L'ala che passa...

L'ala che passa... L'ala che passa... (Nostro dispaccio particolare). ChBmbery, «;nato- Partenza. Il ronzìo acuto degli uccelli umani si c levato con l'alba come il ciangottìo d'uno stormo di passeri che saluti il giorno dal folto di una quercia. Salo ora insieme con la luce nel cielo, uccidendo di colpo il brusìo della folla compatta che palpita qui intorno nell'attesa. Si e levato Simon per il primo, in un volo largo e sicuro che impressiona. Ter un istante il suo apparecchio, candido sul fondo verde, si è profilato sulle colline boscose di Toul fiorite di chiese, di case e di campanili; poi si è imbrunito incastrandosi nel cielo tutto perlaceo di alba. E eira adesso intorno intorno alila pista in grandi cerebii regolari e metodici che si allargano sempre più, come salisse su di lina gran scala a chiocciola ovasata verso l'alto. La folla, questa umile folla credente che accampa accanto alla palizzata da otto ore. che ha i volti lividi di sonno e di umidori notturni, lo segue nella metodica spiralo che egli disegna con d'egli sguardi che sono pieni di affetto se non di ansia. Aleggia su tutta questa massa, ancora non riscaldata fino all'entusiasmo, un senso lieve indeciso ed istintivo di fraternità soddisfatta, ma inquieta, un tremore di fibre materne che fa scarsi i colloquii e nulli i commenti. C'è in tutto, nell'espressione dei volti e nella scarsezza delle parole questa sensazione di attesa, di angoscia che matura, che vigila già dietro gli occhi sonnecchianti e che afforrerà alla gola fra poco questo mezzo milione di anime. Poi ha spiccato il volo Lcgagncux ondeggiando nel vento di Levante, che comincia a frusciar fra gli alberi. La leggiera scatola di tela e di legno salo a sua volta nell'aria, si libra per un istante sulle teste degli spettatori, ridiscende. Lungo tutta la linea degli hangars a un crepitìo sonoro di motori, un soffiare affannoso di macchino che provano i loro muscoli prima del salto definitivo. E' cominciato a sinistra all'estremo del campo, negli hangars dei Blériot, ha corso un istante su tutta la fila delle casette,dì legno come un fuoco che si propaghi lungo una striscia di polvere, sale ora in un coro pieno e sonoro nel sole. Delle automobili affaccendate scorrazzano pel campo in uno sfarfallio di bandiere variopinte ; dei segnali affannosi corrono lungo le antenne bianche. Le cinque ! Un colpo di cannone. Pronti ' Il vocìo gaio dei motori si è improvvisamente taciuto, come si fosse raccolto nell'imminenza, dello sforzo. Un uomo chiuso in un'ampia redingote nera si è avyicinato alla linea bianca di partenza con l'orologio nelle mani... Un fragile uccello candido si è allineato già, nel fondo. E' il Bleriot di Leblanc. Pallido, ma sereno, l'aviatore si arrampica sul suo dorso, resta in piedi, si ciancia al collo l'impermeabile, si cala sugli occhi la, calotta di feltro, si siede. Un secondo di verifica degli apparecchi di comando, poi un cenno improvviso... Due uomini attaccati all'elice la fan girare lenta- ccMgrtqgsgssdglEmento, con gran sforzo. Altri sei, coi piedi' puntellati contro terra, coi muscoli tesi trat-!upgvatvscfdaessiparecchio... E d improvviso la >ppia violenta. Un colpo, due colpi. Le ali fremono nel risuc- tengono l'apparecchio., sua voce sco colpi, mille colpi, an iremono nel nsuc chìo del vento, l'uccello tutto si tende in avanti al richiamo, impaziente di sciogliere il volo, di sfuggire al laccio prepotente dello mani umane. Lo blouses azzurro e l'impermeabile ondeggiano, gonfie d'aria... Via ! Una mano cho si leva e che si abbassa, delle altre mani che abbandonano la preda, un istante di esitazione ancora della bestia meccanica come stordita della libertà improvvisa, poi la corsa saltellante sul prato, una ruota che s>' solleva, che ricade, un'altra, le due insieme, lo slancio infine sull'onda acrea... E' salito dritto verso il cielo dapprima fin oltre il