La tattica Giapponese al campo di Giveno

La tattica Giapponese al campo di Giveno La tattica Giapponese al campo di Giveno al campo di Giveno Abbiamo da Giaveao, 25: Ecco là una massa d'uomini, a ridosso ut un monte, in ansiosa attesa. Ad un tratto da lungi scheggia un colpo di cannone. Quella :,massa 6i sparpaglia, cerca il contatto voi terreno, e più nessuno la vede, più nessuno la 6ente: si è frazionata in molteplici catene, e a guisa di serpentelli, strisciando lentamente sul terreno, si avanza, si appiatta, si nasconde. Quella massa non è più uè un reggimento, nè un battaglione, nè una compagnia, ma un'accolta di individui 1 quali, ciascuno per proprio cónto, carcano il mezzo migliore per avvicinarsi al nemico e sorprenderlo. La battaglia, occulta e silente, si ingaggia a grande distanza... I due avversari, all'insaputa l'uno dell'altro, si cercano, si tentano, si provocano con poche fucilate tra 1 cespugli, tra gli alberi, nel fondo del burroni, nelle insenature delle valli, tra le piegature del terreno, tra i solchi, tra i filari delle viti, tra le erbe... Da una •parte e dall'altra dei due avversari è tutto un giuoco di astuzia per capitare sul fianco o sul rovescio di una posizione. Ecco la sintesi della tattica moderna, che potrebbe definirsi "anche il trionfo dell'insidia e dell'agguato. Esempi di questa tattica, che ci fu importata dal Giappone, ne abbiamo avuti parecchi in questi giorni di manovra, ed essi furono tanto più frequenti in quanto il terreno, rotto e frastagliato, vi si presta egregiamente. Ieri, con brillanti manovre di reggimenti contr4pi>osti, si è chiuso il secondo periodo, più intenso e più interessante del primo, poiché vi partecipò anche l'artiglieria. Non certo io vi farò la descrizione d'un qualclte simulato combattimento, poiché, come già vi dissi, non seguendosi in essi la successione dei diversi momenti tattici, i combattimenti stessi non hanno più nulla di spettacoloso, onde non è più possibfle cogliere qualcuna di quelle impressioni che potevano, in qualche mndò« interessare i profani. Ornai le tattiche annoiano gli spettatori e specialmente le spettatrici: non per nulla ieri una leggiadra signora^ mi diceva, puntando invano il 'binoccolo verso l'ampio orizzonte: « Ma che modo è questo di combattere? Non si vede e non si sente nulla Domani inizio del terzo ed ultimo periodo, che sarà quello delle Brigate contrapposte. Vi parteciperà, ben inteso, come nel secondo periodo, la milizia mobile, la quale, unitamente ai richiamati, dà bella prova di sé, -sia per la disciplina, come per la resistenza, meritandosi l'ammirazione, degli ufficiali e delle popolazioni. Termino queste righe con due note di cronaca, .Tra gli ufficiali e la truppa del *.o bersaglieri si è sparsa la notizia, ufficiosa, che al 26.0 battaglione del reggimento sarà convertita la menzione onorevole In medaglia d'oro al valor militare per la bella ed eroica condotta tenuta dal battaglione stesso n Castelfldardo. Naturalmente, la notizia ha. elevato il diapason dell'allegria e dello spirito di Corpo.. Io da queste colonne auguro al reggimento che la notizia si avveri, onde l'alta onorificenza venga sempre più a rinsaldare i sentimenti di disciplina o di amor patrio tra i gagliardi Agli di La Marmora. *** Se 11 campo non offre distrazioni- tattiche alla colonia dei villeggianti, non bisogna credere che non faccia sentire la sua influenza: tutt'altro. E' infatti una vita nuova che s: agita in questi paesi, nelle popolazioni dei quali sembra rifinisca un sangue nuovo. A Trana, a Giaveno, a Bottigliera, a Coazze è tutto un accorrere di" villeggianti," tra cui trionfa l'eterno femminino, che ogni sera, al Buono delle briose marcie, riceve 11 dovuto omaggio dalle balde e numerose schiere degli ufficiali. ... • ., Eppoi che so 7 Questa vita all aperto di centinaia di soldati, al «o.spetto del monti e dei laghi