioni diverse, essere una religione e interiore, dello spirito, senza bisogno di conu-i cordati e di lista civile, è dar prova di co o- ■ dardo ed infame settarismo. E in realtà, nea-;Suo insieme, questa religione storica esterioa-'re è un tale impasto di credenze e di coerciei,zioni divenute abitudini, di spontaneità eo-idi privilegio o. [«are una catastrofe. e-i Dividere come, dei resto? Qui solo la coia; ; tura e te critica possono lentamente peneù- trare e dissolvere, ed in fatto di cultura eo Alla Chiesa e al catolicismo cosi concei-:Pifo come glutine dell'unità nazionale. coiRioW11 ! me patrimonio collettivo, come o privilegiata ed esclusiva i- istituti pubblici, il cattolicism to, come religione1. come primo S1 come primo deglolicismo spagnoloi- che lusciare la parola agli spagnoli? Comini ciamo dal Vaticano. Il linguaggio di questoe, e sobrio ma esplicito. « Voi vedete, - serita ve Pio x agli Spagnoli, (prendo la citazioò, ne da un giornale di ieri), — sostenere laa lesi cattolica in Ispagna e con essa il ria stabilimento dell unilà cattolica, lottandor-jiodo ». La tesi cattolica è la concezionj ~i i ~- r> k : - a stabilimento dell'am/a cattolica, lottandoe- contro gli errori condannati dalla Santa Se, - , . " ,. , „. . ,. , „Ti- de e in particolare quelli enuuziati nel Siù ideila supremazia del Papato e della" Chies di fronte allo Stato; l'unità cattolica è lcondanna della libertà di coscienza e dculto. Il vescovo di Cadice pone cosi molteloquentemente la questione: « Da una partla Massoneria, l'incredulità, l'odio" al cattolicismo, l'oro giudeo, la cupidigia, la concucazione del diritto delle genti; dall'altra lgiustizia, l'onore, la fede cattolica, il dirito più legittimo, la hidalgia». E questa l'intonazione di tutTì i documenti ufficialParole come queste, incluso l'appello allspirito cavalleresco del popolo spagnuolocapita di leggerne ad ogni momento. Sene l i è , i Ivi presenterete in massa avanti alle Autori-jtà. come immensa ondata di eroi, per chie-'dere giustizia e rispetto con il fragore impo- nente del tuono e lo splendore scintillante. del lampo vicine a ,scaten^Tsi dai neri nuvoe ! voloni di indignazione, che fluttuano sulltite ora un brano di un manifesto lanciatdalla Giunta cattolica di Bilbao alle popolazioni vasco-navarre, invitandole agli « aplfclies», che avranno luogo il 2 ottobre, testa del Santo Rosario; mi dispiace di nopoter dare tutto il documento signiflcantissimo: «Quel giorno (nelle città designateo1 capitali, facendo falange immensa, con l'a- nima incendiata dalle fiamme della fede i Sii occhi fissi nei blasoni dei vostri scudj j Vasco-navarri. mostriamoci desìi 1el nostreiamore e del nostro numero. Non sarem la di to te oulla it è li. lo o, n ieote ole soli. L'ombra del Cid ricorre le alture della cavalleresca Castiglia e infonde l'eroico vigore ai suoi figli. Catalogna e Aragona si apprestano a usare"futte le armi legali, con la veemenza di Giacomo il conquistatore. Vt oranti echi di fervido entusiasmò si ascoi-tano dalle montagne delle Asturie, dalle fo-ci della Gallizia, dagli orti di Valenza e dai giardini profumati di Andalusia, « Come bello si leverà davantfa Dio e da. vanti alla storia, e come terribile davanti ai poteri dispotici, il grido unanime ditutti i cattolici, che in un sol giorno rride-toIranno, intrepidi, in tutte le capitali: « Viva a-,Gesù Cristo e la sua immacolata Chiesa li- f- bera e sovrana! ». e-j «Egli conservi questa felice unione di n tutti i cattolici, che è sorta potente e vigo- s-; rosa al vedere in pericolo i nostri più cari e) amori ». Ma tutta questa eroica e