campo, si e raddrizzato infine, vola ora in un cerchio molle e sinuoso a cinquanta metri di altezza. Sale e scende la scala aerea capricciosamente come giuocasse, appunta per un istante la prua verso il suolo, si inalbera ancora verso l'altura. Poi cala a capofitto. Rade la terna un momento, sfiora quasi con le ruote la linea gessata della partenza, risale dritto nel cielo. Le ali, nel sole, si inargentano. Sale, sale, sale su gli uomini e sulle cose, sulla città dormente, nel cielo limpido di luce con un fremito che si allontana e che si affievolisce. E' un punto che luccica, a- 'desso al disopra ai questo mare di teste i„_,___ ,,„ ì, • i- • • i , I umanc. un lucidissimo minuscolo accento circonflesso tracciato in bruno nel raso pallido dell'atmosfera. E sparisce verso l'est, di colpo, confondendosi nel fr.mo che sale dalle mille bocche affannoso di Nancy, come ! uii uccello che si allontani su di un mare tempestoso. Non c'è stato uu applauso, non c'è stato un gesto alla sua partenza. Nulla. ! lT„'a„„n„,.;a „i._ \ ._ ,* Un'angoscia soltanto, che 6 muta perchè è grande ed uno sbalordmento, ecco tutto. >jr,-lai C°Sa avvP-auU' RiJ? rea'lt!\ chc " nve.a improvvisa: quel- ! l'uomo solo su, due striscio d tela, vagante i a duecento metri d'altezza su delle case, sw ' dei campanili, su delle montagne chc va a portare sulla terra strappata un'ombra desiderata di bandiera. E gli altri ancora :cho si tironL-atin oiù r-1^ oni^an^ ;i ,^1., che si prepacano gm, che -piccano il .volo,: che vanno... Ce qualcheduno che ha pianto pero, di emozione e di tenerezza, t. mente attraverso l'onda spessa rie! popolo !e fila adesso tra ufficine fumiganti del pri-imo lavoro verso Prouard che apparo in lon- 'Sulla strada L'automobile si è fatto strada penosa- tananza merlettata di camini c di vapore mattinale. Una- sarabanda di automobili ò sulla strada, grigie, tozze, corte, numerose .chc fremono luna alle calcagna dell'altra 'neH'ansia di sorpassarsi P di correr dietro la macchia cupa che fugge in aria, nel sole. E due cortine donso di popolo sono'ai Iati ininterrotte e fragorose di esclamazioni an- ch'osse. Ma Leblanc è lontano già, svanisce quasi, rondinella minuscola, nell'orizzonte. É' passato alto nel ciclo verso levante su tutta questa emozione, se no è andato a- sime fino alla cortina bruna dei Vosgi. Ed a destra ed a sinistra e dovunque, nelle pieghe delle vallette dolci, sui cocuzzoli arrotondati delle accidentalità erbose, delle re di piccoli sepolcri che costella tutto il •F -i! j—• 1:-_».- . _i- piano, un esercito di croci vcglianti e pio- rahti su di un esercito di cadaveri. Ve- ne sono tedesche e ve ne sono francesi, unite, mescolate, intrecciate insiemo e gli stessi fiori di Francia curvano nel vento le loro corolle a proteggere resti nemici e sacre ossa fraterno. A piccoli pezzetti, aggruppati insieme come frammenti di un mosaico, la grande tragedia lontana è disegnata in linee candide su questo marmo verdastro. Ne è fisso nella pietra il ricordo od ognuno di questi sassi ha un nome, di carneficina, di eroismo, di sconfitta, di sangue : Marback, Rézonville, Mars la Tour, Pont à Mousson, Thionville. Passano così fuggendo gli episodi atroci della tragedia atroce e rivivono di colpo nella mente e nella memoria, oome) .fantasmi apparsi che dallo tombe abbian ripreso il volo e la battaglia mai finita... Doveva essere un'alba come leèIvtsfdcpsvadguafcdquesta, quella che non ebbe più tramonto : dper questi uomini che son sepolti una leg- j mgiera alba piena di brume attardato sugli | stesitieslstagni luccicanti e sui covoni gialli di paglia perduti attraverso il piano. Questa stessa brezza sottile ed aguzza doveva passare nelle foglie dei gruppi di platani e delle piccole nuvole lontane dovevan vagare pel cielo scolorito come oggi, quando la morte venne, or son giusto cinquantanni. Ed ansiosi come oggi dovevano essere gli p8peMa^ U-n PMIW° _dl