I giornalisti francesi a Torino

I giornalisti francesi a TorinoI giornalisti francesi a Torino ™«« «"y «« w ì^™'. c°l, ,ti?n™ f«J ^ cut abbiamo già puu tina i nomi e gli alberghi, . b«-ii. . . , 1 Jer ,} occasione era tenuta sgombra la sala !d aspetto di prima classe ed era stata aperta la j porta, che mette questa in diretta comunica e e a a è e o l e , 5 Sono arrivati oggi alla stazione di Porta giornalisti franìbblicato stramatgll alberghi, ove saranno alloggiati. o i n a i e i a i zione con la tettoia delle partenze; e il treno di Francia venne fatto arrivare sul primo binarlo del lato partenze. Passeggiano verso le H sulla banchina, in attesa degli ospiti, rappresentanze di Associazioni, Autorità e giornalisti. Della Pro Torino notiamo la presidenza al completo, eccettuato l'on. Montù, che si è recato a Modane a Incontrare i giornalisti francesi. L'Associazione della stampa Subalpina è rappresentata dal consigliere delegato avv. Sette! e dai consiglieri oav. Verona ed Egidio Candianl. Per 11 Comitato dell'Esposizione sono presenti il conte Delfino Orsi, il conte di Polonghera, il cav. Cauvin, il comm. Boyer, il cavaliere Traversino, direttore dell'Ufficio stampa. Notiamo ancora il vice-console di Francia, l'assessore municipale comm. Alberimi, col cav. Massaro ni, presidente della gita, che ha preceduto i francesi a Torino, Il eruttano cavaliere Goretta, che offre per la circostanza un elegante servizio di vetture, il cav. Talucchi, Il commissario di P. S. cav. Ciambrone, il capo-sftazlone Ciro Bozzoli, aiutato nel servizio d'ordine dall'infaticabile Baldoni. Vi sono poi parecchi redattori di giornali cittadini; e intorno è tutto un grppo di curiosi, che ci guardano come bestie rare. Prima dell'arrivo del treno, la Pro Torino fa distribuire a noi giornalisti e al suol soci graziose medagliette ricordo, col nastrino dai colori francesi, che servono anche come distintivo. Un fischio annuncia l'Ingrosso del convoglio di Alodane. Ci precipitiamo verso il treno; ma dal treno si è già precipitato l'on. Montù. ai quale brillano in fronte e sul naso innumerevoli gocce di sudore ferroviario. E dietro a lui vengono, tra montagne di valigie, di scatoloni, di pacchi, i graditi ospiti francesi e le loro graziose compagne quasi invisibili sotto l fittissimi veli azzurro-cupi. NeHa sala di prima classe fon. Montù, con la sua voce squillante, fa le presentazioni, eaffld;i I colleghi francesi agli incaricati di accompagnarli nei rispettivi alberghi. Intanto il commendatore Albertini dà agli ospiti jl benvenuto nome della città. Quindi -tutti prendono posto nei landaux. che attendono fuori, passando tra due file di curiosi. E poco dopo le vetture si incamminano, mentre la folla applaude. I francesi rimasero a rinfrescarsi e a ristorarsi negli alberghi loro assegnati, sino verso le 16,30, quando si recarono alla Esposizione. La visita all'Esposizione Alle ore 16,30 i giornalisti francesi, accompagnali dai delegati deiU'Assoaiazvone della stampa e della Pro Torino, convennero al ponte Umberto I per visitare 1 lavori dell'Esposizione. Li ricevettero per il Comitato dell'Esposizione II presidente sen. Villa, il conte Orsi, i commendatori Bianchi e Boyer, ili segretario coii'te Di Polonghera; per il Municipio gli assessori Albertina e Cauvin; per la Pro Ceniisio :1 prof Gribaudt consigliere comunale, ed il cav. 'fa Micchi. Vi erano anche per la -Pro Torino ti precidente on. Montù, organizzatore delia gita in Italia dei giornalisti francesi, ed 11 sig.ior cav. Pastra; -per l'Associazione della stampa il consigliere delegato avv. Lettel, il segretario Gandiani ed -il cassiere cav. Verona; polla Camera, di commercio il presidente comm. Bocca, ed 1 consiglieri Sclopis e Pever?lli; pei il Consolato francese il vice-console cav. Billecocq e l'aggiunto signor Simon. o a i , a o e , o . a l e e i i a r a l. i I giornalisti francesi erano una ventina cir-ìtca. j nomi dei quali demmo noll'eJ'zione di! SoflnlSm cTtìin£t! "al senatore dell Haute c'''nnL K,-om.?!