colossale insur-rezione non può limitarsi a dei « meeting* ». Il Governo è avvertito. « Se continuerà a non ascoltarci, mostrandosi invece cosi con- discendente con le turbe, senza Dio e senza patria, aborto della rivoluzione, esso aprirà un nuovo periodo, del quale-sarà assoluta- mente responsabile». La guerra civile. E in a mille modi, uomini e donne, schiavi del Sa-cro Cuore, schiavi reali e illustri di Gesù e j Nazzareno, cavalieri di Ordini pii, Tinnova- i, no la minaccia: essi useranno di tutti i ro messi. Ieri, un «apleche», in Catalogna, mo ifu proibito, perchè gli oTganizzatori distri- a i n t buivano ai contadini un chilo di carne e una rivoltella. Ma quale è precisamente loscopo, il programma, massimo o minimo, di questi Serissimi cittadini? In un emen- damento presentato alla Camera, quando fu -1 discussa la risposta al discorso della coro--|na, sette deputati cattolici si esprimevano i cosi: «Quanto ai rapporti fra Chiesa e Sta- jto, spera la Camera che il Governo, attenen- . i dosi alla dottrina ortodossa, e non dimenti-i : cando di essere a capo di uno Stato cattoli- ijco, riconoscerà alla Chiesa, il diritto asso- -'luto che le spetta di regolare da sè, senzaa ingerenza del potere civile, tutte lo materie- riguardanti interessi di ordine religioso, e risolverà quelle di carattere misto, d'accordo i con la Chiesa sfessa, rispettando, tuttavia., - la superiorità che anche in queste materie, i per diritto divino, le spetta». ; «La religionecattolica unica vera è vincolo -. fondamentale dell'unità delia patria, dey'es- . sere mantenuta e protette dal potere civile a senza alcun genere d! tolleranza per i falsi - culti... Lo Stato ristabilirà in maniera effi- a cacemente obbligatoria lo studio della reli-à gione cattolica in tutte le scuole e farà os- - j servare il 7.o articolo del Concordato, ecc. » n | Questo linguaggio, per quanto possa pare--1 re singolare in un paese dell'Europa sul ù principio del secolo xx, non è nuovo per noi.- Ricordiamo. Dieci ani fa parlavano e seri-i vevano cosi in Italia i capi dell'organizza- , zione cattolica, i Paganuzzi, gli Albertario, -'i padri Zecchi di lontanissima memoria, vivi o morti che siano. Oggi da noi temerebj ,boro di far ridere i banchi dei loro circoli parlando cosi anche il conte Gentiloni e il comm. Pericoli. In Spagna il tempo noni corre? Vengono quei sette deputati dalle an* |tiche università di Salamanca o di Sara-j gozza? Anche qui il popolo naturalmente 11 jcapisce poco. Esempio evidente, i meeting o apleches che dovevano aver luogo in vari! centri della Catalogna furono un disastro,1 come riferiva ieri Canalejas ad una della solite riunioni di giornalisti. In parecchi ., luoghi non furono che donne e fanciulli; pa'rocchi m.eetings non furono potuti tenere per» difetto di ascoltatori. : Solo a Barcellona, al Tibidabo, cinque- mila porsonc. Ma Barcellona è città di ince zo milione; ha centinaia di conventi, ha altri | conti da regolare con la Spagna. Molti bar- ceiloncsi, a cominciare dal cardinale Casa- nas. fervente integralista, sono cartisti e sec paratisti: la questione ecclesiastica è buona occasione per pescare nel torbido. } ! se il Governo dovesse fare sul serio, le 1 immense ondate di eroi non si vedrebbero di sicuro. E ciò nonostante, la resistenza sa- rebbe forte, spece in alcuni centri. Perchè,'come vedremo, la chiesa di stato e le congre- gazioni sono qui due colossali istituti e que|S(,0 e ji iat0 ,pjù caratteristico e, diremmo, ; più paradossale, intorno .al quale abbiamo raccolto cifre e documenti pieni d'interesse, nnJWrtl Tir inni I KOMJLU MI! a Iti.