r°ccl° asPre e uomini nelle case ed angosciate le folle o, upopolate come oggi le vie di veicoli fuggenti o di masse in marcia e di fragor polveroso di carriaggi... Come oggi, cinquanta anni fa... Dovevan batter delle bandiere tricolori a tutte le finestre e lo donne dovevano andare come oggi in processione sulle vie, i bimbi stretti al seno, i volti chiusi e gravi nell'attesa, coperte dogli ori familiari come oggi. Ed un sole pallido doveva luccicare come oggi su tutta questa angoscia, su tutto questo fragore d'uomini e di cose, su tutte queste lacrime che già stavano in agguato in occhi materni... Un senso sottile di collera e di ira penetra a poco a poco nell'anima man mano cho l'infinita corona di croci si sgrana. Questa carneficina umana distesa sotto al sole, questa foresta di gelide braccia di marmo che si I tendono al cielo blando per chiedere pietà e vendetta, quest'ammasso crudele di sche- i letri che han fiorito di margherite e di steli la pianura tranquilla serra il cuore in ' una morsa tenace e crudele. De! sangue umano ha fatto verdi questi prati, della: carne di uomo biancheggia nelle corolle delle margherite, del pollino umano sue- • chiano le farfalle alle piccolo roso selvaggie... V'ò un orrore selvaggio e atroce, una ferocia così truce e repugnantc in questa calma e idilliaca natura dallo linee pastose e riposanti che la fa odiare di colpo. Anche il cielo irrita, questo cielo latteo e sereno senza fulmini e senza violenze, questo cielo meraviglioso. Irrita come una menzogna, come una ipocrisia aggiunta al crimine. Ci vorrebbe un'aria di uragano curva su questo esercito di assassinati, una natura contorta e selvaggia irla di punte e di linee ,. , • , -, Po1 ,clel° f .un ? "n 1?ce°?10 contorte ed una flotta di nuvole cupe varombar di tuoni ed non la quiete pastorale di questo lieto paesaggio assolato, fremente di steli vivaci e fragoroso di acque chote correnti... Nel sole, un grande ' uccello candido è LUccello di Fraicia Contro le povere case di Moncel imbiancate a calce, uu fiotto inconsueto di sdente si stipa, povera gente dei campi che il sole stamane non ha trovata intenta all'opera e che ha preferito all'umile gioia del solco, 'l'altra, più erande, di veder passare la i-n. ■ i ■ i o- ., i-f i I Francia nel ciclo. Si sono vestiti nel co- ad una teneramente. Nel bruno improvviso FnÌZt^al^VSiaH v'TTe-]e -povere braccia tese al ciclo in atto di preghiera e di vendetta hanno biancheggiato moglio, più candide per un istante, come liete ne fossero... cbstume nazionale di Lorena*perchè più unico e più vivace fosse l'omaggio della terra invendicata ed hanno infiorato i loro cap! pelli, i cappelli delle loro donne e le mani adlpaddei loro bambini d'una moltitudine di ban- ddierine tricolori di carta, di seta, di tela, 'r ! ^ ^jjeggi.a-no ^veniente corno fax falle s che battan tali sul calice di un fiore. Vi ni vecchi che vi- ilacrime furono più < >80no del vecchl s0Pratutt0- iamare e di cui più vigile e più sanguinante O ! « ,, m' t° nel ricordo del bene n i rest° amor® m?cer'll.° no! G ' perduto ; e dei bambini, i piccoli n poti di ^ i'»'ancla le cui favole iuron piene della voce r della 8ran madre sconosciuta che appresero B :llelle y.^ho d.AIsazla; accanto ai focolari ; monumentali in cui il ceppo crepitava so- s: compitare il nome vietato, tutte le n g ■ ^U^U^^XSnm fan- d piccole anime cne si iaccaii.occia.uui<i ellile su quel desiderio e su quella vendetta ; pnella parola lenta dell avo che narrava... o Ih mouriirent cornine ga, en criant : !la arance! Anche le donne sono venute, ei donne che furon vedovo e donne che furon [B ' orfano, vecchio, povere donne che hanno ,caffidato il loro ultimo sforzo patriottico adi , i , • • c • ii i., a 11,1 bastone nodoso e giovani fanciullo biou- ^ .de CU1 le treccle infiorate di nastri e di max- ' guente ballonzolano sulla schiena, tutte le a clonne a* questo paese funesto