Una chiesa in subbuglio per le stranezze del parroco e lo zelo del Commissario

Una chiesa in subbuglio per le stranezze del parroco e lo zelo del Commissario Una chiesa in subbuglio per le stranezze del parroco e lo zelo del Commissario (Per telegrafo alla Stampa)* Palermo, lì, èra 31. Decisamente, le men note citt&duzze de'lo Sicilia vanno a gara tra loro per conquistare il rècord della celebrità. Ieri era Rammacca, in provincia di Catania, la quale si immortalava con la gèsta del «nuòvo capitanò di Koepenik i> : oggi è Cattolica Eraclea — in provìncia di Girgenti — che fa parlare di sè pel merito di un parroco e di un dele- : gatò di pubbficd sicurezza. jIl fatto, in verità, è di minuscole propor- zioni; ma così caratteristico, cosi pièno di color locale, da meritare l'attenzione del pub-j bUco e mettere un po' in vista la piccola' citila che ne è stata teatro. La cosa ha già avuto la sua ripercussione in Roma, nel cuore del Governo, il quale ha dovuto prev- vedere al trasloco precipitò* di un troppo z0ante commissario di P. S. ed ha dovuto mulaCCidre di severi procedimenti un tror^po originale sacerdote. Si tratta del parroco Giovanni Amato e del funzionario Carmelo Macheronio: l'avvenimento si è evolto in chièsa. Un parroco originale Don Giovanni Amato è un prète dai sistè- mi nuovi e dàlie risórse eccezionali: i fedeli di Cattòlica Eraclea lo hanno sempre temuto e rispettato. Con lui non si scherza. In chie- sa, quando c'è don Amato, non *A osa il me- nomo bisbiglio, non si abbozzano sorrisi, non ò possibile nessun movimento. Chi non crede non ci vada. Chi entra in chiesa deve starci a dovere, con devozione esemplare, con rigidità. Un buon parroco dunque. Ma ciòi che più lo distinguo da tutti i suoi colle- inqueì moraentorofflc7a~od à^ste"alla""Mes- «a - ner segnalare <il fedeli il momento del'a éSmarà"ia^t£TiESkv^f^^À iì"ca-ff» M Sa- tutil^tattl inditìlntt lice e si comunica, tutu, tutu maistinia T^hJSl??0* "SfeJS r._7i .Jj.ii T_ ujTuj-„/::u»_iT oj i. tanti SoMati in bellordme schierati. Ed ai- ^.^tof^J^k^.^™?^e^*i5SI5 originale, prevalente nella parrocchia di cattolica Krac'ea che ha nrovvocato il fatto gSi^ mari è nato nani Sw^^t^VPaS™ ancneia ™wrmo Alcuni giovani studenti in vacanza, ne èono stati la causa involontaria e innocente n tmo.„A. Mìrr* il fhmmiaaarin 11 yv^uv. cuna u uuuuuissauu Siamo alla Messa. Don Giovanni Amato ^ aj suo posto di comando: Sul pergamo, mentre un altro sacerdote officia all'altare: numerosi fedeli, ormai avvisati, attendono ilpugno del parroco per scottare in piedi. Se un pugno formidabile il quale non ammette discussióne di sorta. E' appunto tale sistemanonchè, ieri, nella parrocchia di CattolicaEraclea non v'era il solito pubblico di devoti iniziati agli strani sistemi del prete origi- naie; ma assisteva alla Messa anche un grup- .-p0 dj studenti tornati al paese per le ordì- nar:e vacanze estive. O che essi non conosces- sero l'abitudine del parroco, o che volessero osteggiarlo, disubbidendo apertamente al- l'ordine imperioso significato co> pugno infe»,fft^«ain piedi. Non lò avessero mai fatto! Don.Amato andò su tutte le furie: ri- Pet« inutilmente la lotta, usci in severi ord,ni ad alta voce: richiamo all'ordine I giovani.... miscredenti: imprecò; còrse fuor della chiesa a chiamare la "forza. Essa venne in fretta in fretta nella persona dello zelan-ite commissario di P. S. Carmelo Machero- nlo, il cjualèi sì diresse intrepido verso il gruppo dèi «seduti» e procedette energica mente cóntro il primo capitatogli eòtto mano: il ragioniere VasBe, insegnante a Marsala, il quale si trovava in mezzo ai malcapitati studenti. Lo afferrò per un braccio, lo tirò a sè, sospinse 1 suoi.... complici fuor dello poncho, si mise a gridare come un ascesso: «Vadano fuori, 9a non hanno religione! E scanò, sè non vogliono alzarsi!;). Inutile dire che i fedeli fecero subito còro all'imposizione del commissario: — Fuori! Fuori! A»"!a porta! E il gruppo degli studènti e lo stesso Tagioniere pel primo acciuffato, furono spìnti, in men che non si dica, fuor della chiesa, tra un clamore assordante in chiesa ed in piazza. Ma l'Incidente si complicò ancora per via dèll'Mèrvento di un magistrato: il giudice Cannetta D furore dei fedeli: il Commissario punito Il giudice Cannella, presente ai'la stranissima scèna, credette di intervenire per mei tere"un""po"'dTordìne*e rTvoise^alcune*esservazioni all'inferocito commissariò che continuava a sospingere i malcapitati. Tra l'altro, gij fece osservare che il suo modo di proceSere era illegalo, inopportuno, ingiustifìcato. Davvero? Il delegato inveì allora contro il magistrato, non riconoscendo la aua auto- lptrssselpnsrrqdapdrjtà, non solo, ma lo minacciò di arresto se' non taceva! intanto, il narroco non stava inoperoso- delegato a cacciare e rivoltosi ai fedeli, ^fiSteli fuoril Offendono il culto» - »uuaieu tuoni unendono il culto! ^1 &iovn?1- a stcnl° si sottraggono di fu^rf ^P01^- «&PP^°. si rifugiano nella vicina pretura ove presentano querela coh- tr° » delegato e il parroco, La folla divenne" tumultuosa" sì elevarono !iTvitPi Fnnri i m»LTi uscnei mori 1 mateo-|"u 11 ue«?b«io e " parroco. iQuindi sj^cLi^ono1 telegrammi al prefetto ; immediatamente, han disposto l'allontana-1tntanin à nr r> a -, c ,aT "".f11™ cwlimioS«>«o di ; f* ,S' ll qHal« ^ avverti o il parroco di smet-; terIa con 1 suoi flist€mi aut0c™<ici, a'trimen- mento dal drìeekto rietina mi r.in »ir!Ììii, 3l £ja*iegmo> destinantl0'<3 ali isola di L., Intanto e arriva io un altro commisSirio di i ti, al primo incidente, egli sarà arrestato e|processato.

Persone citate: Cannella, Carmelo Macheronio, Giovanni Amato, Girgenti

Luoghi citati: Catania, Cattolica Eraclea, Eraclea, Marsala, Palermo, Roma, Sicilia