L'Ours de la montagne

L'Ours de la montagne L'Ours de la montagne astatura, quadratespale,urneamenti, profondi occhi, ora opachi assorti ed ora balenanti, l'abate che. fino a due anni fa ebbe là cura dello'anime* del montano Saint Jacques d'Ayas. « l'Orso della montagna ». com'egli amò chiamarsi, rivive ,nel pensiero di lutti che l'alpe, col prodigio del suo fascino perduta.rhep.te innamori, di tutti elio a sera, reduci da' un'ascensione aspra, innanzi a un fuoco crepitante e a un Picchiere di vino rosso, si compiacciano indire, e udire motti salaci e arguzie. E V'abbi Arné Corret ha bene diritto all'omaggio di un ricordo: mentre dor ine sotto terra, Ira i suoi monti immortali, so Iti tormenta ululi per le go!e rocciose, se tuo-ni la valanga rovinando pei declivi, o se ere- i ghiacciai-e s'accendano tutte le cime .,n un.kpateosi dl sofei 0Rli risogn;i cnrt0 la conquista della più aguzza vetta, di ghiaccioe di pietra che s'Incieli su tutte le Alpi: risogna di levare lassù.un bicchiere di buon vino piemontese, dando al brindisi l'Intonazione di un epigramma per svincolare i suoi compagni bravi. Bisogna certo cosi, egli ohe fu del più arditi alpinisti e degli uomini più spiritosi del suo tempo. L'alibé Gorret. che oggi In tutta la valle d'Ayas si commemora, ebbe in vita, prima di tutto, questo meraviglioso pregio: una. personalità. Egli fu un individuo, un carattere, un tipo; fu, semplicemente e compiutamente,ss stesso. Difetti? virtù? Fu sacerdote, e lo fu, spesso,-un. po' troppo a modo suo; fuscrittore; e scrisse quello'che gli parve, costconio «" gli -• parve; trattò con gli uomini, con-re e con-;poeti.-'Col suol montanari e^con^ la'gente della- città, cost còme gli $la$hi3 :-: fu troppo modesto per' iredere'di vjrlete'.qBalche cosa pdù?di'un altro uomo, e fttrtrop'po'ori gogtóoso .per credere di.,valere qualche cpea. di meno; fu troppo splrititso per ricacciar gin un'arguzia pungenta o libertina che gli fosse venuta alle labbra, e fu troppo sano per non a» mare- la vita in tutto le, sue forme piti piacevoli e più gagliarde e più belle. La sua figura è come fu la sua amicizia: noia lascia luogo a critiche, come quella non' lasciava luogo ii dubbi: e l'una e l'altra sono sempre parse tanto più ammirabili quanto più rare. Dire di lui che scalò primo la vetta del Cervino per il versante italiano, e che non risparmiò un'insolenza a Vittorio Emanuele II: che fu il più sicuro compagno sul bordo di un precipizio e il più gioviale dinanzi ad una tavola bene apparecchiata, e che detestò i seccatori; che amò le liete brigate, e che per, venticinque anni visse sei mesi dell'anno fuo1 d'ogni consorzio, bloccato dalla neve nei presbiterio della sua chiesetta tra' i monti fattiinaccessibili, è, forse, deflmrlo non ancoraspiegarlo, non illuminarlo. Per spiegarlo bisogna pensare ch'egli armonizzava nella sua individualità questi non contrari, ma disparati elementi: un corpo vigorosissimo, una niente agilissima, un.