La monarchia spagnola

La monarchia spagnola La monarchia spagnola e la sua lotta colla Chiesa secondo un cìepsutnlo repubblicano (Per telefono alla Stampa) Uomit, -8, ore 22. j I! corrispondente da Madrid del Giornale1 d'itaUa. ha intervirtaio il deputato repubbli- cono di Catalogna, So] J. Ortega, sull'attuale questione politica religiosa." Il deputato repubblicano ha cteito: «La questione clo ricalo in Spagna, è di difficilissima rischi ziorie, perchè essa non si potrà risolvere al tri menti che eliminando il familismo di buo na. lede di una gran parte delie donne e di ul?a parie dogli uomini delie campagne, ed «ninnando ancora l'ipocrisia interessata de gh elementi direttivi" cattolici-politici. Per ottenere c.ò, occorrerebbe una grande diffusione dell'Istituzione pubblica, clic tosse sottratta all'influenza clericale, la quale da molti anni pesa su questo paese e lo svia e distog io dagli ideali moderai. La causa fon da mentale dello stato presente di cose sta nella scuola cosi co.'.i" è costituita. Sarebbe necessario che l'istruzione, senza essere irrc- ìigiosn, fosse sottratta alla direzione del clero. Finché questo non accade, noi non avremo libertà di culti e finché non avremo libertà di culti non riusciremo ad avere un'istruzione indipendente dal clericalismo. Per conseguenza, siamo in un circolo vizioso che si deve risolvere. A risolverlo ha già cominciato Canalcjas, adottando alcune misure tendenti a limitare il potere clericale, come l'autorizzazione alle confessioni dissidenti di porre sogni esteriori sulle loro chiese, l'im posizione alle comunità religiose cattoliche di iscriversi in un registro, il riservarsi la concessione delle autorizzazioni per lo stabilimento di ordini nuovi in Spagna. Ino'tre Caiiutejas ha creduto di modificare il Concordato in qualche punto secondario, onde •non lasciare il privilegio che la chiesa cattolica gode in Spagna, di essere l'unica riconosciuta con formo esteriori di culto. Queste misure hanno motivato la rottura col Vaticano, rottura più apparente che reale. Essa, secondo io credo, si regolerà perchè il Vaticano devo essere convinto che la situazione giuridica privilegiata che gode in Spagna, non può durare più a lungo, poiché questo privilegio è in disaccordo con tutti i principi di diritto moderno e in opposizione con la civiltà contemporanea e Tendo impossibile il progresso della nostra vita civile. n Ma supponendo pure che Canalcjas riesca in tutte queste misure legislative, (io non redo che riuscirà), il problema non è an sclddsmespgpvz„Vnddngecttcpmrsfcura risoluto, perchè tutto ciò non é ancora ji libertà di culto, perché tutto ciò non im-j dosi plica ancora l'indipendenza del potere ci-[vile. Tutti i privilegi della Chiesa resteranno .immutati e intatti. La Chiesa divide con lo Stato il potere legislativo per mezzo degli arcivescovi e dei vescovi che liunno seggi nel Senato, e fra gli uni e gli altri occupano 25 seggi senatoriali. Ancora, la Chiosa divide coìr lo Stato il potere giudiziario, riservatila decisione dinanzi ni suoi tribunali, di tutti gli affari matrimoniali e delle loro contingenze e conseguenze, come le causo di separazione coniugale che si decidono dai detti, tribunali ecclesiastici. Finalmente -la Chiesa divide con lo Stato il potere amministrativo nella parte che riguarda l'insegnamento e la beneficenza. Insomma il Vaticano in Spagna è consovrano. Esso divide la sovranità con lo Stato e l'esercita in par te. Questa situazione preponderante della Curia romana può'solo" finirò modificando i'articolo 11 (lolla Costituzione e sostituendolo con la dicliiaravtfcue della libertà dei culti. E a questo non giungerà il Ministero Canalejas, perchè il capo del governo ha dichiarato che non intende leccare la Costituzione. Per conseguenza il problema resterà in piedi come òggi, anche nel supposto che il Vaticano si arrenda ora a quello che richiede Canalejas. Come stato di cose non può continuale all'infinito l'attuale. La Spagna è in una grave crisi derivata dalla questione religiosa principalmente, la quale perdurerà (incora. La questione religiosa unita a molta ; e e elementi liberali, questi provocheranno fa ribellione; se dà soddisfazione invece a questi elementi liberali, provocherà la rivolta dei cattolico-politici, del clero, delle comunità religioso e dei carlisti, e costoro la metteranno in una grave situazione. Di modo che