Un cristiano pacifista discorso di Gugliemo II

Un cristiano pacifista discorso di Gugliemo II Un cristiano pacifista discorso di Gugliemo II nofllno, 80, ora 10. L'imperatore Guglielmo ha pronunziato i nella serata di ieri a Marienburg un nuovo discorso. Onesta volta e un appello alla concordia e alla pace'. « E* il lavoro comune dei cittadini di ogni class», di ogni condizione che occorre ni nostro paese, a questa provincia, pei' avere un lavoro comune attivo a favore della patria germanica. La crcce nel maciullo dei' cavalieri ^tonici significa sottomissione allavolontà del cielo. Si ricorda che il gèni)a- nismo e il cristianesimo furono sempre uniti, Tale è la lezione eh, ne sgorga. E quéste mie parole sono un commento luminoso alle ; trasi che pronunziai rocentemenle a Kpejii-!sberg. Come io ed il mio felice padre ab-*lS ' | . Idere al lavoro coloro che sono veramente!hiamo lavorato sotto la custodia e per or dine del nostro Signore, cosi devono atkp cristiani. Bisogna vivere sopratutto uniti fraternamente, senza distinzione per le noslre convinzioni e le nostre origini ». Il rimanente del discorso è ispirato agli 6tessi sentimenti religiosi, ed ha prodotto profonda impressione sui presenti. Dopo il banchetto l'Imperatore è partito per Berlino, ove arriverà stamane, alle 7. Una risposta dell'"Avanti !„ all'organo socialista tedesco He ma, 30 are 22. VAvanti! replica in forma ufficiale al tyorwaerls che sembra in collera col socialismo italiano. L'organo socialista italiano, rispondendo al confratello germanico, scrive : «I socialisti italiani al cospetto del grave socialismo tedesco sarebbero colpevoli di tre eresie: Lo di approfittare delle adesioni di gente che vota per noi e che segue il nostro movimento, ma non e socialista nell'anima e •non ha una coscienza perfettamente marxista; 2.0 di ottenere dei falsi successi compiendo funzioni di partito democratico borghese; 3.o di non scandalizzarsi abbastanza perchè tuluno in vista dello sviluppo del movimento operaio ha pensato alla creazione di un partito del lavoro non legato a vincoli di alcun dogma politico, ma traente dal fatto leale della lotta di classe, norma per le sue successive esperienze. Naturalmente rinunciano al piacere di convincere i nostri buoni compagni di Germania che )c caratteristiche del movimento socialista italiano rappresentano' il prodotto naturale dell'ambiente. Un esame anche rapido dell'ambiente nostro, confrontato con l'ambiente tedesco, ci porterebbe iroppo lontano. Quanto ai falsi euccessi della nostra politica, essi sono tanto falsi che il movimento opera>o — dell'autonomia del quale teme tanto la social demotratte tedesca — ha potuto in Italia sognare conquiste e penetrazioni che i compagni tetìeschi non sognano neppure. Forse i nostri operai non saranno ferrati nelle concezioni marxiste, e non avranno quella dose coscienza che occorre, per fare un buon socialista teutonico, ma quando la lotta di classe consegue dei successi, e quando le forze socialiste penetrano ogni di più addentro nella compagine borghese, anche qualche eresia dogmatica può essere facilmente perdonata. iTJn tedesco, non certo nelle buone grazie del 'Vorwacrls, Edoardo Bernstein, ha scritto che il fine è nulla, il movimento è. tutto. Del resto questi nostri socialisti © simpatizzanti italiani, se non hanno tutta la sapienza teorica e tutto l'orrore per le cosiddette deviazioni dei socialisti tedeschi, hanno però tanto spirito combattivo che non permetterebbero assolutamente che in Italia il capo dello Stato si permettesse un discorso simile a quello che il Kaiser ha pronunciato >a Koenisberg. Questo per noi poveri fratelli minori del socialismo tedesco, è già qualche cosa » vn

Persone citate: Edoardo Bernstein, Kaiser

Luoghi citati: Berlino, Germania, Italia