-cuore saegnoso. Il vigóre fisico lo spingeva all'azione, l'agilità dell'intelletto lo rendeva capace di comprendere e di produrre alti pensieri, la sdegnosità del carattere gli ispirava il gusto della solitudine!i Ed ecco,, a quest'uomo, di-personalità cosi va'ria-e spiccata, offrirsi, con tutti'i fascini'di una bellissima, inesauribile amante, terribile di asperità, infinita idi maestà, sublime dt solitudini, offrirsi la Montagna: ogni elemen- to'della individualità di lui, ecco,' trova. lay sua- ragionev d'essere, oggi',»»} a^oye ttp^ ■'' ' suoi amanti, e!rl1. lu°mu Basilari ^mpra di terriero a un tempo e passione della montagna; o l-|l J uh. sio zj ch'essa impone e dagli nitiiini sileni onde «Ha. avvolge come in^„ul^.,(1 ny! ffi^ft» ròccia clu' offre a colui che la K-S «Vuili, con le sue aspi rità Previ, il travaglio d'un continuo e seni- .... „„n<Uero .v'trasse il suo tenore di vitaedilsuo pensiero, a taluno potrà parere ardito o ingenuo o aiu-illzioso che io consideri l'abate Gorret tolto e solo come un tiglio e uno studioso e un discepolo della montagna: evidentemente taluno ignora quanta educazione od pazienza „ev,i brilla l'acciaio de azzurro dei cieli brilli j„'ri„P umana pìòia su il;, triniìrhto d'un'altoz: lire diverso enimBia; ignora a quiin-to ardimento e a quanta prudenza educhi il ghiacciaio, vivo d'una sua convulsa fragorosa vita; iiruoiii quanta meditazione sia nella pace .n'iicibile della notte che precede ia battagliti l'un'ascesa, quando sul chiaro azzurra dello Ila pici uzzi e nel cupo no la stello; e quanta aniline sia nella conimi-' sta v>r . wvi -V. ì&L uceconobbero ì'abbè Correi serbaronodi lui un, ricordo incancellabile; molti de' più : eletti ingégni italiani del secolo scorso gli fu- ' rono. lui-dia lineate amici. li' necessario ricor- : dare clic Vittorio Emanuele il l'ebbe carissimo : compagno di escursioni p di cacete ? Sulle sue! cacete col Gran Re il prete alpinista e scrittore; pubblicjj atVii un volumetto : Victor Kinnnuel sur Ics JitK's — Sótiees et souvenirs. Il voiu- : metto, in eìz/tvir con sohizz-i di Casimiro Te.|a.. ] d! cui è stato editore il Casanova, di Torino, ò; ora esaurito: ed io debbo alla gentilezza delj cav. Casanova se potei averne una copili. Non ! sono aft.ro. come dice il 'sottotitolo, eh.': notizie 1 o ricordi : ma cori quanta semplicità e t'roschez za di siile, con quanta.arguzia, in una lim pida presa francese, lo spiritoso abate co li riferisce! Dà queste paghiì la figura del Po |balza, viva di quella vita, gagliarda, semplice, sanamente lieta, di cu: la tradizione popolare : plerii'on'tese ci ha serbato la buona memoria; e da queste pagine noi comprendiamo che ; Ainé Correi possedeva non comuni doti di i scrittore: certo se a lui non fosse parsa l'è- ; zinne assai più degna del racconto, egli a- ] vrebbe potuto divenire un descrittore ad un umorista eccellente. - Tra gli altri che furono .amici dell'abate di • Saint-Jacques d'Ayas. e che ne amarono il ca- : ratiere e no .riconobbero l'intelletto geniale, ri- : cordo il ìvTinghetti, Giuseppe Giacosa ed Ed- ! 1 mondo De Amicis lo. dopo avere rilaffl-o ciò! jche di lui scrissero questi due ultimi, vollbchìe-! derne ad una persona, -che con Vaotìi ebbe : i grondo dimestichezza:' il suo editore: il ca-! ' valiern Casanova. Bianco... — scusate, cavalle- ■ gozw di .... .