la crisi definitiva è imminente. ti Ora gli elementi clericali minacciano la Monarchia alfonsista, di guerra civile. Io credo che non la provocheranno cerio por le misure legislative di Canalejas. né per altre analoghe, per la ragione che tali misure non vanno in realtà a fondo della questione, uè BÌgnificano grande cosa. Se si proponesse invece la libertà dei culti, tenterebbero questi eminenti un colpo, probabilmente- però sarebbero vinti ben presto. « In tutti i modi la situazione è grave, perchè dal problema clericale dipendono in buona parie il politico, il sociale, l'economico, i quali tutti esigono una soluzione rapida e immediata. Di qui l'imminenza di avvenimenti importanti. In caso di sommosse cartista e clericale, provocate da un indirizzo ancora più liberalo della Monarchia attuale, noi prenderemo le nostro posizioni, profittando della situazione e aiuteremo gli sforzi della Monarchia liberale per combattere e soffocare la reazione, ma nulla faremo che possa giovare alla Monarchia e rinforzarla. La combatteremo anzi alla nostra volta. Non vi è possibilità che i repubblicani sacrifichino i loro ideali a un regime monarchico che incarni quei principi di democrazia e di progresso civile, cui essti aspirano. Perchè dovremmo sacrificare i nastri ideali? In cambio di che? I vostri criinrl! patrioti. Garibaldi, Crfepii rinunziarono ni loro grandi ideali repubblicani e fecero olocausto dei loro principi alla Monarchia che dava in cambio la unità della patria, unità che era il comune programma, unità che la Monarchia sabauda non era in obbligo di dare. 11 vostro grande re liberatore aveva il dovere di governare bene il Piemonte, ma non aveva l'obbligo di ■sguainare la sciabola sui campi della Lombardia in nome dell'unità nazionale, h\ fattore dell'unità nazionale poteva chie- dere a buon diritto al dittatore e ai cospira- tbri reoubhlicani il sacrificio del vecchior • ideale sull'altare della patrio. Se la Monar-tenia snr>"nuoto combatterà la reazione si a i ^a,.;, finalmente nlln libertà, nulla può -1 attendersi da imi. La libertà non è un dono - !che ,n monarcnjn ci fa. Darci la libertà è undovere della Monarchia. Noi, cittadini, neabbiamo diritto; rimarremo quindi ognuno con le nostro idee ». i i e r o, o ■ I/invio al signor Canalejas, di un teiegramè protestante contro i tradizionali procedio de, VatScano> plaudente a! richiamodell'ambasciatore di Spagna presso il Vaticano, ed augurante una denunzia del concordaio. Ha deciso che un congresso universale sia tenuto a Praga nel 1015, in" liberi pensatori „ a Ganalejas BFUXellea, 2a ore 21,30, II Congresso del libero pensiero ha votatoe occasione del GO.o anniversario della morte o f]j Jean Muss, e che osmi mese di ottobre, 1^o luogo dappertutto, del,, manifestao *lon> commemorative di Ic-rrer. i Le nota eie si aspetta... Malumori in Portogallo Koiiia, '23, oro 21. (A). — Le più recenti dichiarazioni de! presidente del Consiglio spagnuolo, Canalejas, c sopra tutto l'articolo dell'Epoca, il quale lascia intendere la possibilità di un accordo èiosinDpmsveqdel partito dt Maura con la maggioranza do' signor Canalejas, non sono passati inos- pservati in questi circoli vaticani, dove è or- cmai difficile dire, ne!l'alternarsi delle buone pe delle cattive previsioni, se regni il pessimi- rasnido l'ottimismo circa l'avvenire dei rap- porti fra la Santa Sede e la monarchia spa- «gnuola. Un alto personaggio di Curia che ho vpotuto oggi avvicinare, non mi celava tutta- Vvia il suo pensiero che .ancora una concilia- dzione non sia impossibìe nonostante che il [„„.. . * . . lVaticano da una parte abbia dichiarato di j non voler riprendere 'e trattative allo stàio I dei fatti e che il Governo di Madrid non sia ddisposto a ritirare alcuno dei suoi provvedi- mnienti. Quello che sembra impossibile per chi Pguarda soltanto alle apparenze delle cose -^egli mi diceva — può essere invece assai fa- dcile alla diplomazia e sopratutto nella pra-.rtica. Il ritorno dell ambasciatore a Roma e rla ripresa elei negoziali supporrebbero anzi ttutto un accordo fra i due contendenti. Poiché l'accordo stesso può derivare da una ripresa di fatto dei negoziati, ho chiesto in cho modo, ed il mio cortese interlocutore mi ha risposto : « Basterebbe, ad esempio, che il Governo dicesse >a! nunzio ed il nunzio consentisse a studiare amichevolmente la situazione per cercare una formula