Ì^ì ri, -ì Qi.n uopo io presentazioni di pramm^-ici ii sen. i V'iKa fece conoscere agli ospiti gli ingegneri ; m-Molli e Salvadotì, i quali si offrinvo c mie i Aguida nella visita ai lavori dell'Esposizione. ! La comitiva prese posto in una serie di '""-'zrlatu offerti dà:l oav. Goretta e si incamminò. -osi v-erso quella che sarà l'ingresso principale' d,Q»'Espósizione In vettura furono visitati an- szitiifto all'estèrno i palazzi della moda, delle rindiisirif! manifatturiere e dell'Ungheria. cho;nsia si ergono nella loro mole maestosa tra le j lCimbrose pianto ed l ipra'ti verdeggianti del ri-jlmente giardino. !„I francési hanno frasi ammirative che dl-|SProeguendo osserviamo dall'altra parte del fiume gli sveltì pinnacoli e lo graziose cupole del palazzo della Francia-, che nell'occasione della visita era tutto imbandierato con vessilli dai tre colori francesi. Passiamo dinanzi al padiglione della Città di Parigi appena nascente, sulle sorti del quale si interessano vivamente i colleghi parigini e giungiamo cosi al grandioso palazzo delle feste, che suscita la schietta ammirazione dei visitatori per l'imponenza della sua architettura. La comitiva discesa dalla vettura lo percorre in tutta la sua ampiezza esaminando con attenzione ogni particolare. Attraverso alle gallerie dell'elettricità, delle macchine e del giornale e dell'arte della staanpa si giunge al padiglione dell'Inghilterra, ove dajl'alto della fontana monumentale si ammira 10 splendido panorama delie colline circostanti sullo sfondo delie quali epicca il padiglione della Germania. Risalili in vettura si prosegue Ano al ponte nuovo -costruito alle spalle del Castello del Valentino. Lo attraversiamo a .piedi arrivando cosi al padiglione francese, ove nella rotonda ci a'ttende un servizio di .rinfreschi, mentre la Banda ^Municipale alterna le note della .Marsigliese a quelle squillanti della Marcia Reale, ambedue applaudlt-lssime. Il sen. Villa In francese hrinda alla fraternità latina che si è cementata sui campi di battaglia del '50, augurandosi che prosegua nei campi proficui del lavoro e invitando gli ospiti ad una nuova visita, per l'anno venturo. Le smaglianti parole del senatore Villa sono accolte da mia grande acclamazione e grida di « Viva la Francia! ». L'on. Montù porge il benevenuto in francese, a nome dell'Associazione della stampa e della » Pro Torino », agli ospiti cari. Quindi il senatore Couyba ringrazia, a nomo dei giornalisti francesi delle cordiali accoglienze ricevute nella capitale dell'antico Piemonte. Ha parole vive di saluto al senatore Villa, a cui rivolge i versi di Coppée : « Plus est vieux, plus est vert ». Dopo avere ringraziato l'on. Montù per l'.assistenza prestata agli ospiti da Modane a Torino, fa un appello caloroso affinchè tutti in Italia si convincano della necessità di raddoppiare le vie di comunicazione tra le due nazioni sorelle, aggiungendo, tra vivi applausi, che prima di provvedere alla costruzione di nuove linee sarebbe opportuno pensare al raddoppio di quella già esistente del Cenisio. Chiude, tra nuove" acclamazioni, con un « Evviva l'Italia! ». Pronuncia per ultimo tbrevi parole di saluto 11 collega Vlbert. Quindi, risaliti in vettura, i componenti la comitiva, dopo una breve visita alle costruzioni del Pilonetto, ritornano ai rispettivi alberghicono tutto il loro entusiasmo per l'incantevole*1 gpositura del nostro parco, che par creato an- j donsta per essere sede di una Esposizione. Co-;ngli-amo a volo questa esclamazione che sgorga j dspohtànea dalla bocca d'un collega parigino: i n— E' assai meglio situavi questa Esposizione UpMn 10 10886 aUeUa dCl 1900 n0S'ra! -1 qilndmaspvssnirc