- - nwóno. sm$$fiflo .qpg&M sazKa'cci scapestrala, eoe ' Ilo Praga, ÀFHfK? Boitp, . Giuseppe: Gàacòsa'. -»Cfflsdpwni° bianco, ma $'erirpre ITarei e -Mirtei-,— riovocàtore di aneddoj^ curioBi':ée0&' yrw^ de^fli: illustri neseonaggi corrtemporanei alla sija gajp-j vinezza^alrcav/ Ca,snn'oVatsoi?rdàe apmome diel 1 Gorret. .ì — 'Due.qojse — eg^i-.mi' di»? colpiya^p»4gfc>; bito di aùffl'ùomo, àl'pTimo conipstoeglt) r fa' sty>,' rusticità sgeg-nbsa e aiggresslva,'e il, sho spini1 to sarcastico. N-eU'atlto stesso in «ui vi pr,esel|H lavano a Ini. egli il più delle volte; Mivece oJ»q rivolgervit un.saluto, vi sbagliava secco aeaBft] una delie s^e frecciate. E guaì se voi restaivaÈfel mortificato, o" damate'a vedere d'e«^r>vi top»! rnallto: da quel putito potevate co-njsicTerr-3 perduto ."il suo spirito, d'un'acùtezza e d; prontezza «orpifendenti, vi naiseguitaa-- ir~' cabilmènte."-Ed era uno spirito dtìe .oy a. fino "al fondo, e'sa-<à|! Ig^m*co^dev»;.Ricordo.''una.^«4ti'«a?«ii« moin pravamo' insirime a rtpanzoivtóàccnsià xì :'y,4r-vDesi'defei,eY coii ^^.^^MStÓP.i^Til^ :s^.^ #&n» •■ -^^^^[--■'-' mein, eravamo' insitìn'e a pranzq?'. aìàccn^ta m noi un giovine avvocato, uno di quei pseudo' alpinieti soroccpni che cercano sempre, lina cai, rovanti od un"compa:gno-'a(cui a«g^tjr§J'"nr"escursioni. ner risparmiare i denari: • de. Il Bióvinattoi ctg npn ^ra .»[. , setìtato" aWffobé*, gli rivolse.11 sejn^gSSM^W rola. { «v— Permette, abate>.j.:. ••..« -giQuoi? - '-:' « — So che 'domattina,-leiì delle Ci.mesf'B.l.àjachés..:-.' - -, .'-«r.-^ss»* *' « — Ve pe^importa gualche.cosa^ *'. Senza sconcertassi d^it'àtóò'r ces«ivamen'te;Msiflgiiier^'..lr^'J' « Iticordo ancora che un'altra volta c'incon-i tramino, al San Bernardo, con l'onorevole MinJ ghetti. Insieme col Minghetti c'era un tndivi-i duo, grande alpinista... a parole :. pensate a1 ina brutta copia di Tartarin. 11 Alinghetti co-:'»osceva benissimo \abbe: ma l'individuo sentì n bjSOJcno [U una jno]to retorica pres°ntai« — Ecco, onorevole, l'a.bate Gorret, i.l principe dogli alpinisti, membro onorario del Club •ario del Club tante... j interruppe: e rivolgendosi alAlpino, raperà ■L'of>bc lo Minghi'fti. e indicando, l'indiivlduol « — lo. onorevole, non posso presentarvi che il rappresentante ilei ridatolo. • « Contlnuajhenlo gli sibilava sul labbro ilsarcasmo, o gli nociva larguzia. Spirito natodi umorista e di saiireggiatore. egli aveva an-zi raccolto una ricca collezione dl pensieri sul«ridicolo dell umanità ». com'egli dicevi che avrebbero potino costituire un interessàmis-simu volume di epigrammi in prosa, io ebbiper qualche' tempo il manoscritto eli questa raccolta, che Corret aveva inìitolata Canate rì:zopoli; come ebbi il manoscritto d'una sua autoliiogvaiia; ma il primo, quando io stavo np-. nni.hl ieri l'In mi fu i.ini.our> ri., fin,.»..* — -iempfói... _ «citine. Còline di manosf^V-.: wanfi" , rettoria. Gorrél"-Tet1$e8&mdestTo: Ricordo eretto all'abate Amato Gorret a St-Jacques d'Ayasi

Luoghi citati: Ayas, Praga, Torino