di Avigllana, della natura bella, rigogliosa di sua vegetazione, involge, per dire così, l'animo in un'atmosfera d'ambiente si originale, che, ripercuotendosi sulle popolazioni, le esalta e le eccita. Attorno ai campi, Infatti è uu continuo affollarsi di gente che armonizza con 1 soldati e li accompagna sempre, con un tacito augurio In cui è riassunta tutta la fede che 11 popolo d'Italia ha pel suo esercito. ; Vetturale precipitato di cassetta dovari, a:, ore 34. Mandano da Lulno: Questa sera verso le ore 19, è avvenuta una disgrazia, che ha impressionato vivamente. Lancila Giovanni, vetturale, faceva ritorno dalla Villa Celeste, • situata nella via Lugano, ove aveva condotto la famiglia del medico Dotturi dfritorno da una gita al lago D'Elio. Non si sa per qua! motivo, il cavallo, ad un dato punto, cominciò ad Imbizzarrirsi. "dandosi ad una precipitosa fuga. Il Lancila, che si trovava a cassetta, fece ogni sforzo per trattenere l'animale, ma invano: poco dopo la vettura ribaltava ed il disgraziato vetturale'andava a battere violentemente con la testa per terra; e avendo le mani impigliate nelle briglie, fu trascinato per parecchi metri dal focoso oavallo. Condotto prontamente all'ospedale, venne visitato e gli fu riscontrata la frattura di due costole, quattro ferite alla testa, due alla mano destra ed una ai ginocchi. Il di lui stato è gravissimo e quasi disperato. Il cavallo, venne fermato poco dopo nelle vicinanze della piazza di S. Stefano. Massaro ehfl annega io dd pozzo Cuneo, 26, or* M. Oggi, verso le 14, il massaro di una cascina di proprietà della contessa Della Chiesa, certo Basso Pietro, d'anni 50, nativo di Boves, residente a San Rocco Castagnaretta, saliva sull'orlo del pozzo per ungere lacarrucola: colpito da vertigini, cadeva nel pozzo stesso, profondò oltre cinquanta metri, e con più di dieci metri di acqua, annegandovi miseramente. Solamente verso sera i familiari si accorsero dell'assenza sua, e non avendolo potuto tro vare, intuirono la disgrazia avendo rinvenuto ld suo cappello nel pressi del pozzo. Correvano ad avvertire del fatto le guardie municipali: s) recarono sul posto 1 carabinieri e il pretore per le formalità di legge. Il disgraziato massaro lascia la moglie e sei figli. Li prima Messi sulla litta dilla Bissane» .. Ci scrivono di Ala di Stura. 20: Lo scorso autunno, e precisamente 11 23 settembre 1909, venne fissata sulla vetta della Dessanese. a 3632 metri sul livello del mare, una bellissima statua della Vergine di Lourdes, fusa in alluminio, dono di un munifico alpinista. E l'altra mattina, 24 agosto, all»} ore'7, al piedi di questa statua, veniva celebrata la prima M-es-sa dal parroco di Salme, teologo don Giuseppe Perotti. giunto poco prima sull'alta vetta con una comitiva di Klovarrf alpinisti e "di guida della valle. La valente comitiva potè compiere felicemente la beili salma ascensióne, favorita da un tempo magnifico. Ciclista che investe una donna Ci telefonano da Savigllano, .26, ore 24: Oggi, certa Ballatore .Maria, abitante in via Sant'Andrea, 19, mentre transitava per via. veniva investita da un ciclista, che rimontato in macchina si dava a precipitosa fuga. La povera donna venne ricoverata d'urgenza all'ospedale e visitata dal dottor Roggiapane che risoontrò grave il suo stato. Non fu possibile riconoscere 11 ciclista. Signora ferita da vi sassi lanciati contro in treni l'ontedern 26, ore 22. Contro il diretto proveniente da Firenze, fra la stazione di San nomano e quella di San Miniato è stato lancinto un grosso sasso che ha frantumato i cristalli di un finestrino di 3.a classe ed ha colpito all'occhio destro la signora Ada Lamo di Livorno, La signora colpito, alla stazione di San Romano, ha ricevuto sollecite cure da un medico. Fortunatamente la ferita non presenta gravità.

Persone citate: Ada Lamo, Ballatore, Giuseppe Perotti, La Marmora, Villa Celeste