risolutiva dell'incidente e ciò sarebbe cria una ripresa dalla quale il resto potrebbe venire facilmente. ddeclHo insistito domandando se questo non ufosse già stato tentato, ed il mio interlocu- Ptore non mi ha voluto dira di -Mù, ma dalle ?zrstr cT,r? v«rei - r altro il pensiero della Cuna. Ma il primo ; dCuria Pn£so comunque dovrebbe oggi essere fatto j tdal Governo democratico. Ma sarà esso peri farlo? E' questo indubbiamente il gran punto interrogativo, mentre proprio José Canalejas dichiara che non teme la lotta e che a novembre presenterà un altro disegno di legge sulle congregazioni. L'ipotesi che egli voglia tentare per il primo un riavvicinamento, è per lo meno arrischiata, tanto più che, dopo il richiamo del signor Do Oji la da Rema, e la Nota del Governo, la parola spetta di diritto e di dovere a Roma. Ma la risposta da Roma tarda ancora e tarderà fino a novembre, come, secondo l'intervista attribuitaci i, sembrerebbe pensare il signor Canalejas? Secondo informazioni da me personalmente assunte, la Nota tante volle annunziata e smentita, non 6 ancora sul punto di partire, ed almeno ci vaiolo accora qualche settimana, per non dire di nifi, perchè essa pervenga ni Governo di Madrid. Se ciò sia segno di indecisione delia diplomazia pontificia o di saggio temporeggiare, è cosa che non è dato stabilire nel momento attuale, nel quale 'a polemica semi-ufficiale non cessa di empire le colonne dei giornali del Governo spagnuolo e della Sede apostolica. a e o , o'i ò o n e Di questi giorni, su alcuni giornali è corsa la voce che i cattolici portoghesi stiano preparando una rivoluzione diretta ad abbattere il Governo liberale. A questo proposito si è aggiunto che il Duca di Oporto, appena ricevuta le allarmanti notizie, si sia ricoverato nolla fortezza di Cascaes: La notizia assai grave mi ha consigliato a raccogliere qualche impressione in questi circoli cattolici portoghesi, ed un autorevole personaggio s, ,. . . - iaeua cotonia mi ha detto: « In Portogallo pScrsnon esiste un vero e proprio partito clericale organizzato, ma i cittadini del regno sono in massima parte cattolici. Se in Portogallo avvenisse una rivoluzione (ed il pericolo è serio ed imminente ancora oggi), ciò si dovrebbe a ben altre ragioni cjie non allo scontento ed all'opera dei clericali portoghesi. Da qualche giorno, nd esempio, trovasi a Liebona il noto propagandista spagnùolo Lerreoux, e non v'è certo da credere che sia .. un emissario o alleato dei clericali. La Congregazione dei Riti K«mt, 28, ore 21, Stamane nell'abitazione "del cardinale Martinelli, prefetto della Snera. Congregazione dei Riti, che ha assunto le veci del cardinale Vincenzo Vannutelli, partito p»r il Canada, è stata tenuta la Congregazione antipreparaforia dei Sacri Riti, nella, quale i prelati ufficiali e consultori teolo- srici hnnnn discusso e dato voto sopra" l'e- roismo e le virtù del venerabile "servo di Dio. Andrea Huberte Fournet, sacerdote ' fondatore della. Congregazione della figlie della Croce, detta volgarmente delle suore di Stint'Andrea. ' j Ultalie dice che nel loro Collegio inter- •nazionale i minori conventuali si sono rlu^ niti in Capitolo generale, sotto la presi- idenza del loro protettore cardinale Merrv Idel Val, collo scopo di rinnovare le diverse !cark-he e di ottenere, come ne manifestò il1desiderio il Papa nelle ultime disposizioni :sui tre Ordini francescani una certa unità o io n o e , L'ispcttore scolastico Cileni celpifo da improvvise malore in uni via di Genova Genova, 2S, o-e ai. Ossi, alle ore 15. il conto Canio Cileni, ispettore scolastico funzionante da provveditore aRh studi, mentre passavo in via noma fu colpito da (Traivi improvviso malore. La Croce Verde lo ha trasporto all'ospedale, ove versa in condizioni Bravi, n conte Cileni si era fermato, dopo fatto colazione, a bere una bomba ghiacciata In un har. SuWlo dopo fu colpite dia. lipotimia. Essendo il conte Cileni molto conosciuto, il fatto ha destalo impressione penosa in Genova. La malattia di Paolo Mantegazza Sui» Tni'enzlo, 23, ore 22, Beco l'ultimo bollettino sulla salute del senatore Paolo Mantesrazza : '«Lr. condizioni sono sempre prravi per una insufficienza renale. Però da ieri si nota un miglioramento. Persiste la febbre. —Professore Taddei t. La faniiftiila dell'illus'.'re vegliardo è tutta qui. riunita al suo capezzale. Per domani è atteso il sen prof Crocco