Fauna elegante

Fauna elegante CHIACCHIERE D'ESTATE Fauna elegante Sant'Agostino narra di aver rubato quand'era molto giovino; o della sua età più verde confessa Rousseau altre debolezze ehe di solito non si confidano alla pubblica j setampa. Io posso adunque senza troppo ros scrrsiiBore raccontare che nella mia prima giovinezza ho peccato di snobismo. Contrastata fortemente dal dono d'essere sempre di parer contrario che, nella sua clemenza, il Signore mi ha voluto largire, questa inclinazione poteva a quei tempi farmi indossare una giacchetta o un soprabito affascinanti per una loro misteriosa e delicata ridicolaggine: ma, ne allora nè poi, ho potuto liberarmi da certi pregiudizi schiettamente ineleganti — quali, ad esempio*; di ritenere la buona educazione indispensabile alla professione dello chic: e la buona reputazione a ohi cerchi ciò che si dice una posizione in società, e la pulizia mora-' le a chi presieda una corte d'onore, e lo buone maniere a chi faccia l'uomo di salotto... Pregiudizi che furono ben portati alla Corte della regina Vittoria; ma a chi li dichiarasse oggi darebbero l'aria dì un antenato sceso dall'a cornice per paura chaj i nipoti non lo vendano a un antiquario, Io non avrei avuto nè anche questa risorsa: ^ le phisique du róle dell'antenato mi manca. E però, certo d'essere affetto da un Incu-' rabile borghesismo, mi rivolsi per eempre| dai problemi dell'eleganza maschile. Ma ea-' si ritornano di tanto in tanto, a ogni «qui' nozio d'autuinnp, a ogni solstizio d'estate: ritornano e mi assaltano come il desio deEf peccato assaltava gli anacoreti nel deserto. M La marsina si porterà molto scollata que-ìs ét'inverno? E sulle maniche si conteranno';®tre bottoni o quattro? Vorrei proprio sape-j|: re queste cose: così per ingannare la sta!già... Ma nessuno mi risponde. I amici di quel tempo si sono sbandati: imo; fa il ciro delle villes dyeau, recitando dell' conferenze -wagneriane: un altro è candid dato socialista e con» in automobile per ì trerutasei Comuni del suo Collegio, hi cia-j[scuno dei quali lo accolgono cantando l'In-51 no dei lavoratori che egli intona levandogli jii Diedi sui cuscini della sua 100 JEEP. 'A questo modo finiscono ora gli uombùi li' vissutissimi » — si dice ancora così? — i, 'discendenti dei Bramine! e dei don Giovati-, cu Se non praticassero l'esibizionismo Iet> texano, che no farebbero dei germi di sfacciataggine che, in omaggio al gusto del tempo, debbono portare in sé? E quel po' di volgarità nelle maniere che è ora il pi-; mento d'una superiore educazione mondana, quale profitto darebbe se noni suggerisse a colui cho se ne adorna, l'idea e il desiderio d'una carriera parlamentare? D'altra parte bisogna pure far qualche cosa della propria vita. 'Una maniera di attività elegante, di operosità « vissutissima '» è ap pena stata inventata che già il volgo degli;] imitatori se ne impadronisce e la disonora. Vi sono dei falsi gentlemen, rifiutati da tutti i buoni circoli, i quali si permettono di sofisticare il risultato d'una corsa di cavalli, di rivendere automobili inamovibili; di praticare insomma tutte quelle maniere.! di industriosità sportiva che erano un pri-, vilegio dei veri gentiluomini. La concorrenza è dura. La vita è difficile. Una volta f uomo elegante doveva vestir bene e pia-, cere allo donne. Poi dovette anche praticare gli sporte. Ora il don giovannismo è. diventato cosa provinciale ; l'automobile sor. ve a portare i pacchi dei grandi magazzini' a casa dei compratóri: l'aeroplano è morti fero. Che fare? Inventare per quest'anno la giacchetta stretta alle anche e larga alla cintura: l'anno venturo la porteremo inr. vece stretta alla cintura e larga sulle anche. E poi?... E poi, se i trent'anni sono compiuti, andremo in Parlamento. A meno che non si possa conseguire usa libera do. cenza universitaria che sarebbe anche più, inaspettata e originale. Poi che, diciamolo pure, l'uomo non può vivere soltanto del problema dei tre bottoni o dei quattro bottoni, del primo occhiello sbottonato o dell'ultimo abbottonato. Il nostro operoso se colo non consente più un simile spreco di bolle e nobili intelligenze. Gli uomini ben vestiti debbono tutti consacrarsi alla vita pubblica. Tanto più che da qualche anno in qua, meglio si vestono e più sembrano ridicoli. Da qualche anno le mode maschili realizzano ogni stagione le più miracolose assurdità. Mentre le donne inventano nuove fogge di vesti per essere più graziose e piacevoli allo sguardo degli uomini, gli uomini all'incontro modificano incessantemente il taglio degli abiti, la forma dei cappelli, i disegni delle cravatte per apparire ridìcoli agli occhi delle donne. Di stagione in stagione, l'uomo elegante si avvicina sempre più a, essere la caricatura di se stesso. L'abbigliamento maschile del secolo ventesimo uniforme e semplice, disadorno 6 malinconico, è inadatto ai mutamenti clamorosi che segnano l'evolvere della moda nell'abbigliamento muliebre. Essendo impossibile di dare ai calzoni una forma diversa da quella cho hanno, gli uomini stabilirono un bel giorno di rivoltarne lo estremità anche nei salotti come so qx:esti fossero tappezzati ii pantano. V'è stato un tempo in cui le falde della redingote, lunghissime, dovevano affacciarsi melaneonicamento sotto Torlo del paletot, cortissimo. Gli eleganti sembrava avessero tolto dal guardaroba il pastrano di un altro. Poi parve originalissimo di esibire, dall'apertura della marsina, una camicia morbida, più cincischiata che fosse possibile: i gentiluomini avevano l'aria di andare a ballare in camicia da notte Non ci mancava che il Panama: l'incredibile cannotto estivo che difeudo l'occipite 1,11 11 _ . ,. . ,. ' £*al solitone per offrirgli a bai'sagJio gli ce- su di una bottiglia contraffacendo la parchi e che non s'era visto finora che nelle pantomime, sulla testa di Pierrot. Le cravatte debbono essere annodate frettolosamente, in modo asimmetrico : la gente non deve sospettare che il signoro abbia uno specchio nella sua stanza! In compenso i capelli siano levigati come urna tela incerata e incollati al cranio come un'etichetta rucca con la maggioro verisimiglianza possibile. Il cappello e bene sia troppo stretto, il soprabito troppo largo, le tasche oblique in modo cho le mani 6Ìano immaginate in atto di proteggere l'addome. E queste norme siano osservate rigorosamente, da tutti, di guisa che tutti gli uomini eleganti si somiglino come le scimie di una sola gabbia... Fra qualche anno, allargato il suffragio per modo che il popolo sovrano possa onestamente aumentare i prezzi, la vita pubblica sarà accessibile soltanto ai figli di milionari. Chi sa cho forma avrà allora il nodo della cravatta e con quanti bottoni s'abbottonerà una giacchetta che si rispetti? Andremo a Montecitorio e lo sapremo. Bergeret.

Persone citate: Pierrot, Rousseau, Torlo, Vittoria

Luoghi citati: Panama