che hannoi|l' Ig ' una tomba da venerare più in là sotto i fagS> 0 un molto da piangere fra quelli, moltitudine, che dormono sotto le braccia tese dell° crocl e sotto il manto di rosuceie dl SI0PC nella pianura verde. Si sono serrati - fila, lungo le case chiuse, stringendosi ln bla, lungo le : l'uno ali altro in nuno scrupolo improvviso pesa su questa folla imponente. Attendono da un'era, da due, da tre! eh* il cielo si faccia bruna d'una piccola macchia a po- Dente, senza- fretta e senza impazienza. te racconta, a bassa Voce: ... Voyez vous, ili u I—_j //■ Trois hommes à chcval... 't. vinreM var là... Ih avaìent un easque liti sani ed des grandimanteaux gras&trcs... Le premier élait votisi,avec des lunettcs... Ih lirerenl un coup defusil puis ils tornertnt bride... Qa cìm-melica aitisi... Puis ce flit le carnage... Un gran fischio stridente ha. risuonato,lacerando l'aria ed un grand'urlo. Eccola,eccola la Francia! Una macchia bruna siè profilata lontana sul cielo pallido, si-Ihouelte di grande avvoltoio dalle ali tesevenonto per l'aria. Come ad un comando,tutti i volli si son levati in su di un colposolo, vecchi volti rugosi e giovani visettifreschi ridenti... Lontano e sordo il fragoredei motore si sonte... Si avvicina, si avvi-cina. Il profilo delle ali si 6 sdoppiato, lapiccola figurina dell'aviatore curvo sulliosue leve si ò disegnata, la fragile scatolaveloce di tela e di legno ingrandisce. E'alta, a centocinquanta metri circa, ma seca-de leggermente o continuamente. Si vedonogià i dottagli dello giovani cellule adesso,un pezzo della coda... Già i giovani cheattendevano sull'eminenza hanno leva.-fco il loro osanna... Ingrandisce, ingran-disco... Si vede l'uomo, si vede la bau-diera che chiocca. La folla h ilnmobile, im-mobiie 0 muta... Passa a cinquanta metri sul palo di front.jera) oscura pcr un istàn-,te l'aquila di Prussia con l'ombra dellosuo ali, scendo ancora. La folla è immobile,immobile e muta... Sconde ancora. E' a ven- ti metri adesso e si vedono di sotto in sùie nervature fini della ali... Grande, immen-sa, la bandiera di Francia attaccata all'ili-lima cellula chiocca nel vento con un motoprecipitato simile al respiro affannoso d'unuorrio che corra... passa"sugli uomini ados- ' so, sui figli di Francia Bervi di Prussia con un gran fragore di tuono. E di un colpo so lo, come obbedito avessero ad un ordine improvviso e generalo tutto le mani di que-sta povera folla muta di singhiozzi che le1 fan groppo alla gola, si sono teno "orso i meraviglioso uccello cho viene di Francia a portare il saluto dolla patria lontana cho - non ha dimenticato, verso la bandiera ma terna che batte nel sole... Per un iatanto impercettibile la voco esita in fondo a que ste gole malate di troppa emozione, tcn tenna, si sforza, poi, sfondato l'ostacolo, scoppia in un urlo immenso, altissimo, uni co che Io lacrime fauno tremante e incorto: Franco!... France!... France!... Leggiero e rapido, il grande uccello è sceso ancora-, ha sfiorato le testo quasi corno volesse a eia scuna portare un particolare saluto, su rib : scun soffiare i: bacio lieve della sua bandic ra, si rialza, si allontana, se ne va... La- vec chiotta di prima, pazza-, frenetica, piange i te, lo chiama con la, voco del suo cuore stanco, ostinatamente: Mnn petit!... Mnn \ petit!... Man peliti... Ha perduto un figli:), il solo, questa donna, or sono cinqivin fauni... Nelle brume dell'orizzonte tedesco, Lc «umeux ha virato, in un cerchio largo, è passato su altri cimiteri antichi e su altri : vecchi dolori, si allontana verso Ponente, j Muta, la folla lo segue. La grando bandiera ; di Francia sventolante nella sua scìa gio ! riosa si impiccolisce, si confonde. I tre colo ; ri si sono fusi, sono diventati grigi, poi , bruni, sono scomparsi... E' allora che la fol- ] la ha cominciato a diradarsi. La vecchia1 piangeva.,

Persone citate: Bleriot, Leblanc, Leggiero, Ponente, Pont